Per
rispondere a LyraPotter sì, sono una fan di
Streghe.
Se
anche tu lo sei possiamo scambiare qualche
chiacchiera.
Il
mio indirizzo msn è sul mio account…
Grazie
a tutti dei commenti e a chi ha inserito la
storia tra i preferiti.
Sappiate
che sto facendo del mio meglio e sono
felice che vi piaccia.
Vi
adoro, ragazzi!!!!
Avere
indietro Lily e James fu il regalo più bello che qualcuno
gli avesse mai fatto.
Era a
quello che pensava Harry quando la mattina dopo la loro ricomparsa si
svegliò
con un sorriso radioso sul volto.
Il sole
illuminava la stanza che aveva occupato: molto spaziosa, piena delle
cose che
aveva preso dai Weasley la sera prima, con un grande balcone che
affacciava sul
giardino sottostante.
La sera
prima aveva avuto parecchie opportunità di visitare la casa,
con sua madre come
guida turistica.
C’erano
più
di dieci stanze, con circa tre piani esclusa la soffitta.
Circondata
da un grandissimo giardino, dapprima incolto, poi rimesso a posto dagli
Anziani
come la casa, del resto, contava nei suoi attribuiti anche una piscina
sul
retro ed un paio di altalene legate ad un albero alla sua ombra.
Non
c’era
che dire!
I Potter si
erano proprio sistemati bene!
“Buongiorno,
Harry!”
La voce di
Lily lo fece sobbalzare e lo distolse dai suoi pensieri.
Il ragazzo
si voltò a guardarla e per l’ennesima volta rimase
colpito dalla sua bellezza.
L’aveva
vista in foto, da fantasma, nei ricordi di Piton, ma da
vicino….dal vivo…era
tutta un’altra cosa.
Capelli
rosso scuro che le cadevano morbidamente sulla schiena, occhi verde
smeraldo
identici ai suoi, ridenti e stupendi.
Era una
donna bellissima, alta, formosa e dolcissima.
“Stai
bene?”chiese, dolcemente la diretta interessata.
Harry
annuì
e chinò lo sguardo, rendendosi conto
all’improvviso di aver fatto una grande
figuraccia nel rimanere in silenzio a contemplarla come
un’ebete.
“Scusa,
ero
soprappensiero.”
Lily
sorrise e si chinò ad abbracciarlo.
Il suo
profumo…il suo abbraccio.
Harry
chiuse gli occhi e si strinse a lei.
“Ti
amo
così tanto, tesoro.”sussurrò lei.
“Attenta
che
ti sente papà!”scherzò lui.
Lily rise e
si staccò da lui.
“E’
vero!
Meglio non dirlo davanti a lui.”
“Dove
sono
lui e Sirius?”
La casa era
fin troppo silenziosa.
“Sono
ad Hogwarts
a trovare Silente.
Dovrebbero
tornare verso l’ora di pranzo.
Avevano
delle cose di cui parlare.”
Mentre
faceva colazione Harry si stupì di sentirsi così
a suo agio con la madre.
Anche se
non avevano mai avuto l’occasione di parlare, veniva tutto
così semplice, così
naturale.
Sembrava
che non fosse successo mai nulla di male….magari fosse stato
così!
“Gli
Anziani hanno fatto tutto tranne riempire la
dispensa.”constatò Lily che aveva
usato la magia per far apparire la colazione.
“Mi
sa che
dobbiamo fare un salto in centro.”
Harry la
guardò, stupefatto.
“Dopo
tutte
le domande a cui avete dovuto rispondere ieri sulla vostra ricomparsa,
tu vuoi
andare in centro?”
“Hai
una
faccia!”ridacchiò lei, afferrando il mantello nero
ed indossandolo.
“A
ben
vedere!
Mamma, sei
sicura?”
“Andrà
tutto bene, Harry!
Mica
verrà
la stampa ad intervistarci!”
“Mai
dire
l’ultima parola.”sentenziò Harry
saggiamente, ma la seguì fuori, ugualmente.
“Se
qualche
altra vicina mi viene vicino e mi pizzica di nuovo dicendo
“ma come si è fatto
grande!” ti giuro che la schianto!”fece Harry dopo
aver percorso qualche isolato.
Si
massaggiò la guancia destra, che aveva assunto un colorito
rossastro.
“Non
sono
un bambino! Ho 17 anni, accidenti!”
Lily si
mise una mano davanti alla bocca per non scoppiare a ridere.
Avevano
fatto sì e no una trentina di passi ed avevano incontrato
circa tre vicine che
non erano venute ieri a salutarli.
E tutte,
senza eccezione, rimanevano incantate nel guardare Harry e si
premuravano
sempre di dargli qualche pizzicotto affettuoso sulle guance o un ferreo
stretto.
Risultato?
Un Harry
piuttosto nervoso!
“Tieni
duro, siamo quasi arrivati nel centro.
Lì
potremo
trovare tutto ciò che ci serve in casa.”
“Non
potevamo smaterializzarci e basta?”disse, nervoso.
“E
perderci
questa bella passeggiata?”
Lily
sorrise e si mise a volteggiare per la strada, facendo mulinare i
capelli color
fuoco ed attirando gli sguardi di tutti i maschi, da quelli nei
passeggini a
quelli in età da ospizio.
Nel vederla
così felice, Harry abbandonò il suo malumore e la
seguì, ridendo per la strada.
Godric’s
Hollow era un villaggio che, dopo la morte di Voldemort, era come
rinato.
Bambini che
correvano felici su è giù per le strade, parchi
giochi pieni di vita, risate,
sorrisi anche agli sconosciuti.
Era
incredibile come fosse cambiato.
Tutti i
suoi abitanti erano più che felici di riavere Lily e James
con loro.
Erano un
po’ gli eroi del posto, famosi per il loro sacrificio per
proteggere il loro
bambino e idoli in un certo senso.
Harry non
mancò di farlo notare alla madre.
Lei
arrossì.
“Non
siamo
più famosi di te, però.”
“Per
esserlo
dovreste sconfiggere un mago oscuro.”ribattè lui.
“La
prossima volta che ne vedo uno non mancherò di farlo,
contaci!”
Harry rise.
“Spero
solo
che Voldemort sia l’ultimo.
Sono stufo!
Non voglio rivivere i momenti che mi ha fatto, ci ha fatto, passare!
Mai
più.”
Lily gli
mise un braccio attorno alle spalle e lo baciò dolcemente
sulla fronte.
“Non
accadrà. Te lo giuro, Harry.
Sei al
sicuro…siamo tutti al sicuro.”
Mise
l’ennesima busta della spesa nella borsa ed uscì,
prima di tornare
immediatamente dentro il negozio, accecata dalla luce dei flash.
“Che
cosa
diamine succede?”
Harry
sbirciò dalla vetrina e vide una decina di fotografi.
“Cosa
succede qui?”disse una voce cupa.
“Nulla,
Ed!
Solo qualche giornalista rompiscatole!”
Era Elise,
un’amica di Lily, nonché sua vicina.
Ed, invece,
era il proprietario del negozio e conosceva i Potter da quando si erano
trasferiti lì la prima volta.
“Tu e
tutti
gli altri avrete parecchie domande a cui
rispondere.”sentenziò Elise, mettendo
un braccio attorno alle spalle di Lily.
“Direi
di
sì.”sbuffò Harry, incrociando le
braccia davanti al petto.
Lily si
sedette su una sedia.
“C’è
anche
quella Rita Skeeter, guardate!”
Impeccabile
e riconoscibile da un satellite in orbita, indossava un tailleur verde
cachi,
capelli cotonati e unghie colorate, armata di taccuino e di penna
Prendi-appunti, strillava domande oltre il vetro, inascoltate da coloro
che
erano all’interno del negozio.
“Ho
la
netta sensazione che ci reputino dei fenomeni da baraccone, delle
persone su
cui compiere studi o cose del genere.”disse Lily ad alta
voce, parlando più a
sé stessa che agli amici ed al figlio.
“Voi
non lo
siete per niente, Lily!
È
solo
successa una cosa fuori del comune!
Nulla di
cui interessarsi, o meglio, loro non dovrebbero interessarsi e
tormentarvi!”esclamò
Ed.
“Avete
ragione! Scommetto che anche gli altri si saranno nella mia stessa
situazione!”
Neanche a
farlo apposta contemporaneamente alla sua frase Remus e Tonks,
Malocchio Moody,
Fred e Piton erano occupati a tenere fuori da casa i giornalisti
curiosi.
James,
Sirius e Silente arrivarono a casa scarmigliati e sconvolti, poco tempo
dopo il
ritorno di Lily e Harry.
James
appoggiò la schiena contro la porta ed aiutato da Sirius la
chiuse con una
spallata.
“Sono
tornato da un giorno e già ho voglia di ritornare
lassù!”commentò esausto.
Aveva un
graffio sulla guancia ed i capelli più arruffati del solito.
“Dimmi
che
stai scherzando!”
Harry lo
guardò, stupito ed insieme orripilato.
Lo
sconvolgeva anche solo il pensiero di perderli ancora.
James sorrise.
“Certo
che
scherzo, stupido che non sei altro!
Come potrei
mai andarmene?”
“Dì
quello
che vuoi, Ramoso!
Ma questa
situazione dei giornalisti la dobbiamo risolvere!
Non posso
fuggire e nascondermi come fossi tornato ai periodi in cui ero un
evaso!”
Sirius si
sdraiò sul divano e gemette.
“Perché
non
facciamo di nuovo l’Incanto Fidelius?”propose James.
Sirius lo
guardò torvo.
“Già.
Perché
l’ultima volta ha funzionato bene, vero?
Un’esperienza
da ripetere di sicuro!”fece lui sarcastico, facendo ridere i
presenti.
“Ma
vi
hanno aggredito addirittura?”
Lily li
fissò allarmata.
“Solo
un
tantino, Lily….”
“Sì!
Diciamo
solo che ci sono saltati addosso, urlando domande e gettando microfoni
in
faccia alla gente.”
“Ahi!
Uno mi
è
arrivato sul naso!”
Sirius se
lo tastò con una smorfia di dolore.
Silente,
d’altro canto, era seduto sul divano accanto a Sirius e si
studiava una ferita
sulla mano destra, tornata normale dopo la morte.
Harry lo
guardò ed incontrando il suo sguardo sorrise, ricambiato.
“Sta
bene,
professore?”chiese.
Non aveva
dimenticato il loro ultimo incontro.
L’aveva
molto aiutato ad andare avanti.
Se non
fosse stato per lui e per gli altri non ce l’avrebbe mai
fatta.
“Sì.
Solo
qualche graffio.
Non mi
lamento sempre come fanno questi due!”ed indicò
James e Sirius.
I due per
risposta, gli tirarono un cuscino addosso.
Silente lo
ricevette in pieno viso e scoppiò a ridere, allegro, gli
occhi che brillavano.
“Non
cambiate mai, eh, ragazzi?”
“Vuoi
dire
che così non ti piacciamo, prof?”
“Mi
sento
offeso!
E tu
Jamie?”
“Anch’io,
Sir! Questa me la lego al dito!”
“E
fatela
finita!”esclamò Lily, ridendo anche lei.
Harry li
guardava stupito.
Conosceva
Silente da anni, ma non aveva mai osato tanta…non
so….sfacciataggine nei suoi
confronti.
“Harry?
Ti posso
parlare un secondo?”
Harry
sobbalzò, vedendo Silente accanto a lui.
Era stato
così distratto da non vederlo neanche arrivare.
James li
guardò per un attimo poi disse:
“Lascialo
stare! E’ troppo presto!”
La voce di
James era dura.
“Deve
saperlo, non mi sembrerebbe giusto tenerlo
all’oscuro.”
“L’hai
fatto per anni ed ora ti vengono i sensi di colpa?”
Ora era sul
serio arrabbiato.
Gli aveva
dato perfino del tu!
Ma cosa
voleva dirgli Silente che lo faceva comportare così
sgarbatamente nei confronti
del vecchio preside?
“Devo
farlo, James!
Cerca di
capirmi!”
“Ho
smesso
di farlo da tanto tempo.
L’hai
sempre considerato come un bambino…da tenere
all’oscuro…la profezia…gli
Horcrux…I Deathly Hallows…ora hai voglia di dire
tutto?”
“James…”
“Ti
comporti sempre così.
Lo ferisci
e poi tocca agli altri raccogliere i cocci!”
Era
arrabbiatissimo, così tanto da smaterializzarsi
chissà dove con tutta la sua
rabbia.
Silente
guardò gli altri.
“Fa
come
ritieni giusto, Albus.”sussurrò Lily e Sirius
annuì, piano.
Harry che
aveva smesso di capire da un po’, aprì la bocca e
fece per parlare, ma prima
che potesse farlo, Silente lo pilotò verso una stanza e gli
parlò….
Alla fine
del discorso, Harry lo fissava a bocca aperta.
“Mio….mio
nonno?”chiese, allibito.
Silente si
chinò su di lui e fece per accarezzargli una guancia, ma
Harry si ritrasse.
Era
sconvolto.
Suo padre
aveva ragione…
“Harry…”
“Mi
lasci
stare!”esclamò e scattato in piedi, corse via,
sbattendo la porta dietro le
spalle.
Corse nella
sua stanza e chiuse la porta dietro di sé, pur essendo
consapevole che, per
entrare, sarebbe bastato smaterializzarsi al suo interno.
Si sedette
con le spalle appoggiate alla porta e chiuse gli occhi, respirando
profondamente.
Si sentiva
così….tradito…tenuto
all’oscuro….
Perché
non
gliel’aveva mai detto?
Perché?
Queste
domande gli rimbombavano nella testa.
Silente
molto probabilmente l’aveva seguito, poiché
sentì qualcuno salire le scale ed
andare sul pianerottolo del primo piano.
“Harry…”
Non era
Silente! Era James!
“Posso
entrare?”
Harry
socchiuse la porta quel poco che bastava per farlo passare e poi la
richiuse.
Evitava di
guardarlo.
James si
sedette accanto a lui e gli prese la mano, stringendola forte forte.
“So
quello
che provi…io l’ho saputo quando avevo 7 anni meno
di te…
Prima
ignoravo che fosse mio padre.”
“Perché
non
me l’hai mai detto?
Potevo vivere con lui…mi sarei sentito
meno…”
“Solo?”
Cenno
d’assenso.
“Lo
so.
Ti ha
voluto tenere all’oscuro di tante cose ed anch’io
fatico a capirlo…
Ma molto
probabilmente lo avrà fatto pensando di agire per il
meglio.”
“Mi
prometti una cosa?”
“Quello
che
vuoi.”
“Non
nascondermi nulla.
Anche se
è
una cosa brutta, voglio saperla.
Intesi?”
“Intesi.”
James si
chinò sul figlio e lo strinse a sé, appoggiandolo
al petto.
“Non
ti
mentirò mai. Te lo giuro.
Ma non
portargli rancore.
Un Potter
arrabbiato con lui basta ed avanza, credimi!”
Harry rise,
il viso appoggiato al suo petto.
Si strinse
più forte a lui.
“Comunque,
dato che ti ho promesso che ti avrei detto tutto…
Abbiamo
deciso di organizzare una festa qui a casa.
La proteggeremo
con incantesimi per nasconderla alla gente curiosa.
Una sorta
di rimpatriata tra gente tornata dal Regno Dei Morti e gente viva e
vegeta!
Che te ne
pare come idea?”
Harry si
staccò da lui e sorrise.
“Ottima,
direi!”
“Così
conoscerò la mia futura nuora!”
James era
più allegro che mai, mentre Harry arrossì.
E festa
sia!
Per
chi volesse sapere altre notizie su Silente e
sul suo grado di parentela con James e harry dia un’occhiata
alla mia fan
fiction I loving you…I protecting
you…forever….
Spero
che questo capitolo vi piaccia…spero
vivamente di sì.
So
che la storia di Silente è mooolto irreale, ma è
una fan fiction basata sulla mia fantasia…
Grazie
per i commenti…
Spero
che dopo aver letto questo capitolo
continuiate a seguirmi ed a commentare….
Sarei
molto felice di ciò…
Vi
adoro, ragazzi miei!!!
Kiss,
Lily
Black 90