Lo so, lo so…è passato quasi un anno dall’ultimo capitolo…
ma come si dice in questi casi…MEGLIO TARDI CHE MAI! ;o)
Spero che lo leggiate e soprattutto che vi piaccia!
Ringrazio con
netto ritardo coloro che avevano recensito e ringrazio
in anticipo coloro che rensiranno( spero siate in taaaanti!)
Un bacione a
tutti e … a presto!
ITHIL
Buona
Lettura!
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"Happy Birthday Orly ! - The Return-"
La sera del 13 salii sulla mia Mini
minor nera e presi la via principale che portava al ristorante, secondo le
indicazioni di Josephine. Da quanto la mia manager mi aveva accennato più che
un ristorante era una vecchia residenza di campagna ristrutturata ad arte e
utilizzata per feste importanti,o meglio per
personaggi importanti visti i prezzi di affitto e del catering : Dom aveva
fatto davvero un bel regalo!.
Per l’occasione avevo
indossato un semplice
vestito nero senza spalline che scendeva lento fino al ginocchio dove si
arricciava leggermente; in fondo alla parte della gonna era stato applicato un
nastrino di raso argento, chiuso in un fiocchetto sul lato destro; mentre sul
petto, a destra, era
ricamata in fili argentati una piccola farfalla; i capelli, invece, li avevo
lasciati sciolti, raccolti sulla sinistra da una molletta decorata di strass.
Arrivai davanti all’entrata
e scesi, uno degli uomini addetti all’accoglienza
degli ospiti prese la mia auto e la parcheggiò. Entrai e all’interno
già imperversava la festa : la sala era stata addobbata con festoni colorati tra cui
spiccava la scritta “ Happy birthday Orlando!!” ; faretti
colorati da discoteca lampeggiavano con intermittenza per la stanza in penombra, mentre qua e là
erano state sparse candele profumate, le cui fiammelle ondeggiavano ogni qual
volta qualcuno gli passava vicino ballando a tempo di musica.
Cercai di farmi
strada tra gli invitati che chiacchieravano cercando di sovrastare il volume
delle canzoni che il Dj alternava sul maxi stereo.
Dopo qualche istante mi sembrò di
scorgere Dominic Monahgan che intratteneva allegro un gruppetto di ragazze, le
quali ridevano divertite ad ogni sua battuta.
Lo raggiunsi.
« Oooh! Vedo che qualcun altro si è
aggiunto al mio piccolo pubblico! » si rivolse a me battendo le mani e quasi
automaticamente le altre ridacchiarono. « qual è il tuo nome mia cara? »
chiese.
« Lily » risposi, « Sai dirmi dove si trova
Orlando ? »
Dominic sgranò gli
occhi stupefatto, « tu sei quella Lily ? La sua …ehm…ragazza
!? » mi squadrò da capo a piedi, compiaciuto.
« sì »
« vieni , ti
accompagno da lui ! » poi rivolto alle sue ascoltatrici, « ragazze torno subito…accompagno
lei dal mio amico…
» .
Si alzò un coretto di « Noooo » seguito
da un semplice « ok ! ». Le aveva completamente ammaliate, era incredibile
!!
Mi prese per
mano conducendomi attraverso la pista da ballo, fino a quello che sembrava una
parte : era chiusa con una catenella di velluto rosso. Al di
là della quale erano disposti ordinatamente tavolini e divani.
Entrammo e su di un salotto messo di
spalle notai tipica chioma di ricci castani, portati volutamente spettinati, di Orlando.
Dominic batté sulla spalla dell’amico
per attirare la sua
attenzione; il ragazzo si voltò lentamente fissando in modo interrogativo l’amico,
poi vide me ed il suo viso assunse un’espressione indefinibile.
Si alzò e venne verso di
me accennando un sorriso. A quel punto Dom ,sentendosi
di troppo , se ne andò dando ancora una leggera pacca sulla schiena di Orlando.
« ciao… »
« ciao…e Auguri! »
risposi al saluto. I suoi
occhi iniziarono già a fare effetto sulle pulsazioni del mio cuore , che accelerarono.
« Grazie! E tu come
stai ? »
« Ora decisamente meglio! » confessai.
Sorrise « anche io! » mi abbracciò
forte.
« Mi sei mancata tantissimo »
« anche tu! »
dissi piano, sentirlo solo al telefono era diventato insostenibile…poter
guardare nei suoi occhi era tutta
un’altra
cosa.
Mi prese per
mano.
« Lasciati guardare …
sei meravigliosa e il
vestito ti sta divinamente! »
Sorrisi timidamente.
Anche lui era ,
in una sola parola, perfetto : indossava un completo elegante nero e sotto una
camicia bianca senza cravatta , due bottoni erano stati lasciati aperti sul
petto.
Come al solito
portava la collana piena di ciondoli bizzarri, a cui era particolarmente
affezionato… speravo proprio che
ce l’avesse quella sera : il ciondolo glielo avevo regalato apposta.
Mi diede un bacio sulla guancia e io
glielo restituii.
Improvvisamente,però,
sul suo viso si dipinse un’espressione sconcertata e notai in
lui una certa agitazione :non
capivo cosa gli stesse succedendo.
«Che hai ? »
domandai.
Sembrò quasi non ascoltarmi, era intento
a fissare un punto indefinito alle mie spalle.
« ehm…a-arrivo subito… » mormorò,«
aspettami, che ti devo parlare! » detto questo si affrettò ad uscire dalla zona
riservata e sparì tra la folla che ballava sulle note di “
Hung up” di
Madonna.
Mi lasciai cadere sul divano…che
mi doveva dire di così
importante da non potermelo dire lì, subito ?
Non capivo più niente,
non sapevo cosa pensare e soprattutto se accennargli di Kate.
Il comportamento di Orlando
mi era apparso talmente strano e distaccato…e poi cosa aveva
visto di così sconcertante per
lasciarmi lì, come una stupida…sospirai cercando di placare le mie riflessioni, che di positivo non
avevano proprio niente.
Non so quanto rimasi ad aspettarlo e iniziavo
veramente a spazientirmi…ero rimasta da sola ad una festa in
cui l’unica
persona che conoscevo se ne era andata.
« Ehi, Lily…
»
Sentendo il mio nome mi voltai e vidi il
viso di Dominic sorridermi in modo alquanto eccessivo :
doveva aver bevuto qualche bicchiere di troppo.
« ciao » lo salutai, almeno lui si era
ricordato della mia esistenza.
« Ti ho portato qualcosa da bere …
» mi porse un bicchiere di
vetro con una bibita a strati colorati e una fetta d’arancia
appoggiata sul bordo.
« Grazie… » bevvi un sorso,
aveva un buon sapore di ananas allungato con dello spumante.
« Fra poco si brinda! » spiegò allegro.
Sorrisi « Hai visto Orlando per caso ? »
« ehm … » sembrò incerto
su cosa dire, « no, no non
l’
ho visto…sarà in giro a salutare gli invitati! »
le luci vennero spente e anche la musica
cessò di colpo.
« Arriva la tortaaa!!! » esclamò sottovoce , ridacchiando tra sè e sé.
Infatti dopo qualche istante una maxi-torta
decorata con panna e frutta fresca entrò da una porta sulla sinistra che
inizialmente non avevo notato.
Gli invitati iniziarono a cantare in coro
“
Happy Birthday “, mentre il dolce sfilava lentamente in mezzo a loro, i cui visi
venivano rischiarati dalla luce delle 29 candeline.
“
Possibile che non mi sia neanche venuto
a cercare ?” incrociai le braccia sul petto …stavo veramente diventando paranoica.
La canzone terminò e un forte applauso
si levò dal gruppo di ospiti, intanto i camerieri
distribuivano lo champagne.
« Un bel brindisi al mio caro amico
Orlando!!! » gridò un sempre più alticcio Dom.
« Cheers!!! »
esclamarono all’unisono
tutte le persone della sala.
La musica riprese a suonare .
« Basta! » sbottai.
Dominic , che
nel frattempo si era appisolato in tempi record, si riscosse spaventato per poi crollare nuovamente sul soffice
divano con un sorriso beato stampato in faccia.
Mi alzai decisa a trovare Orlando:
volevo fargli almeno gli auguri di persona, dopotutto
stavamo insieme ,o no?
Era come cercare un ago in un pagliaio: ovunque
persone scatenate ballavano al ritmo di “ Don’t cha” delle Pussy Cat Dolls, venendomi continuamente addosso.
Finalmente dopo qualche
minuto scorsi la sua figura snella seduta ad un tavolo, in un angolo
della sala .
Sorrisi guardandolo chiacchierare con… Kate! Di nuovo! Non poteva
assolutamente essere!
Il mio viso tornò inesorabilmente serio… mi sentivo completamente svuotata: era
come se qualcosa dentro di me si fosse spezzato vedendoli parlare così vicini.
Vidi Kate avvicinarsi al suo orecchio e sussurrargli
qualcosa … la morsa fredda della gelosia mi strinse lo stomaco…quasi non riuscivo
a respirare per tutta la rabbia
che avevo addosso.
Ormai abbandonata dalla ragione , mi diressi a passo svelto verso il loro tavolo.
Vedendomi arrivare Orlando si alzò
immediatamente in piedi : era visibilmente in
imbarazzo.
“Ci
credo!” pensai fra me e me , “ li ho colti sul fatto!” ero letteralmente indignata.
« Ecco perché non arrivavi! » esclamai
furiosa, « E io lì ad aspettarti come una povera stupida! »
« Aspetta… » Orlando cercò
di calmarmi.
« Ancora! Sono due ora che sto lì, da
sola ,seduta tra gente che non ho mai visto in vita
mia! » le parole mi uscivano dalla bocca senza controllo, « allora era lei che
hai visto passare alle mie spalle, eh? » la indicai con il dito, ma senza
degnarla di uno sguardo.
« sì , ma…»
« Non ho parole, veramente! » risi
amaramente,« allora era di lei che mi dovevi parlare!
Tutta quella stupida storia
che dovevi dirmi una cosa importante…solo
str****** e ! » scossi
la testa,« bastava solo che me lo dicessi chiaro e tondo…non c’era bisogno di inventare ancora bugie!» mi si formò un fastidioso groppo alla gola.
Poi rivolta a Kate
dissi, « Complimenti! Hai mantenuto la promessa che mi avevi fatto qualche giorno fa…ora è tuo… » sapevo che se avessi guardato Orlando
negli occhi, anche solo di sfuggita avrei iniziato a piangere.
« Lily fammi spiegare ti prego non è come
credi… » Orlando cercò di chiarire, prendendomi il braccio per
trattenermi.
« Lasciami… » dissi e senza
quasi rendermene conto, lo
colpii con uno schiaffo sulla guancia.
« Scusami… » mormorai
guardando Orlando portarsi
la mano sul viso . Non potevo credere di averlo fatto.
Corsi via attraversando velocemente la pista da ballo cercando rifugio in
giardino; mentre richiudevo la porta finestra ero più
sicura di aver visto Kate con un sorriso trionfatore stampato in faccia.
Uno schiaffo. Ma come mi era saltato in mente ! Ero impazzita completamente…
Camminai lentamente, senza forze, verso
il bel ponticello di legno pieno di vasi fioriti che, nonostante il freddo, profumavano dolcemente
l’aria.
Mi affacciai e osservai la mia immagine
riflessa sulle acque gelide del fiumiciattolo che scorreva tranquillo sotto i
miei piedi.
“
Sono un’illusa…” pensai tristemente “ crederlo ,non dico innamorato, ma
almeno attratto da me…” gli occhi iniziarono a bruciarmi più forte e sentii calde lacrime
rigarmi il viso… piansi in
silenzio.
« Lily!!! »
“
No! Non adesso…non ora che sto piangendo!”
mi asciugai in fretta le lacrime e mi diressi risoluta verso l’entrata : volevo assolutamente
andarmene da lì.
« No fermati…non
puoi andartene prima che …
»
« Prima di cosa! ? » gridai
voltandomi di scatto.
“Accidenti!
Perché mi sono
fermata!”
pensai, ma era troppo tardi…
« Prima che ti abbia spiegato la situazione…
»
« Mi sembra che la situazione sia fin
troppo evidente! »
Orlando non rispose.
« Mi hai mentito di nuovo, Orlando…
» scossi la testa, « …ti
auguro solo di essere felice e ora ti prego lasciami andare! »
« Guarda che ti stai sbagliando…e
di grosso! » esclamò lui
« Non credo! Eravate così vicini…
» non riuscivo a parlare:
non volevo piangere davanti a lui .
« Stavamo parlando…
» si giustificò.
« Sussurrando nell’orecchio
» precisai.
« Stai scherzando! ? c’era
un volume altissimo là
dentro…non riuscivo neanche a sentire cosa
stesse dicendo…ed era ad
un palmo da me! » stava perdendo la pazienza.
« è meglio che me vada…
»
« c***o sto cercando di parlarti e tu che
fai ? te ne vai …come sempre ! » disse allargando le
braccia rassegnato e
irritato.
« Tu non capisci! »
« no, infatti! Allora spiegami cosa ti è
preso, così, all’improvviso! Fino a qualche giorno fa eravamo così in sintonia…e ora… »
« Il fatto è che …
» era inutile
trattenermi: le lacrime iniziarono a scendere, piano, sul mio viso, « tre o quattro
giorni fa… Kate è venuta a casa mia per parlarmi… » vidi Orlando cambiare espressione
: era sorpreso. « voleva sapere come stessero
le cose tra noi due…io le ho detto che stavamo insieme e
allora lei mi ha dato della stupida
: ha replicato che nessuno poteva dividervi dopo tutto quello che c’era
stato tra voi…e
poi la situazione ha iniziato a degenerare
fino a che lei non se n’è andata gridando e promettendomi che ti avrebbe
riconquistato ad ogni costo… »
« è pazza… » mormorò.
« e così quando
vi ho visto…così vicini
ho immaginato che…che …»
« che avesse
vinto lei … » terminò la
mia frase.
« Dimmi tu cosa avrei
dovuto pensare ? »
Orlando spostò il suo sguardo verso il bordo
del ponte… sospirò, ma non rispose.
Scossi ancora la testa dolorosamente.
Silenzio.
« Potevi almeno lasciarmi chiarire…
» disse ad un tratto
Orlando.
« Avevo paura … » iniziai « ho
paura… »
« Di cosa se ho lasciato lei per te ?! » sbottò , toccando i ciondoli
della collana in modo nervoso.
« Ho paura di cosa sta succedendo a me, al
mio cuore… mi basta anche un tuo solo sorriso per farmi star bene e
… ho paura, perché sei una
persona fantastica che mi fa sentire come non mi sono mai sentita prima…e
non riesco a pensare la mia vita senza di te,senza
averti accanto…
» le lacrime scendevano senza controllo .
Orlando mi abbracciò inaspettatamente.
Sentire il suo cuore battere veloce
contro il mio petto ,riuscì a calmare dolcemente il
disastro di emozioni che avevo in testa.
« Io ti giuro…
» disse guardandomi negli
occhi e asciugando teneramente con il pollice le
lacrime che scivolavano veloci sulle mie guance,« Io ti giuro per l’arco
più forte di Cupido, per la sua migliore freccia dalla punta d’oro,per il
candore delle colombe di Venere…per
tutto ciò che unisce le anime e aiuta gli amori… »
« Shakespeare… » sussurrai. Ero più che sicura
che fosse una battuta tratta da “ Sogno di una notte di mezz’estate”…
Orlando sorrise felice che me ne fossi ricordata, «Io ti giuro
che il mio amore per te è più che vero…» mi sembrò di vedere i suoi occhi brillare, mentre
pronunciava queste parole.
Sorrisi ascoltando, ammaliata dalla sua
voce, ciò che mi diceva.
«
Lily…devi credere al mio cuore, » mi prese la mano e la mise sul suo petto,
« perché io gli credo…
ti amo… »
Quelle ultime due parole rappresentavano
quella misteriosa essenza che lega gli amanti…
e dette da lui, in quel momento,
valevano più di ogni altra cosa : mi avevano completamente tolto il fiato dalla
felicità.
« Anche io ti
amo… » riuscii a
pronunciare a stento.
Mi strinse in un caldo abbraccio e ci
baciammo dolcemente mentre dai miei occhi, ora,
scendevano gocce di gioia pura.
Poco più tardi, Orlando mi avrebbe confessato
che, ciò di cui doveva parlarmi …di così
importante …erano proprio quelle
semplici ,ma difficili parole…
This is not The End…
***