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Autore: fly_with_1D    02/05/2013    1 recensioni
La mia mano tremante raggiunse la sua.
Lo guardai in quei suoi profondi occhi verdi, non sapendo cosa dirgli.
Una lacrima solitaria scese lentamente lungo la sua guancia perfetta, la asciugai.
Non mi sono mai sentita così male in tutta la mia vita.
In mezzo al mio petto c’era nuovamente quella voragine, lo guardai di nuovo negli occhi. Lo avrei amato per sempre, ne ero sicura. Ma non potevo dirglielo, non dopo quello che mi aveva fatto.
Per l’ennesima volta quella che soffriva ero io.
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Una raggazza, Elizabeth, che dopo la morte di sua madre entra in brutti giri. si trasferisce, dall'America, per l'estate a casa di sua zia Jenna, a Londra con la sua migliore amica, Queen.
L'incontro con cinque magnifici ragazzi riuscirà a cambiarla? ci sarà il lieto fine per la nostra protagonista?
leggete e fatemi sapere cosa ne pensate!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6. Confused
 
 
Niall si alzò velocemente dal letto, ancora eccitato, correndo verso il bagno imbarazzato.
Io rimasi stesa sul letto a pancia in su, col fiatone, cercando di regolarizzare i respiri e con le labbra che pulsavano leggermente a causa dei troppi baci dati, maledicendo mentalmente chiunque ci abbia interrotti.
 In quell’istante il dolce e innocuo volto di mio cugino spuntò da dietro la porta.
Appena mi vide le sue labbra si aprirono in un dolce e accogliente sorriso.
Gli sorrisi di rimando.
– C’è pronto il pranzo, avvisi tu Niall? – mi disse ignaro di ciò che sarebbe potuto succedere se lui non avesse bussato alla porta proprio in quell’istante.
Guardai la sveglia sul comodino, meravigliandomi vedendo che sul display ci fosse una grande scritta rossa luminosa che segnava le 12:30 p.m.
– Certo, ci penso io – gli risposi dolcemente.
Mi sorrise e se ne andò velocemente come era arrivato.
Mi alzai divertita, dirigendomi verso la porta del bagno.
La aprii e all’interno ci trovai Niall che si guardava allo specchio, ancora rosso in viso. 
– Tutto bene? – gli chiesi.
– Secondo te? – mi rispose sarcastico abbassando lo sguardo verso i suoi pantaloni.
Solo in quel momento notai il leggero rigonfiamento della sua tuta.
Scoppiai a ridere.
Lui mi guardava sconvolto.
– Cosa cavolo ridi! È normale, sono un ragazzo e sinceramente vestita in quel modo in queste circostanze non mi aiuti per niente! – disse con un espressione in volto tra l’imbarazzato e il divertito.
Lo guardai nuovamente, per poi spostare lo sguardo sul mio abbigliamento.
Indossavo solamente una sua maglietta che mi copriva solamente quel che bastava.
Gli sorrisi.
– C’è pronto il pranzo, respira profondamente, calmati. Io ti aspetto in camera – gli dissi uscendo dal bagno. Lo vidi annuire e chiudere la porta alle mie spalle.
Che situazione: stavo per andare a letto col mio migliore amico e proprio sul più bello mio cugino ci interrompe lasciando a secco entrambi, ed ora io ero seduta sul letto in attesa di Niall che, ancora chiuso in bagno, eccitato cercava di calmarsi.
Dopo un paio di minuti tornò in camera, con un sorriso imbarazzato sul volto.
Si era rimesso la maglietta del pigiama che, fortunatamente, gli copriva per poco i succhiotti che gli avevo appena fatto.
Gli sorrisi di rimando e insieme scendemmo in sala da pranzo.
Erano già tutti giù e con tutti intendo Liam, Queen, Louis e Zayn.
Li salutai uno a uno: Louis, Queen e Liam con un caloroso abbraccio e un bacio sulla guancia, mentre a Zayn riservai un leggero bacio sull’angolo della bocca.
Ci sedemmo a tavola e sentii lo sguardo del ragazzo dalla pelle ambrata su di me per tutto il tempo, specialmente quando mi alzai per spreparare la tavola con quella maglietta che si muoveva in continuazione lasciando intravedere ogni tanto le mie mutandine di pizzo nero.
Eravamo tutti seduti a tavola con davanti ai nostri occhi una fantastica torta al cioccolato come dolce fatta da zia Jenna, quando sentiamo la porta d’ingresso aprirsi e richiudersi velocemente. Dopo pochi istanti appare il riccio, seguito mano nella mano da una ragazza alta, magra, stretta in una minigonna, più mini che gonna, con dei capelli lunghi quasi bianchi. In generale non era un brutta ragazza, erano forse le labbra rosso fuoco che conducevano la mia mente ad aggettivi poco fini e gentili nei suoi confronti.
– Oh Harry, giusto in tempo … Dato che ci siete tutti, ed è raro che accada, ne approfitto per fare un paio di annunci importanti: per prima cosa ho una richiesta da fare a Queen e Bath. Ragazze vi va di trasferirvi qui? Ne ho parlato con mia mamma e per lei va bene, manca solo la vostra approvazione – dice sorridente.
Strabuzzo gli occhi e sul mio viso si apre un sorriso a trentadue denti.
Mi alzo velocemente e vado verso Liam e lo abbraccio sussurrandogli un debole “si” vicino all’orecchio e lo stesso fa Queen, che però gli stampa un dolce bacio sulle labbra, scaturendo fischi da parte dei ragazzi. Mi scappa lo sguardo prima sul riccio, che ha gli occhi sbarrati, la mascella contratta e i pugni chiusi, e poi su Zayn che mi sorride sornione.
– Okay, tornando a noi … in secondo luogo, abbiamo una festa da organizzare, perché sono venuto a sapere che tra poco sarà il diciottesimo compleanno di una persona in questa stanza – disse.
Il mondo mi crollò addosso quando tutti gli sguardi si diressero verso di me.
Per primo incontrai quello di Queen.
Era preoccupata.
Lei sapeva cosa fosse successo quel giorno.
Sapeva quanto odiassi il solo pensiero di dover festeggiare il mio compleanno all’anniversario di morte di mia madre.
Ma quello che non sapeva era che io avevo bisogno di festeggiare.
Già, per la prima volta dalla scomparsa di mia mamma avevo bisogno di festeggiare. Non so ancora in che modo, non so ancora come ma so che dovevo dimenticarmi di tutto ciò.
Cacciai indietro le lacrime.
Forzai un sorriso e finsi che andasse tutto bene.
Sentii la mano di Niall sulla mia gamba, mi voltai e lui mi sorrise.
Anche lui sapeva dell’accaduto, glie lo raccontai una delle tante sere che rimasi da lui a dormire. Eravamo stesi sul suo letto in silenzio, io avevo la testa appoggiata al suo addome. Era partito tutto da una semplicissima domanda “ Come stai? ” mi chiese, e io cominciai a piangere in silenzio, lui mi abbracciò e piansi a lungo, prima di raccontargli tutto, durante a anche dopo. Fu la prima volta che ne parlai a qualcuno.
Con Queen non ce n’era bisogno, lei sapeva cosa mi era accaduto.
Liam richiamò l’attenzione su di se.
– Come ultima, ma non meno importante cosa: Harry, non ci presenti la tua nuova ragazza? – disse sorridente.
Il riccio, dopo aver sentito il suo nome, si riscosse dal trans apparente e guardò tutti in faccia tranne me, con un sorrisetto imbarazzato appena accennato sul volto.
 – Ah, giusto … lei è Tiffany – disse atono.
La ragazza era rimasta in dispare per tutto quel tempo senza aprire bocca, ma aveva ancora una mano intrecciata a quella di Harry, che ora sorrideva fiero della sua “preda”.
Mi alzai sorridente e mi diressi verso di lei.
– È un piacere conoscerti, io sono Elisabeth … devo dire che ero davvero curiosa di conoscere la santa che si sarebbe messa con uno così; buona fortuna! Ti servirà… – le dissi causando una risata generale. Lei mi sorrise divertita, spostando lo sguardo sul riccio che mi fissava infastidito.
Fatte le presentazioni mi diressi al piano superiore, verso la camera di Niall per prendere le sigarette che giacevano inutilizzate nella mia borsa ormai da troppo tempo.
Presi il pacchetto, l’accendino e mi diressi verso la terrazza.
Erano le cinque di pomeriggio.
Il cielo era coperto da parecchie nuvole bianche che conferivano alla città un aspetto alquanto inquietante, la luce era poca e chiara, la brezza estiva tirava muovendo le numerose piante poste sul ciglio della strada.
Portai la prima sigaretta di quella giornata alle labbra e l’accesi.
Poggiai i gomiti alla ringhiera di ferro battuto della terrazza, posizionai i piedi nudi un po’ più distanti rispetto alla ringhiera in modo da riuscire a distendere la schiena per stare più comoda.
Sentivo l’aria fresca accarezzarmi le gambe ancora nude.
La maglietta che ogni tanto sventolava per il troppo vento.
A un certo punto sentii due mani calde posarsi sul mio ventre.
Mi alzai lentamente, portando una mano sulla guancia del ragazzo che mi stava abbracciando da dietro. Aveva un accenno di barba.
– Zayn, cosa ci fai qui? – chiesi al ragazzo per poi portarmi la sigaretta alla bocca e tirare lentamente, aspirando avidamente il fumo che produceva.
 – Fumo – lo sentii soffiare sul mio collo con voce sensuale, provocandomi dei brividi, per poi cominciare a lasciarmi baci umidi lungo tutto il collo fino ad arrivare alla clavicola. Socchiusi gli occhi.
Lui si che ci sa fare penso mentre porto una mano tra i capelli del moro.
Porto la sigaretta alle labbra per fare l’ultimo tiro e buttarla giù dalla ringhiera.
– Se non ti fermi potrei perdere il controllo con te, Zayn,  è troppo tempo che tiri la corda… – gli dico inumidendomi le labbra, che tutto d’un tratto erano diventate asciutte. – È proprio quello il mio intento – mi sussurra con voce tremendamente sexy.
Dopo aver sentito quella breve frase, pronunciata in quel modo persi completamente il controllo delle mie azioni.
Mi girai velocemente verso di lui e gli sorrisi malefica.
Cominciai a torturargli il collo, lasciandogli un paio di segni violacei ben visibili appena sotto la mascella. Gli baciai più volte il lobo, sentendolo tremare a quel tocco.
Mi staccai da lui, lo spinsi contro il muro e finalmente feci scontrare le nostre labbra in un bacio voglioso, eccitato e fantastico. Quasi animalesco, aggressivo.
Le nostre lingue si incontrarono poco dopo, cominciando a rincorrersi velocemente e bisognose di quel contatto. Zayn ribaltò la situazione velocemente, prendendomi per le spalle e facendomi ritrovare con le spalle al muro e le sue braccia che mi imprigionavano.
Fece scorrere le sue mani esperte lungo i miei fianchi per poi infilarne una sotto la maglietta e cominciare ad accarezzarmi l’interno coscia. Senza preavviso infilò una mano nei miei slip. Trattenni a stento un gemito. A quel contatto chiusi gli occhi, inarcando la schiena e piegando la testa verso sinistra per permettergli di baciarmi più avidamente il collo. Quando tolse la mano la spostò insieme all’altra sulle mie natiche facendomi incrociare le gambe intorno al suo bacino.
Rientrò in casa dirigendosi verso la sua camera, senza però staccarsi dalle mie labbra.
Una volta arrivati si chiuse la porta alle spalle, mi fece sdraiare sul letto e mi tolse rapidamente la maglietta. Feci lo stesso con lui, cominciando a baciare ogni singolo millimetro della sua pelle che andava a fuoco a ogni mio piccolo tocco.
Lo baciai nuovamente mettendomi a cavalcioni su di lui.
Due volte con due ragazzi diversi, complimenti Bath, davvero penso tra me e me.
Facendo ricorso a tutta la mia forza di volontà mi avvicino all’orecchio del ragazzo dalla pelle ambrata e lo sfioro delicatamente con le mie labbra, probabilmente arrossate.
–  Mi spiace Malik, ma ora devo proprio andare – gli dico col respiro spezzato dall’eccitazione. Cosa che lo fa impazzire ancora di più.
Non gli lascio neanche il tempo di controbattere che scendo dal suo enorme letto, mi rinfilo la maglietta e esco dalla sua camera in silenzio, lasciandolo spaesato ed eccitato.
Mi diressi velocemente in camera di Niall.
Avevo provato troppe emozioni differenti quel giorno: la proposta del trasferimento, la comunicazione della mia imminente festa di compleanno, le effusioni avute con Niall e Zayn e come ultimo un leggero fastidio alla vista della mano intrecciata del riccio con quella di Tiffany.
Andai alla ricerca della mia borsa, dispersa da qualche parte nel casino di quella camera.
La trova tra il mobile contenente le magliette di Niall e il muro.
Comincia a rovistarci dentro, bramando il contatto delle mie dita con quello di un pezzo di carata stagnola contenente quella sostanza che riusciva a farmi calmare.
Non esitai neanche un secondo a scartarla, rompere mezza sigaretta e unire tutto insieme all’interno di  in una cartina lunga, creando una canna perfetta e ordinata, resa tale dalle innumerevoli volte che me ne facevo su una. Sfilai l’accendino dalla tasca interiore della borsa e l’accesi.
In quel momento non mi interessava se mi avrebbero scoperta, non mi interessava di essere nella camera del mio migliore amico a rovinarmi la vita e a bruciarmi i neuroni, non mi interessava di nulla. Mi importava solo ed unicamente di abbandonare la realtà.
Mi mancavano pochi tiri quando intravidi una testa riccia sbucare da dietro la porta.
Fantastico…  proprio lui doveva capitare qua dentro! Pensai tra me e me.
 
 




*Spazio per Me*

Ciao a tutte ragazze!
scusatemi un sacco per il ritardo.
spero che questo capitolo vi piaccia.

un bacio
   
 
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