Mi spiace che il
primo capitolo l’abbia letto così tanta gente in meno rispetto ai miei standard
degli ultimi tempi, ma di certo non mi fermo qui ^^ sono contenta che qualcuno
abbia notato che alcuni elementi coincidono, nelle rispettive visioni dei due
protagonisti, l’idea è proprio quella, di far capire a voi lettori e poi a
Draco e Hermione, che in quella situazione, non sono poi così diversi. Vi
lascio al secondo capitolo, buona lettura.
Capitolo 1
(Il primo giorno a Hogwarts)
Il giorno
successivo, come sotto un tacito accordo, tutti gli studenti si erano
presentati di buon’ora in Sala Grande, già vestiti nella divisa della loro
casa, e pronti per ricevere le tabelle degli orari di lezione.
Silente però, non
sembrava essere incline a sostenere questo tentativo di convincersi che tutto
fosse come prima, così i ragazzi, entrando, avevano trovato una sola lunga
tavola divisa in altre più piccole, al centro della sala, al posto delle ordinarie
quattro tavolate a loro conosciute.
Hermione si guardò
intorno smarrita, ancora sulla porta; sentì il braccio di Ron cingerle le
spalle ed insieme attraversarono la sala, fino a prendere posto al tavolo,
davanti a Harry e Neville.
Diede un’occhiata
alla tabella luminosa che galleggiavano sopra al loro tavolo, avevano ridotto
le lezioni a quattro materie. Scorse velocemente gli orari dei giorni seguenti:
Pozioni,
Trasfigurazione, Difesa, Difesa, Trasfigurazione, Difesa, Incantesimi, Difesa,
Pozioni, Difesa, Difesa..
Hermione assunse
un’espressione imbronciata e sbuffò,
la testa le girava e sentì a malapena Ron ridacchiare
“E’ triste perché
non potrà più seguire Babbanologia, Rune Antiche e Aritmanzia”, affermazione
che aveva provocato le risate di Harry e Neville.
Ginny e Dean
avevano preso posto di fronte a Lavanda Brown e Calì Patil, stranamente
silenziose.
Era quello, che più
spaventava e tormentava Hermione: il silenzio nei dormitori, e in Sala Comune.
Dava maledettamente l’idea di quanto le cose fossero cambiate, e di quanto le
mancasse qualcosa, qualcosa che sembrava tutto e niente, e che non riusciva ad
identificare, ma senza il quale ogni respiro era paragonabile ad una lama
piantata nel petto.
All you need is love..
[***]
..Love is just a game.
Se c’era qualcosa
che Draco Malfoy non sopportava erano le chiacchiere inutili, quel fastidioso
ronzio che gli riempiva le orecchie e gli impediva di pensare.
Perché lui da
pensare ne aveva, ed anche tanto.
Nonostante le
apparenze, era una persona che si poneva parecchie domande, e non sempre era
convinto di ciò che doveva fare.
Ciò nonostante, suo
padre non andava contraddetto.
E perché era suo
padre, e perché se l’avesse fatto, ne sarebbero sorti non pochi problemi.
Allontanò con un
gesto stizzito del braccio la moretta attaccata a lui e si sedette accanto a
Blaise, di fronte a loro Theodore Nott e Daphne Greengrass, eccezionalmente
zitta.
Daphne affrontava
la situazione in maniera ogni momento diversa, affiancandosi talvolta a loro,
talvolta ad un gruppo di ragazze spettegolanti.
Al suo fianco
Theodore non nascondeva il suo turbamento, esibendo un’espressione
esageratamente seria.
Blaise aveva deciso
serenamente che, in battaglia, si sarebbe schierato a fianco dei Grifondoro,
andando contro il volere della sua famiglia, mentre lui era in preda ad una
lotta interiore non indifferente: non aveva ancora deciso lo schieramento da
sostenere.
“Ehi, Theò, ti
hanno rubato il Firewiskey?” scherzò Blaise.
Draco alzò gli
occhi al cielo invidiando in cuor suo l’inesauribile voglia di allegria
dell’amico, e si guardò attorno; pochi tavoli più in là alla sua sinistra stava
Pansy, con Millicent, Kelly e Grace, alla sua destra, cominciava la ‘parata’
Gryffindor.
In quel momento
comparvero le tabelle luminose degli orari, che levitavano nell’aria sopra ad
ogni tavolo.
Il biondo
sbuffò. Cominciava l’anno.
[***]
Hermione costrinse
una ciocca di capelli che le ricadeva sugli occhi a non darle più fastidio, con
un paio di soffi.
Si stavano
dirigendo verso i sotterranei, Ron che le teneva metà dei libri che non era
riuscita a mettere nella borsa che le sbatacchiava sulle gambe, ed ogni tanto
le rivolgeva qualche sorriso, Harry che fissava i suoi piedi proseguire uno
dopo l’altro, come se non fosse stato lui a camminare, quando una voce stridula
e fredda li raggiunse.
In pochi secondi
Pansy Parkinson, seguita da Millicent Bullstrode, Vincent Tiger e Gregory
Goyle, si piazzò di fronte a loro.
“Ma che teneri, la Sanguesporco
e il pezzente!” disse con una smorfia, provocando una risata sguaiata della
ragazza grassa che le si era affiancata.
“Fuori dai piedi,
Parkinson” rispose leggermente alterato Ron.
“Altrimenti che mi
fai?” lo canzonò fingendosi preoccupata lei.
“Assolutamente
nulla” intervenne stancamente Harry.
“Oh-oh! Arriva
Potty-Potty! Merlino aiutaci, stiamo tremando di paura!”
“Dovresti, Parkinson,
ma non di certo per me” replicò calmo.
La ragazza rimase
un attimo interdetta, ed Hermione prese la parola:
“Siamo tutti nella
stessa situazione, Parkinson, non mi sembra che sia nella condizione di fare
dell’inutile sarcasmo, ne tu ne nessuno” disse prendendo Ron per un braccio
e sorpassandola.
Rivolse un cenno
del capo agli altri Serpeverde che erano comparsi alle spalle del gruppetto, al
quale Blaise Zabini rispose con un sorriso, prima che una mano la prendesse
bruscamente per una spalla facendola voltare nuovamente e facendo cadere tutti
i libri che aveva in mano.
“Senti un po’, inutile
Mezzosangue, chi ti credi di essere, eh?! Io e te non saremo mai
uguali, chiaro?? Mai!”
Hermione era
rimasta attonita a quella reazione improvvisa. Con una mano ancora saldamente
ancorata al braccio di Ron si era chinata, senza mai distogliere gli occhi da
quelli della Serpeverde, a prendere i libri a tentoni, sconvolta. Harry dopo un
attimo di smarrimento aveva raccolto i restanti e li aveva messi tra le mani dell’amica.
“Rimani stecchita,
eh? Che c’è Mezzosangue?” continuava Pansy, mentre Zabini la raggiungeva
cercando di calmarla.
“Pans, basta, non è
il ca..”
“Che c’è, - lo
interruppe lei - i tuoi sporchi genitori babbani non ti hanno
insegnato come rispondere?? O hai cercato nei tuoi preziosi libri? Mi spiace,
ma non..”
Non potè continuare
a sputare il suo disprezzo, perché la mano di Zabini era ora sulla sua bocca,
mentre il moro la guardava negli occhi.
“Ora - basta” scandì deciso.
La voce di Seamus
Finnigan riportò tutti alla realtà.
“E-ehm..
dovremmo... andare a lezione”.
[***]
Draco Malfoy aveva
assistito alla scena da una parte, in silenzio. Doveva ammettere che
stranamente era completamente d’accordo con la Granger, ma aveva ben altro a
cui pensare che ai litigi tra Case.
Entrò dalla porta
semichiusa dell’aula umida che da anni ospitava le lezioni di Pozioni, e si
sedette in un banco in prima fila, aspettando la sicura presenza di Blaise che
infatti lo raggiunse in pochi secondi lasciandosi andare sulla sedia accanto
alla sua.
“E’ incredibile,
come quando credi di aver toccato il fondo il destino si prenda gioco di te e
ti dimostri che il peggio non è mai morto” disse passandosi una mano sul viso.
“La tua vena
filosofica mi disgusta, Blaise”
replicò Draco guardandosi attorno: non si era nemmeno accorto che l’aula
sembrava essere notevolmente più grande degli anni passati.
Un leggero battito
di mani portò l’attenzione di tutti gli studenti, che si stavano sistemando nei
banchi, verso la cattedra. A sinistra della cattedra si trovava Severus, con la
solita aria truce, dietro di essa la professoressa McGranitt e alla sua destra,
in piedi su una pila di libri, il professor Vitious faceva ciondolare a destra
e a sinistra la testa.
“Silenzio” disse la
conosciuta voce glaciale del professore di Pozioni.
“Attenzione per
favore!” ribadì piccata la McGranitt
“Cari studenti,
benvenuti ad un nuovo anno ad Hogwarts! Non mi aspettavo di vedervi così
numerosi..” cominciò il professor Vitious.
“Filius, se non ti
dispiace.. - disse la McGranitt con un’occhiata eloquente, prima di rivolgersi
agli studenti - Buongiorno ragazzi, come avrete notato, le vostre lezioni sono
state, per così dire, ridotte a quattro materie. Per quanto riguarda
Trasfigurazione, Incantesimi, e Pozioni - disse indicando con ampi gesti delle
mani i professori alla sua sinistra e alla sua destra - li gestiremo
rispettivamente io, il professor Vitious e il professor Piton, mentre Difesa
contro le Arti Oscure la gestiremo insieme, e le lezioni si svolgeranno, per
ovvi motivi di spazio, in Sala Grande. Detto questo, vi lascio alla vostra
lezione - concluse passando attorno alla cattedra e alla pila di libri in cima
alla quale stava il professore di Incantesimi - Buona giornata!”
Oltrepassando
velocemente l’aula, la McGranitt sparì dalla vista degli studenti, seguita da
un professor Vitious che sgambettava oscillando buffamente com’era solito fare.
La solita voce
glaciale riportò l’attenzione verso la cattedra.
“Aprite il vostro Pozioni
Avanzate a pagina trecento-quaranta-tre” scandì.
Con uno sbuffo,
Draco e Blaise si dedicarono alla lezione.
[***]
“Miseriaccia, è mai
possibile essere tanto stanchi dopo solo una giornata??”
Ron Weasley si
passava ripetutamente le mani sul viso, mentre raggiungeva i suoi due amici che
l’avevano preceduto fuori dall’aula di Trasfigurazione, ultima materia della
giornata.
“Beh, è stata una
giornata pesante..” iniziò Harry, ma venne interrotto da Hermione.
“Non è solo la
stanchezza per le lezioni Ron, è anche la tensione per la situazione, lo stress
del viaggio, l’impegno negli incantesimi complessi che pretendono da noi, e soprattutto
il comportamento adulto, che si aspettano da noi, che ti provoca questa
sensazione di spossatezza, la sentiamo tutti.”
Harry annuì serio
tenendo fissi gli occhi a terra, continuando a camminare, mentre Ron, dopo
qualche minuto di riflessione, proruppe in uno sbuffo divertito.
“E’ rincuorante
vedere che, nonostante la situazione, qualcosa che è ancora come prima c’è -
disse con un mezzo sorrisetto sotto gli occhi curiosi dei due amici - la tua
parlantina non si è affatto estinta, Herm” concluse, provocando un sospiro ed
un sorriso della ragazza.
“Per curiosità -
parlò nuovamente il rosso - si può sapere dove stiamo andando?” chiese.
Effettivamente,
parlando, stavano camminando senza pensare e non sapevano dove si stessero
dirigendo.
“Per la verità, non
ne ho la più pallida idea - disse Hermione stirando le labbra in un tentativo
di sorriso - facciamo due passi?”
“Ma si..”
Così, tra
chiacchiere e piccoli scambi di battute con i quadri,
”In guardia,
vile fellone!”
”Certe abitudini
sono dure a morire, vero Sir Cadogan?”
Si ritrovarono a
camminare per un corridoio del primo piano, in fondo all’ala destra del
castello.
“Vi siete accorti
di dove siamo finiti?” chiese Ron
Harry alzò
pigramente la testa a guardarsi intorno, mentre Hermione aggrottava le
sopracciglia cercando di capire dove effettivamente fossero.
“Siamo esattamente
sopra alla Sala Comune di Serpeverde” pronunciò il rosso fiero e compiaciuto di
essere stato l’unico a rendersene conto.
“Ehi.. è vero!”
esclamò Hermione
“Sarebbe forte se
gli cadesse il soffitto in testa..” mormorò Harry, mentre Ron spalancava gli
occhi, dicendo:
“Ve la immaginate
la faccia di Malfoy se vedesse il soffitto, e noi con lui, cadere nella loro
sala di ritrovo a pochi passi dalla sua nobile persona??”
I tre, a quelle
parole, scoppiarono a ridere. Una risata lunga, genuina, rumorosa, liberatoria. E gli echi corsero cristallini nel
corridoio e, probabilmente, per tutto il castello.
[***]
Quasi
contemporaneamente, Draco Malfoy si lasciava cadere con un sospiro su di un
divano rivestito di velluto verde della sua Sala Comune, la mente persa come
sempre nei soliti difficili pensieri.
Blaise si avvicinò
all’amico, mormorò un ”Incendio” in direzione del caminetto e si avviò
verso la parte opposta della sala per prendere qualcosa da bere.
Qualche minuto dopo
raggiunse il divano sul quale era seduto scompostamente il suo migliore amico,
portando con sè un piccolo bicchierino pieno di un fluido liquido verde.
“Pensi?”
“Già”
Entrambi si persero
nei meandri della loro mente, ed insieme nelle fiamme del camino.
“Ne vuoi parlare?”
chiese infine Blaise portandosi alla bocca il piccolo bicchiere
“Di cosa?”
Il moro mandò giù
il nettare, prima di rispondere.
“Della tua
missione.”
Il silenzio si
impadronì irreale della Sala, mentre una lunga risata giunse ovattata alle
loro orecchie dai piani superiori, quasi a prendersi gioco della tensione
che si era in quel momento creata tra i due.
Draco si volse
verso l’amico, e lo guardò negli occhi, alzandosi.
“No.”
________Spazio
dell’autrice :____
E’ passato un po’
dal primo capitolo, e vi chiedo di scusarmi, ma veramente sono presissima dagli
impegni. Ringrazio
London,
KiaraRowling,
8marta8,
CherryBem (è un
peccato, è davvero un bel film..),
lady_black,
MartyViper,
MaryMatrix (oh
allora sei nel posto giusto, io scrivo praticamente solo Dramione),
ki_chan,
Alexiel Mihawk (ho
adorato la tua recensione.. direi che questo capitolo è per te),
Ginnever (Gin mi
spiace, non hai capito un cavolo O.o),
che hanno recensito
il primo capitolo. Un grazie va ovviamente anche a chi l’ha messa tra i
preferiti, spero vi sia piaciuto anche questo capitolo.
Attendo commenti,
complimenti e critiche.
HermyKitty