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Autore: Aria__    28/04/2013    22 recensioni
Tutti si chiedono "ma cosa c'è dopo le favole?". Ora vi racconto io cosa è successo alla fine della favola di Alice Wall.
Due ragazzi con lo stesso carattere orgoglioso, sicuro,scontroso. Alice ed Harry. Tutti dicono che i poli opposti si attraggono mentre due poli dello stesso segno si respingono. Quindi Alice ed Harry,uguali in tutto, dovrebbero respingersi giusto? E se la loro storia fosse l'eccezione che conferma la regola?
-Siamo troppo giovani per perdere le speranze. L'orgoglio ci fa perdere tante cose nella vita. A che serve essere brave persone? Cosa ci si guadagna? Solo sofferenza?-
A volte per andare avanti, bisogna tornare indietro.
Dal capitolo 8:
*-Io non me ne vado,perché adesso voglio essere solo qui.. con te-
Alice capì che stava lottando con qualcuno più testardo di lei e quella battaglia l’aveva persa nello stesso istante in cui aveva alzato lo sguardo verso quel ragazzo tutto ricci e fossette.
Le mani di Hary accarezzarono le sue guance.
-Ti odio-sussurrò la mora indignata
-Lo so-rispose Harry senza muoversi*
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È strano pensare che le persone mi parlino dei tuoi occhi, e non sanno che in realtà stanno parlando della mia unica salvezza.
 




Alice Wall è una donna bella,solare,allegra,divertente. All’apparenza..
I suoi capelli corti venivano leggermente arruffati dal vento,mentre ritornava verso la sua nuova abitazione.
Le servirono sedici anni per decidersi ad andare via dalla caotica e sempre illuminata New York, per ritornare nel suo paese d’origine. Londra.
Alice amava quel posto,vi era legata in un  modo speciale,intimo.
Era un posto doloroso,pieno di ricordi che da tempo tormentavano la sua mente.
Quel giorno per fortuna Londra accoglieva la bella Alice con dei raggi caldi,che le mettevano in risalto la luce dei suoi bellissimi occhi cristallini.
I suoi 38 anni se li portava molto bene.
Alice entrò nella sua nuova casa,poggiando il sacchetto con la colazione sul tavolino all’ingresso.
L’abitazione era semplice,proprio come lei. Un solo piano le bastava. Due camere da letto,un bagno e una cucina,con un piccolo salotto.
Era il suo nuovo angolo di paradiso.
Passò tutta la mattinata a finire di sistemare i suoi ultimi scatoloni.
Un velo di tristezza riempì il suo cuore quando prese fra le mani una scatola leggermente più piccola rispetto alle altre.
Non c’era scritto niente su quella scatola, ma Alice sapeva bene cosa conteneva.
Con un grande respiro la sollevò e la porto nella sua nuova camera da letto.
Nonostante fosse piccola, quella scatola pesava più delle altre. Conteneva tutto ciò che Alice amava, tutto ciò che Alice aveva perso. Per sempre.
Si accovacciò sul pavimento aprendo lentamente la scatola trattenendo il respiro. Ne estrasse un piccolo album fotografico dalla copertina blu e con un po di coraggio lo aprì.
Erano sedici anni che non toccava quella roba.
 
-   Non capisco perché vuoi conservare tutta questa roba – disse il riccio gettandosi sul letto della giovane Alice
-   Perché tra settanta anni mostreremo tutto questo ai nostri nipoti – rispose Alice ridendo
-   Tra settanta anni vedi il tuo futuro con me? – chiese lui
Lei annuì prima di raggiungerlo.

 
La prima foto provocò una fitta allo stomaco della donna,che richiuse immediatamente l’album non riuscendo a sopportare quegli occhi verdi e profondi che tanto le fanno male.
Posò lo scatolone sotto al letto,prima di ritornare in salone ed accendere la tv.
Non passò molto prima che il campanello suonasse.
Alice tirò fuori uno dei suoi sorrisi migliori ed aprì la porta trovandosi davanti due signore dall’aria davvero simpatica.
-  Salve signora Wall, io sono Amanda Davis e lei Allison Ford, volevamo darle il benvenuto nel nostro quartiere siamo le sue vicine di casa – disse la donna dai occhi scuri e la carnagione ambrata,affiancata da una donna bionda e occhi blu come gli abissi
-  Oh siete davvero molto gentili,il piacere è tutto mio, prego entrate – rispose Alice stringendo la mano ad entrambe
-  Scusate ma non posso offrirvi niente, sono ancora a zero con la spesa.. un bicchiere d’acqua? –
-  Ma si figuri non ce ne è bisogno – rispose la bionda
-  Come mai ha deciso di venire qui signora Wall? – chiese la signora Davis
Tutti la chiamavano signora Wall, anche se non era sposata. Quel tono la facevano sentire terribilmente vecchia.
-  La prego mi chiami Alice – disse – Comunque sono qui perché Londra mi mancava davvero molto,avevo bisogno di ritornare alle origini –
-  È stato difficile per lei tornare? – chiese la signora Ford
Alice prese un grande respiro.
-  Ho passato momenti peggiori – rispose abbassando lo sguardo
-  Quando eravamo giovani la invidiavamo tantissimo – continuò la bionda
-  Era la ragazza più fortunata del mondo – aggiunge l’amica
-  Ero.. – sottolineò con ovvietà Alice, sentendo gli occhi pizzicarle
Tutto il mondo conosceva la sua storia e questo la devastava.
Molte volte si sentiva umiliata,ricordando ciò che era successo.. si sentiva fuori posto in quel mondo, visto che tutto ciò che la rendeva felice l’aveva abbandonata senza una ragione, solo per volontà di un destino che non le apparteneva.
Dicono che il tempo è rimedio di tutte le ferite. Ne siete sicuri?
 
Alice passò tutto il pomeriggio in compagnia delle sue nuove vicine di casa, che per fortuna avevano capito il suo disagio nell’affrontare un argomento ormai chiuso e archiviato come il suo passato.
Dopo aver cenato con una pizza a domicilio,Alice si sistemò nel suo letto.
Erano appena le otto ma ormai la sua vita era monotona,spenta..non aveva più senso.
E come poteva?
 
- Dai Alice sono le tre del mattino dobbiamo andare a dormire – la richiamò il suo dolce ragazzo
- Oh andiamo, non sono affatto stanca – disse lei ridendo e aggrappandosi al suo collo provando a baciarlo
- Alice sei ubriaca –
- E allora? Daaai lasciati andare –
-  Mi farai uscire pazzo –
-  Io sono già pazza di te, Harry – confessò la ragazza continuando a ridere

 
Alice si risvegliò dai suoi pensieri soffocanti,quando sentì il campanello suonare ancora.
Sbuffò prima di alzarsi e cercare di dare una decenza ai suoi capelli.
Rimase a bocca aperta quando vide la persona davanti alla sua porta.
-  Sophie? - chiese incredula Alice
-  Allora è vero che sei tornata – disse la donna sulla soglia di casa
Le due si guardarono per tempo infinito, entrambe con le lacrime agli occhi prima di abbracciarsi.
-  Non ci posso credere – disse Sophie iniziando a piangere
-  Mi sei mancata tantissimo – disse Alice
Alice e Sophie erano migliori amiche ai tempi del liceo. Ne avevano passate davvero tante insieme,ma dopo tutti i casini si erano perse di viste, dopo che Alice aveva lasciato la città improvvisamente.
Passarono ore a parlare dei bei tempi e di come le loro vite si erano evolute.
Sophie era diventata un avvocato molto rispettato in città ed era sposata con un imprenditore bancario. La sorte per lei aveva scelto un giusto fato.
-  E tu che mi dici? Sei qui da sola? – chiese Sophie ad Alice
-  Con chi potrei essere? – disse amareggiata
-  Alice, ti prego dimmi che dopo di.. di lui, hai incontrato qualcun altro.. –
-  Per me non esiste nessuno se non lui –
-  Ma Alice non de.. –
- È tardi – disse la mora tirando su col naso e ricacciando dentro le sue lacrime – forse è meglio se vai –
-  Va bene.. vienimi a trovare okey? – disse Sophie lasciando un biglietto da visita del suo studio sul tavolo in cucina, prima di alzarsi e lasciare la casa
Alice corse in camera sua e si gettò sul letto,iniziando a piangere come una disperata. Si rigirò fra le mani l’anello che per sedici anni l’aveva accompagnata.
Per sempre c’era inciso all’interno.
- Per sempre? Io sono rimasta per sempre, ma tu.. Harry, dove sei? – sussurrò Alice prima di cadere in un sonno profondo
 
La mattina dopo Alice si svegliò con delle grandi occhiaie. Lo aveva sognato. Ancora.
La situazione stava diventando insostenibile.
Si fece una doccia fredda, si vestì e si trucco per bene prima di fondarsi verso la porta di casa ma nello stesso momento in cui la aprì, per poco non andò a sbattere contro una ragazzina, che proprio in quel momento stava bussando al campanello.
-  Aah.. emm, salve è lei la signora Wall? – chiese la ragazza mora
-  Si – disse Alice flebilmente
Alice fissava la ragazza in un modo quasi inquietante, aveva un qualcosa di così familiare. Quegli occhi, quegli occhi di un verde così chiaro li aveva già visti.
- Ti serve qualcosa? – chiese Alice cercando di sembrare normale
-  Io ecco, lavoro per il giornale locale canale 27 e mi hanno detto di dover intervistare la signora Wall che era appena ritornata in città –
- Sarà una cosa veloce? –
-  Non lo so –
- Va bene entra –
- Posso tornare se ha da fare –
- Nono,assolutamente.. prego accomodati.. come ti chiami scusa? –
-  Mi chiamo Rachel –
Alice sbiancò di colpo,sentendo le sue gambe perdere le forze.
Si sedette sulla poltrona di fronte alla ragazzina che si era accomodata sul divano, guardandosi intorno disorientata.
-  Quanti anni hai Rachel? –
-  Sedici signora Wall, sedici anni –
Alice mantenne calmo il respiro. Saranno solo delle stupide coincidenze.
- Allora dimmi cara – la spronò Alice
- Ho una lista di domande da farle.. cosa è successo sedici anni fa signora Wall? –
Alice scosse la testa sorridendo. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto fare i conti con il suo passato.
-  Vuoi sapere davvero la mia storia signorina? –
La giovane annuì,prima di accendere il registratore.
-  Sedici anni fa ho perso tutto ciò che avevo – iniziò
La giovane rimase a guardarla.
-  Ma prima che tutto cambiasse è successo qualcosa di incredibile?-
-  Cosa?-
-  Mi sono innamorata di Harry –
 
"FlashBack"
Alice si sistemò accanto al bancone delle bibite. Il frastuono che si sentiva dall’arena era incredibile.
Lei si trovava nel backstage, grazie al lavoro del padre. Lui era una guardia del corpo e quella sera doveva occuparsi di tenere al sicuro un gruppo di cinque ragazzi: i One Direction.
Alice ne aveva sentito parlare, erano molto famosi ma lei non si era mai interessata a loro, ne alla musica. Era una ragazza ribelle. Popolare,bella e intelligente. Desiderata da tutta la componente maschile del suo liceo. Quindi perché perdere tempo dietro alla musica?
Quella sera il padre l’aveva costretta ad accompagnarlo, visto che avrebbe finito tardi e non voleva lasciarla sola a casa.
- Ciao – disse una voce accanto a lei – potresti darmi una bottiglia d’acqua minerale? –
- Perché? Tu non sai prendertela? – rispose lei acida senza neanche alzare lo sguardo, troppo impegnata a massaggiare su Whatsupp con la sua migliore amica
- E tu cosa ci stai a fare qui? –
- Senti razza di idiota, io non sono la serva di nessuno.. le mani le hai e puoi benissimamente prendere quella cazzo di acqua ed evaporare – rispose Alice alzando lo sguardo incontrando un paio di occhi verdi, divertiti da quella reazione
- Wow che ragazza aggressiva, spero tu ti sia accorta di chi sono –
- Si un cretino – disse lei non curante
Lui scoppiò a ridere.
-  Sono Harry – disse porgendole la mano
-  E chi se ne frega – rispose lei
-  Harry Styles – ritentò il ragazzo
Lei sbuffò prima di iniziare a camminare nella direzione opposta al ragazzo.
- hei aspetta – la raggiunge il riccio - Davvero non sai chi sono? –
- Finalmente te ne sei reso conto –
- Tu come ti chiami? –
- Non ci provare –
- Oh andiamo mi sei simpatica, voglio almeno sapere come ti chiami –
- Senti bello a me non importa sapere il tuo nome, che ti sono simpatica eccetera, sono qui perché mio padre rompe le palle e di sicuro non passerò le prossime ore con te –
-  Beh di certo neanche io, visto che ho un concerto tra pochi minuti –
Alice si voltò di scatto.
-  Tu sei uno dei OneCosi?-
-   Si sono un membro dei OneDirection –
-   Buon per te, allora perché non sei sul palco a cantare? –
Harry scoppiò a ridere, pochi minuti e già quella ragazza lo stava facendo impazzire.
Le strappò il telefono da mano.
- Hei che fai – protestò Alice
- Salvo il mio numero sul tuo telefono e mi invio un messaggio per salvarmi il tuo –
Alice divenne rossa dalla rabbia e riuscì a strappare il telefono dalle mani di quel montato di cantante. Per fortuna era riuscito solo a salvare il numero senza inviarsi un messaggio.
-  Harry sul palco – una voce o richiamò
-  Mi prometti che mi chiamerai?- chiese Harry avvicinando il viso a quello di lei
-  Oh si certo, sarà la prima cosa che farò – lo prese in giro lei
-  Guarda che ci conto – disse lui avviandosi verso il palco
-   Non contare troppo che mi diventi un matematico –
Harry si voltò, ridendo per la battuta.Poi le fece l’occhiolino prima di salire sul palco ed emozionarsi per tutte le urla delle fan in suo onore.
Ma il suo pensiero poco dopo ritornò a quegli occhi azzurri come cristalli. Non si sarebbe dimenticato di quella ragazza dal nome sconosciuto così facilmente.

*SpazioMe*
Alloraaaaaaaaa, sono ancora qui.
E tutte pensano "Ma non te ne vai mai?" No, non me ne vado.
Allora lo so, come inizio non è un granchè ma vi giuro che è una bella storia (modestia)
Cosa ne pensate?

Cooomunque questa è Alice nella realtà



Questa è Alice nel passato



Poi metterò anche le foto di Rachel che sarà moooolto importante nella storia.
Ricordo per chi volesse iscriversi al nostro gruppo facebook, questo è il link: https://www.facebook.com/groups/198299753628184/


Questo invece è il trailer della storia: http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo molto a questa nuova storia.
Continuo ad almeno sei recensioni, un bacio, vi amo sempre <3
Aria__


 

                                                                                          

  
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