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Autore: rea90    16/11/2007    1 recensioni
Il grande masso di roccia cadde alle loro spalle, seppellendo i due ragazzi sotto la caverna. L’aria era fredda,invernale e,d’altronde nessuno poteva sentirli gridare aiuto. Ma i ragazzi non sapevano cosa gli sarebbe successo in quel momento, Hanna camminò lentamente verso l’interno della grotta scura… I due si sarebbero inoltrati con cautela nell’abisso oscuro,quando il loro tratto Fu intralciato da un potente fascio di luce arancione…. “Chiudi gli occhi e apri la tua mente”
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Se trovi una lucciola,trovi un Impero.

 

-Ho detto che non ho fame!- James,nel parlare,pensava ad Hanna Enghlinton ,a quello che avrebbero fatto lo stesso pomeriggio. Aveva le solite farfalle nello stomaco quando era in ansia. A dir la verità stava ancora nel dubbio se la ragazza gli aveva proposto un appuntamento o una cosa amichevole!

-hemm…James,come mai sei stranamente felice oggi?Hai la febbre?- Disse Lorinda con il suo solito spirito sarcastico. James vide tutti i familiari che gli puntavano gli occhi addosso. Aveva ancora la forchetta in bocca mentre sottocchio guardava tutti con uno sguardo da furbetto.

Il tavolo da pranzo all’improvviso si mosse con una forza incredibile. Il padre di James,il signor Henry,teneva ancora il pugno stampato sul tavolo.

-Le lucciole!!!!sono state rubate!!-guardava attraverso la finestra la serra dove avevano tutti gli ortaggi e ovviamente delle lucciole per far luce la notte,che ora non c’erano più.

-James…oggi andiamo a caccia di lucciole!-Disse il padre furioso. Il ragazzo rimase col fiato sospeso. Vide i suoi sogni frantumarsi in un lampo.

-Papà ma oggi non posso…devo usc….- Non riuscì a finire la frase che il padre lo interruppe sul colpo.

-Annulla ogni tuo impegno allora…prima la famiglia ricorda!-il padre continuava a fissare la serra per capire cosa fosse accaduto.

James non poteva obbiettare,il padre come al solito,era testardo e quando si infuriava vedeva nero.  La cucina rendeva l’atmosfera ancora più deprimente: era abbastanza buia,non solo per il solito mal tempo,ma anche per i colori morti che regnavano in quello spazio rettangolare dove al tavolo centrale mangiavano cinque persone dall’aspetto sconsolato.

Intanto il cuore di James era pieno di rabbia e stringeva i denti al pensiero della brutta figura che avrebbe fatto con Hanna. Ma poi gli venne improvvisamente un idea alquanto fantastica:

-Papà!...tu rimani qui a riposare,hai lavorato tanto….ci penserò io a ritrovarle tutte!-James finì di parlare mostrando un sorriso enorme. Tutti lo guardarono incuriositi,e non mancò l’intervento di Lorinda -Ok…mamma vado a prendere la borsa calda!-

Il padre lo fissò per scrutare nel suo sguardo se c’era qualcosa di ingannevole.

-Ok…però conto su dite,portami tutte le lucciole…e non tornare senza quelle!-Il signor Henry inclinò le sopracciglia e dopodichè mandò il figlio fuori appena finito il pranzo.

-Cavolo,gli voglio dare un aiuto a ritrovare da solo le lucciole e lui si arrabbia…mha…i padri!- Ma lo scopo di James non era quello di raccoglierle da solo,ma aiutato da un’altra persona.

-Ciao Hanna!- James la salutò con una mano. Erano in mezzo ad una siepe larga.

-Allora?...mi avevi detto a telefono che mi avresti portato a vedere una cosa speciale!- Disse la ragazza quasi emozionata e allegra.

-Bhè prima dobbiamo cercarla questa cosa speciale!-disse mentre prendeva il barattolo di vetro da mascone del marsupio a tracollo. -Andiamo signorina?- chiese con malizia

- senz’altro -e i due ragazzini si incamminarono per la foresta fitta di alberi enormi,lunghi e facevano in modo che la luce del solo penetrasse giusto quella per vedere i profili della fauna. Durante il cammino,di tanto in tanto i due si guardavano felici. James già aveva una vaga idea di dove fossero finite le lucciole,poiché non era la prima volta che accadeva una disgrazia del genere.

-Allora che mi racconti?- domando la Enghlinton.

-niente a parte il fatto che mio padre è arrabbiato con me senza motivo e che devo trovare quelle maledette lucciol….Ops!- James si diede una schiaffo sulla faccia.

-ah!!ho capito allora…volevi un po’ di compagnia vero?- rispose Hanna come se stesse facendo la predico ad un bambino.

-bhè si…e poi ti volevo far vedere le lucciole- la sua voce aveva un tono imbarazzante. Hanna sorrise dalla figura che James aveva fatto. Il percorso era lungo. Era da ormai da un’ora che camminavano attraverso alberi e piante,insetti e uccelli.

-Ecco!! Penso siano lì!-replicò James entusiasmato. Incitò Hanna a seguirlo nella caverna dove il ragazzo supponeva ci fossero le lucciole. L’entrata della grotta era frastagliata e piena di muschio poiché la caverna era umida. I due entrarono a passo di lumaca guardandosi intorno.

Videro le pareti umide della grotta: su di esse erano incise strane figure e simboli. Hanna pensò che forse erano dei disegni primitivi.

-che freddo che fa qui!- dichiarò la bionda stringendo le sue braccia a se. James intanto stava avanzando all’interno della grotta,inoltrandosi nel buio più fitto.

-Hey hanna corri!vieni a vedere!!- gridò James allarmato. La ragazza corse da lui e quando vide lo spettacolo di luci gialle che si apriva davanti a lei,rimase a bocca aperta

-attenta che ti può entrare una lucciola in bocca!- disse ridendo James. Hanna ricambiò il sorrise

-è semplicemente spettacolar….hmmm….cos’è questo rumore?...- i due avvertirono un suono sinistro,simile ad un….

- Terremoto!!!! Fuggiamo!!!- gridò Hanna in preda al panico. Corsero per la caverna dimenticandosi del barattolo lasciato a terra. Erano quasi arrivati alla luce tenendosi per mano quando un grosso masso cadde davanti a loro bloccando la strada seppellendoli lì sotto.

- Aiuto!!!!Aiutoooo!!- gridavano con quanta voce avessero in gola,ma nessuno poteva sentirli,anche perché da quelle parti non c’era mai nessuno.

Provarono a spingere i massi,ma era troppo pesante per le loro fragili braccia.

-E ora?!?- Hanna non aveva avuto mai paura quanta quella volta

-Dobbiamo cercare un’altra strada…su vediamo dall’altra parte…corri!!- James cominciò a correre con l’ansia,come se qualcuno lo stesse seguendo per ucciderlo. Corsero senza vedere in che direzione andare sotto quella caverna umida e decrepita.

-Sono sfinita…mpff…- Hanna si appoggiò contro il muro viscido. Sembrava che l’ossigeno stesse finendo dando una sensazione di claustrofobia.

-Houch!- James cascò a terra con la testa rossa dal dolore della testata contro il muro.

-Hei James guarda cosa hai trovato!- davanti a loro c’era una grossa porta di pietra senza maniglie. Sopra di essa era disegnati strani simboli,che per un puro caso,sembravano identici a quelli che Hanna aveva trovato all’ingresso della caverna. La porta era totalmente di pietra,grigio roccia. Era impossibile che si aprisse e d’altronde non avrebbe portato da nessuna parte poiché dietro di essa c’era il vuoto. James si alzò incuriosito e girò intorno alla porta. Sul retro c’era scritto: “Femulth”.

-Secondo me si tratta uno di quei regali che si fanno ai re nell’antichità sai?- disse in modo barbaro la ragazza che si era calmata dallo shock del terremoto.

-hmm….- James continuò a girargli intorno e una volta essersi posizionato davanti,sfiorò con le sue dita gli strani simboli. Il ragazzo era appassionato di cose misteriose e fantastiche,e quindi voleva capire cosa significavano quelle figure sulla porta di pietra.

-James qui c’è scritto qualcosa di comprensibile…vieni a leggere- disse Hanna,che non era per niente eccitata dalla cosa,d’altronde il suo unico pensiero era quello del terremoto che aveva provocato la frana. James intanto lesse:

 

“Chiudi gli occhi,e apri la mente”

 

-chissà cosa vorrà dire questa didascalia!- James aveva la mano sotto il mento mentre ragionava.

- Dai Jam continuiamo a cerca da uscire da questo posto…che mi mette i brividi!- disse Hanna rabbrividendo mentre dava sguardi furtivi intorno. La pila con cui si erano fatti luce era orma scarica…e presto non avrebbero più visto niente.

James si alzò piano e indicò la via dove procede con un dito,ma all’improvviso ci fu un altro rumore sinistro,ma diverso da quello della scossa di terremoto. La porta dinanzi a loro cominciò a vibrare forte,sempre più forte mentre tutto quel grigio stava scomparendo. Dalla porta si staccavano pezzi di pietra spessi mostrando pian piano la sua vera identità.

I ragazzi rimasero a fissare senza dire una parola da ciò che stava cadendo. Qualcosa di inspiegabile stava succedendo sotto quella caverna. Si incominciarono a intravedere i bordini dorati,ornati da uno stile di architettura piuttosto strana mai vista prima. La porta finì di scrollare tutti i sassolini.

-Ho mio dio……- Hanna era esterrefatta.

Assomigliava leggermente ad uno stile romano,ma allo stesso tempo gotico e greco. In alto alla porta c’era un tettuccio d’argento con su scritto “Femulth”.

Si poteva osservare la linea che divideva le due ante dell’entrata,all’improvviso illuminarsi mostrando una fascio di luce di un colorito arancione.

I ragazzi si coprirono gli occhi con le mani dal bagliore che emanava quella luce così intensa e calda. Si guardarono imperterriti. La luce si ritirò e James e Hanna tolsero le mani dagli occhi

-Cosa diamine è successo!?!?- replicò Hanna allibita.

-Non lo so Hanna…ma tra poco lo sapremo….dammi la mano-  Disse James convito di ciò che stava facendo. Hanna lo guardò buffamente,ma poi si rese conto che lui stesse facendo sul serio. La sua maglietta blu era tutta bagnata di sudore,quella luce erano come raggi solari.

Fra le due ante ancora chiuse c’era ancora quel lieve bagliore arancione . Hanna strinse la mano dell’amico incerta,e i due si avviarono verso la porta strana. James afferrò l’anta d’oro destra,e Hanna la sinistra.

Si guardarono per un attimo e insieme fecero un cenno di testa. Con forza i due spalancarono la possente porta e il colore arancio rispecchiò in tutti gli spazi della caverna. Il pavimento sotto di loro cominciò a scomparire,trasformandosi in un cielo di notte stellato. I due stranamente non soffrivano più il bagliore e il caldo della luce che si era ormai spenta. Sotto di loro,di lato,in alto, era tutto blu e stellato.

I due ragazzi capitrono che non stavano affatto sognando e che quello non era il paradiso,ma sapevano solo che stava accadendo qualcosa di sinistro.

Davanti a loro la porta era aperta. All’interno ci si vedeva solo un buio pesto. I ragazzi erano immobili al pensiero di essere sospesi in cielo. James lasciò la porta e si mise davanti all’entrata seguito da Hanna.

-entriamo?- chiese la ragazza

-bhè non vorrai certi rimanere qui?- disse con tono sarcastico James

-Certo che no!!-

-Allora seguimi….non so dove questa porta ci condurrà,ma so solo che ci porterà in un luogo a noi sconosciuto.- Hanna annuì

-Sei pronta?-

-Quando vuoi- rispose deciso Hanna,convinta del destino che gli stava per capitare.

Fu James a fare il primo passò verso l’abisso oscuro. Il loro destino era orma segnato,stampato sul ferro,impossibile da distruggere.

  
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