CAPITOLO
DUE
“Lost
in the Fog”
Cit.
“Ogni uomo avventuriero, guardava gli orizzonti del grande
oceano di Samara. Ma, quando la fitta nebbia sarebbe calata, tanto
tempo doveva
passare, prima di raggiungere la bene amata
libertà…se mai un giorno fosse
stata raggiunta da essi!”
Aria
dormiva beatamente nella sua cabina, cullata dalle onde del mare. Un
raggio di
sole penetrò dal vetro dell’oblò
facendole aprire gli occhi. Si guardò attorno
e poi sorrise, non era a casa sua, ma in quella nave che era salpata
dal suo
villaggio e che per lei rappresentava la sua opportunità di
viaggiare per i
mondi circostanti.
“Buongiorno
Moonflower!” Aria salutò Moonflower, mentre puliva
il pavimento della nave. “Ben
svegliata Aria, come vedi sto sbrigando le mie faccende. Mi piace avere
le mani
occupate al mattino!” esclamò la piccola
Moonflower buttando l’acqua lungo il
ponte. “Vuoi che ti do una mano? Aiutavo mia madre a pulire
le stanze della
nostra casa, nei pomeriggi piovosi!” si offrì
Aria. “No, cara…ti ringrazione! E
poi oggi è una bella giornata e il sole
splende…tu hai detto che aiutavi tua
madre solo nei giorni piovosi, perciò per coerenza non
dovresti aiutarmi.” riprese
a pulire Moonflower.
Aria
si sedette sopra una cassa di legno e sorseggiava una tazza di latte,
poi notò
il viaggiatore appoggiato alla ringhiera della poppa.
“Buongiorno anche a lei,
viaggiatore!” gridò Aria. “Salve Aria!
Visto che bella giornata?” si voltò lui
a sorriderla. “Moonflower, posso farti una
domanda?” le bisbigliò Aria. “Certo,
dimmi pure!” si avvicinò Moonflower a lei.
“Come si chiama realmente il
viaggiatore?” le domandò Aria curiosa.
“Il viaggiatore!” le esclamò.
“Mi stai
dicendo che si chiama semplicemente così? Non ha un nome
vero?” Aria non
credeva alle sue orecchie. “Da quando sono in viaggio con
lui, non mi ha mai
detto il suo vero nome. So solo che si chiama, il
viaggiatore!” concluse
Moonflower.
Aria
si avvicinò alla ringhiera, alle spalle del viaggiatore.
“Non vuoi sporgerti?”
le domandò il viaggiatore accorgendosi della sua presenza.
“Mi sono avvicinata
piano. Come hai fatto a sentirmi?” gli domandò
Aria peplessa. “Quando viaggi
per molto tempo, impari a svillupare i tuoi sensi. I viaggi sono ricchi
di
situazioni estreme in cui si impara davvero
tanto…più in là, capirai!”
esclamò
il viaggiatore. “Quelli sono gli orizzonti?” li
osservò Aria intensamente.
“Esatto…sembrano
così irraggiungibili, non credi?”
commentò lui. “Sono solo linee, ma mi
affascinano molto…fino ad ora gli ho visti solo sui libri e
adesso sono qui che
li guardo di persona. Non vedo l’ora di
raggiungerli!” esclamò Aria. “Gli
orizzonti non possono essere raggiunti, perché
più ci si avvicina e più loro
sono ancora lontani…gli avventurieri non avevano grandi
speranze nel
raggiungerli, soprattutto, per coloro che navigano
nell’oceano di Samara!”
spiegava lui con tono preoccupato. “Aspetta…che
significa?” domandò Aria non
comprendendo. “Adesso devo fare una cosa. Con
permesso!” si congedò con
educazione, dirigendosi sotto la nave.
Aria
guardò di nuovo gli orizzonti, ma non capiva le parole del
viaggiatore, poi si
avvicinò a Moon flower. “Dove sta
andando?” le domandò Aria. “Se fossi in
te,
non lo seguirei! C’è una cabina della nave in cui
lui non vuole che nessuno entri.”
le raccontò. “Cosa c’è in
quella cabina per cui non vuole che entriamo?” le
chiese curiosa Aria. “Non dovrei dirtelo, ma te lo dico
comunque…a patto che,
però, mi prometti che non entrerai in quella cabina e che
farai finta che io
non ti abbia mai detto nulla! D’accordo?” le fece
giurare Moonflower. “Promesso!”
giurò lei. “I primi tempi…quando entrai
a far parte della sua missione, facevo
sempre le pulizie delle nave come sto facendo adesso. Un giorno, entrai
per
caso in quella cabina e vidi una ragazza stesa in un letto. Respirava a
fatica quella
poverina!” raccontava Moonflower con tristezza.
“Chi era lei?” le domandò Aria.
“Lui mi beccò e mi disse che non sarei mai dovuta
più entrare in quella cabina.
Non mi raccontò nulla su di lei e nemmeno chi fosse. Un
altro giorno passai per
quella cabina e lui era dentro che le stringeva la mano. Le disse:
“Ti prometto
che troverò la cura, non mi arrenderò!”
aggiunse Moonflower. “Credi che sia la sua
amata?” si chiedeva Aria. “Non so chi sia, ma credo
che il viaggiatore sti
cercando una cura per lei!”.
Improvvisamente,
mentre le due parlavano, la bella giornata che era, iniziò a
cambiare. La nave
fu ricoperta da una fitta nebbia e quegli orizzonti che Aria aveva
scrutato
così chiaramente, scomparvero lentamente. “Che
succede?” si chiese Aria
spaventandosi. “Oh no! Viaggiatoreeeeee!!!
Viaggiatore!!!” corse Moonflower a
chiamarlo gridando per il sotterraneo della nave.
“Moonflower, aspetta! Che sta
succedendo?” le gridò Aria rimandendo sola sul
ponte della nave.
Si
voltò a guardare la nebbia, non si vedeva altro che un velo
grigio. Il cielo
blu che c’era, era sparito completamente. C’era
solo il rumore delle onde, ma
non quello stesso rumore con cui si era svegliata dolcemente. Era
qualcosa di
triste e solitario.
“Oh
no! Come temevo!” si affacciò fuori il
viaggiatore. “Che succede, qualcuno
vuole spiegarmi?” non capiva Aria i visi sconvolti dei due
compagni di viaggio.
“L’oceano di Samara è conosciuto per le
Nebbie labirinto. Sono pochi quelli che
si avventurano per questo oceano, ma è l’unica via
per giungere nel continente
di Klostrich, ovverò la prima tappa del nostro
viaggio!” spiegò il viaggiatore.
“Cosa sono le Nebbie labirinto?” chiese Aria
preoccupata. “Le nebbie labirinto
intrappolano le navi e impediscono loro di proseguire nel viaggio.
Potrebbero
passare ore, giorni, mesi e anni prima di uscirne fuori…o
forse mai!” concluse
il viaggiatore sconvolto. “Cosa? Moonflower è la
verità?” non poteva crederci
Aria. “Capita raramente di entrare nelle Nebbie labirinto, ma
non pensavo ci
sarebbe capitato visto che seguivamo un percorso giusto!”
esclamò lei. “Evidentemente,
abbiamo sbagliato qualcosa!”.
Poi,
una strana ombra nera si intravide nella nebbia, un ombra, che si
avvicinava
lentamente alla loro nave. “Che cos’è
quella?” si voltò Aria insieme agli
altri. “sembrerebbe un’altra nave, ma sarebbe
impossibile. Nelle Nebbie
labirinto non è mai capitato che due navi si
incontrassero!” esclamò il
viaggiatore stupito.
Infatti
era proprio una nave ad avvicinarsi. Si vedevano chiaramente, ad un
certo
punto, le vele, la bandiera e tutti gli altri particolari che
caraterrizzano le
navi stesse. Aria, il viaggiatore e Moonflower rimasero immobili e,
ascoltando
lo scricchiolio del legno proveniente da quella nave, attendevano la
sua
avanzata con timore e curiosità.
CONTINUA NEL SECONDO EPISODIO