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Autore: Marcy_    01/05/2013    18 recensioni
La vita felice e spensierata della giovane Laila viene catastroficamente rovinata il giorno del suo sedicesimo compleanno, momento in cui le verrà rivelato che, al compimento dei diciotto anni, sposerà un ragazzo di nome Zayn Jawaad Malik.
L'obbligo deriva da un'accordo stipulato molti anni prima tra le due famiglie, sottoscritto da entrambi i nonni paterni in cambio di aiuti economici da parte della famiglia Malik.
Ma se non fosse solamente quello il vero motivo del contratto?
La ragazza avrà solo dieci giorni per evitare il matrimonio e non dover convolare a nozze con l'arrogante, misterioso e sfrontato ragazzo appena conosciuto.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Undici
 

 
Mi trovo davanti allo specchio stretto e lungo della camera da letto, una grande e luminosa stanza completamente bianca. La mia figura viene completamente riflessa. Una maglietta verde acqua molto larga mi ricade sul corpo, arrivando fino a metà coscia, i capelli scuri sono scompigliati, sono completamente senza trucco e a piedi scalzi. Il viso stanco eppure estremamente sereno e rilassato. Mi porto una mano sul ventre notando all’istante la sporgenza pronunciata, mentre dietro di me si materializza Zayn che mi cinge la vita avvicinando le sue labbra al mio orecchio. Spalanco gli occhi, la bocca asciutta e le mani che sembrano inermi poggiate sul mio addome. Continuo ad accarezzarmi alzando la stoffa della maglia per accertarmi che quella che sto toccando sia sul serio la mia pancia, quando sento qualcosa muoversi dentro di me.
Impallidisco come se fossi posseduta da chissà quale essere.
Un bambino.
Schiudo le labbra, socchiudo gli occhi mentre il respiro di Zayn mi solletica il collo. Al contempo, io inizio a respirare a fatica, come se in quella camera non ci fosse aria per entrambi.
‘’Buongiorno signora Malik’’ mi soffia all’orecchio, poggiando una delle sue enormi mani sul mio pancione.
Signora malik
Malik.
Figlio.
No.
No.
NO!
All’improvviso tutto è buio, un attimo di scombussolamento, sento le gambe molli come gelatina e con fatica riesco a riaprire gli occhi, ritrovandomi nel salone di casa mia, sul divano dove la sera prima mi sono accasciata stanchissima.
Mi alzo di scatto, il respiro corto e la testa che scoppia, mentre Farrah saltella urlando qualcosa di incomprensibile. Sono completamente sudata e i vestiti sono tutti stropicciati.
Un sogno, un maledettissimo sogno!
Porto le mani alle tempie, cercando di alleviare il pulsare della testa.
Sembrava tutto così realistico che non sono riuscita a capire che fosse un sogno, così finto eppure così vero. Quasi come se fosse una premonizione.
Mi calmo e faccio mente locale su tutto ciò che è accaduto in queste ultime ore.
Sofia in ospedale, Zayn che si prende gioco di me, io che dormo sul divano perché mamma mi ha fottuto il letto. Sto immobile a fissare un punto del divano, respirando e cercando di calmarmi.
Sento mia madre entrare in sala, con in mano una tazza di the bollente che poggia sul tavolinetto della stanza.
‘’Buongiorno’’ mi dice stampandomi un baio sulla guancia, mentre i miei pensieri girovagano ancora per capire tutto ciò che è successo. Sembra tutto così irreale, come se ancora mi trovassi in un sogno. O meglio, un incubo.
‘’Che ore sono?’’ chiedo sbuffando, senza smettere spostare lo sguardo.
‘’Le due del pomeriggio, ti abbiamo lasciata dormire e…’’ mamma continua a blaterare qualcosa sul fatto che l’ho fatta stare in pensiero ma non sto a sentirla perché il mio cervello è rivolto ad altro.
Sono già le due del pomeriggio e io sono ancora stanchissima, con la testa che sta per scoppiarmi e con gli occhi già gonfi pronti a riempirsi di lacrime.
Mi asciugo velocemente una lacrima che è sfuggita dall’occhio sinistro e prendo in braccio Farrah che per tutto il tempo se ne era stata al mio fianco senza proferire parola.
‘’Perché Sofia è in ospedale?’’ mi chiede Farrah giocherellando con una ciocca dei miei capelli.
Lancio uno sguardo accusatore a mia madre mentre lei fa spallucce con noncuranza.
‘’Non stava bene ma adesso è guarita!’’ le sorrido mentre il suo volto si rilassa visibilmente.
‘’Meno male, mi sta simpatica Sofia!’’ ridacchia incartocciandosi con le parole.
Prendo il thè bevendolo alla velocità della luce con la conclusione di scottarmi interamente la bocca:lingua, palato e gola.
Mi maledico mentalmente mentre mamma si guarda un po’ in giro alla ricerca delle parole da dire ‘’Come sta?’’
Ecco, e adesso cosa le dico? Se le rivelo la verità lei lo andrà a dire ai genitori di Sofia ed è l’ultima cosa che la mia amica vuole.
‘’Sai com’è Sofia, si è fatta male e per lo spavento mi ha chiamata.. tutto qua’’ mi invento la prima scusa che trovo sentendomi subito un mostro. Non ho mai mentito ai miei genitori e adesso l’ho fatto due volte nel giro di poche ore.
Grandioso.
Il suo volto mi fa capire che non ci crede minimamente ma, probabilmente, nemmeno lei è capace di affrontare un discorso così pesante, ragion per cui non controbatte la mia risposta, prendendola per veritiera.
‘’Oh, mamma?’’ sventolo una mano per attirare la sua attenzione, con un cenno del capo mi fa capire che posso parlare e io continuo ‘’Cambia segreteria telefonica. Quella che abbim adesso è irritante’’
Mi guarda male e si alza, lasciandomi sola con Farrah che è presa (anzi, direi ipnotizzata) dalle punte dei miei capelli. Afferro il cellulare trovando un messaggio.
Mittente: Zayn
Faccio un respiro profondo prima di leggerne il contenuto, meglio che mi prepari al peggio.
‘’Ti passo a prendere alle quattro.’’ Capisco al volo che si riferisce all’appuntamento di cui gli ho parlato la sera prima e mi maledico mentalmente.
Sono stanca, affamata, distrutta sia fisicamente che mentalmente. L’ultima cosa che voglio è uscire con lui.
Mi butto all’indietro sbattendo violentemente la testa contro il bracciolo del divano e impreco come un camionista sotto lo sguardo divertito e sorridente di Farrah. Fortuna che non conosce la metà delle parole che dico se no si scandalizzerebbe.
Al diavolo.
 
Di solito sono le ragazze ad essere sempre in ritardo. Insomma, devono vestirsi, truccarsi, acconciarsi i capelli. E i poveri tipetti sono costretti ad aspettare intere ore che loro siano pronte. Bhè, per me non è così. Ho indossato il primo paio di jeans che ho trovato, ho infilato la mia amata felpa azzurra, pettinato i capelli e passato appena uno strato sottile di fondotinta tanto per coprire qualche brufoletto del cazzo. Pronta per la quattro spaccate. Quindi sono uscita fuori, è febbraio e se ve lo state chiedendo, no, non fa caldo per niente. Fa freddo, fresco.  C’è quell’arietta che, seppur leggera, ti fa rizzare tutti i peli possibili ed immaginabili. E sono immobile, sto congelando, mentre aspetto che quello stronzo si presenti davanti alla porta.
 I minuti passano ma dell’auto (o della moto) di Zayn nemmeno l’ombra. Continuo a guardare il cellulare aspettando che prenda vita sotto i miei occhi, sperando in un messaggio o in una chiamata. Qualsiasi cosa. Mi va bene anche un semplice –sono in ritardo, scusami-, -ho avuto un contrattempo-, -mi sono impigliato la pelle del mio pisello nella cerniera dei jeans- ma niente di niente. Il cellulare continua a starsene fermo ed immobile con lo schermo completamente nero.
Sbuffo impettita, partiamo bene come appuntamento!
Sbatto i piedi a terra consapevole che lui non possa vedermi.
Sono già le sedici e venticinque. Cosa lo aspetto fuori a fare?
Mi giro, pronta ad entrare di nuovo in casa quando il suono di un clackson mi fa saltare in aria, facendomi spaventare.
Mi volto di scatto vedendo la moto nera accostata proprio davanti al cancello. Maledetto Jawaad!
Gli corro incontro, furiosa come una bestia.
‘’Alla buon’ora!’’ gli urlo puntandogli un dito contro. Riesco a vedere ben poco visto il suo casco integrale ma posso scommettere centinaia di euro che sta sorridendo divertito.
‘’Ho avuto da fare’’ risponde facendo spallucce come se la cosa fosse normale.
‘’Da fare?! Sono stata venticinque fottuti minuti fuori ad aspettarti al freddo! E tu vieni a dirmi che hai avuto da fare?! Va al diavolo!’’ gli tiro una pacca sulla spalla, ms riesco a prenderlo di sfuggita  perché lui si sposta velocemente.
‘’Sindrome premestruale?’’ chiede bloccandomi il polso con la mano destra, forte ma delicato al tempo stesso.
Gli ringhio contro come un cane con la rabbia ma non me ne importa un bel niente. Mi divincolo dalla sua stretta e afferro il casco mettendomelo il più velocemente possibile sotto il suo sguardo.  Mi sento fin troppo osservata, i suoi occhi vagano da una parte all’altra del mio corpo con fare critico e circospetto.
‘’Vuoi una foto? Almeno te la appendi in camera’’  gli dico acida, salendo sulla moto, stando bene attenta a non toccarlo troppo.
‘’Tieniti forte’’ mi sussurra divertito, prima di sgommare verso la strada, facendo alzare un polverone di polvere e costringendomi ad attaccarmi al suo torace. Una scarica di adrenalina mi attraversa il corpo, da quanto andiamo veloci quasi ho paura che mi si stacchi la testa. Il vento mi sferza addosso facendomi rabbrividire e, ad ogni curva, mi sento sempre più vicina all’asfalto. Mi riesco già a vedere spiaccicata come un gelato al lampone.
Chiudo gli occhi concentrandomi sul mio respiro ma questo non basta, e man mano passa il tempo, la mia presa sui suoi fianchi si fa sempre più salda. Sento distintamente i muscoli del suo corpo. Mi viene quasi voglia di portare una mano all’altezza del suo cuore per vedere se riesco a sentire i battiti ma mi trattengo, ho troppa paura di perdere il controllo e volare fuori da quell’arnese malefico.
Appunto da tenere in testa: rifiutarsi categoricamente di prendere quell’affare.
Riesco a rilassare i muscoli solo quando sento la moto rallentare per poi fermarsi del tutto. Scendo velocemente  pentendomene subito dopo. La testa comincia a girarmi, tengo le mani sospese pronta a reggermi nel caso dovessi cadere a terra ma Zayn mi tiene prontamente per le spalle. Non mi sentivo in questo modo dall’ultima volta in cui sono salita sulle montagne russe. O meglio, non mi sentivo in questo modo da quando, pochi giorni prima, mi ero ritrovata a vomitare accanto ad un palo della luce. Tolgo lentamente il casco, alla ricerca disperata di aria fresca e limpida.
‘’Stai bene?’’ la voce di Zayn mi ristabilizza quel tanto che basta per riprendere possesso delle mie facoltà mentali.
‘’Chiudi il becco’’ gli rispondo facendolo ridacchiare.
Da quando trattare male qualcuno è divertente? Il mio unico obiettivo è farlo incazzare e lui se la ride!
Aspetto qualche minuto prima di rimettermi del tutto, insulto ancora Zayn per la sua guida del cazzo e solo in quel momento decido di guardare dove diavolo mi ha portata. Avrebbe anche potuto portarmi in un campo deserto, violentarmi e poi uccidermi tanto io non mi sarei accorta di nulla, preoccupata com’ero di non morire.
Ci troviamo in un parco gigantesco. Molto raffinato e ben curato. Gli alberi si stanziano su tutto il prato ma non sono de tutto verdi considerando il periodo. Vista la bella giornata (seppur fredda) ci sono alcune famiglie che fanno un picnic ed altri ragazzi che giocano a palla o ascoltano la musica. È davvero un posto incantevole, molto romantico.
C’è qualche panchina qua e là e una fontana non funzionate proprio al centro.
‘’Un’altra idea  dei nostri genitori?’’ chiedo convinta che quel posto non fosse minimamente vicino ai modi di fare di Zayn.
Lui annuisce facendo spallucce, come se la cosa gli importasse ben poco.
Ci avviamo verso un albero e ci accasciamo al suolo senza troppi convenevoli. Il sole colpisce i nostri corpi senza però scaldarci. Il clima è piacevolmente freddo anche se avrei preferito di gran lunga passare quelle inutili ore stravaccata al sole ad abbronzarmi.
‘’Hai sentito Sofia?’’ mi chiede per parlare di qualcosa,  mentre io tengo ancora gli occhi chiusi, schiena poggiata contro il tronco dell’albero e mani sul grembo.
Scuoto la testa.
‘’L’ho lasciata riposare e poi, mi sono svegliata un paio d’ore fa. Spero stia bene’’ gli confesso senza aprire gli occhi.
‘’E tu?’’ chiede senza penarci, con calma.
Apro gli occhi per vederlo. Si è acceso una sigaretta mentre guarda verso il resto del parco.
‘’E io cosa?’’ chiedo leggermente confusa da quella domanda.
‘’Tu come stai?’’ finalmente mi guarda, rivolgendomi uno sguardo misterioso ed intrigante.
Non capisco come uno come lui possa minimamente preoccuparsi dei sentimenti altrui. Mi stupisco di quella domanda così personale.
‘’Non sono io quella che si è conficcata una lama sù per il braccio’’ gli ricordo, portandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Odio da morire quando cominciano a farmi il terzo grado. Soprattutto quando ho la coda di paglia. Perché si, non mi sento per niente bene. Vorrei urlare, scalpitare, rompere qualche piatto e finire col piangere. Ma ormai sono stanca di fare qualsiasi cosa.
‘’Vedi di non mentirmi’’ mi ammonisce soffiandomi addosso del fumo passivo. Rimango immobile a fissarlo.
‘’Cosa ti fa pensare che ti stia mentendo?’’ chiedo alzando appena il mento, in segno di sfida.
‘’Quando dici una bugia cominci a guardare un punto fisso, ti perdi quasi nei tuoi pensieri ma rimani concentrata su ciò che devi dire e diventi tesa. Per non parlare del fatto che inizi a giocare con i capelli ’’ mi accorgo della ciocca di capelli che sto tenendo in mano e la lascio di scatto riportandomi le mani in grembo.
Non sapevo di essere di così facile interpretazione!
Mi stupisco ancora di più del fatto che lui si sia ricordato tutte quelle cose. Maledizione. Come facevo a resistere a un tipo come lui? È matematicamente impossibile!
‘’Oh e va bene! Sto di merda. Ok? Sono confusa! E tu non mi aiuti’’ sbuffo.
‘’Perché sei confusa?’’
Perché la mia testa mi dice di ucciderti e i miei ormoni di scoparti con tanta violenza da far invidia ad un film porno.
‘’Non so cosa fare per evitare di sposarti’’ mento, ma allo stesso tempo dico la verità
Stiamo in silenzio per un po’, ognuno assorto nei propri pensieri, nelle proprie faccende private e nei propri sentimenti.
Cosa provo per lui? Ovvio, non posso ammettere che non sia un bel ragazzo. E anche il carattere. Si, mi fa incazzare. Ma incazzare proprio tanto. Eppure mi intriga. Forse mi piace,anche. Non posso mica negarlo a me stessa.
Zayn fissa un punto non molto lontano da noi, guardo nella sua stessa direzione notando due giovani – un ragazzo e una ragazza- giocare a palla con n bambino piccolo. Rabbrividisco ma allo stesso tempo ne rimango affascinata. Vedo i loro volti felici, sorrisi sinceri, il bimbo che urla e ride come se fosse festa mentre rincorre il pallone, inciampando di tanto in tanto. Immagino me e Zayn al loro posto. Felici. Ma come potremmo mai esserlo se non andiamo nemmeno d’accordo?
‘’Ti ricordi quando ti avevo detto che ti avrei aiutato ad evitare il matrimonio?’’ non smette di guardare la piccola combriccola felice ma intanto si rivolge a me.
Ha finito la sigaretta e adesso sta giocherellando con l’erba del prato.
Annuisco in senso di assenso mentre lui continua ‘’So come fare ad evitarlo’’
‘’Davvero?!’’ penso di non aver mai usato un tono così entusiasta in sua presenza.
Lo guardo più attentamente. Gli occhi gli brillano al sole, la barba appena accentuata gli conferisce un non so che di misterioso, per non parlare della massa di capelli neri che avrei volentieri toccato solo per vedere se sono morbidi come me immagino che siano.
Annuisce a sua volta ‘’ma non posso rivelarti nulla, devi solo fidarti di me. In ogni situazione’’
Mi risulta difficile fidarmi di lui, soprattutto per  ciò che potrebbe implicare quella piccola parola.
Fiducia.
È già tanto se mi fido di me stessa! Figuriamoci di lui.
Deve aver visto il mio volto leggermente contrariato perché aggiunge ‘’Dovrai fare quello che ti dico. Anche se ti sembra stupido e insensato…’’ spiega guardandomi negli occhi.
‘’Zayn, non ho intenzione di fare cose che mi sembrano stupide e insensate!’’ protesto battendo i pugni sull’erba.
E se mi avesse chiesto di buttarmi da un ponte? Mica potevo dirgli di si!
‘’Vuoi sposarmi, per caso?!’’ tocca un tasto dolente e mi costringo a mantenere la calma, mordendomi il labbro inferiore con tanta forza da farmi male da sola. Cosa si fa pur di non saltare addosso ad un ragazzo e picchiarlo fino allo sfinimento.
‘’D’accordo!’’ sbuffo incrociando le braccia al petto. Capisco il in quel momento quanto siamo vicini e da quanto tempo ci stiamo guardando negli occhi. Probabilmente, alla vista degli sconosciuti, potremmo apparire perfino una bella coppia felice che si gode la bella giornata all’aperto.
‘’Alza la mano?’’
‘’Eh?’’
‘’Visto? Non fai quello che ti dico!’’
Alzo la mano, senza capire il perché di quel gesto.
‘’Abbaia’’ mi ha preso per un giocattolo?! Cosa gli passa per la testa?!
‘’Zayn, non ho intenzione di…’’
Mi interrompe, parlando un po’ più forte per sovrastare il rumore della mia voce ‘’Abbaia!’’
Alzo gli occhi al cielo ‘’Bau?’’
‘’Dì che sono bello’’ chiudo gli occhi ringhiando sommessamente.
‘’Sei bello’’  dico facendo una smorfia. Serve per non sposarlo o per alzare la sua autostima?
‘’Ora, non gridare. Qualsiasi cosa accada’’
‘’Perché mai dovrei…?’’ meno di un secondo dopo lo sento troppo vicino, il suo petto a contatto col mio, la sua mano che mi prende dolcemente il viso e mi avvicina alle sue labbra. Sono tesa come un tronco. Immobile, quando sento le sue labbra sfiorare piano le mie, prima di premerle di più, staccandosi di tanto in tanto per riprendere fiato e spostarsi su altri punti. Approfondisce il bacio, cominciando a leccarmi leggermente le labbra, fino a farsi spazio nella mia bocca. Non mi muovo, non obietto. Non faccio nulla che non sia seguire quel leggero prendi e dai creato dalle nostre bocche. Non capisco se non mi rifiuto perché è stato lui a dirmelo o perché sono io a volerlo. Sento il sapore di menta contrastato a quello della sigaretta ma non penso faccia schifo, anzi. Mi avvicino verso a lui in modo da facilitargli i movimenti, sento le sue labbra staccarsi da me e spostarsi verso il mento e poi giù verso il collo dove lascia baci leggeri. Mi trattengo dal non ridere ma non posso fare a meno di fremere sotto quei tocchi. È estasiante, ipnotizzante. Starei in quella posizione per ore intere. Ho ancora gli occhi chiusi mentre lui gioca con la pelle del mio collo. La lecca, la succhia, la bacia, gli soffia facendomi rabbrividire. La leggera barba mi solletica ma faccio finta di non sentirla. Sembra saperla lunga su come far andare in iperventilazione una ragazza, insomma. Penso di aver proprio perso la testa perché mi decido a muovermi, affondando le mani tra i suoi capelli e costringendolo a tornare sulle mie labbra dove, finalmente, si decide a darmi nuovamente attenzioni. Si, i suoi capelli sono esattamente morbidi proprio come me l’aspettavo.
Potrebbe seriamente scoppiare una bomba atomica che non mi accorgerei di nulla, sono completamente persa in quel limbo eccitante e non ho alcuna intenzione di uscirne.
Continuo ad essere inghiottita da quel turbine di emozioni contrastanti. Non solo la mia  bocca è in estasi, tutto il mio corpo sta gioendo di quei baci caldi. D’un tratto vorrei togliermi la felpa, la sento quasi insopportabile sulla mia pelle, come se scottasse. Tutti i miei muscoli si contraggono ad ogni suo minimo movimento. Si muove prima piano, poi in modo più passionale, e io lo seguo, senza spiegarmene neanche il motivo. Forse era questo che mi serviva. Una spinta per capire i miei sentimenti. E se lo stessi respingendo solo perché, in realtà, ne sono più che attratta?
Possono essere passati pochi minuti come tante ore, quando finalmente ci stacchiamo e decido di aprire gli occhi. Zayn sta sorridendo e io non ho idea dell’espressione che ho in faccia. Spero solo di non avere completamente i capelli arruffati. Mi immagino con gli occhi leggermente lucidi e le labbra gonfie ma non ci faccio caso.
‘’Brava piccola, sei stata bravissima’’ mi dice scompigliandomi i capelli.
Sono stata brava? Si complimenta con tutte le ragazze che bacia? Forse pensava che baciassi male? Voleva accertarsene prima di sposarmi?
Sono confusa, non so a cosa si stia riferendo, così fa un cenno del capo, indicandomi qualcosa dietro di me.
Mi volto vedendo sempre le solite famigliole ma questa volta vengo attratta da altre persone.
Mia madre e la mi futura suocera accompagnate dai rispettivi mariti.
Spalanco la bocca, mi giro nuovamente verso di lui che sta ridendo come se tutto ciò fosse divertente.
‘’Ma cosa…’’
‘’Dobbiamo fargli credere che tra di noi vada a meraviglia’’ mi spiega portandosi una mano tra i capelli ‘’e tu sei stata proprio brava come attrice’’ ammicca lanciandomi un bacio volante e in quel momento non so nemmeno io come mi senta.
Mi alzo in piedi senza nemmeno dargli spiegazioni. Non so se sono incazzata perché mi ha mentito, delusa che sia stata tutta una fottuta farsa o semplicemente sorpresa che quel bacio mi sia maledettamente piaciuto.
‘’Dove stai andando?’’ mi grida mentre mi allontano dal posto in cui ci troviamo.
‘’Vaffanculo!’’
‘’Aspetta, ti riporto a casa!’’
Mi volto verso di lui e lo punto con lo sguardo più truce che possa avere ‘’NON.TI.AZZARDARE.AD.AVVICINARTI’’ e con quelle parole scappo via, conscia del fatto che non ho idea di dove io debba andare.


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SPAZIO AUTRICE
ma buongiorno :D come state? vi ringrazio infinitamente per le recensioni (a cui risponderò adesso). cosa ne dite di quest'immagine? è un piccolo regalino *-*
sappiate che il prossimo capiolo sarà dal punto di vista di Zayn e...*rullo di tamburi* FORSE più avanti verrà scritta una mini long su SOFIA! (dovete sapere che io amo quel personaggio lol) ma sono ancora in fase di progettazione (?) voi, cosa ne dite di quest'idea?
cosa ve ne pare di quello che è successo in questo capitolo? succedono un paio di cosucce importanti!
vi ricordo che mancano solo sei giorni al matrimonio! ahia ahia ahia! lol

bè, alla prossima :D

   
 
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