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Autore: stayfoolish    02/05/2013    2 recensioni
E vengo liquidata così, in mezzo al corridoio come una di quelle idiote del primo anno con la bava che cola fino al pavimento reduci dalla vista del loro ragazzo del cuore.
Ma io non sono idiota e lui non è il mio ragazzo del cuore. Nessuno m'aveva mai lasciata in iperventilazione dopo un bacio e di certo non glielo farò capire dandogliela vinta arrendendomi così.
"Styles!" urlo e si gira. Procedo decisa, spingo via la sgualdrina con cui stava parlando, mi avvicino a lui e gli sussurro "Ti voglio." Gli mordo il lobo dell’orecchio, gli lascio un bacio al lato della bocca e con i suoi occhi sbarrati e gli altri studenti stupiti me ne vado soddisfatta.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. capitolo sei
 
Sto ridendo come una cretina da tipo mezz’ora, avevo dimenticato quanto fossero divertenti le lezioni di inglese quando si assiste ad interrogazioni a dir poco esilaranti. C’è Steph qua che non acchiappa una domanda e spara talmente tante minchiate da far lacrimare anche il professore ed intenerirlo, perché le ha appena dato la sufficienza liscia liscia!
“Porella, mi fa quasi pena!”
“Eddai Kels, ha sbagliato certe domande che saprebbe anche mia nonna!” ridiamo ancora insieme nel ricordo dell’ora appena passata.
Oggi sono proprio di buon umore, perfino la scuola è volata. Mi incammino verso casa, quando sento una voce maschile chiamarmi.
“Em! Ti accompagno io, salta su!”
“La mia pigrezza ti ringrazia, Zayn” scoppiamo a ridere insieme.
“Di buon umore oggi?”
“Vedi di non farmelo sparire subito e portami a casa”
Risponde con una linguaccia e accende la radio.
“E Chris Brown?” sono stupita, strano che non sia già in replay da quattr’ore.
“Claire mi ha scaraventato il cd a terra proprio questa mattina, credo che non la perdonerò mai!”
Ride insieme a me quando mi lascio sfuggire un respiro di serenità, niente può farla cadere oggi. È una di quelle volte in cui il buongiorno si vede appena apri gli occhi, te lo porti dietro fino a scuola e oltre, quando tutto sembra rose e fiori e non ti spieghi neanche il perché. È giusto successo, così. Comincio a fischiettare la musica che viene dalla radio, felice.
“Ho parlato con Harry.”
E bum. Smetto all’istante di fischiettare.
Niente può buttarmi giù oggi.
Dicevamo?
L’aria si fa più tesa, il sole che fino a pochi secondi fa vagava sopra la mia testa d’un tratto sparisce e lascia spazio alla famosa nuvola che nient’altro sa fare se non buttare pioggia.
“Quale parte nella frase vedi di non farmelo sparire subito non ti è chiara, Zayn?!” sputo acida.
“Mi dispiace, ma sono tre giorni che va avanti questa storia e siccome l’aria quando stiamo tutti insieme non si respira più talmente è tesa, io e i ragazzi, lui compreso abbiamo deciso di fare qualcosa, dato che dopodomani è il diciottesimo compleanno di tuo fratello e nessuno di noi lascerà che per una stupida incomprensione rovinerete- rovinerai tutto.”
“Io non la chiamerei stupida incomprensione, mi ha dato della puttana semplicemente fidandosi delle parole della gente!” dichiaro in mia difesa prima che lui spenga la radio e si volti completamente verso di me.
“Emily ascoltami. Ho promesso ai ragazzi che avrei parlato con te oggi di questa cosa, perché con Harry non vuoi parlare e solo io sono a conoscenza di come stanno davvero le cose perciò, fino a che non ti deciderai ad ascoltarmi io non mi muoverò di qua.”
“Vogliamo scommettere?”
Annuisce alla mia aria minacciosa. Incrocio le gambe sopra il sedile e le braccia al petto prima di distogliere lo sguardo e fissare le leggere nuvole bianche che coprono la visuale del sole e lasciano passare qualche raggio. Passiamo alcuni minuti in silenzio, lui non ha smesso un attimo di fissarmi con aria di sfida e io di tanto in tanto sibilo qualche ‘non se ne parla’.
Altri minuti interminabili. È già passato un quarto d’ora, se prima avevo fame ora mi mangerei anche lui, nonostante pesi dodici chili vestiti e scarpe compresi. Sento il mio stomaco brontolare una, due tre volte e mi arrendo.
“Va bene.” Sbotto “basta che mi porti a mangiare.”
“Non ti porto da nessuna parte con questo muso, ficcatelo in testa!”
Mi volto verso di lui e allargo la bocca in un sorriso tirato, mostrando più denti possibile. Scuote la testa divertito e scoppio a ridere anch’io quando il suo stomaco brontola più forte del mio.
“Cosa devi dirmi, esattamente?”
“Come sono andati i fatti.” Risponde semplicemente, senza togliere gli occhi dalla strada.
“Non me li potrebbe dire..lui?”
“Non lo ascolteresti mai.”
“Vero.” Ammetto più che a me stessa che a lui. Non sono tanto arrabbiata per il fatto che mi abbia insultata pesantemente, quasi lo giustifico: è stato in un momento di rabbia e soprattutto dopo essere stato colpito dal mio schiaffo; piuttosto non mi capacito di come abbia potuto credere alle voci di corridoio, le stesse che ci accompagnano e ci infamano dalla notte dei tempi e a cui non abbiamo mai dato importanza. Perché adesso, tutto d’un tratto diventano come oro colato?
Nel frattempo siamo arrivati al fast food, ho proprio bisogno di un po’ di fritto che mi faccia pensare solo a quante calorie stia assumendo.
Ci mettiamo a sedere e stuzzicando la cannuccia della sua limonata cerca i miei occhi con i suoi. Quando allaccio il suo sguardo annuisco e acconsento alla sua richiesta di poter parlare. Tanto deve farlo comunque, meglio levarsi il dente subito. E poi voglio proprio sentire cosa si è inventato lo stronzo per giustificare il casino che ha combinato.
“Gli dispiace molto.”
“Oow,” storco la bocca “saltiamo la parte in cui cerchi di abbonirmi e andiamo dritti al sodo. Per quale cazzo di motivo mi ha insultata e ha creduto alle voci. Spara, ti ascolto.”
“Lui..” prende un respiro profondo “si è sentito escluso.”
Quasi mi viene da ridere “Escluso?!” ripeto alzando i sopraccigli.
“La sera della festa mi ha chiamato per chiedermi dov’eri. Era tornato indietro dopo averti lasciato in mezzo alla strada perché non era sicuro te la saresti cavata senza neanche il cellulare, quando non ti ha trovata e gli ho detto che andava tutto bene si è tranquillizzato. Poi però dopo cena è piombato a casa mia con il cellulare in mano, quasi in lacrime. Ryan gli aveva scritto che era stato al telefono con te e che tu le avevi riferito, entusiasta, che avresti portato Dan alla festa. Harry non sapeva che fare, se crederci o no...ho provato a convincerlo che non era possibile un’infamata del genere da parte tua -anche perché tutti sappiamo quanto lui e Dan si odino. Insomma si era quasi calmato quando su facebook una ragazza di terza gli ha chiesto se poteva andare alla festa con lei, dato che gliel’aveva raccomandato Dan, che tra parentesi, gli mandava i migliori ringraziamenti per non essersi messo con te e per averti lasciato libera per lui.”
“Che figlio di puttana.” Sussurro.
“Harry non ci ha visto più, non voleva neanche parlare con te e in collera mi ha solo detto che non se l’aspettava...penso fosse corroso dalla gelosia. E quando un uomo è geloso, incazzato...poi nella vostra situazione di equilibrio così precario, non ragiona. Lo avevo avvisato di non sbottare contro di te, perché tanto non è vero. Giusto?”
“Che domande Malik, non tornerei con quello stronzo neanche sotto tortura.”
Lo sento mimare un bene quando le nostre ordinazioni arrivano al tavolo. Come ha potuto credere che alla festa avrei portato lui?
Gelosia.
Mi strozzo con una patatina quando vedo entrare Dan e venire verso di me.
“Emily, posso parlarti un attimo?”
“Parla, Zayn può sentire-”
“E mi preoccuperò di farti nero l’altro occhio se dici qualcosa di sbagliato, Danielito.” continua il moro vicino a me stringendo i pugni. L’altro occhio? Mi sposto leggermente per notare il cerchio viola in faccia coperto dalla visiera del cappellino, e quasi mi vien da ridere. È stato lui.
Alex spalanca lo sguardo allarmato e annuisce leggermente, si sente in soggezione, la fama dei Malik sarà arrivata fino a lui. Sorrido.
“V-volevo solo chiederti scusa per aver messo in giro quelle voci e per avervi fatto incazzare.”
“Dan” lo blocco “se sono stati loro ad obbligarti lascia stare le scuse. Dimmi solo per quale fottuto motivo l’hai fatto.”
“Che domanda del cazzo. Te.” Sputa.
Zayn fa per alzarsi, la sua mascella contratta e lo sguardo duro. Gli faccio segno che posso cavarmela anche da sola e gli chiedo di andarsene per un attimo.
“Io?” rivolgo l’attenzione verso il ragazzino davanti a me.
“Ti rivolevo..”
“Tu hai giocato con me, Dan. Mi hai fatto soffrire.”
“Come se tu non avessi usato me e tutti gli altri per consolarti da Styles!” alza le braccia al cielo.
Abbasso la testa, colpita e affondata.
“Hai sofferto per me?”
“Se stai parlando dell’occhio nero che mi ha fatto il tuo ragazzo, passerà.”
“È stato Harry?!” spalanco gli occhi quando annuisce. E mi ritornano in mente le parole di Zayn, ecco come ha sfogato la sua rabbia, costringendolo pure a scusarsi.
Scuto la testa prendendo un altro sorso. “Non so che dirti, Dan. Sapevi a cosa andavi incontro spargendo quelle voci.”
“Lo so. E dopo aver visto la sua collera e quella di Malik penso che non mi azzarderò più. Scusa, Em.” Ad un tratto provo soltanto tenerezza, d’altronde ha provato a realizzare i suoi scopi.
“Spero che la prossima volta ti vada meglio. Ma vedi di usare altri metodi!” rido.
“Va bene, pace?” annuisco e mi alzo per abbracciarlo. “Solo non mi capacito come vi ostinate a rimanere amici, siete fatti per stare insieme.”
Mi stacco all’istante innervosita e lancio uno sguardo di aiuto a Zayn che non se lo fa ripetere due volte e caccia Dan dal locale. Sono ancora con lo sguardo a terra, come è possibile che una sola frase, ogni volta la stessa, mi faccia cambiare umore così facilmente?
“Stai bene?” Annuisco e mi abbraccia anche lui, sussurrandomi “Ho sentito. Stai tranquilla, andrà tutto per il meglio.”
Mi stupisco sempre di più di quanto sia prezioso questo ragazzo.
 
Zayn mi ha portato al centro commerciale perché un parere femminile gli deve scegliere il vestito perfetto per la festa di dopodomani: le sue sorelle sono via e di Claire non se ne parla proprio perciò ha obbligato me con la scusa che tanto ne devo comprare uno anche io.
“Se scegli bene ti pago anche il tuo!” balza fuori dal camerino con un completo impeccabile. L’ennesimo completo impeccabile. Qualsiasi cosa si mette risulta bellissimo. È strano che non abbia ancora una ragazza, qualsiasi straccio gli sta da Dio.
“Se stai continuando a provarti milioni di vestiti solo per sentirti dire che stai benissimo in ognuno, hai sfracassato le palle Malik.” Alzo gli occhi al cielo.
“Em, ho una crisi esistenziale. Quello blu o quello beige?”
“Mi spieghi perché tanta attenzione?”
Fa spallucce, indifferente.
“No signorino, non me la bevo. Cos’hai in mente?”
Mi guarda alzando un sopracciglio per poi voltarsi di nuovo verso lo specchio e fissarsi.
“Se non me lo dici ti lascio qui.” Continuo.
“La macchina è mia, ragazzina.”
“Si ma il comando ce l’ho io!” agito le chiavi della sua auto davanti a lui, prima che si arrenda.
“Claire.” Ringhia. “Ho intenzione di fargliela pagare per la storia della festa, e per tutta la vita.”
Non riesco a trattenere le risate attirando l’attenzione di tutti e quasi cado a terra notando l’espressione imbarazzata di Zayn nel tentativo di assicurare che sto bene e che di solito non sono così strana. Dopo diverse occhiate furiose da lui e dalle commesse, mi calmo e lo invito a continuare.
“Voglio farla innamorare di me.” Mi tappa la bocca con la mano prima che possa scoppiare a ridere di nuovo.
“Non ci riuscirai, Malik. È troppo sveglia la ragazza!”
“Sottovaluti il mio fascino. Allora, beige o blu?”
“Blu, sei decisamente più sexy con questo!” annuisco soddisfatta della mia scelta.
“Non voglio finire come Dan, ragazzina. Vedi di non ripeterlo che ci sono spie di Harry dappertutto!” scherza per poi infilarsi nel camerino e cambiarsi.
“Ti aspetto fuori, muoviti che devo scegliere il mio!” mi siedo sulla panchina di fronte alla boutique e tiro fuori il cellulare per mandare un messaggio quando una figura alta mi si para davanti, sorridente.
“Scricciolo!” mi bacia una guancia.
Sorrido contro il suo petto quando mi abbraccia, poi noto un viso dolce contornato da riccioli neri fa capolino da dietro di noi.
“Juliet! Cosa ci fai qui?” l’abbraccio sorpresa e entusiasta.
“Sono stato io.” Confessa il castano accanto a noi. “Zayn mi ha mandato un messaggio di allarme rosso prima, a quanto pare non regge la tua irascibilità quando fai shopping. Dovevo venire solo io ma mi sono ricordato di quando mi hai chiamato con il numero di Juliet e ho pensato che essendo una donna, potrà capirti meglio di me nel comprare il vestito di venerdì.” 
Lei annuisce e fa spallucce sorridendo. C’è qualcosa che non quadra qui, corrugo la fronte...cosa mi stanno nascondendo?
“...e l’ho invitata alla festa, perché so ti farebbe piacere” Continua leggendomi nel pensiero “...e anche perché è molto carina!”
Arrossiscono entrambi. Le mie labbra formulano un cerchio misto tra sorpresa e eccitazione. Emetto un gridolino indicandoli e salto addosso a Liam per poi ricompormi ed abbracciare anche lei, ancora rossa in viso.
“Che mi sono perso?” si avvicina il pakistano con una busta gigante in mano.
“A quanto pare qui qualcuno fa conquiste!” gli strizzo l’occhio e capisce al volo perché dà un’energica pacca sulla spalla a Liam e sorride al volto imbarazzato di Juliet.
“Ci farai l’abitudine J, non preoccuparti!” indico Liam e Zayn che si stanno cimentando in qualche scimmiottesco batti cinque. Mimo un ‘andiamo’ e li lasciamo in mezzo alla sala.
“Cos’avevi in mente?” mi domanda dando un’occhiata a tutti i vestiti.
“Mamma mi ha portato dalla vacanza queste.” Tiro fuori il cellulare e le mostro le scarpe blu.
“Sono favolose!” esclama la commessa di fronte a noi “Ho proprio l’abito perfetto per te!”
La seguiamo incuriosite per tutto il negozio, fino ad arrivare all’angolo degli abiti.
“Dovrebbe essere qui..” mormora tuffata tra le decine di capi blu “Ti starà d’incanto, hai delle gambe bellissime! E risalterà il biondo dei tuoi capelli..per non parlare dei tuoi occhi!”
Saltiamo dalla sorpresa appena grida di averlo trovato, sembra più eccitata lei di noi. Ma capiamo il suo stato d’animo appena ci mostra l’abito di seta blu notte. Corro subito nel camerino più vicino e lo provo, non ci sono parole per descriverlo, è perfetto.
Non avevo mai visto un blu così intenso: il vestito fascia il mio busto stretto e risalta il mio seno e la mia vita minuta per poi allargarsi e scendere fino a sopra le ginocchia morbido e leggero. Prendo un paio di scarpe simili a quelle che mi ha regalato mamma e la collana che mi viene consigliata dalla commessa in estasi che entra e con un fermaglio mi tira su i capelli, per mostrarmi che con il collo scoperto è tutta un’altra storia. ed è vero.
“Vogliamo vederti, su esci!” sento delle grida di approvazione segno che sono arrivati anche Zayn e Liam.
Sorrido alla mia figura allo specchio e spalanco la tenda del camerino, notando le espressioni stupite dei miei amici. Sono davvero così bella anche agli occhi esterni?
“Sei incantevole!” una nuova commessa si inserisce nella scena e interrompe il silenzio. Mi fanno fare un giro su me stessa tra gli applausi, sto ridendo come una cretina: Zayn prende una rosa finta e si inginocchia davanti a me “Sposami, ti prego!”
“Non eri tu quello ad allarmarmi che ci sono spie dappertutto?” esclamo tra le risate.
“Sembra cucito apposta per te! Sei bellissima!”
“Grazie J, sei dolcissima!”
“Ma è vero scricciolo, sei uno splendore! Farai invidia a chiunque, tutti gli occhi puntati su di te!” mi abbraccia.
“Tutto contento Harry!” esclama Zayn, mentre storco la bocca.
“Lo stronzo ancora non s’è fatto sentire. Aspetterà la notte dei tempi?!” sputo.
“Vado a fare una telefonata, torno subito.” Scappa allarmato Liam lasciando me e J di stucco, mentre Malik ancora se la ride.
“Che sta succedendo?” gli domando.
“Lo scoprirai. Ora cambiati che ti compro questa meraviglia!”
 
“Allora?”
“Tutto pronto.”
Mi avvicino a loro che subito si zittiscono. “Che state tramando, uomini?!” chiedo innervosita.
“Sempre più impaziente sei!” ride infilandosi il casco e porgendone uno a Juliet. “Ragazzi noi andiamo, ci vediamo domani a scuola!”
“Sono sfinita.” Sospiro salendo in macchina con Zayn.
“Dai che ti porto a casa.” 




HHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHEEEEEEEEEEEIDI 

SSSSSSSALVE e buon due maggio a tutti (?), non ho resistito stavolta e ho messo il sesto capitolo più presto del solito..ma tanto ce ne ho un po’ già pronti e soprattutto non volevo far aspettare le splendide ragazze che hanno recensito e che mi hanno chiesto di aggiornare il prima possibile.
Ecco qua, tutto vostro!
Commentiamo un po’? (mi sento molto prof in questo momento HAHA)
Emily è felice ad inizio capitolo ed anche se è una ragazza forte, sappiamo ormai tutti che ha un solo punto debole, infatti come sente parlare del suo, nostro Haz si rabbuia.
E poi, bam, colpo di scena: tutto si sistema perché Dan chiede scusa. Sarà davvero mortificato, o sarà stato costretto dato il suo occhio nero made in Styles? 
E ancora la stessa, medesima frase che le dicono tutti e che ogni volta la rattrista, perché si ostinano a rimanere amici? E poi ho voluto mettere un po’ di dolcezza in Zayn, che viene sempre dipinto come quello stronzo e bastardo: nonostante si battibecchino sempre, lui ci prova ad essere carino :-))
Fine capitolo. Fine commentino.
Lo so, devo ancora perfezionarmi in queste cose ma poi ho paura di annoiarvi :c
Scherzi a parte fiorellini miei, sono davvero contentissima che stiate crescendo e che siano sempre di più i ‘fan’ di questa storia: ringrazio ancora tantissimo chi recensisce, (you made my day!) chi segue e mando tanti bacioni a chi legge silenzioso!

Now, ditemi quello che pensate che mi fa tantotanto piacere. Se volete spiegazioni, se non vi è chiaro qualche passaggio o se vi è piaciuto questo capitolo..io sono qua per voi!
Anche solo per dirmi come avreste agito voi al posto di Em, o di Harry...sarebbe una figata.

okay, let's do it.
COME AVRESTE REAGITO/AGITO VOI?
potrei usare le vostre versioni nei prossimi capitoli, così aiuterete anche voi lo sviluppo di questa storia!

Sono qui anche per gli insulti, e forse soprattutto per quelli.. non dimenticatelo mai! ;-)
Vi lascio splendori che ancora devo iniziare i compiti, sono un macello co sta scola!
#LLLLLOVE

Ps: perché non mando tanti baci alla testona? Perché fa la stronza e continua a non venire a scuola, così da farmi passare ore di matematica infernali senza i suoi commentini.
I miss you, testò.
xx, ire.
  
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