Se
trovi una lucciola,trovi
un Impero.
-Ho
detto che non ho fame!-
James,nel parlare,pensava ad Hanna Enghlinton ,a quello che avrebbero
fatto lo
stesso pomeriggio. Aveva le solite farfalle nello stomaco quando era in
ansia.
A dir la verità stava ancora nel dubbio se la ragazza gli
aveva proposto un
appuntamento o una cosa amichevole!
-hemm…James,come
mai sei
stranamente felice oggi?Hai la febbre?- Disse Lorinda con il suo solito
spirito
sarcastico. James vide tutti i familiari che gli puntavano gli occhi
addosso.
Aveva ancora la forchetta in bocca mentre sottocchio guardava tutti con
uno
sguardo da furbetto.
Il
tavolo da pranzo
all’improvviso si mosse con una forza incredibile. Il padre
di James,il signor
Henry,teneva ancora il pugno stampato sul tavolo.
-Le
lucciole!!!!sono state
rubate!!-guardava attraverso la finestra la serra dove avevano tutti
gli
ortaggi e ovviamente delle lucciole per far luce la notte,che ora non
c’erano
più.
-James…oggi
andiamo a caccia
di lucciole!-Disse il padre furioso. Il ragazzo rimase col fiato
sospeso. Vide
i suoi sogni frantumarsi in un lampo.
-Papà
ma oggi non posso…devo
usc….- Non riuscì a finire la frase che il padre
lo interruppe sul colpo.
-Annulla
ogni tuo impegno
allora…prima la famiglia ricorda!-il padre continuava a
fissare la serra per
capire cosa fosse accaduto.
James
non poteva
obbiettare,il padre come al solito,era testardo e quando si infuriava
vedeva
nero. La cucina
rendeva l’atmosfera
ancora più deprimente: era abbastanza buia,non solo per il
solito mal tempo,ma
anche per i colori morti che regnavano in quello spazio rettangolare
dove al
tavolo centrale mangiavano cinque persone dall’aspetto
sconsolato.
Intanto
il cuore di James era
pieno di rabbia e stringeva i denti al pensiero della brutta figura che
avrebbe
fatto con Hanna. Ma poi gli venne improvvisamente un idea alquanto
fantastica:
-Papà!...tu
rimani qui a
riposare,hai lavorato tanto….ci penserò io a
ritrovarle tutte!-James finì di
parlare mostrando un sorriso enorme. Tutti lo guardarono incuriositi,e
non
mancò l’intervento di Lorinda -Ok…mamma
vado a prendere la borsa calda!-
Il
padre lo fissò per
scrutare nel suo sguardo se c’era qualcosa di ingannevole.
-Ok…però
conto su
dite,portami tutte le lucciole…e non tornare senza
quelle!-Il signor Henry
inclinò le sopracciglia e dopodichè
mandò il figlio fuori appena finito il
pranzo.
-Cavolo,gli
voglio dare un
aiuto a ritrovare da solo le lucciole e lui si
arrabbia…mha…i padri!- Ma lo
scopo di James non era quello di raccoglierle da solo,ma aiutato da
un’altra
persona.
-Ciao
Hanna!- James la salutò
con una mano. Erano in mezzo ad una siepe larga.
-Allora?...mi
avevi detto a
telefono che mi avresti portato a vedere una cosa speciale!- Disse la
ragazza
quasi emozionata e allegra.
-Bhè
prima dobbiamo cercarla
questa cosa speciale!-disse mentre prendeva il barattolo di vetro da
mascone
del marsupio a tracollo. -Andiamo signorina?- chiese con malizia
-
senz’altro -e i due
ragazzini si incamminarono per la foresta fitta di alberi enormi,lunghi
e
facevano in modo che la luce del solo penetrasse giusto quella per
vedere i
profili della fauna. Durante il cammino,di tanto in tanto i due si
guardavano
felici. James già aveva una vaga idea di dove fossero finite
le lucciole,poiché
non era la prima volta che accadeva una disgrazia del genere.
-Allora
che mi racconti?-
domando
-niente
a parte il fatto che
mio padre è arrabbiato con me senza motivo e che devo
trovare quelle maledette
lucciol….Ops!- James si diede una schiaffo sulla faccia.
-ah!!ho
capito allora…volevi
un po’ di compagnia vero?- rispose Hanna come se stesse
facendo la predico ad
un bambino.
-bhè
si…e poi ti volevo far
vedere le lucciole- la sua voce aveva un tono imbarazzante. Hanna
sorrise dalla
figura che James aveva fatto. Il percorso era lungo. Era da ormai da
un’ora che
camminavano attraverso alberi e piante,insetti e uccelli.
-Ecco!!
Penso siano
lì!-replicò James entusiasmato. Incitò
Hanna a seguirlo nella caverna dove il
ragazzo supponeva ci fossero le lucciole. L’entrata della
grotta era
frastagliata e piena di muschio poiché la caverna era umida.
I due entrarono a
passo di lumaca guardandosi intorno.
Videro
le pareti umide della
grotta: su di esse erano incise strane figure e simboli. Hanna
pensò che forse
erano dei disegni primitivi.
-che
freddo che fa qui!-
dichiarò la bionda stringendo le sue braccia a se. James
intanto stava
avanzando all’interno della grotta,inoltrandosi nel buio
più fitto.
-Hey
hanna corri!vieni a
vedere!!- gridò James allarmato. La ragazza corse da lui e
quando vide lo
spettacolo di luci gialle che si apriva davanti a lei,rimase a bocca
aperta
-attenta
che ti può entrare
una lucciola in bocca!- disse ridendo James. Hanna ricambiò
il sorrise
-è
semplicemente
spettacolar….hmmm….cos’è
questo rumore?...- i due avvertirono un suono
sinistro,simile ad un….
-
Terremoto!!!! Fuggiamo!!!-
gridò Hanna in preda al panico. Corsero per la caverna
dimenticandosi del
barattolo lasciato a terra. Erano quasi arrivati alla luce tenendosi
per mano
quando un grosso masso cadde davanti a loro bloccando la strada
seppellendoli
lì sotto.
-
Aiuto!!!!Aiutoooo!!-
gridavano con quanta voce avessero in gola,ma nessuno poteva
sentirli,anche
perché da quelle parti non c’era mai nessuno.
Provarono
a spingere i
massi,ma era troppo pesante per le loro fragili braccia.
-E
ora?!?- Hanna non aveva
avuto mai paura quanta quella volta
-Dobbiamo
cercare un’altra
strada…su vediamo dall’altra
parte…corri!!- James cominciò a correre con
l’ansia,come se qualcuno lo stesse seguendo per ucciderlo.
Corsero senza vedere
in che direzione andare sotto quella caverna umida e decrepita.
-Sono
sfinita…mpff…- Hanna si
appoggiò contro il muro viscido. Sembrava che
l’ossigeno stesse finendo dando
una sensazione di claustrofobia.
-Houch!-
James cascò a terra
con la testa rossa dal dolore della testata contro il muro.
-Hei
James guarda cosa hai trovato!- davanti a loro
c’era una grossa porta di pietra senza maniglie. Sopra di
essa era disegnati
strani simboli,che per un puro caso,sembravano identici a quelli che
Hanna
aveva trovato all’ingresso della caverna. La porta era
totalmente di
pietra,grigio roccia. Era impossibile che si aprisse e
d’altronde non avrebbe
portato da nessuna parte poiché dietro di essa
c’era il vuoto. James si alzò
incuriosito e girò intorno alla porta. Sul retro
c’era scritto: “Femulth”.
-Secondo
me si tratta uno di
quei regali che si fanno ai re nell’antichità
sai?- disse in modo barbaro la
ragazza che si era calmata dallo shock del terremoto.
-hmm….-
James continuò a
girargli intorno e una volta essersi posizionato
davanti,sfiorò con le sue dita
gli strani simboli. Il ragazzo era appassionato di cose misteriose e
fantastiche,e quindi voleva capire cosa significavano quelle figure
sulla porta
di pietra.
-James
qui c’è scritto
qualcosa di comprensibile…vieni a leggere- disse Hanna,che
non era per niente
eccitata dalla cosa,d’altronde il suo unico pensiero era
quello del terremoto
che aveva provocato la frana. James intanto lesse:
“Chiudi gli occhi,e apri
la mente”
-chissà
cosa vorrà dire
questa didascalia!- James aveva la mano sotto il mento mentre ragionava.
-
Dai Jam continuiamo a cerca
da uscire da questo posto…che mi mette i brividi!- disse
Hanna rabbrividendo
mentre dava sguardi furtivi intorno. La pila con cui si erano fatti
luce era
orma scarica…e presto non avrebbero più visto
niente.
James
si alzò piano e indicò
la via dove procede con un dito,ma all’improvviso ci fu un
altro rumore
sinistro,ma diverso da quello della scossa di terremoto. La porta
dinanzi a
loro cominciò a vibrare forte,sempre più forte
mentre tutto quel grigio stava
scomparendo. Dalla porta si staccavano pezzi di pietra spessi mostrando
pian
piano la sua vera identità.
I
ragazzi rimasero a fissare
senza dire una parola da ciò che stava cadendo. Qualcosa di
inspiegabile stava
succedendo sotto quella caverna. Si incominciarono a intravedere i
bordini
dorati,ornati da uno stile di architettura piuttosto strana mai vista
prima. La
porta finì di scrollare tutti i sassolini.
-Ho
mio dio……- Hanna era
esterrefatta.
Assomigliava
leggermente ad
uno stile romano,ma allo stesso tempo gotico e greco. In alto alla
porta c’era
un tettuccio d’argento con su scritto
“Femulth”.
Si
poteva osservare la linea
che divideva le due ante
dell’entrata,all’improvviso illuminarsi mostrando
una
fascio di luce di un colorito arancione.
I
ragazzi si coprirono gli occhi
con le mani dal bagliore che emanava quella luce così
intensa e calda. Si
guardarono imperterriti. La luce si ritirò e James e Hanna
tolsero le mani
dagli occhi
-Cosa
diamine è successo!?!?-
replicò Hanna allibita.
-Non
lo so Hanna…ma tra poco
lo sapremo….dammi la mano-
Disse James
convito di ciò che stava facendo. Hanna lo guardò
buffamente,ma poi si rese
conto che lui stesse facendo sul serio. La sua maglietta blu era tutta
bagnata
di sudore,quella luce erano come raggi solari.
Fra
le due ante ancora chiuse
c’era ancora quel lieve bagliore arancione . Hanna strinse la
mano dell’amico
incerta,e i due si avviarono verso la porta strana. James
afferrò l’anta d’oro
destra,e Hanna la sinistra.
Si
guardarono per un attimo e
insieme fecero un cenno di testa. Con forza i due spalancarono la
possente
porta e il colore arancio rispecchiò in tutti gli spazi
della caverna. Il
pavimento sotto di loro cominciò a scomparire,trasformandosi
in un cielo di
notte stellato. I due stranamente non soffrivano più il
bagliore e il caldo
della luce che si era ormai spenta. Sotto di loro,di lato,in alto, era
tutto
blu e stellato.
I
due ragazzi capitrono che
non stavano affatto sognando e che quello non era il paradiso,ma
sapevano solo
che stava accadendo qualcosa di sinistro.
Davanti
a loro la porta era
aperta. All’interno ci si vedeva solo un buio pesto. I
ragazzi erano immobili
al pensiero di essere sospesi in cielo. James lasciò la
porta e si mise davanti
all’entrata seguito da Hanna.
-entriamo?-
chiese la ragazza
-bhè
non vorrai certi
rimanere qui?- disse con tono sarcastico James
-Certo
che no!!-
-Allora
seguimi….non so dove
questa porta ci condurrà,ma so solo che ci
porterà in un luogo a noi
sconosciuto.- Hanna annuì
-Sei
pronta?-
-Quando
vuoi- rispose deciso
Hanna,convinta del destino che gli stava per capitare.
Fu
James a fare il primo
passò verso l’abisso oscuro. Il loro destino era
orma segnato,stampato sul
ferro,impossibile da distruggere.