26/04/2013
1 recensioniHaylee
La matematica non era proprio il mio forte. Nonostante avessi la calcolatrice a portata di mano vicino al mio libro di questa orribile materia, i calcoli non mi uscivano giusti.
- Al diavolo! – esclamai chiudendo di getto il quaderno, – Perché non possiamo imparare solo i calcoli che ci servono nella vita come diceva Platone? - mi domandai.
- Perché, forse, i professori godono a vedervi in difficoltà. – rispose mio fratello, Louis, entrando in cucina con un sorriso che non mi piaceva per niente.
- Oh, ma stai zitto! Per te è facile, hai finito la scuola da un anno e sei sempre a casa a poltrire. Invece, io, devo sorbirmi questi problemi matematici per tutta l’estate! – borbottai esasperata.
- Povera piccola. – mi prese in giro lui scompigliandomi i capelli. Lo fulminai subito con lo sguardo e lo guardai dirigersi verso un mobiletto per prendere un bicchiere. Successivamente, aprì il frigo per tirarne fuori una bottiglietta d’acqua e solo allora si accorse che lo stavo fissando.
- Vuoi una foto, per caso? – mi chiese, irritato.
- No, grazie. Una foto nel portafoglio non mi serve, vedo la tua faccia già tutti i giorni e, fidati, mi basta. – dissi, per poi alzarmi e recarmi in salotto per vedere cosa trasmettevano in tele.
Niente, perfetto!
- Lee, vado con Harry in ospedale. – dichiarò mio fratello che si stava vestendo con il cappotto appeso all’ingresso.
- Che gli è successo? – chiesi, allarmata.
- Nulla di grave, deve solamente fare una visita e mi ha chiesto di accompagnarlo. – tirai un sospiro di sollievo. – A dopo. –
La porta si chiuse con un tonfo e la casa fu sommersa dal silenzio dal momento che avevo spento la tele.
- E ora che faccio? – mi chiesi.
Ci pensai per qualche minuto e poi decisi di leggere un libro che avevo abbandonato per i vari impegni scolastici. Stavo per salire le scale per raggiungere la mia stanza, che il telefono di casa squillò.
Mi recai all’ingresso per poter rispondere alla chiamata: Niall Horan.
Il mio cuore incominciò a battere all’impazzata, le gambe persero la sensibilità e le guance diventarono rosse e bollenti. Non sapevo se rispondere o meno, non volevo fare delle figuracce. Non con lui.
Alla fine, schiaccia quel dannato tasto verde, dopo vari squilli, e – P-pronto? – dissi.
- Ehi Lee, - mormorò lui con la sua voce dolce che mi fece perdere un battito, - come mai ci hai messo tanto?-
- Oh.. i-io no-n trovavo il telefono, si! – balbetti la prima scusa che mi balenò in testa, ma credo che lui non l’avesse bevuta.
- Mmh, okay. – disse, appunto. – Stavo cercando Louis, è in casa? – aggiunse poi.
Decisi di non fare la bambina e di non balbettare più. Presi un respiro profondo e – Guarda, è appena uscito. Mi dispiace. – risposi.
- Oh, non preoccuparti Lee. Lo chiamerò più tardi. – mi informò. – Ciao, ci si vede. –
- Va bene, Niall. Beh, allora ciao. – terminai la chiamata a malincuore.
Restai a fissare il telefono per secondi, minuti, ore e il mio cuore impiegò lo stesso tempo per tornare a battere regolarmente.
Cos’è che dovevo fare?
-Camomilla, the verde... No, forse è meglio il the normale. - ripensavo tra me è me fissando l'armadietto delle tisane. Avevo deciso di bere qualcosa di rilassante perché il mio cuore non si era ancora stabilizzato del tutto per colpa di quella chiamata. Incominciai a riempire il pentolino per riscaldare l'acqua, ma per colpa dello scrosciare di quest’ultima non sentii la porta aprirsi.
All’improvviso notai un'ombra riflessa sul vetro sopra il lavandino. Spaventata mi girai di scatto rimanendo con le mani attaccate al ripiano bagnato.
- Oddio, mamma! Mi hai spaventata! - sbraitai toccandomi il petto con la mano destra e tirando un sospiro di sollievo - Avvertimi quando entri! -
Mia mamma appoggiò la borsa sul tavolo goffamente, ma la mia attenzione venne catturata da qualcuno che apparve alle sue spalle.
- Mamma, devi dirmi qualcosa? - chiesi straniata fissando la ragazza che, sinceramente, aveva un aspetto pessimo.
- È solo per il weekend. Hai promesso! - sentii la voce arrogante di mio fratello salire le scale. Sembrava non avesse preso molto bene la decisione che mia mamma avrebbe dovuto spiegarmi.
- Piantala Louis. Vai a dormire! - rispose mia mamma alzando il tono di voce di un’ottava per poi addolcirlo rivolgendosi a me.
- Haylee, lei è Isabella! - La ragazza alzò la testa incrociando il mio sguardo e timidamente fece un cenno con il capo per salutarmi. Indossava un paio di jeans stretti e scuri. Una felpa rossa lasciava intravedere una canottiera bianca che sporgeva leggermente sui fianchi e, delle Victoria, ormai rovinate, sporcavano il pavimento con del terriccio. Era strana e misteriosa, ma non sembrava poi così male. Beh, certo, le serviva una sistemata, ma questo era ovvio.
- Io sono Haylee! – esclamai, sorridendo. Lei non reagì. Non capivo se era timida o solamente maleducata.
- Lei starà con noi per un po', quindi mostrale la sua stanza.- Mia mamma era sempre molto gentile con le persone, anche se a volte con me e mio fratello non è che fosse così angelica.
Feci segno alla ragazza di seguirmi. Salii le scale e, guardando ogni tanto dietro di me per vedere se isabella mi stesse seguendo, voltai a sinistra superando la mia camera e in seguito il bagno. Spinsi in giù la maniglia e aprii la stanza degli ospiti.
- Questa è la tua stanza! – Le dissi lasciandole la via libera per entrare e seguendola successivamente - Solitamente viene occupata dagli amici di Louis quando si fermano a dormire, ma credo che con una ragazza sarà molto più ordinata e.. Beh, ci siamo capite! - dissi ironizzando un po' rendendo la situazione meno tesa. Quando gli amici di mio fratello trascorrevano il weekend a casa, in quella camera era sempre presente un disordine assurdo, per non parlare della puzza post allenamenti. Ero contenta che quella stanza fosse finalmente occupata da una ragazza. E se anche lei fosse stata come gli amici di mio fratello? Oh, ti prego no! Non volevo pensarci.
La ragazza non proferì parola e analizzò attentamente tutta la stanza guardando ogni particolare. Non disse niente, come aveva fatto da quando era entrata, perciò pensai le fosse piaciuta.
- Io vado, allora. – mormorai per poi avvicinarmi alla porta della stanza. – Se ti serve qualcosa, basta che bussi all’uscio di fronte e trovi la mia stanza. Buonanotte Isabella. – conclusi.
- Buonanotte anche a te. – esclamò Bella sorridendo timidamente. – Ehm Haylee.. – riprese qualche secondo dopo sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio – Grazie.
Fu la prima volta che parlò, mi sorprese. Mi girai nella sua direzione e contraccambiai con un sorriso prima di chiudere la porta alle mie spalle.
Attraversai il corridoio ed entrai in camera mia. Era stata una serata insolita, non era mai capitato che mia madre portasse a casa qualcuno dal lavoro. Mille pensieri su quella ragazza passavano nella mia mente, volevo scoprire perché nei suoi occhi si celava un velo di tristezza, volevo sapere cos’aveva spinto mia mamma a portarla con se, ma, soprattutto, se c’era qualcosa di negativo come pensavo, volevo aiutarla.
* * *
Heeeeello :)
Ecco qua il secondo capitolo di questa long!
Qui vi presentiamo il personaggio di Haylee che è la sorella di Louis nonchè stracotta di Niall.
Diventeranno amiche le due ragazze?
Fateci sapere che ne pensate, per favoreee :)
Ciao, alla prossima!