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Autore: JessieRock    23/04/2013    1 recensioni
“Mio dio che coglioni! Oggi torna mia sorella…” sbuffò il riccio accasciandosi sul divano
“Hey Hudson non ci avevi mai detto di avere una sorella!” esclamò Duff sistemandosi meglio sul divanetto sgualcito
“Già, fino ad ora è stata a Londra con i miei ma ora che vuole venire qua a Los Angeles e mia madre mi costringe a tenerla a casa con me”
“Scusa ti lamenti tanto, quanti anni ha?” chiese il rosso curioso
“18!! Due anni meno di me”
“Uhm..” sussurrò Axl
“Non ci provare rosso!!! È mia sorella!! E poi è bruttissima e infantile, di sicuro la odierete anche voi” disse lui con superiorità, ma in fondo le voleva molto bene e in quegli anni gli era mancata tantissimo.
“Ahaha si vede che è tua sorella!!” rise Steven ma Slash lo fulminò con lo sguardo.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Slash, Steven Adler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Oh tesoro!”
La donna si avvicinò a Sophie, stringendola forte e accarezzandole i ricci.
“Quanto mi sei mancata…”
Si staccò dalla ragazza, prendendole una mano e allontanandosi per osservarla da capo a piedi.
“Ma sei cresciuta! Ow che bella che sei diventata!”
“Ahah mamma, non è così tanto che non ci vediamo!”
In quel momento dietro alla ragazza comparì Slash, grattandosi nervoso la testa.
Quando Ola lo vide rimase ferma, sbalordita nel vedere sotto quella folta chioma di ricci e un fisico niente male il suo piccolo Saul.
Si avvicinò a lui stringendolo con forza, le era mancato tantissimo, lui si che era cambiato.
“Piccolo mio…”
“Mamma, s-stai stringendo un po’ troppo forte” esclamò lui
“Oh scusa…” la donna si staccò immediatamente, mentre un sorriso le si dipingeva sul volto
“A parte quel cespuglio che hai in testa, che da quand’eri piccolo ti ripeto ti tagliare, sei diventato proprio un bel ragazzo!” sorrise lei, guardandolo con occhi dolci mentre tratteneva le lacrime.
“Ma papà!?” chiese ad un tratto Sophie
“è dovuto rimanere a Londra, problemi di lavoro…” sussurrò Ola abbassando lo sguardo
“Peccato, ora vado a preparare la cena, voi parlate pure!” esclamò la riccia scattando in piedi e ammiccando al fratello che per risposta abbassò lo sguardo.
Dopo che l’allegra Sophie se n’era rintanata in cucina, tra i due era sceso il silenzio.
“Saul, so cos’è successo ma io vorrei anc…”
“Shh!” il riccio la zittì con un gesto “Dimentica quello che è successo, ok?”
Sul volto della donna si dipinse un enorme sorriso, allungò un braccio per stringere a sé il figlio che appoggiò la testa riccioluta sulla sua spalla. Slash sbuffò contrariato, ma in realtà quel gesto lo rendeva felice, quella donna gli era mancata in fondo. Rimasero così per un po’, fino a quando non si resero conto che dalla cucina si sporgeva una piccola testolina riccioluta, Sophie li guardava con un sorrisetto dolce in viso.
“Sophie, ti prego…” sbuffò Slash staccandosi
“Scusaaate!” alzò le mani in segno di resa, rientrando in cucina con fare teatrale.
Scoppiarono tutti in una calorosa risata, sì, i vecchi tempi gli mancavano eccome.

Erano passati due giorni da quando Ola era a casa di Sophie e Saul, le serate passavano alla grande, i tre ridevano e scherzavano, ricordando i vecchi tempi. Purtroppo Slash non ce la faceva più, era da tre giorni con non aveva nel corpo quella roba, doveva farsi.
Erano le due di notte, controllò le camere e le due dormivano profondamente. Era il momento giusto. Prese il cappotto, il portafoglio e uscì di casa furtivo.
Camminò veloce per le strade di Los Angeles, si sentiva un verme, non tanto nei confronti di sé stesso ma di sua madre e di sua sorella, se l’avessero saputo? No, non l’avrebbero saputo, non dovevano saperlo.
Senza accorgersene giunse in fondo al vicolo, il ragazzo di sempre era lì, come sempre.
A quanto pare aveva capito il suo umore, non proferì parola. Si limitò a dargli la busta e prendere i soldi veloce, guardandolo mentre si allontanava con le mani in tasca.
Giunse velocemente davanti a casa, dopo aver preso un lungo sospiro entrò, sentendosi in colpa come mai.

Ola si alzò di scatto, grondante di sudore e con un respiro affannato. Un incubo.
Stette qualche minuto seduta sul letto, cercando di ricordarsi il precedente sogno e ti regolare il respiro. Decise di alzarsi per prendere un bicchier d’acqua e darsi una sciacquata. Dopo aver bevuto si diresse verso il bagno, ma quando aprì la porta lo spettacolo che si trovò davanti la immobilizzò sul posto.
“S-saul…”
Il ragazzo era con le spalle al muro, il braccio scoperto e una siringa in terra.
La donna si coprì la bocca con una mano tremante, mentre sentiva mancarle il respiro. Quello non poteva essere suo figlio.
Si accasciò a terra, sentiva il corpo tremare e le lacrime rigarle il viso. Cacciò un urlo.
Un urlo. Fu tutto quello che sentì Sophie, si stropicciò gli occhi e si alzò, dirigendosi nel luogo dal quale l’aveva sentito provenire. Quando arrivò in bagno, vide la madre in terra, con le mani tra i capelli e il mascara colato sulle guance. A quella scena si sentì morire, non riuscì nemmeno a ragionare, si abbassò all’altezza della donna e le accarezzò la testa.
“Ma-mamma che succede!?”
Ola si limitò ad indicare qualcosa alla sua destra, qualcosa che Sophie identificò come suo fratello. No, non era suo fratello quello.
Aveva il braccio bucato, una siringa accanto e i ricci scompigliati. Il suo viso era sofferente, con uno sguardo quasi assente. La ragazza iniziò a tremare, aveva paura. Una paura matta, quelle scene le aveva viste nei film, il fatto che il protagonista fosse suo fratello la spaventava a morte. Anche le se guance si rigarono di lacrime, lunghe e veloci lacrime, scendevano ininterrottamente e Sophie non riusciva a controllarsi.
Anche lei iniziò a urlare, senza nemmeno accorgersene, corse in camera sua, chiuse la porta a chiave, spaventata che quell’essere potesse raggiungerla.
Ola, invece, fu più ragionevole. Con mani tremanti e le lacrime che le rigavano il viso prese il figlio e lo stese sul suo letto, e dopo aver fatto tutto il dovuto, si sedette accanto a lui, dove restò tutta la notte.



Credevate fossi morta? (come darvi torto) Invece eccomi qua xD
Scusate, davvero, è che in questo periodo sono stata impegnatissima tra gare di matematica, prove e roba varia ^^'' 
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto e che ci sia ancora qualcuno che lascierà una piccola recensione <3 mi farebbe tanto piacere :3
Alla prossima, che spero sia presto! ;)
  
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