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Autore: millab33    01/05/2013    7 recensioni
«Fatina mia, se Babù è una streghetta e Vì non lo è, le due sorelle devono essere divise. Le giovani streghe ricevono un'educazione speciale, diversa da quelle delle bambine senza poteri. I Nonmagici non possono conoscere i riti, gli incantesimi, le arti segrete delle streghe: crescere una streghetta e una nonmagica nella stessa casa è vietato.» Il Terribile 21 non è mai arrivato a Fairy Oak, ma è successo qualcosa di peggio: Pervinca non ha ereditato i poteri. Ma le gemelle non possono essere divise, e Tomelilla decide a malincuore di infrangere la legge. La cosa non va a buon fine, e il consiglio dei Saggi stermina la famiglia Periwinkle. Tomelilla riesce a salvare solo Vaniglia e, dopo aver concesso ai Saggi di cancellarle la memoria, scappa con lei e Felì ad Aberdurville, dove vivranno da quel giorno in poi.
Ma tornare a Fairy Oak è il destino di Vaniglia. Ed anche senza la sua memoria, senza sua sorella o la sua famiglia, in un modo o nell'altro il villaggio della Quercia Fatata la richiama a sé.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jim Burium, Un po' tutti, Vaniglia Periwinkle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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With or without you - Capitolo 4

 

I giorni passavano velocemente, tra voci nella testa e gente del villaggio troppo indiscreta. 
Ormai tutti conoscevano Aberdurville, ma nessuno sapeva come arrivarci, in quel puntino sperduto da qualche parte nel mondo.
Era arrivato il giorno del compleanno di Vaniglia. Oh, lei, presa com'era dalle ricerche del suo paese, neanche se ne ricordava, ma Jim sì, e decise che avrebbe fatto di tutto per rendere speciale quel trentuno ottobre.

«Allora ragazzi.» Aveva esordito, dopo aver radunato tutti quelli che in pochi giorni erano diventati suoi amici «Domani è il compleanno di Babù...E' un po' giù di morale, e vorrei fosse una bella giornata, per lei.» 
I ragazzi erano entusiasti. Se Jim era diventato loro amico attraverso il suo modo di fare amichevole, Vaniglia, pur essendo chiusa e silenziosa, aveva colpito certamente i loro cuori.
Grisam era il più emozionato. Quella ragazza l'aveva conquistato, in qualche modo. Vedeva in lei qualcosa di speciale.

«Se deve essere speciale» stava dicendo intanto Flox «Allora bisognerà chiamare Shirley. Lei è fantastica ad organizzare feste.»
Jim non sapeva di chi si stesse parlando, ma udì dei mormorii di approvazione da tutti i ragazzi di quella che a Fairy Oak veniva chiamata la "Banda del Capitano". Uno in particolare, Thomas Corbirock, s'illuminò letteralmente, balzando in piedi e complimentandosi con Flox per la bella idea.
Anche Grisam sembrava d'accordo.

«Andrò a chiamarla io.» Annunciò Tommy, facendo ridere un po' tutti, ma in modo affettuoso. Jim aveva imparato che, a Fairy Oak, nessuno era cattivo con gli altri.
«Quante storie, per organizzare la festa di una tizia che neanche conosciamo!»
Nessuno, ovviamente, tranne Scarlet Pimpernel.
La ragazza - Jim non riusciva a capire come facessero gli altri a sopportarla da tutta la vita - storse il naso e alzò gli occhi al cielo.

«Si dà il caso che nessuno ti abbia inclusa nella preparazione, Pimpernel!» Esclamò Flox, stringendo i pugni irritata «E a dirla tutta, non sei neanche invitata.»
Scarlett chiuse la bocca, mantenendo quell'espressione impettita.
La giovane Pollimon, con un sorriso soddisfatto, si rivolse a Jim, mettendogli una mano sulla spalla.

«Tranquillo Jim, qui a Fairy Oak siamo bravissimi ad organizzare feste, penseremo a tutto noi. Tu pensa solo a tenere occupata Vaniglia.»

Jim trovò Vaniglia sotto Quercia. Chiacchierava con lei, accarezzandole il tronco. Si fermò un attimo ad osservarla, poi si avvicinò.

«Buongiorno amore.»
Vaniglia si girò e gli sorrise, mandandogli un bacio sulla punta delle dita. Intanto, Quercia stava parlando.

«Sei sicura» Diceva, con un tono profondo e un po' confuso «Che non sei mai stata qui a Fairy Oak?»
La ragazza ridacchiò, scosse la testa.

«Non ricordo niente dei miei primi dieci anni di vita. Ma se così fosse, qualcuno si ricorderebbe di me, non credi?»
Quercia dovette ammettere che Vaniglia aveva ragione. Jim le stampò un bacio sulla guancia e fece una carezza alla corteccia del grande albero.

«Oggi la Banda deve fare una missione segreta.» Le disse «Che ne dici se ce ne stiamo un po' io e te?»
Il volto di Babù si illuminò, e battè le mani.

«Alla spiaggia! Andiamo alla spiaggia di Arran.»
Se Jim non sopportava quel posto, che gli ricordava quei brutti momenti in cui non sapevano dove fossero, la spiaggia di Arran era l'unico luogo di Fairy Oak che Vaniglia, invece di limitarsi a tollerare, amava con tutta sé stessa.
Il ragazzo annuì.

«Posso venire con voi..?» 
Una vocina, quella di Margherita Bugle, fece abbassare lo sguardo ad entrambi. 
La bimba li fissava con i suoi occhioni nocciola. Indossava un vestitino azzurro che le stava un'incanto. Era irresistibile. Vaniglia lanciò uno sguardo al fidanzato, che annuì con un sospiro.

«Ovvio che puoi venire con noi.»
Vaniglia prese la bambina in braccio, avvisarono la signora Bugle di non preoccuparsi e i tre raggiunsero la spiaggia. Jim la guardava che rideva e giocava con Margherita, come tante volte l'aveva vista fare con Christiane e Becky. In quei momenti non pensava niente di particolare, ma adesso un pensiero gli balenò nella mente:
Lui voleva che Vaniglia fosse la madre dei suoi figli. E si rese conto che forse lui non sarebbe bastato per scacciare i fantasmi di un passato che non riusciva a ricordare, ma dei bambini sì. Forse era quella la soluzione. Non subito, certamente. Ma dopo un po'.
Non fece neanche in tempo a compiere il pensiero, che una mano gli si posò sulla spalla. Sussultò.

«Grisam! Che ci fai qui? Non dovresti essere con gli altri a preparare...» Abbassò la voce, lanciando uno sguardo a Babù, che ancora non si era accorta di nulla «A preparare la festa?»
«Gli altri sapranno cavarsela benissimo, così mi sono preso una pausa.» Si sedette sulla sabbia, ed invitò l'amico a fare altrettanto «Stavo pensando una cosa, Jim.»
«Che pensavi?»
«Ogni minuto che passa, sono sempre più convinto di conoscere Babù.»
Jim sollevò le spalle.

«Vale anche per me. Ma nessuno la conosce davvero. Neanche lei. E, fidati, ho avuto sei anni per accorgermene.»
Il biondo scosse la testa.

«Non hai capito. Non intendevo quello. Intendevo conoscere Babù prima.»
«Intendi che hai conosciuto Vaniglia prima dell'incidente? Sai chi era? Conosci la sua famiglia?»
Jim sembrava nervoso, e allo stesso tempo euforico. Forse c'era un altro modo per scacciare via i fantasmi. 

«Non lo so...Non me lo ricordo, e mi sembra assurdo, ma quando sono vicino a lei provo una stranissima sensazione di deja vu.»
«Forse conosci qualcuno che le assomigliava. Tu non hai sentito Quercia prima, le ha chiesto se fosse mai stata a Fairy Oak, anche lei si è confusa.»
Stavolta toccò a Grisam sollevare le spalle, mentre tutti e due guardavano la ragazza che correva sulla sabbia.


«Tanto non mi preendi!» 
La vocetta della piccola Bugle le riempiva le orecchie, la testa. Sembrava che qualcosa le stesse esplodendo nel cervello, che picchiasse per uscire. 
Tornò indietro nel tempo.
Vide sé stessa, sé stessa da bambina. Aveva i capelli corti, sua zia non gliel'aveva mai detto. E indossava i pantaloni. Correva, correva. Correva e rideva.

«Tanto non mi prendi, Babù!»
Forse non era lei. Lei non poteva chiamarsi da sola. Eppure le assomigliava così tanto.

«Vedrai, Pervinca, vedrai!»
La testa le pulsava dolorosamente. Una vocetta più dolce aveva esclamato queste parole, nella sua testa pungenti come spilli. 
Pervinca, chi era Pervinca?
Cadde.


Quando videro Babù cadere, sulle prime risero un po'. Anche Margherita rise. Erano convinti che fosse inciampata. Poi notarono che non si rialzava più.
Grisam si alzò in fretta, e corse verso di lei. Jim lo seguiva a ruota.

«Che è successo Mita?» Chiese il biondo, rivolgendosi alla bambina.
Lei sollevò le spalle, con gli occhioni pieni di lacrime.

«Non lo so, non lo so! Correvamo e poi bum! Non sono stata io, non sono stata io.»
Jim le accarezzò la testolina.

«Lo sappiamo che non sei stata tu, tesoro. Adesso andiamo a casa, d'accordo?»
Margherita annuì, mentre Grisam prendeva Vaniglia in braccio.

«Ma che fai?» Chise Jim, in tono seccato.
«Non è il momento per fare il geloso, Burium. La porto dal dottor Chestnut. Tu porta Margherita a casa, intanto.»
Ed iniziò a correre. Jim strinse i pugni, arrabbiato. Guardò la bambina e si rilassò. Grisam cercava solo di essere gentile, solo quello. 
Prese Margherita e la portò a casa. La bambina continuava a fare domande, lungo la strada, e lui rispondeva come meglio poteva.
Incontrò Acanti per strada.

«Jim, ma che ci fai qui? Non dovevi teneve Vaniglia lontana dal paese?»
Jim spiegò brevemente cos'era successo, consegnò al ragazzo la sorellina e chiese indicazioni per raggiungere la casa del dottre. 
Quando arrivò, Vaniglia dormiva ancora, ma il dottore disse che stava bene. Uno dei due, se voleva, poteva restare con lei per la notte.

«Resto...Resta, volevo dire resta. Resta Jim, che è il fidanzato.» Balbettò Grisam, poi uscì, con un'espressione mortificata e confusa. 
Jim si sedette sul letto, e accarezzò il viso di Vaniglia. Era ancora più bella, quando dormiva.


«E' mezzanotte.» Le sussurrò la vocina «Auguri.»
Vaniglia si rigirò nel sonno, cercando un modo per rispondere. I pensieri non uscivano, si sentiva intorpidita.

«Auguri anche a te.» Disse infine.
Ma non sapeva bene perché l'avesse detto.

Ciao ciao ciao! Vi prego, perdonatemi se potete! c_c non riuscivo proprio ad andare avanti, davvero! Mi bloccavo a quando Vaniglia proponeva di andare alla spiaggia di Arran, dopo niente. Ho anche provato ad eliminare quel pezzo, ma continuavo a non avere idee. Dunque, chiedo umilmente scusa, e spero che non mi abbandoniate. cwc Ah, spero anche che vi piaccia, questo capitolo, fatemi sapere. Un bacio forte forte, e a presto!
Ps: Prima che mi uccidiate: no, Grisam non si sta innamorando di Vaniglia. Lasciatemi fare uwu

  
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