Un
piccolo appunto…ho sbagliato a scrivere una cosa
nel capitolo precedente…Harry è maggiorenne ed ha
compiuto 17 anni.
La
storia è ambientata quando lui ne deve compiere
18, non 17!!!
Scusate
che svista!!!
Godric’s
Hollow.
Un
bellissimo villaggio, migliaia di anime e moltissimi ricordi.
Questi,
purtroppo, non sempre sono i più felici….
Erano
cambiate molte cose dalla morte di Lily e James Potter…la
gente, la vita, ma i
ricordi, quelli belli, non erano stati dimenticati mai…
Risate
cristalline ed occhi verdi, giri lungo la via con capelli corvini al
vento…
Perché
anche se tutto cambia i ricordi restano e ci permettono di dare
un’occhiata al
passato e da esso trarre la forza per guardare il futuro…
Era a
questo che pensavano Lily e James Potter quando si risvegliarono in un
mondo
molto diverso da quello che avevano lasciato….a
ciò che avevano perso…ma anche
alla possibilità di riprendere a vivere…
“Stai
bene?”
James
Potter si scostò i capelli dagli occhi e tese la mano alla
moglie per farla
alzare.
Erano nel
salotto della loro casa e tutto era stato rimesso a suo
posto…i quadri sulle
pareti, il divano, le poltrone, il giardino…tutto come se
non fosse mai
successo nulla.
“Gli
anziani hanno fatto un buon lavoro.”constatò Lily.
Sorrise e
abbracciò di slancio il marito.
“Siamo
tornati e stavolta per restare.”sussurrò, il volto
affondato nel cuscino.
James le
accarezzò i capelli rossi e le diede un dolce bacio sulla
fronte.
“Dove
saranno Remus e Tonks? Harry e Sirius?”
“Non
lo so.
Spero solo
che sia andato tutto per il meglio.”
Un sonoro
pop li distolse dalle preoccupazioni.
In
giardino, raggianti come non mai, c’erano Remus e Tonks e
stringevano Ted tra
le braccia.
“Remus!
Tonks!”
James si
precipitò fuori della porta, seguito dalla moglie, per
correre ad abbracciare
l’amico e la ragazza che aveva imparato a conoscere in quei
giorni.
“Piano!
Piano! Quanto entusiasmo, Jamie!”lo rimproverò
Remus, stretto tra le braccia
dell’amico, ma stava ridendo anche lui.
Lily si
limitò ad abbracciare Tonks forte.
“State
bene?
Tutto si
è
risolto per il meglio?”chiese.
“Sì.
A parte mia
madre! Le stava per venire un colpo quando ci ha visto in casa sua! Non
riusciva a credere ai suoi occhi!”
Tonks
strinse il figlio tra le braccia e rise.
“E’
davvero
un bel bambino! Complimenti, ragazzi!”
Lily
sfiorò
i capelli di Ted con una mano ed il piccolo le sorrise di rimando.
“A
proposito di figli, ma Harry
dov’è?”chiese Remus.
Manco
l’avesse evocato lui in persona Harry e Sirius si
smaterializzarono nel
giardino dei Potter.
Sirius
lasciò andare Harry e quando vide tutti riuniti nel giardino
esclamò allegro:
“Che
bello!
C’è una festa!
Perché
non
sono stato invitato?”
James
scoppiò a ridere e si fece avanti per abbracciarlo.
“Non
cambierai mai, vero Felpato?”
“Mai,
messer Ramoso!”
Sirius rise
a sua volta.
Harry se ne
stava da parte.
Aveva
sognato quel momento da tutta una vita, ma ora che rivedeva i suoi
genitori, in
carne ed ossa, non riusciva a muovere un muscolo.
La mente
gli si era svuotata.
Lily se
n’era accorta per prima e con una stretta al cuore,
poiché immaginava cosa
stesse passando il figlio, corse verso di lui e si chinò
mettendogli le mani
sulle spalle.
Harry
alzò
lo sguardo ed incontro quello verde smeraldo della madre.
“Mamma…”sussurrò
incapace di dire altro.
“Stai
bene?”
“Sì.
È
solo…”
“Tutto
troppo veloce?”
Segno di
sì
con la testa.
Lily
sorrise, un sorriso stupendo che incantò Harry.
“Vieni
da
me.”sussurrò la madre, avvicinandolo a
sé ed abbracciandolo fortissimo.
“Mi
sei
mancata così tanto.”
Harry si
strinse a lei come se temesse di vederla andare via da un momento
all’altro.
“Sono
qui…non ti lascio.”
Harry si
rese conto che tutti i presenti li stavano guardando, ma non se ne
importò.
Voleva solo
affondare il viso in quei capelli rosso scuro e abbracciarla con tutte
le sue
forze.
Incrociò
lo
sguardo del padre e lo vide sorridere con affetto.
“Papà…”
Occhi
nocciola contro occhi verde smeraldo.
Gli stessi
capelli, i medesimi lineamenti, la bocca simile e l’identico
sguardo
malandrino.
“Papà…”ripetè.
James si
chinò
su di loro e li abbracciò forte forte, accarezzando con
dolcezza i capelli del
figlio e della moglie.
Li
abbracciò come se da ciò dipendesse la sua intera
vita…stringendoli forte
contro il petto…
Il mondo
pareva essersi fermato…finalmente potevano abbracciarsi e
vedersi in carne ed
ossa…
Nulla…nulla
aveva più importanza di questo.
“Ci
sei
mancato così tanto!”disse James, chinandosi per
baciare il figlio sulla fronte,
sfiorando la cicatrice con le labbra.
“Ho
saputo
che mi avete tenuto d’occhio, vero?”chiese Harry
staccandosi da loro e
sorridendo, un sorriso che gli andava da un orecchio
all’altro.
“Certo
che
sì!
Ti abbiamo
seguito da lassù, ma non era la stessa
cosa….”
“Quindi
sapete tutto di me?
Avete visto
tutto ciò che ho fatto?”
James
annuì.
Harry lo
guardò e gli venne in mente quando l’aveva
accusato dopo aver visto il peggiori
ricordo di Piton.
Aveva
pensato che lui avesse costretto Lily a sposarlo.
Se aveva
visto anche quello….
James parve
intuire ciò che gli stava passando per la testa.
“Harry,
io…”
“Mi
dispiace…non dovevo pensare male di te…non avrei
dovuto pensare quelle cose sul
tuo conto…”
“No!
Hai
fatto bene!
Mi sono
comportato come un’idiota, lo ero quando stavo ad Hogwarts.
Mi dispiace
di averti deluso.”
“Tu
non mi
hai affatto deluso! Non pensare questo!
È
solo che
vi avevo immaginato diversamente e non come due persone che litigavano
ogni
cinque minuti!”
“Tipo
amore
a prima vista e vissero per sempre felici e contenti?”
Harry rise.
“Sì,
qualcosa del genere!”
James
lanciò uno sguardo alla moglie che si era allontanata per
chiacchierare con gli
amici.
“Io e
tua
madre non andavamo molto d’accordo a scuola.
Io facevo
l’idiota con Sirius, lei tentava di rimetterci in riga e poi
non sopportava gli
scherzi che facevo a Piton….”
“La
situazione è cambiata, ora.”
“Non
le
avrei fatto mai del male…mai avrei osato ingannarla o
costringerla a fare
qualcosa che non voleva.
Non
l’avrei
mai fatto…mai nella vita.
Non mi
credeva mai quando le dicevo di amarla…forse pensava che la
volessi usare e
prenderla in giro…
Si
proteggeva…solo per non essere ferita da altri…
Se non si
fosse innamorata di me…sarei stato felice anche solo
vedendola serena, mi
sarebbe bastato….
Solo
vederla ridere…”
James aveva
lo sguardo perso nel vuoto e nei suoi pensieri.
“Quando
ha
capito che tu l’amavi sul serio e che non la prendevi in
giro?”
“Quando
ho
iniziato a comportarmi come persona normale!”
A
quell’affermazione Harry rise.
“Incredibile,
ma vero, mi è bastato solo essere me stesso.”
“Te
stesso?”
“Sì.
Sai,
smettendola di essere arrogante e rompiscatole.
E devi
ringraziare il tuo padrino per questo.
Se non
fosse stato per lui non ce l’avrei mai fatta.”
Lo sguardo
dei due uomini si posò su Sirius che, poco distante, giocava
con Ted tra le
braccia.
“Perché
lui?”
“Mi
ha
consigliato lui di comportarmi così.”
“Grande
Sirius!”fece Harry, ricevendo lo sguardo divertito del padre.
“Grande
sul
serio, mio caro!”
Rise,
mettendogli un braccio attorno alle spalle.
“Ti
voglio
bene, Harry.
Più
di
quanto tu possa mai immaginare né provare.”
“Anch’io
ti
voglio bene.
Scusa
ancora per aver dubitato del tuo amore per la mamma.”
“Non
importa.
Io al tuo
posto avrei pensato la stessa identica cosa.”
“Non
sarà
facile spiegare la vostra ricomparsa agli altri abitanti del villaggio,
credo.”
“Credi
bene.”
James
spostò
lo sguardo e incontrò quello curioso della vicina di fronte
che, attaccata al
finestrino, stava già facendo mille speculazioni ed ipotesi
su di loro.
“Spero
solo
che non ci prenda per Inferi!
Sai che
figura di niente che faremo!”
James lo
pilotò verso l’interno della casa dove erano
entrati già i quattro.
E con
ancora la risata del figlio che gli rimbombava nelle orecchie, James
chiuse la
porta, preparandosi all’ondata di eventuali domande che
avrebbero seguito la
loro ricomparsa.
Remus e
Tonks se ne andarono verso sera, lasciando la famiglia Potter e Sirius
ad
affrontare un’ondata di vicini curiosi.
E dopo
l’ennesima spiegazione data agli interessati, James chiuse la
porta per la
centesima volta da quella mattina.
“Perché
non
mettiamo un enorme cartello dove spieghiamo che siamo ritornati in vita
e
come?”disse, la voce roca.
“Sono
stufo
di spiegare tutto a tutti.
Anche se
molti ci hanno portato cibo e pensierini.”concluse indicando
la tavola della
cucina dove c’erano decine e decine di vassoi contenenti di
tutto e di più.
Harry e
Sirius non poterono fare a meno di ridacchiare.
“C’è
una
cosa positiva in tutto questo.”disse Sirius, prendendo una
fetta di torta alle
mele che aveva portato la vicina di casa.
“E
sarebbe?”
“Che
avete
da mangiare per un mese!
E poi siamo
famosi, tutti noi!
Non capita
spesso di vedere resuscitare dieci persone, no?”
“Vero.”convenne
Lily.
Lo sguardo
di Sirius si posò sulla finestra e vide che fuori era ormai
buio.
“Come
vola
il tempo!”si ritrovò a pensare.
Si
alzò
“Beh,
io
vado!”annunciò e fece per andare verso la porta,
ma la voce del suo migliore
amico lo fermò.
“Dove?”
Si
volò, le
mani affondate nelle tasche e lo guardò.
Occhi
grigio ghiaccio contro occhi nocciola.
Scrollò
le
spalle.
“Non
so.
Forse
Grimmauld Place, dato che Kreacher è ad Hogwarts.”
“Sì,
certo!
Così
finisci per impazzire e noi ti ritroviamo con il cappio al collo.
Tu
lì non
ci ritorni.
Ci sono
troppi brutti ricordi!”
“Come
diamine faceva a sapere tutto di me?
Accidenti!
Sa cose che anch’io ignoro!”pensò.
“Perché
non
rimani qui?”chiese Lily.
“No!
Non
posso…non potrei mai…”
“Disturbare?”
James
finì
la frase per lui.
Quella
ormai era un’abitudine.
“Esattamente.
Andrò
a
stare in qualche posto…”
“E
poi che
hai intenzione di fare?”
“Dato
che
ora sono vivo e libero pensavo di trovarmi un
lavoro o di ricominciare
con quello vecchio.”
“Che
facevi?”chiese Harry.
Ignorava
tutto del passato dei genitori, soprattutto la parte riguardante il
lavoro.
“Auror,
come tuo padre.”
“E la
mamma?”
“Studiavo
per insegnare ad Hogwarts.”
“Fammi
indovinare: professoressa di Pozioni?”
Lily
sorrise ed annuì.
“Beh,
io
vado!”disse Sirius rompendo il silenzio creatosi dopo la
domanda di Harry.
James lo
afferrò per il polso.
“TU
resti
qui! Non voglio che commetta qualche imprudenza o che viva allo
sbaraglio!
Resta da
noi!
Dai!”
“Se
accetto
la smetterai di tormentarmi e mi lascerai il polso?
Sai, mi
stai facendo male!”
James lo
lasciò andare.
“Scusa.
Allora che
fai? Accetti?”
“D’accordo!”
“Grandioso!
Vieni, ti
mostro dove potrai stare!”e lo trascinò di sopra.
Harry rise.
“Non
si
arrende mai, vero?”
“No,
ti
somiglia troppo per farlo!
E poi
è
molto affezionato a Sirius e condivido in pieno la decisione di farlo
stare
qui.
Sirius ha
bisogno di qualcuno che gli sia vicino.
Non
è bello
starsene da soli e lui lo è rimasto per troppo tempo,
ormai.”
“Da
quanto
si conoscono?”
“James
e
Sirius?
Da quando
sono nati!
Dato che
sono entrambi purosangue, si sono frequentati e trovati sin da subito.
Anche se
avevano idee diverse dalle loro famiglie, soprattutto Sirius come ben
saprai.
Non so come
farebbero l’uno senza l’altro.”
Harry
guardò le scale dove erano saliti e scomparsi.
Una nuova
vita aveva inizio.
Quello che
era sembrato la fine di tutto, della vita, del loro rapporto era
diventato un
nuovo principio.