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Autore: LucreziaPo    18/11/2007    11 recensioni
Attenzione spoiler su Harry Potter and the Deathly Hallows! chi non vuole rovinarsi la sorpresa, non legga nulla!!!! e se dopo la morte di Voldemort, Dio decidesse di far esprimere ad Harry il desiderio di far tornare in vita le persone care che lui ha perso nella lotta??? e se lui accettasse?? ci saranno baci, battute e scherzi con i Malandrini di nuovo riuniti, amore, scommesse e risate!!!! mi raccomando ditemi che ne pensate!!! un bacione Lily Black 90
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'I protecting you & A new Life'
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Per rispondere a LyraPotter sì, sono una fan di Streghe.

Se anche tu lo sei possiamo scambiare qualche chiacchiera.

Il mio indirizzo msn è sul mio account…

Grazie a tutti dei commenti e a chi ha inserito la storia tra i preferiti.

Sappiate che sto facendo del mio meglio e sono felice che vi piaccia.

Vi adoro, ragazzi!!!!

 

Avere indietro Lily e James fu il regalo più bello che qualcuno gli avesse mai fatto.

Era a quello che pensava Harry quando la mattina dopo la loro ricomparsa si svegliò con un sorriso radioso sul volto.

Il sole illuminava la stanza che aveva occupato: molto spaziosa, piena delle cose che aveva preso dai Weasley la sera prima, con un grande balcone che affacciava sul giardino sottostante.

La sera prima aveva avuto parecchie opportunità di visitare la casa, con sua madre come guida turistica.

C’erano più di dieci stanze, con circa tre piani esclusa la soffitta.

Circondata da un grandissimo giardino, dapprima incolto, poi rimesso a posto dagli Anziani come la casa, del resto, contava nei suoi attribuiti anche una piscina sul retro ed un paio di altalene legate ad un albero alla sua ombra.

Non c’era che dire!

I Potter si erano proprio sistemati bene!

“Buongiorno, Harry!”

La voce di Lily lo fece sobbalzare e lo distolse dai suoi pensieri.

Il ragazzo si voltò a guardarla e per l’ennesima volta rimase colpito dalla sua bellezza.

L’aveva vista in foto, da fantasma, nei ricordi di Piton, ma da vicino….dal vivo…era tutta un’altra cosa.

Capelli rosso scuro che le cadevano morbidamente sulla schiena, occhi verde smeraldo identici ai suoi, ridenti e stupendi.

Era una donna bellissima, alta, formosa e dolcissima.

“Stai bene?”chiese, dolcemente la diretta interessata.

Harry annuì e chinò lo sguardo, rendendosi conto all’improvviso di aver fatto una grande figuraccia nel rimanere in silenzio a contemplarla come un’ebete.

“Scusa, ero soprappensiero.”

Lily sorrise e si chinò ad abbracciarlo.

Il suo profumo…il suo abbraccio.

Harry chiuse gli occhi e si strinse a lei.

“Ti amo così tanto, tesoro.”sussurrò lei.

“Attenta che ti sente papà!”scherzò lui.

Lily rise e si staccò da lui.

“E’ vero! Meglio non dirlo davanti a lui.”

“Dove sono lui e Sirius?”

La casa era fin troppo silenziosa.

“Sono ad Hogwarts a trovare Silente.

Dovrebbero tornare verso l’ora di pranzo.

Avevano delle cose di cui parlare.”

Mentre faceva colazione Harry si stupì di sentirsi così a suo agio con la madre.

Anche se non avevano mai avuto l’occasione di parlare, veniva tutto così semplice, così naturale.

Sembrava che non fosse successo mai nulla di male….magari fosse stato così!

“Gli Anziani hanno fatto tutto tranne riempire la dispensa.”constatò Lily che aveva usato la magia per far apparire la colazione.

“Mi sa che dobbiamo fare un salto in centro.”

Harry la guardò, stupefatto.

“Dopo tutte le domande a cui avete dovuto rispondere ieri sulla vostra ricomparsa, tu vuoi andare in centro?”

“Hai una faccia!”ridacchiò lei, afferrando il mantello nero ed indossandolo.

“A ben vedere!

Mamma, sei sicura?”

“Andrà tutto bene, Harry!

Mica verrà la stampa ad intervistarci!”

“Mai dire l’ultima parola.”sentenziò Harry saggiamente, ma la seguì fuori, ugualmente.

“Se qualche altra vicina mi viene vicino e mi pizzica di nuovo dicendo “ma come si è fatto grande!” ti giuro che la schianto!”fece Harry dopo aver percorso qualche isolato.

Si massaggiò la guancia destra, che aveva assunto un colorito rossastro.

“Non sono un bambino! Ho 17 anni, accidenti!”

Lily si mise una mano davanti alla bocca per non scoppiare a ridere.

Avevano fatto sì e no una trentina di passi ed avevano incontrato circa tre vicine che non erano venute ieri a salutarli.

E tutte, senza eccezione, rimanevano incantate nel guardare Harry e si premuravano sempre di dargli qualche pizzicotto affettuoso sulle guance o un ferreo stretto.

Risultato?

Un Harry piuttosto nervoso!

“Tieni duro, siamo quasi arrivati nel centro.

Lì potremo trovare tutto ciò che ci serve in casa.”

“Non potevamo smaterializzarci e basta?”disse, nervoso.

“E perderci questa bella passeggiata?”

Lily sorrise e si mise a volteggiare per la strada, facendo mulinare i capelli color fuoco ed attirando gli sguardi di tutti i maschi, da quelli nei passeggini a quelli in età da ospizio.

Nel vederla così felice, Harry abbandonò il suo malumore e la seguì, ridendo per la strada.

Godric’s Hollow era un villaggio che, dopo la morte di Voldemort, era come rinato.

Bambini che correvano felici su è giù per le strade, parchi giochi pieni di vita, risate, sorrisi anche agli sconosciuti.

Era incredibile come fosse cambiato.

Tutti i suoi abitanti erano più che felici di riavere Lily e James con loro.

Erano un po’ gli eroi del posto, famosi per il loro sacrificio per proteggere il loro bambino e idoli in un certo senso.

Harry non mancò di farlo notare alla madre.

Lei arrossì.

“Non siamo più famosi di te, però.”

“Per esserlo dovreste sconfiggere un mago oscuro.”ribattè lui.

“La prossima volta che ne vedo uno non mancherò di farlo, contaci!”

Harry rise.

“Spero solo che Voldemort sia l’ultimo.

Sono stufo! Non voglio rivivere i momenti che mi ha fatto, ci ha fatto, passare!

Mai più.”

Lily gli mise un braccio attorno alle spalle e lo baciò dolcemente sulla fronte.

“Non accadrà. Te lo giuro, Harry.

Sei al sicuro…siamo tutti al sicuro.”

Mise l’ennesima busta della spesa nella borsa ed uscì, prima di tornare immediatamente dentro il negozio, accecata dalla luce dei flash.

“Che cosa diamine succede?”

Harry sbirciò dalla vetrina e vide una decina di fotografi.

“Cosa succede qui?”disse una voce cupa.

“Nulla, Ed! Solo qualche giornalista rompiscatole!”

Era Elise, un’amica di Lily, nonché sua vicina.

Ed, invece, era il proprietario del negozio e conosceva i Potter da quando si erano trasferiti lì la prima volta.

“Tu e tutti gli altri avrete parecchie domande a cui rispondere.”sentenziò Elise, mettendo un braccio attorno alle spalle di Lily.

“Direi di sì.”sbuffò Harry, incrociando le braccia davanti al petto.

Lily si sedette su una sedia.

“C’è anche quella Rita Skeeter, guardate!”

Impeccabile e riconoscibile da un satellite in orbita, indossava un tailleur verde cachi, capelli cotonati e unghie colorate, armata di taccuino e di penna Prendi-appunti, strillava domande oltre il vetro, inascoltate da coloro che erano all’interno del negozio.

“Ho la netta sensazione che ci reputino dei fenomeni da baraccone, delle persone su cui compiere studi o cose del genere.”disse Lily ad alta voce, parlando più a sé stessa che agli amici ed al figlio.

“Voi non lo siete per niente, Lily!

È solo successa una cosa fuori del comune!

Nulla di cui interessarsi, o meglio, loro non dovrebbero interessarsi e tormentarvi!”esclamò Ed.

“Avete ragione! Scommetto che anche gli altri si saranno nella mia stessa situazione!”

Neanche a farlo apposta contemporaneamente alla sua frase Remus e Tonks, Malocchio Moody, Fred e Piton erano occupati a tenere fuori da casa i giornalisti curiosi.

James, Sirius e Silente arrivarono a casa scarmigliati e sconvolti, poco tempo dopo il ritorno di Lily e Harry.

James appoggiò la schiena contro la porta ed aiutato da Sirius la chiuse con una spallata.

“Sono tornato da un giorno e già ho voglia di ritornare lassù!”commentò esausto.

Aveva un graffio sulla guancia ed i capelli più arruffati del solito.

“Dimmi che stai scherzando!”

Harry lo guardò, stupito ed insieme orripilato.

Lo sconvolgeva anche solo il pensiero di perderli ancora.

James sorrise.

“Certo che scherzo, stupido che non sei altro!

Come potrei mai andarmene?”

“Dì quello che vuoi, Ramoso!

Ma questa situazione dei giornalisti la dobbiamo risolvere!

Non posso fuggire e nascondermi come fossi tornato ai periodi in cui ero un evaso!”

Sirius si sdraiò sul divano e gemette.

“Perché non facciamo di nuovo l’Incanto Fidelius?”propose James.

Sirius lo guardò torvo.

“Già.

Perché l’ultima volta ha funzionato bene, vero?

Un’esperienza da ripetere di sicuro!”fece lui sarcastico, facendo ridere i presenti.

“Ma vi hanno aggredito addirittura?”

Lily li fissò allarmata.

“Solo un tantino, Lily….”

“Sì!

Diciamo solo che ci sono saltati addosso, urlando domande e gettando microfoni in faccia alla gente.”

“Ahi!

Uno mi è arrivato sul naso!”

Sirius se lo tastò con una smorfia di dolore.

Silente, d’altro canto, era seduto sul divano accanto a Sirius e si studiava una ferita sulla mano destra, tornata normale dopo la morte.

Harry lo guardò ed incontrando il suo sguardo sorrise, ricambiato.

“Sta bene, professore?”chiese.

Non aveva dimenticato il loro ultimo incontro.

L’aveva molto aiutato ad andare avanti.

Se non fosse stato per lui e per gli altri non ce l’avrebbe mai fatta.

“Sì.

Solo qualche graffio.

Non mi lamento sempre come fanno questi due!”ed indicò James e Sirius.

I due per risposta, gli tirarono un cuscino addosso.

Silente lo ricevette in pieno viso e scoppiò a ridere, allegro, gli occhi che brillavano.

“Non cambiate mai, eh, ragazzi?”

“Vuoi dire che così non ti piacciamo, prof?”

“Mi sento offeso!

E tu Jamie?”

“Anch’io, Sir! Questa me la lego al dito!”

“E fatela finita!”esclamò Lily, ridendo anche lei.

Harry li guardava stupito.

Conosceva Silente da anni, ma non aveva mai osato tanta…non so….sfacciataggine nei suoi confronti.

“Harry?

Ti posso parlare un secondo?”

Harry sobbalzò, vedendo Silente accanto a lui.

Era stato così distratto da non vederlo neanche arrivare.

James li guardò per un attimo poi disse:

“Lascialo stare! E’ troppo presto!”

La voce di James era dura.

“Deve saperlo, non mi sembrerebbe giusto tenerlo all’oscuro.”

“L’hai fatto per anni ed ora ti vengono i sensi di colpa?”

Ora era sul serio arrabbiato.

Gli aveva dato perfino del tu!

Ma cosa voleva dirgli Silente che lo faceva comportare così sgarbatamente nei confronti del vecchio preside?

“Devo farlo, James!

Cerca di capirmi!”

“Ho smesso di farlo da tanto tempo.

L’hai sempre considerato come un bambino…da tenere all’oscuro…la profezia…gli Horcrux…I Deathly Hallows…ora hai voglia di dire tutto?”

“James…”

“Ti comporti sempre così.

Lo ferisci e poi tocca agli altri raccogliere i cocci!”

Era arrabbiatissimo, così tanto da smaterializzarsi chissà dove con tutta la sua rabbia.

Silente guardò gli altri.

“Fa come ritieni giusto, Albus.”sussurrò Lily e Sirius annuì, piano.

Harry che aveva smesso di capire da un po’, aprì la bocca e fece per parlare, ma prima che potesse farlo, Silente lo pilotò verso una stanza e gli parlò….

Alla fine del discorso, Harry lo fissava a bocca aperta.

“Mio….mio nonno?”chiese, allibito.

Silente si chinò su di lui e fece per accarezzargli una guancia, ma Harry si ritrasse.

Era sconvolto.

Suo padre aveva ragione…

“Harry…”

“Mi lasci stare!”esclamò e scattato in piedi, corse via, sbattendo la porta dietro le spalle.

Corse nella sua stanza e chiuse la porta dietro di sé, pur essendo consapevole che, per entrare, sarebbe bastato smaterializzarsi al suo interno.

Si sedette con le spalle appoggiate alla porta e chiuse gli occhi, respirando profondamente.

Si sentiva così….tradito…tenuto all’oscuro….

Perché non gliel’aveva mai detto?

Perché?

Queste domande gli rimbombavano nella testa.

Silente molto probabilmente l’aveva seguito, poiché sentì qualcuno salire le scale ed andare sul pianerottolo del primo piano.

“Harry…”

Non era Silente! Era James!

“Posso entrare?”

Harry socchiuse la porta quel poco che bastava per farlo passare e poi la richiuse.

Evitava di guardarlo.

James si sedette accanto a lui e gli prese la mano, stringendola forte forte.

“So quello che provi…io l’ho saputo quando avevo 7 anni meno di te…

Prima ignoravo che fosse mio padre.”

“Perché non me l’hai mai detto?
Potevo vivere con lui…mi sarei sentito meno…”

“Solo?”

Cenno d’assenso.

“Lo so.

Ti ha voluto tenere all’oscuro di tante cose ed anch’io fatico a capirlo…

Ma molto probabilmente lo avrà fatto pensando di agire per il meglio.”

“Mi prometti una cosa?”

“Quello che vuoi.”

“Non nascondermi nulla.

Anche se è una cosa brutta, voglio saperla.

Intesi?”

“Intesi.”

James si chinò sul figlio e lo strinse a sé, appoggiandolo al petto.

“Non ti mentirò mai. Te lo giuro.

Ma non portargli rancore.

Un Potter arrabbiato con lui basta ed avanza, credimi!”

Harry rise, il viso appoggiato al suo petto.

Si strinse più forte a lui.

“Comunque, dato che ti ho promesso che ti avrei detto tutto…

Abbiamo deciso di organizzare una festa qui a casa.

La proteggeremo con incantesimi per nasconderla alla gente curiosa.

Una sorta di rimpatriata tra gente tornata dal Regno Dei Morti e gente viva e vegeta!

Che te ne pare come idea?”

Harry si staccò da lui e sorrise.

“Ottima, direi!”

“Così conoscerò la mia futura nuora!”

James era più allegro che mai, mentre Harry arrossì.

E festa sia!

 

 

 

Per chi volesse sapere altre notizie su Silente e sul suo grado di parentela con James e harry dia un’occhiata alla mia fan fiction I loving you…I protecting you…forever….

Spero che questo capitolo vi piaccia…spero vivamente di sì.

So che la storia di Silente è mooolto irreale, ma è una fan fiction basata sulla mia fantasia…

Grazie per i commenti…

Spero che dopo aver letto questo capitolo continuiate a seguirmi ed a commentare….

Sarei molto felice di ciò…

Vi adoro, ragazzi miei!!!

Kiss,

Lily Black 90

  
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