Camminava
per il mercato con passo tranquillo, godendosi il sole primaverile; il
vociare delle persone indaffarate gli teneva compagnia e gli aromi
contrastanti lo inebriavano e gli ricordavano tempi lontani.
"Straccioni, credevate davvero di poter rubare la mia frutta?!"
Sanji si voltò, tentando di capire da dove venissero le grida. Si guardò intorno qualche secondo, prima di individuarne la provenienza: a pochi metri da lui, un uomo di mezza età stringeva il braccio di un ragazzino.
"Signore, mi lasci andare, la prego!", rispose il piccolo, con voce flebile. "Mi dispiace, non posso pagarla, ma io e mio fratello non mangiamo da giorni. La supplico, ci lasci prendere qualcosa!", aveva le lacrime agli occhi ed indicava, con la mano libera, un bambino ancor più piccolo e -se possibile- ancor più magro.
"Nessuno può rubare la mia frutta" fece quello, ed alzò la mano per colpirlo. Sanji gli afferrò il polso e lo strattonò, allontanandolo dal ragazzino.
"Nessuno dovrebbe soffrire la fame", sciolse la borsa di danari che aveva portato per far compere da uno dei passanti dei pantaloni e lo gettò addosso all'uomo: erano più che sufficienti per comprare l'intero chioschetto.
Camminò via lentamente, tornando ad ascoltare i discorsi degli sconosciuti, ignari di tutto, e a lasciarsi baciare il viso dal sole, cercando di pensare a come procurarsi qualcosa da mangiare per i suoi compagni.
"Straccioni, credevate davvero di poter rubare la mia frutta?!"
Sanji si voltò, tentando di capire da dove venissero le grida. Si guardò intorno qualche secondo, prima di individuarne la provenienza: a pochi metri da lui, un uomo di mezza età stringeva il braccio di un ragazzino.
"Signore, mi lasci andare, la prego!", rispose il piccolo, con voce flebile. "Mi dispiace, non posso pagarla, ma io e mio fratello non mangiamo da giorni. La supplico, ci lasci prendere qualcosa!", aveva le lacrime agli occhi ed indicava, con la mano libera, un bambino ancor più piccolo e -se possibile- ancor più magro.
"Nessuno può rubare la mia frutta" fece quello, ed alzò la mano per colpirlo. Sanji gli afferrò il polso e lo strattonò, allontanandolo dal ragazzino.
"Nessuno dovrebbe soffrire la fame", sciolse la borsa di danari che aveva portato per far compere da uno dei passanti dei pantaloni e lo gettò addosso all'uomo: erano più che sufficienti per comprare l'intero chioschetto.
Camminò via lentamente, tornando ad ascoltare i discorsi degli sconosciuti, ignari di tutto, e a lasciarsi baciare il viso dal sole, cercando di pensare a come procurarsi qualcosa da mangiare per i suoi compagni.