Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Rivoltella J    19/11/2007    20 recensioni
La vecchia Ginny di sempre, quella capace di eseguire un incantesimo al primo colpo, quella che ti consolava con un cioccolatino e tanto affetto, quella che non aveva problemi a regalare un abbraccio? Morta.
“Hai deciso di guardarmi le tette ancora per molto o mi fai accomodare su questo, ehm, come posso definirlo pudicamente...? Elegante, ma soprattutto… Pulito destriero? Guarda che ho già rischiato abbastanza stasera, non vorrei di certo svegliarmi domattina incinta e per di più affetta da non so quale malattia targata Draco Lucius Malfoy”.
Lingua tagliente, caschetto piastrato, rosso raggiante, più alta del solito grazie agli stivali, più bella del solito grazie a quell’abito così trasparente, più diversa dal solito, si, completamente irriconoscibile, e perché? Perché era cambiata.
Genere: Generale, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny, Harry/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Come soldatini giocattolo"

“Draco, trovi che questo maglione mi ingrassi?”, un colosso di due metri per tre si ergeva placido e tranquillo davanti ad uno specchio troppo piccolo per la sua stazza, trotterellando come una ballerina zoppa, saltellando qua e là come una quaglia in calore.
“Sei sempre il solito maiale all’ingrasso.”. Freddo, cinico, viscido vecchio bastardo. Non capiva quanto male potevano fare quelle parole, non poteva capire quanti fregi poteva provocare nell’anima con un sogghigno, con un offesa che sputava senza ritegno, senza rimorso.
Era distratto, rapito, stranamente concentrato, incatenata la sua attenzione, fervida ed immaginaria, le mani stringevano un oggetto rigido e gli occhi non si perdevano un istante di quello che stavano osservando, avidi, melliflui, intensi.
“Ma mi sta proprio così male? Infondo sono dimagrito ben mezzo chilo dall’ultima volta che l’ho messo, qualche miglioramento deve pur esserci!”, povero piccolo Goyle, sguazzante nell’insicurezza, necessitava solamente di un po’ di conforto, una parola dolce, anche se bugiarda. Si guardava attentamente, contemplando la figura suina che appariva goffa, flaccida, ingombrante. L’espressione triste, di chi sa di voler cambiare, ma troppo debole di carattere stagna nella sua condizione esistenziale terrena: essere rinchiuso in un corpo di mammut, grasso, infelice, orrendo.
“Se inizi la giornata ingurgitando tanto cibo quanto tutti i Grifondoro messi insieme non puoi mica pretendere di diventare un figurino per grazia divina! Mangia meno e cura di più il look, prendi esempio dal dio della scuola, quel fisico statuario che ammalia, lo sguardo sensuale che ti ipnotizza, quel fascino rude, il mio ovviamente, che attira flotte di gallinelle impazzite pronte a leccarmi i piedi, ehm, e qualcos’altro, soltanto se glielo chiedo.”.
Inutile mentovare la sua galattica autostima, il suo senso dell’essere perfetto, sentirsi il migliore e non tenerlo nascosto era la sua priorità. Sfoggiava il suo corpo come calamita, attirava a sé chiunque volesse muovendo i capelli biondi con non curanza, lanciando uno sguardo che ti incendiava seduta stante, sferrando orgoglioso un bacio. L’egocentrismo regnava sovrano in quel giovane così attraente, troppo innamorato ora per concedersi a grazie femminili qualsiasi.
Voleva lei, la stava osservando nella videocamera che stringeva prepotentemente tra le mani, avidamente, come ipnotizzato. Nessuno gliele avrebbe potute rubare, la telecamera e la donna. Il cuore di Ginny sarebbe stato suo al più presto. Questo era certo.

“Capo, mi faresti diventare come te?”, timido bofonchiò questa frase, velocemente, girandosi di scatto col volto, lontano da quegli occhi truci che avrebbero potuto giudicarlo, annientarlo. Sarebbe stato un sogno diventare come il suo migliore amico. Così considerava Draco Lucius Malfoy, un amico fidato, presente, sì, bastardo, cattivo, letale, e ciò nonostante un amico sul quale poter contare, sul quale voleva poter contare.
Il suo fascino era storico, quale ragazza non avrebbe avuto un accenno di mancamento al sol sentirlo nominare, “un eterno orgasmo piovuto dal cielo”, così si autodefiniva il re della Serpi.

Adesso il facocero muschiato si contemplava con più speranza nel cuore, posto di profilo, sull’attenti, trattenendo a fatica il respiro, provando a contenere la pancia vistosa, prorompente, ampia, che sgusciava timida da sopra la cintura dei pantaloni. Con uno sguardo rassegnato riprese ad inalare aria normalmente, sbuffando per l’esito scadente dell’impresa, abbattuto nel profondo.
“Sarebbe bellissimo poter camminare spalla a spalla con te, per i corridoi della scuola, con sguardi fieri, sensuali, onnipotenti. Fare il tuo zerbino è comunque un onore, sempre e comunque!
Essere il paggetto del sovrano, che cammina a testa bassa, dietro il suo padrone, è spesso umiliante però. Non perché non sia riconoscente di questo, anzi, non ti infuriare per carità, è solo perché ti invidio, perché sono geloso di quello che hai, di quello che sei. Aiutami ad essere apprezzato, per favore Draco, per favore.”.
Aspettava fervidamente una risposta da quella statua vivente, confidava nel briciolo di sensibilità che albergava in quella zucchetta aurea, ci credeva davvero e avrebbe sacrificato deliranti abbuffate con Tiger pur di riuscire a dimagrire, per il resto si affidava al guru della moda, lo stilosissimo Serpeverde.

“Oh cazzo, ma stai scherzando?! No, dimmi se hai intenzione di farmi crepare di prima mattina che almeno mi prendo del Valium per conto mio. Porca puttana.”, staccato lo sguardo dallo schermo in fiamme, con le grazie di Ginny sotto le sue mani vogliose, decise di prestare attenzione a Goyle, caro vecchio orango tango, da sempre senza cervello, o almeno, intelligenza celata, ben nascosta sotto tonnellate di imbranataggine, che adesso sfoggiava volendo cambiare, volendo diventare una persona migliore.
In fondo gli voleva bene, da qualche parte nel suo cuore e quello sarebbe stato il suo modo per dimostrarglielo, il modo migliore sicuramente.

“Ok, lo sapevo, come non detto. Sguazzerò nella mia sfiga fino a cinquant’anni, quando sarò un dentista fallito, con l’alito che puzza di birra, depresso, con una pancia che fa provincia, facendomi seghe mentali e non per soddisfare una solitudine costante nella mia vita, dall’asilo in su.
Mai che una ragazza mi abbia guardato, in modo ammaliato intendo, mai che qualcuno mi abbia detto “ti voglio bene”, gli unici baci che ho ricevuto nella vita sono quelli di mia nonna che mi regala un cappone in salmì ogni Natale.
Mi sento solo Draco, voglio essere come te, voglio che qualcuno si innamori di me, riempiendomi la vita… Solo questo vorrei, ma se non vuoi aiutarmi, non importa.”, con gli occhi velati di lacrime si infilò il lungo mantello nero, pronto, come sempre, a soffocare i suoi dispiaceri in una torta glassata alle mandorle, in un vassoio di krapf alla crema pasticcera, in una valanga di muffin succulenti. Quanto si faceva male in quel modo, non se lo meritava.

“Ti arrendi così facilmente cinghialotto?! Eh no sai, non si fa. Prima regola per diventare perfetto come Draco Lucius Malfoy: inseguire i propri ideali, sempre e comunque, con determinazione, autostima alle stelle, voglia di reagire, l’ostinazione deve diventarti amica fidata. Capito?
Per il resto ci sarà da lavorare, molto da lavorare. Training per fortificare il carattere e, ovviamente, dieta ferrea. Carotine insipide, zuppette di cavolo scondite, gambi di sedano a go go e come premio, una volta la settimana, una coscetta di pollo striminzita.
Dolci banditi, bevande dolci un tenero ricordo, a cui sbavare al sol pensiero. Sarà dura scimmione, sarà micidiale. Vuoi tu diventare bello, rinunciando a bombe caloriche colossali sottoforma di cibarie funeste, che ti tentano solleticandoti il palato, distruggendoti il fegato a catapultate di colesterolo cattivo?”.
Non capiva perché lo stava aiutando,  anzi, pensava inconsciamente di essere sotto incantesimo, ma, chi se ne fregava? L’avrebbe salvato. In sei anni non aveva mai fatto nulla per lui, mai. Regalargli stecche di cioccolata era stato più deleterio che, gentile. Certo, l’avrebbe aiutato a diventare quello che sognava. Migliore. Era contento di vederlo così determinato, si sentiva importante per lui.

“Si, lo voglio!”, e lanciandosi al collo del biondo Slytherin, facendolo traballare vistosamente, si commosse leggermente. Non era un idiota infondo, l’espressione vacua e stupida era autentica, quello si, ma non scandiva la scemenza perenne. Stava maturando e voleva il meglio per sé, finalmente.
“Ehi ehi ehi, poche smancerie! Non sono mica diventato un bon bon alla panna! Staccati subito, asciugati le lacrime da femminuccia viziata e andiamo a far colazione. E bada bene, ti metterò IO le cose nel piatto. Guai a te se provi ad abbuffarti di nascosto, ora sei nelle mie mani e pretendo impegno, una valanga di impegno, o le fai bene le cose o non le fai per niente, seconda regola per essere come Draco. Intesi?”.
Si divertiva ad allevare quel piccolo salsicciotto insicuro. Avrebbe fatto benissimo a tutti e due. A Goyle avrebbe cambiato la vita, a Draco una buona dose di sensibilità non avrebbe fatto di certo male.

“Si, signore! Avanti marsch!”, era al settimo cielo e precedendo il suo caporale, ballonzolò allegramente verso la porta, leggero e felice come non mai. Quello era l’inizio di una nuova vita, per entrambi.

***
                                                                  
“Harry, mi puoi passare il bagnoschiuma?”, l’acqua bollente scrosciava pesantemente, riscaldando soavemente quel corpo snello, tonico, femminile. I capelli rossi, impregnati d’acqua e coccolati teneramente dallo shampoo alla ciliegia, erano appiattiti sulla nuca regolare, profumati. La pelle chiara era lievemente arrossata per il calore, l’aria che respirava era la fusione complementare di aromi spezziati e fruttati.
Il vapore inumidiva i vetri freddi, gelidi, che ritraevano un paesaggio autunnale scolorito, decadente, malinconico. Hogwarts abbracciava calorosamente ottobre.

“Liquirizia o rosa?”, aveva accompagnato Ron dalla sorella, per consegnarle un pacco arrivato direttamente da Hogsmade. Non voleva vederla in doccia, sapeva come sarebbe andata a finire. Eccitato dalle bolle di sapone e da quel corpo mozzafiato, sarebbe entrato furtivo, vestito, eccitato, e come sempre avrebbe fatto l’amore con lei.
Le mani di Ginny si sarebbero intrufolate nei suoi boxer e avide di toccarlo, l’avrebbero mandato in estasi. Di questo era capace Ginevra Weasley. Ma l’avrebbe evitato con tutte le sue forze, non doveva cedere proprio adesso, adesso che era così vicino alla sua meta.
Pensava alla notte appena trascorsa, al corpo fremente di Hermione, ai suoi seni freddi compressi sul suo corpo di uomo, gli occhi da cerbiatta che comunicavano desiderio, la voglia di possedere, di dominare.

“Rosa, grazie.”, distaccata rispose repentina, insaponandosi il ventre piatto, ripensando a chi l’aveva toccata per l’ultima volta, alle sue dita affusolate, che si nascondevano ovunque scoprendo aree del suo corpo che non credeva neanche di conoscere. Quel ricordo la inebriava, con gli occhi chiusi ripensò ai movimenti ritmici convulsi, alle spinte delicate ricevute, all’immenso piacere provato.
Scendendo sempre più in basso con la spugna rievocava voglie passate, sfiorandosi delicatamente il corpo in estasi, guardando il viso che le balenava in testa, Draco.

“Senti Ginny, ti va se ci incontriamo alla Guferia dopo pranzo?”,era preoccupato, irrequieto, teso. Voleva chiarire al più presto il loro rapporto, non voleva che tutto si riducesse a solo sesso.
Ormai desiderava, bramava, sognava solo una cosa: l’amore completo, quello che lo faceva sussultare, addolcire, sognare ad occhi aperti. Voleva lei, lei soltanto, Hermione Jane Granger.

“Ma, perché Harry?”, preso il bagnoschiuma sibilò con un sussurro queste parole. Dal tono di voce si percepiva il timore, l’agitazione, la paura. Temeva fortemente che Harry la volesse sua, e lei adesso si sarebbe voluta concedere solo a Draco. Non immaginava nemmeno che volesse lasciarla.
“Tu vieni, poi vedrai”, dubbia risposta, ma non voleva insospettirla. In fin dei conti era comunque la sua ragazza e non voleva farla soffrire. Immaginava le lacrime nei suoi occhi scendere prepotenti nel momento dell’addio. Doveva cancellare subito quello sguardo triste dalla mente.
“Ok allora, alle tre in guferia”, balbettando queste poche parole si strinse nelle spalle, tremando sebbene l’acqua bollente le coccolasse dolcemente il corpo.
Perché non l’aveva lasciato prima? Perché portava avanti una storia come quella, ufficiale ma non esclusiva? Semplicemente perché era la “fisher” più ambita della scuola e averla nelle sue mani era più che un semplice piacere.

“Bene allora, ti mando Ron con il pacco. A dopo.”,  questa frase, scondita delle parole tipiche di due innamorati, risuonò gelida, impregnata di tensione.
Non aspettando risposta sgusciò fuori dalla stanza torrida, velocemente, vorace, impaziente di rivedere quel volto, compagno fedele sempre avvolto dalle fauci della notte, ieri sera, per la prima volta, illuminato dalle fiamme scoppiettanti di un camino un tantino indiscreto.

“Ron, vai da Ginny con il pacco”, voleva liberarsi di lui alla svelta. Doveva rimanere solo con lei, assolutamente, solo per osservarla respirare, per guardarla mentre si vestiva, assorta nei suoi pensieri, tranquilla, per sfiorarle il viso delicatamente, per sussurrarle un bacio.
“Ma Harry! Sta facendo la doccia! Non posso aspettare che sia un minimo presentabile, o almeno vestita!?”, aveva sempre temuto i corpi femminili sotto la doccia, nudi, prorompenti, che si facevano posto a forza nella sua mente di giovane adolescente.  La fisionomia di una ragazza è disegnata con matite dal tratto leggero, preciso, inconfondibile.
Ma quella era sua sorella, non poteva essere eccitante, almeno per lui. L’imbarazzo però persisteva e gli colorò le guance di un rosso vivo, vermiglio, che si accoppiava perfettamente con il color carota dei capelli lisci, lunghi fin sotto le orecchie.

Repentino aprì la porta del bagno, entrò scaltro, rapido, coprendosi gli occhi con la mano leggermente tremante, invaso da una coltre di vapore caldo, avvolgente. Lasciò cadere maldestramente il pacco e corse fuori senza voltarsi, senza battere ciglio.
“Ragazzi, vi aspetto in Sala Grande, tanto qui siamo gli ultimi ormai. Sapete quanto ci tengo ad accaparrarmi una bella fetta di torta al limone e panna. Pancia mia fatti capanna! Ci vediamo dopo.”, la capigliatura svolazzò leggiadra seguendo fedelmente quel corpo repentino, affamato.
La finestra aperta lasciava entrare il vento freddo che spirava nelle lande immense di Hogwarts, l’aria gelida punzecchiava birichina quei due corpi ormai così pericolosamente vicini, così avidamente deliziosi, così bisognosi l’uno dell’altro.
“Ciao”, sfiorandole delicatamente il viso, la strinse prepotentemente a sé, avvicinandole la sua bocca al collo, desideroso di emulare i respiri affannosi della serata precedente.
“Ciao Harry”, in slip e reggiseno, colta nell’atto semplice e naturale di vestirsi, gli porse il collo dolcemente e togliendoli la camicia dai pantaloni, sgattaiolò dentro furtivamente, dando il via libera alle mani curiose.
I pettorali sporgenti erano tonici, palpitanti come la sera precedente, l’addome perfetto era liscio, invitante. Ascoltava silenziosa i respiri affannosi del suo amante, completando il silenzio che li accompagnava, con dolci baci proibiti.

“Stasera ci incontriamo?”, aveva fame di lei, del suo corpo femminile, la voleva possedere senza tregua, incapace di fermarsi una volta entrato in lei. I pantaloni rigidi ne davano riprova lampante.
“Parli con Ginny prima?”, era fondamentale quella risposta. Se fosse stata davvero importante per lui, avrebbe lasciato la sua migliore amica e si sarebbe dedicato, anima e corpo, a lei.
“Si, le ho dato appuntamento dopo pranzo. Chiariremo la situazione e finalmente staremo insieme, io e te, liberi dalle manette del timore, onesti con noi stessi e con lei. E’ più che giusto per tutti.”, sentiva di fare la cosa giusta, sentiva di essere vicino alla felicità, per troppo tempo soltanto sfiorata.
“Ti amo, amore!”, lo strinse a sé e lo buttò nel letto, saltandogli affannosamente sopra. La voglia di immergersi in lui era tanta, il cuore batteva all’impazzata, veloce come un treno senza fermate. Resistere fino a sera sarebbe stato fattibile, poi finalmente avrebbe potuto assaporare la sua prima volta, con lui. Al sol pensiero un brivido improvviso fece capolino lungo la sua schiena. Rideva.
“Ti amo anch’io Hermione”, e appoggiando la piccola mano delicata sul suo petto le fece sentire come la sua presenza lo rendesse emozionato, irrequieto, felice.
Dopo molti baci si ricomposero, lei vestendosi, lui sistemandosi la camicia oramai sbottonata. Ginevra sarebbe uscita a breve dalla doccia e non potevano farsi beccare già insieme, avrebbero aspettato che le cose si sistemassero, poi sarebbero esplosi di follia, avrebbero lasciato scorrere la passione senza imprigionarla, senza arginarla in una diga troppo feroce, troppo meschina.
Non si staccavano gli occhi di dosso, avrebbero potuto stare così ore e ore, invitati silenziosamente dal sentimento che li univa, addolciti dal sapore zuccherino dell’amore appena sbocciato.
Ma, improvvisamente, un urlo dal bagnò gelò loro il sangue.  
 

Beta reader: Lucy Light
 
Allora allora allora! Che ne dite di questo chappy?! L’idea di Goyle mi è venuta guardandomi allo specchio, il che non è molto rassicurante da certi punti di vista… (spesso la pancetta & co. fanno male al cervello, non vedersi come si vorrebbe è brutto, sempre e comunque)… Goyle è stata la mia piccola evasione mentale.
Gli voglio far percorrere una strada ben precisa… Quello che sto intraprendendo io da questa estate… Non viene mai usato come personaggio delle ff, ma lui impersonava al meglio qualcosa che è un problema globale, l’insicurezza di molte persone, io per prima. Spero abbiate capito quello che volevo comunicare. Poi ovviamente gli eventi procedono… Herm e Harry sono vicini a realizzare il loro sogno, Draco e Ginny pure… ma casini vari saranno pepe della storia… Quindi belli miei… Continuate a seguire, mi raccomando!!!

Ringraziamenti dal cuore:

milly92: sono felicissima che tu l’abbia apprezzata, spero che questo chappy non ti abbia delusa, spero tu la possa seguire sempre volentieri!fammi sapere…un bacio


Noemi_Malfoy: ma tu sei una grandissima donna!!! hai capito perfettamente il mio filo logico, a cosa volevo alludere (il riferimento alle se**e mentali di Harry è divino). Spero ti abbia incuriosita ancor di più questo chappy!i tuoi commenti son sempre preziosi! Un bacio


Hysteria: ma grazie stupenda creatura per esserti aggiunta ai commenti…ecco a te il terzo capitolo, spero vivamente ti sia piaciuto! Fammi sapere mi racc! un bacio


Lady_Malfoy_4ever: scusa se ti traumatizzo!!!chiedo umilmente perdono! Sto dando sfoggio della mio essere maliziosa!eh eh, fammi sapere se ti è piaciuto questo chappy!ti voglio bene stella, un bacione


granger90: come vedi, i tuoi desideri si stanno per avverare…stanno per lasciarsi, o quasi!!!spero di ricevere una tua opinione!un bacio


Seiryu: e finalmente ai scritto di nuovo eh?!birbantella che non sei altro!che io ti stimi un sacco come scrittrice è assodato, che tu stimi me dopo questo chappy non so quanto! Fammi sapere!kiss


HarryEly: ecco il nuovo chappy!a te il commento ora, spero ti stia soddisfando questa mia ff!kiss


marco: carissimo marco!!!divino mi sento di dire!ormai non so più come ringraziarti, devo farti una riverenza con saltello e tripla giravolta! Eh eh, a parte gli scherzi, piccolo frammento di herm e Harry sul punto di farcela a stare insieme…ma ce la faranno i nostri eroi??? A presto, fammi sapere!un bacio


KiaraRowling: tesoro mio immenso!!!spero vivamente di non averti delusa con questo chappy, lo spero perché ci tengo molto che un’autrice grandiosa come te possa apprezzare una piccola mediocre ragazzuola come me!fammi sapere le tue opinioni!un bacione tvtttb


Ashley Snape: la mia amorina preferita!!!ma grazie per la tua dolcezza immensa, sono stra mega felice anch’io che siamo diventate così amiche!!!ti adoro tesoraaa!un bacione tv1kdb


Lucy Light: 1 io non me la tiro, e lo sai bene!!!non ci credo ancora alla magnifica sensazione di essere apprezzata così tanto come scrittrice e tu mi dici questo?!uffi…2: stavolta non ti ho detto quasi nnt in anteprima, quindi puoi commentare liberamente, sempre se ti va vecchia zappatrice mia!3: ovviamente i miei testi sono impeccabili grazie al supporto della miglior beta!!!tu!!!eh eh, anche se bisogna dire che sono molto migliorata in grammatica italiana!beso


jess: si si, Draco è solo di Ginny!e lo vedrai nei prossimi chappy!spero continuerai a seguire e commentare!un bacio


Hermione4ever: mi stai onorando un vallo con la tua presenza tra i miei commenti!!!grazie per l’espressione di rimini!harry e herm ce la faranno?!spero seguirai ancora!un bacio


Selene_90: grazieeeeeeeeeeeeeeeee!che commento lungo!mi onori!ti è piaciuto come chappy?!spero di si!andrò sicuramente a leggere altri tuoi lavori perché meritano davvero!fammi sapere come sta andando questa mia ff!un bacio    

 
E ulteriori ringraziamenti a: marco, HarryEly, herm993, _Bad_Tom_, pegghy, Monica, lyoko, Lily261, Ashley Snape, hikki e milly92 per aver inserito questa mia ff tra i loro preferiti!E’ più che un onore per me!

  
Leggi le 20 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Rivoltella J