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Autore: uadjet    29/04/2013    1 recensioni
“Perché fai quella faccia?! Ne avrai provato almeno uno nella vita” gli chiese la ragazza, ben sapendo che il primo contatto di Harry con un autobus era stato il Nottetempo al terzo anno. Dopo essere scappato di casa. Sul Nottetempo. No, di certo non una bella esperienza.
“Non è come il Nottetempo, sta’ tranquillo” dissipò i suoi dubbi la giovane, “ per quello dovresti prendere un treno Freccia Rossa” concluse, ridacchiando tra i baffi.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Angelina/George, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VII libro alternativo
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6.


“La mia bella Ginevra, la mia ingenua Ginevra …”
La mia testa ribolle, piena delle immagini che Tom - no, Voldemort - mi trasmette nel sonno, spezzoni della mia vita, della sua vita, che si mescolano tra di loro senza sosta. Sento che perderò la ragione. Ho forse l’ho già fatto. L’unico mio appiglio alla sanità mentale è Harry, il mio Harry. Il mio cuore si gonfia di amore, mentre il sogno ripropone il nostro primo bacio nella sala comune. Ma c’è qualcosa di sbagliato, lo sento. Ron, Hermione, Dean, e gli altri sembrano fantasmi in questa visione. E anche il bacio è diverso. Freddo come il ghiaccio, ma comunque violento e possessivo. No, questo non è il ragazzo che amo. Apro gli occhi dubbiosa, e lo vedo. E’ Tom. Mi tiene per le braccia. Cerco di gridare, di staccarmi dal suo corpo corrotto ed infetto, chiedo aiuto ai miei amici, ma non mi vedono nemmeno.
“Tu sei mia, Ginevra, e lo sai …”
Detto questo avvicina di nuovo il suo viso al mio artigliandomi le braccia. L’unica cosa che vedo sono i suoi occhi rossi prima di voltarmi. Il suo bacio si posa sulla guancia, ma lui non si dà per vinto. Preme le sue labbra sulla mia pelle, facendomi fuggire un gemito per il dolore provocato dai suoi morsi. Non deve succedere questo, non questo …
Mi sveglio di soprassalto, ritrovandomi nella minuscola cella che conosco come le mie tasche, sudata e tremante. Mi passo una mano sulla fronte appiccicaticcia, e noto che anche i miei capelli sono attaccati alla fronte. Chiudo gli occhi e, con un brutto presentimento, li riapro. Lui è lì. Di nuovo. Ma forse lo immagino. Ormai immagino molte, ma molte cose.
“Sono reale, mia cara” dice lui, con la solita voce delicata, dolce, carezzevole. Io la trovo solo snervante.
“Vattene” sussurro, sfinita. Non ho più la forza per fare nulla, ed infatti lui si avvicina. Ancora.
“Oh, Ginevra ..”bisbiglia lui con voce fintamente preoccupata, sedendosi sulla sponda del letto e accarezzandomi una guancia con il pollice, “è inutile resistere, tu sai che io voglio solo il tuo bene”
“No, tu desideri solamente ferire Harry, renderlo vulnerabile” sputo fuori, con più decisione nella voce, “e sai che puoi sconfiggerlo solo colpendo me”
“Oh, cara, cara Ginevra” mi risponde lui prendendomi improvvisamente il viso tra le mani, con forza, “tu non conosci nemmeno la metà dei piani che sto preparando: io vincerò questa battaglia, voglio solamente che tu capisca quale sia …”
Detto questo con l’altra mano mi prende la nuca, appropriandosi delle mie labbra. No, non posso cedere, non di nuovo. Mi lascia il mento e con le dita comincia a scendere sempre più giù, mentre io comincio a piangere, piangere ….


Clio si risvegliò così improvvisamente che, avviluppata nelle coperte, cadde dal letto rovinosamente.
“Oh mio Dio, oh mio Dio …” cominciò a pensare febbrilmente liberandosi del piumone e alzandosi in piedi, stanca e incredula. Molly aveva insistito perché riposasse un po’, per metabolizzare il tutto, ma ora si rendeva conto che stava persino peggio di prima.
“Riddle … devo subito avvertire gli altri”


“Che maestria, che ingegno …. Il tastopane”
“No, tostapane, signor Weasley” replicò Harry, la cui agitazione era evidente, “non potremmo svegliarla? Insomma, ha già dormito abbastanza” affermò continuando a muovere le ginocchia sotto il tavolo.
“Harry caro, è stata travolta da moltissime emozioni” lo sgridò la signora Weasley, con tono leggermente severo, “lascia almeno che si renda conto della situazione” concluse, versando il the appena preparato nelle tazze (vere e trasfigurate, visto il numero di ospiti), ma, proprio mentre aveva la bacchetta in mano, si sentì un rumore inconfondibile dalla camera vicina.
“Clio, ciao … ho dormito un bel po’, ver-”
Le parole della coinquilina di Clio rimasero a mezz’aria, causa la strana visione che le era comparsa davanti: una ventina di sconosciuti in abiti strani, e cinque tazze con una teiera sospese nel vuoto.
“Ma .. Cos--cosa …”
“Ehilà, dolcezza” provò a rompere la tensione Sirius, ricevendo come risposta un paio di occhi sbarrati da parte della ragazza che poi svenne.
“Ecco, perfetto, come al solito” disse la signora Weasley accigliata appoggiando il materiale incantato sul tavolo e avvicinandosi alla giovane.
“Non sono stato io ad usare la magia, mi pare” la imitò l’uomo, quando una trafelata Clio entrò bianca come un cencio in cucina.
“Io .. L’ho visto. Ho visto Tu-sai-chi”


“Come sarebbe l’hai visto?” si alzò improvvisamente Harry, facendo tintinnare le tazze e sorprendendo i presenti.
“Ho visto Riddle, e Ginny, in sogno” rivelò la ragazza, accorgendosi solo allora della coinquilina riversa sul pavimento, “Emma?”
“Hai visto Ginny?Come stava?Eh?” le domandò il mago con voce preoccupata prendendola per le spalle. C’era un ordine implicito nella domanda, e Clio non si fece pregare; raccontò tutto, di come avesse vissuto il sogno dalla prospettiva della rossa e della comparsa di Riddle, ma tenne per sé la parte che più le era sembrata reale, temendo una reazione violenta da parte del moro.
“E hai indicazioni della cella? Qualcosa di particolare?” continuava a bombardarla lui, finchè non fu la signora Wesley a scostarlo gentilmente.
“Harry, non stressarla, di certo ci ha detto tutto quello che sapeva” gli spiegò dolcemente facendolo sedere di nuovo, “ora come ora dobbiamo capire perché Clio ha questo collegamento con la nostra Ginny” mormorò la donna voltandosi verso la mora.
“Ma io non avevo il collegamento solo con Ginny” replicò lei terrorizzata, “ce l’avevo anche con lui, e riuscivo a sentire tutto”, continuò, illuminandosi di colpo, “ come il fatto che fosse molto legato a quel posto, quello dove teneva Ginny, come se … come se fosse la sua terra natia, o cose del genere … come …”
“… La baracca dei Gaunt” concluse per lei Harry.


  
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