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Autore: Eleven    19/11/2007    13 recensioni
L'idea per questa fic mi è venuta soffermandomi su alcune parole di una famosa canzone, "Elephant Love Medley", meglio conosciuta come "We can be lovers"..
Fiction Dramione ambientata al settimo anno dei protagonisti, non tiene conto di HP6 e HP7 (ovviamente, dato che non l'ho letto..).
I protagonisti tornano a Hogwarts per il loro ultimo anno, ma l'atmosfera non è certo quella degli anni precedenti, in vista dello scontro finale.
Hermione è circondata dai suoi migliori amici, ma ha capito che in Ron non può trovare l'amore, mentre Draco si trova a dover affrontare situazioni più grandi di lui. Che succederà alla fine? Spero vi piaccia, buona lettura!
Hermy
______2° CAPITOLO POSTATO_______
Genere: Romantico, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Mangiamorte | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Mi spiace che il primo capitolo l’abbia letto così tanta gente in meno rispetto ai miei standard degli ultimi tempi, ma di certo non mi fermo qui ^^ sono contenta che qualcuno abbia notato che alcuni elementi coincidono, nelle rispettive visioni dei due protagonisti, l’idea è proprio quella, di far capire a voi lettori e poi a Draco e Hermione, che in quella situazione, non sono poi così diversi. Vi lascio al secondo capitolo, buona lettura.

Capitolo 1

(Il primo giorno a Hogwarts)

Il giorno successivo, come sotto un tacito accordo, tutti gli studenti si erano presentati di buon’ora in Sala Grande, già vestiti nella divisa della loro casa, e pronti per ricevere le tabelle degli orari di lezione.

Silente però, non sembrava essere incline a sostenere questo tentativo di convincersi che tutto fosse come prima, così i ragazzi, entrando, avevano trovato una sola lunga tavola divisa in altre più piccole, al centro della sala, al posto delle ordinarie quattro tavolate a loro conosciute.

Hermione si guardò intorno smarrita, ancora sulla porta; sentì il braccio di Ron cingerle le spalle ed insieme attraversarono la sala, fino a prendere posto al tavolo, davanti a Harry e Neville.

Diede un’occhiata alla tabella luminosa che galleggiavano sopra al loro tavolo, avevano ridotto le lezioni a quattro materie. Scorse velocemente gli orari dei giorni seguenti:

Pozioni, Trasfigurazione, Difesa, Difesa, Trasfigurazione, Difesa, Incantesimi, Difesa, Pozioni, Difesa, Difesa..

Hermione assunse un’espressione imbronciata e sbuffò, la testa le girava e sentì a malapena Ron ridacchiare

“E’ triste perché non potrà più seguire Babbanologia, Rune Antiche e Aritmanzia”, affermazione che aveva provocato le risate di Harry e Neville.

Ginny e Dean avevano preso posto di fronte a Lavanda Brown e Calì Patil, stranamente silenziose.

Era quello, che più spaventava e tormentava Hermione: il silenzio nei dormitori, e in Sala Comune. Dava maledettamente l’idea di quanto le cose fossero cambiate, e di quanto le mancasse qualcosa, qualcosa che sembrava tutto e niente, e che non riusciva ad identificare, ma senza il quale ogni respiro era paragonabile ad una lama piantata nel petto.

All you need is love..

[***]

..Love is just a game.

Se c’era qualcosa che Draco Malfoy non sopportava erano le chiacchiere inutili, quel fastidioso ronzio che gli riempiva le orecchie e gli impediva di pensare.

Perché lui da pensare ne aveva, ed anche tanto.

Nonostante le apparenze, era una persona che si poneva parecchie domande, e non sempre era convinto di ciò che doveva fare.

Ciò nonostante, suo padre non andava contraddetto.

E perché era suo padre, e perché se l’avesse fatto, ne sarebbero sorti non pochi problemi.

Allontanò con un gesto stizzito del braccio la moretta attaccata a lui e si sedette accanto a Blaise, di fronte a loro Theodore Nott e Daphne Greengrass, eccezionalmente zitta.

Daphne affrontava la situazione in maniera ogni momento diversa, affiancandosi talvolta a loro, talvolta ad un gruppo di ragazze spettegolanti.

Al suo fianco Theodore non nascondeva il suo turbamento, esibendo un’espressione esageratamente seria.

Blaise aveva deciso serenamente che, in battaglia, si sarebbe schierato a fianco dei Grifondoro, andando contro il volere della sua famiglia, mentre lui era in preda ad una lotta interiore non indifferente: non aveva ancora deciso lo schieramento da sostenere.

“Ehi, Theò, ti hanno rubato il Firewiskey?” scherzò Blaise.

Draco alzò gli occhi al cielo invidiando in cuor suo l’inesauribile voglia di allegria dell’amico, e si guardò attorno; pochi tavoli più in là alla sua sinistra stava Pansy, con Millicent, Kelly e Grace, alla sua destra, cominciava la ‘parata’ Gryffindor.

In quel momento comparvero le tabelle luminose degli orari, che levitavano nell’aria sopra ad ogni tavolo.

Il biondo sbuffò. Cominciava l’anno.

[***]

Hermione costrinse una ciocca di capelli che le ricadeva sugli occhi a non darle più fastidio, con un paio di soffi.

Si stavano dirigendo verso i sotterranei, Ron che le teneva metà dei libri che non era riuscita a mettere nella borsa che le sbatacchiava sulle gambe, ed ogni tanto le rivolgeva qualche sorriso, Harry che fissava i suoi piedi proseguire uno dopo l’altro, come se non fosse stato lui a camminare, quando una voce stridula e fredda li raggiunse.

In pochi secondi Pansy Parkinson, seguita da Millicent Bullstrode, Vincent Tiger e Gregory Goyle, si piazzò di fronte a loro.

“Ma che teneri, la Sanguesporco e il pezzente!” disse con una smorfia, provocando una risata sguaiata della ragazza grassa che le si era affiancata.

“Fuori dai piedi, Parkinson” rispose leggermente alterato Ron.

“Altrimenti che mi fai?” lo canzonò fingendosi preoccupata lei.

“Assolutamente nulla” intervenne stancamente Harry.

“Oh-oh! Arriva Potty-Potty! Merlino aiutaci, stiamo tremando di paura!”

“Dovresti, Parkinson, ma non di certo per me” replicò calmo.

La ragazza rimase un attimo interdetta, ed Hermione prese la parola:

“Siamo tutti nella stessa situazione, Parkinson, non mi sembra che sia nella condizione di fare dell’inutile sarcasmo, ne tu ne nessuno” disse prendendo Ron per un braccio e sorpassandola.

Rivolse un cenno del capo agli altri Serpeverde che erano comparsi alle spalle del gruppetto, al quale Blaise Zabini rispose con un sorriso, prima che una mano la prendesse bruscamente per una spalla facendola voltare nuovamente e facendo cadere tutti i libri che aveva in mano.

“Senti un po’, inutile Mezzosangue, chi ti credi di essere, eh?! Io e te non saremo mai uguali, chiaro?? Mai!”

Hermione era rimasta attonita a quella reazione improvvisa. Con una mano ancora saldamente ancorata al braccio di Ron si era chinata, senza mai distogliere gli occhi da quelli della Serpeverde, a prendere i libri a tentoni, sconvolta. Harry dopo un attimo di smarrimento aveva raccolto i restanti e li aveva messi tra le mani dell’amica.

“Rimani stecchita, eh? Che c’è Mezzosangue?” continuava Pansy, mentre Zabini la raggiungeva cercando di calmarla.

“Pans, basta, non è il ca..”

“Che c’è, - lo interruppe lei - i tuoi sporchi genitori babbani non ti hanno insegnato come rispondere?? O hai cercato nei tuoi preziosi libri? Mi spiace, ma non..”

Non potè continuare a sputare il suo disprezzo, perché la mano di Zabini era ora sulla sua bocca, mentre il moro la guardava negli occhi.

“Ora - basta” scandì deciso.

La voce di Seamus Finnigan riportò tutti alla realtà.

“E-ehm.. dovremmo... andare a lezione”.

[***]

Draco Malfoy aveva assistito alla scena da una parte, in silenzio. Doveva ammettere che stranamente era completamente d’accordo con la Granger, ma aveva ben altro a cui pensare che ai litigi tra Case.

Entrò dalla porta semichiusa dell’aula umida che da anni ospitava le lezioni di Pozioni, e si sedette in un banco in prima fila, aspettando la sicura presenza di Blaise che infatti lo raggiunse in pochi secondi lasciandosi andare sulla sedia accanto alla sua.

“E’ incredibile, come quando credi di aver toccato il fondo il destino si prenda gioco di te e ti dimostri che il peggio non è mai morto” disse passandosi una mano sul viso.

“La tua vena filosofica mi disgusta, Blaise” replicò Draco guardandosi attorno: non si era nemmeno accorto che l’aula sembrava essere notevolmente più grande degli anni passati.

Un leggero battito di mani portò l’attenzione di tutti gli studenti, che si stavano sistemando nei banchi, verso la cattedra. A sinistra della cattedra si trovava Severus, con la solita aria truce, dietro di essa la professoressa McGranitt e alla sua destra, in piedi su una pila di libri, il professor Vitious faceva ciondolare a destra e a sinistra la testa.

“Silenzio” disse la conosciuta voce glaciale del professore di Pozioni.

“Attenzione per favore!” ribadì piccata la McGranitt

“Cari studenti, benvenuti ad un nuovo anno ad Hogwarts! Non mi aspettavo di vedervi così numerosi..” cominciò il professor Vitious.

“Filius, se non ti dispiace.. - disse la McGranitt con un’occhiata eloquente, prima di rivolgersi agli studenti - Buongiorno ragazzi, come avrete notato, le vostre lezioni sono state, per così dire, ridotte a quattro materie. Per quanto riguarda Trasfigurazione, Incantesimi, e Pozioni - disse indicando con ampi gesti delle mani i professori alla sua sinistra e alla sua destra - li gestiremo rispettivamente io, il professor Vitious e il professor Piton, mentre Difesa contro le Arti Oscure la gestiremo insieme, e le lezioni si svolgeranno, per ovvi motivi di spazio, in Sala Grande. Detto questo, vi lascio alla vostra lezione - concluse passando attorno alla cattedra e alla pila di libri in cima alla quale stava il professore di Incantesimi - Buona giornata!”

Oltrepassando velocemente l’aula, la McGranitt sparì dalla vista degli studenti, seguita da un professor Vitious che sgambettava oscillando buffamente com’era solito fare.

La solita voce glaciale riportò l’attenzione verso la cattedra.

“Aprite il vostro Pozioni Avanzate a pagina trecento-quaranta-tre” scandì.

Con uno sbuffo, Draco e Blaise si dedicarono alla lezione.

[***]

“Miseriaccia, è mai possibile essere tanto stanchi dopo solo una giornata??”

Ron Weasley si passava ripetutamente le mani sul viso, mentre raggiungeva i suoi due amici che l’avevano preceduto fuori dall’aula di Trasfigurazione, ultima materia della giornata.

“Beh, è stata una giornata pesante..” iniziò Harry, ma venne interrotto da Hermione.

“Non è solo la stanchezza per le lezioni Ron, è anche la tensione per la situazione, lo stress del viaggio, l’impegno negli incantesimi complessi che pretendono da noi, e soprattutto il comportamento adulto, che si aspettano da noi, che ti provoca questa sensazione di spossatezza, la sentiamo tutti.

Harry annuì serio tenendo fissi gli occhi a terra, continuando a camminare, mentre Ron, dopo qualche minuto di riflessione, proruppe in uno sbuffo divertito.

“E’ rincuorante vedere che, nonostante la situazione, qualcosa che è ancora come prima c’è - disse con un mezzo sorrisetto sotto gli occhi curiosi dei due amici - la tua parlantina non si è affatto estinta, Herm” concluse, provocando un sospiro ed un sorriso della ragazza.

“Per curiosità - parlò nuovamente il rosso - si può sapere dove stiamo andando?” chiese.

Effettivamente, parlando, stavano camminando senza pensare e non sapevano dove si stessero dirigendo.

“Per la verità, non ne ho la più pallida idea - disse Hermione stirando le labbra in un tentativo di sorriso - facciamo due passi?”

“Ma si..”

Così, tra chiacchiere e piccoli scambi di battute con i quadri,

”In guardia, vile fellone!”

”Certe abitudini sono dure a morire, vero Sir Cadogan?”

Si ritrovarono a camminare per un corridoio del primo piano, in fondo all’ala destra del castello.

“Vi siete accorti di dove siamo finiti?” chiese Ron

Harry alzò pigramente la testa a guardarsi intorno, mentre Hermione aggrottava le sopracciglia cercando di capire dove effettivamente fossero.

“Siamo esattamente sopra alla Sala Comune di Serpeverde” pronunciò il rosso fiero e compiaciuto di essere stato l’unico a rendersene conto.

“Ehi.. è vero!” esclamò Hermione

“Sarebbe forte se gli cadesse il soffitto in testa..” mormorò Harry, mentre Ron spalancava gli occhi, dicendo:

“Ve la immaginate la faccia di Malfoy se vedesse il soffitto, e noi con lui, cadere nella loro sala di ritrovo a pochi passi dalla sua nobile persona??”

I tre, a quelle parole, scoppiarono a ridere. Una risata lunga, genuina, rumorosa, liberatoria. E gli echi corsero cristallini nel corridoio e, probabilmente, per tutto il castello.

[***]

Quasi contemporaneamente, Draco Malfoy si lasciava cadere con un sospiro su di un divano rivestito di velluto verde della sua Sala Comune, la mente persa come sempre nei soliti difficili pensieri.

Blaise si avvicinò all’amico, mormorò un ”Incendio” in direzione del caminetto e si avviò verso la parte opposta della sala per prendere qualcosa da bere.

Qualche minuto dopo raggiunse il divano sul quale era seduto scompostamente il suo migliore amico, portando con sè un piccolo bicchierino pieno di un fluido liquido verde.

“Pensi?”

“Già”

Entrambi si persero nei meandri della loro mente, ed insieme nelle fiamme del camino.

“Ne vuoi parlare?” chiese infine Blaise portandosi alla bocca il piccolo bicchiere

“Di cosa?”

Il moro mandò giù il nettare, prima di rispondere.

“Della tua missione.”

Il silenzio si impadronì irreale della Sala, mentre una lunga risata giunse ovattata alle loro orecchie dai piani superiori, quasi a prendersi gioco della tensione che si era in quel momento creata tra i due.

Draco si volse verso l’amico, e lo guardò negli occhi, alzandosi.

“No.”

________Spazio dell’autrice :____

E’ passato un po’ dal primo capitolo, e vi chiedo di scusarmi, ma veramente sono presissima dagli impegni. Ringrazio

London,

KiaraRowling,

8marta8,

CherryBem (è un peccato, è davvero un bel film..),

lady_black,

MartyViper,

MaryMatrix (oh allora sei nel posto giusto, io scrivo praticamente solo Dramione),

ki_chan,

Alexiel Mihawk (ho adorato la tua recensione.. direi che questo capitolo è per te),

Ginnever (Gin mi spiace, non hai capito un cavolo O.o),

che hanno recensito il primo capitolo. Un grazie va ovviamente anche a chi l’ha messa tra i preferiti, spero vi sia piaciuto anche questo capitolo.

Attendo commenti, complimenti e critiche.

HermyKitty

   
 
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