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Autore: Voglioungufo    22/04/2013    5 recensioni
Ciao, sono Giorgia Helen Flox, una strega -forse un po' strana, ma ribadisco il forse. Non ho mai frequentato Hogwarts, ho studiato la magia a casa con mio padre Federico e mia madre è morta 10 giorni dopo la mia nascita. Lo so, la cosa può sembrare leggermente drammatica ma non ci ho mai fatto caso-o almeno ci ho provato...
Poi, conosco lui, comincio a sognare cose strane e papà dice: «Frequenterai Hogwarts»
Dal capitolo 18:
«Verremo con te!» proclamò Fred quando raccontai alla truppa quel strano incontro.
«Ma non possiamo andarci tutti, daremo nell'occhio» costatò Dominique.
«E potrebbe essere pericoloso, ci serve un piano» le diede man forte Scorpius.
«Andremo contro a un centinai di regole» ci fece notare Franck.
«Non m'importa» dissi decisa.
«Allora spremiamoci le meningi» disse Rose «Questa sera andremo nella foresta Proibita.»
Genere: Commedia, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Angelina/George, Harry/Ginny, James Sirius/Dominique, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Chaos or Delirium?'
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cap. 2
''Dovresti metterti meno profumo''

 

Secondo mio padre una persona senza passioni è una persona senza anima.

Da piccola credevo fosse uno dei suoi tanti discorsi insensati, ma ora che sono cresciuta credo di capire cosa significa.

Voi l'avete una passione? Io sì, assolutamente e non solo una. Tantissime.

Sono cose che mi danno un immensa soddisfazione e mi fanno stare bene. Io adoro fare teatro, stare in un palco a recitare, davanti a tantissime persone, emozionarle; cercare di trasmettere dei sentimenti, e riuscirci, sono fra le cose che più mi rendono orgogliosa.

E vogliamo parlare di quando mando a 'fanculo la professoressa di algebra? Sopratutto quando cerca di mettermi impreparato.

È una soddisfazione che bisogna prendere almeno una volta nella vita. Fidatevi, fatelo e vi sentirete più leggere.

E i frullati? Dove li mettiamo i frullati? A mio modesto, ma importante, parere bisognerebbe trucidare tutti quelli che odiano i frullati – della serie Voldie due, la vendetta, sì.

Ma una cosa che mi sono sempre chieste è se una persona possa essere considerata una passione.

O almeno, il suo profumo e i suoi occhi. E' possibile?

Mio padre dice di sì e poi piange. E io piango con lui.

Siamo più simili di quanto sembri; anche se io sono più brava in Trasfigurazione. 
**


«Elena, perché ti giri? Perché ti nascondi? Così fai tremar di dolore il mio cuore, amore mio, guardami!»

«No, non il tuo amore sono e il mio amore avrai!» urlai nel teatro.

Giorno della prima, Iliade, Elena e tremila persone che ti guardano vi dice niente?

Ve lo avevo già detto che faccio teatro, vero?

«I miei occhi t'hanno visto, tu scappavi, tu sei codardo nel cuore e nell'anima. Lasciami stare, è solo colpa mia se tutto questo accade» mi mossi facendo due piroette e chiudendo i pugni. Inutile dire di quanto mi sentissi ridicola.

«Elena, è il Fato che decide. Noi siam solo pedine nelle mani degli dei. Noi dovevamo amarci!»

No, in realtà è stata la tua voglia di scopare che ha combinato 'sto casino. Dico, non potevi scegliere il dono di Era? Achille sarebbe ancora vivo e felicemente sposato con la sottoscritta.

«NO! Viscido codardo, il mio non è amore. Io son costretta ad amare voi, un codardo senza onore. Dove il vostro coraggio?! Siete scappato senza ritegno, come un coniglio della fauci di un lupo. Voi siete la vergogna di Troia! Non mi toccate, voi mi disgustate.» Urlai al pubblico in modo tragico.

«Sììì, vai! Vai! Fagliela vedere Gio'! Abbasso Paride, viva mia figlia! Non farti mettere i piedi in testa da nessuno! VAI ELENA!!» ok, spiegatemi chi ha invitato mio padre a vedere la rappresentazione teatrale.

Io NO, di sicuro. Probabilmente la cassiera, ogni volta gli fa gli occhi dolci e lo guarda malizioso... devo fare un bel discorsetto a quella tipa.

«Vi prego Elena, non sono stato io a scappare! Afrodite mi ha portato in salvo da voi, perché noi ci dobbiamo amare» Tutte scuse, sei solo un degno abitante di Troia!

«Ahimè, il mio cuore batte ancora alle tue alate parole. Noi ci dobbiamo amare e io non posso andare contro gli Dei.» e mi lasciai cadere tra le sue braccia, lui mi prese e fece per baciarmi.

Provaci e sputerai sangue per un mese!

Ma in mio soccorso arrivò il coro con due ballerine per cambiare scena. Mi alzai in piedi proclamando: «Nell'Ade continuo a bruciare, tanto vale farlo con stile!» Poi le ballerine mi avvolsero e io andai a rifugiarmi dietro le quinte. Lanciai un'ultima occhiata al palcoscenico; le ballerine si stavano allontanando dal centro per far entrare in scena il narratore.

Una mano mi strattonò la tunica. Mi girai sperando non fosse Paride-hey-stavo-cercando-di-baciarti. Invece, era il ragazzo con gli occhi verdi che avevo 'conosciuto' la settimana prima nel negozio di mio padre.

 

«Tu?» dissi sorpresa.

«Sono felice di vedere che mi riconosci» mi sorrise.

«Cosa vuoi?» chiesi piuttosto sospettosa.

«Niente. Conoscerti» e scrollò le spalle.

«Che ci fai qui?»

«Mia sorella ha un'amica che sta recitando»

«Come mi hai riconosciuta?»

«E che cazzo, mi sono rotto!» poi mi lanciò uno sguardo «I tuoi capelli troppo strani. Per caso ti fai la tinta?»

Coooosa vi avevo detto? Il tipo non si è nemmeno premurato di sapere chi sono che già indaga sui miei capelli. Ormai la gente comincia ad essere noiosa.

«No, non mi faccio la tinta.» e alzai gli occhi al cielo.

«Oh, strano.. comunque io sono Al, Albus Potter.» E mi fu chiaro tutto.

Ecco perché avevo già visto la sua faccia da qualche parte! Nel libro di Storia della Magia! Cioè, non era la sua faccia, ma quella di suo padre, il Salvatore Del Mondo Magico.

«Siete proprio uguali!» dissi senza rendermene conto. In realtà lo avevo pensato, ma non credevo di averlo detto ad alta voce.

«Come?» mi chiese confuso.

«Sei uguale a tuo padre... perché tu sei il figlio di Harry Potter, vero?»

«Uhmm... sì..» sembrava un po' a disagio.

«Piacere, io sono Giorgia, Giorgia Helen Flox.» sorrisi con entusiasmo.

«Qui..quindi tu sei...sei una strega...» indagò.

«No, sono un Elfo di Babbo Natale.»

«Piacere Elfo di Babbo Natale» mi sorrise Albus «Come mai non ti ho mai visto ad Hogwarts?»

«Studio con mio padre, a casa. Sai, dobbiamo fare i pacchi regalo per tuuutti i bambini buoni.» spiegai.

«C'è anche un regalo per me?» mi chiese con una strana luce negli occhi.

«No.» risposi secca. Sembrò restarci un attimo male, prima di scoppiare a ridere.

«Comunque, scusa se nel nostro primo incontro sono stato un po'...uhmm...»

«Imbambolato?» gli andai in aiuto.

«Esatto! È perché quello che è arrivato dopo di te -al negozio intendo- assomigliava a una persona...» cercò di spiegarsi.

«Tranquillo, una ragazza un giorno lo ha scambiato per non so quale attore famoso. Ah, è mio padre»

«Era molto giovane, però» costatò, sconcertato.

«Sai com'è...» rimasi vaga.

In quel momento arrivò il mio insegnante di Teatro.

«MA CRISTODDIO, TI SEMBRA IL MOMENTO DI CHIACCHIERARE?! DEVI ENTRARE IN SCENA, S-U-B-I-T-O-! E TU!» disse poi rivolto ad Albus. «CHE COSA CI FAI QUI?!?! SPARISCI, ADESSO, NOW!»

Occhei, il mio insegnante non è molto sano, ma dopo sette anni ti abitui. Naturalmente, io no, non mi sono abituata.

«Sissignore!» dissi scattando all'attenti.«Ci vediamo in giro» dissi facendo l'occhiolino ad Albus.

«Sì, assolutamente» e mi abbracciò.

Il mio cuore perse un battito.

Il suo profumo.

Quel profumo.

Per un attimo non mi sembrò più di essere nel vecchio teatro, ma in un giardino soleggiato. E non stavo abbracciando Albus, ma un ragazzo dai capelli ricci e biondi.

Mi staccai, spaventata

«Albus...» lo chiamai, gli occhi mi bruciavano leggermente «Dovresti metterti meno profumo» e poi sparii sul palco, prima di essere sopraffatta da altri ricordi.

   
 
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