Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: lilyhachi    24/04/2013    7 recensioni
(STORIA IN REVISIONE)
(Alternative Universe; Captain Swan)
La maledizione non è mai stata lanciata, tutti i personaggi vivono le loro vite nel Mondo Delle Favole ed Emma è cresciuta come principessa insieme ai suoi genitori. Se Emma avesse conosciuto un certo pirata, noto come Killian Jones, nella Foresta Incantata, come sarebbero andate esattamente le cose? Spero vi piaccia e, se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate al riguardo.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

II


It's time

 

Emma si affacciò con fare timoroso dalla colonna in cima alle scale, evitando di farsi vedere da qualcuno. (1)
La sala era piena zeppa di persone che non aveva mai visto in vita sua. Nella sala risaltava ogni tipo di colore, messo ancora più in evidenza dalla luce: il rosso delle tende che ornavano la sala, i colori accesi dei vestiti indossati dai reali provenienti da ogni parte del regno.
Alla principessa tremarono le ginocchia. Il solo pensiero di dover scendere quelle grandi e lunghe scale davanti a persone che la osservavano e sicuramente la giudicavano, la faceva sentire male. Da lassù poteva vedere sua madre e suo padre conversare con qualcuno.
Sua madre Snow la scorse da lontano e le fece un sorriso di incoraggiamento per invogliarla a scendere. La ragazza, per quanto terrorizzata, prese tutto il coraggio che aveva e decise di scendere. Prima arrivava in fondo, meglio era...soprattutto per il suo stato mentale.
Respira” si ripeteva sottovoce. Quello era un eufemismo ovviamente, dato che il vestito le rendeva il tutto più difficile.
A piccoli passi cominciò a camminare, ponendosi dinanzi alle scale. Non appena uscì allo scoperto, tutti si voltarono a guardare Emma, quasi incantati dalla sua presenza. Emma, lasciando scivolare leggermente la mano sul lato della scala per evitare di cadere, cominciò a fare piccoli passi incerti.
I piedi le bruciavano e sperava tanto che quel dettaglio non stesse influendo troppo sulla sua camminata. Aveva il timore di apparire come una bambina che non riusciva a reggersi in piedi. Si sentiva incredibilmente a disagio, ma mancava poco e quelle maledette scale sarebbero terminate.
Dopo quello che a lei sembrò un'eternità, Emma riuscì ad arrivare alla fine delle scale, illesa.
Sua madre la stava preparando a quell'evento da settimane, ed onestamente non riusciva a spiegarsi il perché.
Prima di quella serata speciale, era stata costretta a seguire più lezioni, di cui alcune con la stessa Snow.
In particolare, vi erano state lezioni sul proprio regno e sui vari reami che ne facevano parte.
La regina era dell'idea che una principessa dovesse conoscere il suo regno e gli altri sovrani alla perfezione, e così anche le loro situazioni economiche e politiche, in modo da poter intavolare una conversazione. Tuttavia, le più fastidiose in assoluto erano state le lezioni di ballo in cui aveva pestato ripetutamente i piedi al povero Nathan, che aveva ricevuto l'arduo compito di insegnare alla principessa a danzare. Ad affiancare lei e Nathan, c'erano stati anche i suoi genitori che ballavano in maniera straordinaria, come se fossero coordinati alla perfezione. Si muovevano come un unico individuo, cosa che certamente non accadeva a lei e Nathan. Lui era bravo, forse anche troppo. Lei, l'esatto contrario: era fuori tempo e completamente impacciata.
In quei giorni erano riusciti a racimolare quel poco che le avrebbe impedito di fare una brutta, se non penosa figura alla serata tanto attesa da sua madre.
Una volta poggiati i piedi sul pavimento, suo padre Charming le venne incontro, porgendole il braccio in maniera galante. Emma gli rivolse un ampio sorriso.
Adorava suo padre, che era in grado di sentire il suo disagio, cercando sempre di rincuorarla. Questo bastava a farla sentire meglio.
Sua madre li osservava soddisfatta e con un sorriso dolce.
Emma era tutta suo padre: gli somigliava non soltanto per la fisionomia ma anche per il carattere e la sua poca tolleranza per alcuni modi di corte.
Charming le aveva più volte raccontato di come si fosse innamorato di sua madre e di quanto lei fosse coraggiosa.
Tuttavia, la sua descrizione non combaciava con quella di una perfetta principessa. Infatti, non corrispondeva per niente alla Snow che Emma si trovava davanti attualmente. Sua madre sembrava rigida, sempre intenta ad occuparsi di lei per cercare di renderla una perfetta dama di corte.
Era giusto, ovviamente. Lei doveva essere in grado di regnare, quando un giorno i suoi genitori non sarebbero stati più in grado di farlo. Eppure, voleva anche altre cose: voleva soltanto avere più libertà nelle sue decisioni, ma spesso e volentieri sembrava non avere voce in capitolo nemmeno sul modo di vestire.
Stretta al braccio di suo padre, Emma continuò a percorrere la grande sala, posizionandosi al centro, pronta ad iniziare a ballare, pur tremando di paura.
Suo padre le fece un altro sorriso di incoraggiamento e appena partì la melodia, cominciò a danzare, portata ovviamente da Charming.
Fortunatamente, Emma stava riuscendo a cavarsela, più di quanto si aspettasse e questo le diede modo di sfoggiare un'espressione chiaramente felice sul volto, che non sfuggì a Snow. Mentre danzava beata con suo padre, Emma vide qualcuno, precisamente un ragazzo affiancato da sua madre Snow, arrivare verso suo padre e fermarlo, quasi come per chiedergli il permesso di poter ballare con lei. Emma non era molto entusiasta di ciò ma, ricordando gli insegnamenti di sua madre, cercò di mostrare un sorriso convinto anche se leggermente forzato.
La regina, con il suo solito sorriso benevolo, cominciò a parlare.
“Mia cara, vorrei presentarti il principe Caspian, del reame vicino”, esclamò la donna, indicando il principe. (2)
Emma osservò i lineamenti spigolosi ma gentili del ragazzo che aveva dinanzi, soffermandosi poi sui capelli castani che incorniciavano il suo viso sereno.
Era bello, dopotutto: gli occhi erano castani e tradivano la sua apparente sicurezza, mostrando una punta di imbarazzo, mentre la sua postura era leggermente rigida, come se qualcuno gli stesse puntando un pugnale alla schiena per farlo stare dritto.
Da un lato, Emma si ritrovò quasi a comprenderlo.
Emma fece un lieve inchino, cercando di apparire il più convinta possibile, mentre il principe le prese la mano, baciandola con cortesia, dopodiché cominciò a danzare con quest'ultimo, mentre i suoi genitori danzavano non poco distanti da loro. Mentre ballavano, il principe cominciò a parlare.
“Principessa, mi permetto di farvi i complimenti per il vostro incantevole aspetto”, le disse, scrutandola con un sorriso.
Emma gli sorrise, grata per quell'apprezzamento ma pensando al modo in cui le aveva detto ciò.
Aveva pronunciato soltanto una frase e lei lo aveva già trovato noioso.
Sembrava che neanche lui fosse molto a suo agio, ed Emma riuscì ad intuirlo dalle sue movenze, a tratti decise e a tratti imbarazzate.
Forse anche lui voleva trovarsi in un altro posto.
Forse anche lui, come lei, voleva scappare a gambe levate.
Sarebbe stata proprio una lunga serata.

A suo malincuore, Emma credeva di essere arrivata al motivo reale di quella festa. Sua madre le aveva presentato tutti i principi presenti e quello non era affatto un buon segno. Voleva dire un'unica cosa probabilmente: matrimonio. Ad un tratto, Emma vide che, tra tutti i giovani con cui era stata costretta a danzare, solo tre di loro erano intenti a conversare con Snow e Charming affiancati da altre persone, che secondo Emma dovevano essere i loro rispettivi genitori.
La ragazza si avvicinò e appena Snow la vide, le strinse la mano, portandola vicino a sé. Emma rivolse un sorriso gentile ai presenti.
Per i troppi sorrisi che aveva dovuto rivolgere, non sentiva più la mascella.
Dopo aver ballato con quei principi, Emma ebbe modo di trarre un'unica conclusione: erano uno più barboso dell'altro.
L'unico principe, la cui compagnia non l'aveva tanto disturbata, era stato Caspian, ma soltanto perchè aveva ammesso con sincerità di non sentirsi tanto a suo agio in quella sala: parlare con lui era stato così gradevole che sua madre, guardandoli, aveva sicuramente sperato di aver trovato un candidato al ruolo di marito, ma la verità era che il cuore del principe apparteneva già a qualcuno.
Emma aveva ascoltato con trasporto la loro storia, perdendosi nel racconto di come Caspian avesse conosciuto la sua Susan, ormai lontana da lui. (3)
Aveva tenuto una mano sul petto per tutta la durata della storia, sperando in un lieto fine che potesse includere il loro ricongiungimento ma non c'era stato.
Il resto dei principi erano tutti così impettiti e rigidi che sembravano in mostra.
Se proprio c'era qualcuno a doversi sentire in mostra era lei, poichè sembrava di essere un oggetto messo all'asta, o semplicemente un trofeo da vincere.

La serata era giunta finalmente al termine ed Emma, accompagnata da Christine, abbandonò la sala.

Intanto, i suoi genitori la osservarono con attenzione, per poi ritirarsi nelle loro stanze.
“Snow...ti sento. Parli da sola”, la voce del suo amato marito ridestò Snow dai suoi pensieri.
Quando era preoccupata si ritrovava sempre a parlare da sola.
“Non tediarti troppo”, esclamò Charming con tono ironico. "Emma ha capito tutto”.
“E' proprio questo che mi preoccupa”, rispose la regina. "Smetti di divertirti".
Charming rise di gusto. “Cosa ti aspettavi, cara? Non è stupida tua figlia”.
“Non è stupida ed è anche testarda come un mulo”, rispose la regina con fare irritato. “Ha preso tutto da te”.
Il re sfoggiò un'espressione indignata, reprimendo l'impulso di ridere per l'atteggiamento di sua moglie.
“Ha preso da me?", ripeté, incredulo. "Ti ricordo che ho dovuto tenderti una trappola, tenerti in una rete, farti attaccare dai soldati della Regina e salvarti la vita per convincerti ad aiutarmi a riprendere l'anello che ora porti al dito, e poi avrebbe preso solo da me?”.
Snow si ritrovò a sorridere. Suo marito aveva ragione, come al solito. Emma era proprio la sua copia da giovane: testarda, ribelle, poco favorevole alle usanze di corte. Aveva tutto quello spirito che Snow ormai aveva perso da tempo e vedeva rivivere in sua figlia ogni giorno che passava.
“Fatto sta che non può governare da sola quando noi non ci saremo”, rispose la donna, preoccupata.
“Tesoro”, cominciò Charming. “Sai che lei non sarà d'accordo. Parlagliene almeno”.
“Sai, potresti farlo anche tu”, ribatté la donna mettendo le braccia sui fianchi.
Charming la guardò torvo. “Non provare a scaricare questa cosa su di me”.
Snow sbuffò, alzando gli occhi al cielo mentre Charming la guardava in modo dolce.
In quel momento aveva visto la vecchia Snowhite, quella giovane coraggiosa ed impavida che aveva conosciuto tanti anni fa, con la faccia imbronciata da ragazzina che era solita fare quando non otteneva quello che voleva. Charming cercò di confortarla, avvolgendola tra le sue braccia.
“Sai che sei ancora più bella quando sei arrabbiata?”. 
“E tu sei sempre il solito”, lo rimbeccò lei, annullando ogni fastidio.
“E' per questo che mi hai sposato, no?”, chiese lui, rubandole un bacio.
Sì...era proprio per quel motivo che lo aveva sposato: per il suo essere così “Charming” . (4)

Arrivata nella sua stanza, Emma tolse quelle odiose scarpe permettendo ai suoi piedi di tornare a toccare terra, mentre Christine la aiutava a togliere il vestito che le comprometteva la respirazione.
“Christine..”, cominciò Emma “sii sincera...perchè questa serata?”
La donna, alle spalle della principessa, non sapeva se rispondere o meno ma la ragazza era alquanto perspicace e sveglia.
Inoltre, era in grado di capire anche troppo bene quando qualcuno le stava mentendo così decise di rispondere in tutta sincerità.
“Mia cara”, esclamò la donna. "Un giorno i tuoi genitori non ci saranno più e vogliono soltanto assicurarsi che non siate sola a governare”.
“Perchè non me ne hanno parlato?” chiese Emma con la voce piena di collera.
“Insomma non sono più una bambina. Ho ventun'anni e mi trattano ancora come se ne avessi sette”.
La donna rise “E' proprio per questo, tesoro. Siete in età da marito, ormai”.
Emma storse il naso, disgustata all'idea di sposarsi a quel modo.
“Non vi hanno promessa a nessuno” continuò Christine “è stata soltanto una serata per...analizzare la situazione, ecco”.
Emma continuava a sentirsi indignata e presa in giro.
“Io non voglio sposarmi”, rispose afflitta “posso governare da sola”.
“E' la tradizione, cara” esclamò Christine “Adesso è tardi per pensarci, dovete riposare”.
Dopo che Emma ebbe infilato la camicia da notte, Christine uscì, lasciando la ragazza sola con i suoi bruttissimi pensieri.
Era una principessa, doveva aspettarselo che prima o poi sarebbe arrivato questo giorno.
Sua madre l'aveva preparata per metterla in mostra davanti ad una serie di principi noiosi e interessati soltanto alla sua corona? Lei non voleva tutto questo.
Voleva soltanto essere libera di fare le sue scelte. Se proprio doveva sposarsi, voleva farlo per amore. Come i suoi genitori. Si erano trovati, innamorati e avevano combattuto per stare insieme. La verità era che lei voleva un amore così. Non un amore che dipendesse solo dal potere o dal governare.
Voleva un amore vero, ma forse quello era un lusso che non poteva permettersi.



Angolo dell'autrice

- (1) l'immagine di Emma che si affaccia dalla scalinata richiama lievemente la scena di Hermione in "Harry Potter e Il Calice di Fuoco";
- (2) il principe Caspian proveniente da "Le Cronache di Narnia - Il Principe Caspian";
- (3) la storia di Caspian riprende il film e il legame con Susan;
- (4) è un gioco di parole che indica il suo essere affascinante, e quindi "Charming".

Eccomi con il secondo capitolo! Purtroppo il tanto amato Killian non appare (ancora per poco eh!) quindi mi sono incentrata principalmente su Emma e sul suo rapporto con Snow che, ahimè, non somiglia molto a quella della serie ma d'altronde siamo in un universo alternativo quindi è in versione "Mamma orsa". So che potrà sembrare leggermente OOC ma, come ho detto, si tratta sempre di un universo alternativo. 
Non c'è molto da aggiungere, spero solo che vi sia piaciuto
Se vi va battete un colpo, oppure lanciate sempre ortaggi se volete (sì lo so, questa frase mi caratterizza sempre ormai).
Alla prossima, un abbraccio :)

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: lilyhachi