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Autore: Lyra_Rose    02/05/2013    0 recensioni
Spalanco gli occhi incredulo, sento le nocche andarmi a fuoco per quanto le sto stringendo –Cos’è uno scherzo?? Io non posso allontanarmi da lei! E’ l’unica persona che rimane della mia famiglia!- mi alzo di scatto col respiro affannato,sento un forte dolore alla gola,come se qualcuno mi stesse infilando un coltello lungo la faringe.
Alan,l’assistente sociale, alza lo sguardo dai fogli e mi guarda con i suoi occhi color ghiaccio –Sai cosa vorrei che fosse uno scherzo? Il fatto che tu abbia mandato ben 10 persone all’ospedale e ben 11 ne hai aggredite! – dice battendo una mano sulla scrivania.
Lo guardo in cagnesco – Non è una scusa valida per allontanarmi da lei!- scandisco le parole a denti stretti. Non può succedere questo. Non posso perdere l’unica cosa che mi impedisce di finire la mia vita una volta per tutte.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Quando nella vita si dice  che non può andare peggio di così,ci si sbaglia: al peggio non c’è mai fine.
Non c’è cosa più brutta che rimanere da soli con la persona che odiate di più al mondo: voi stessi.
Rimanere da solo in pessima compagnia,cioè con me stesso. Scuoto la testa incredulo,mi alzo lentamente e a sguardo basso inizio a camminare senza meta. Attraverso le strade non curandomi di guardare se arrivano macchine pronte a schiacciarmi sull’asfalto, possono investirmi o uccidermi tranquillamente ,tanto a chi interesserebbe? Non interessa nemmeno a me.
Sfilo il pacchetto di sigarette dalla tasca,prendendone una. L’accendo alzando lo sguardo solo in quel momento. Noto un pub al vicolo della strada e senza pensarci due volte mi avvicino all’entrata. Ragazzi e ragazze ubriachi barcollano a destra e manca,altri si baciano come se non avessero un domani e altri ancora vomitano tranquillamente sui marciapiedi. Dopo aver finito la sigaretta entro nel locale, con lo sguardo noto il primo posto libero vicino al bancone e mi siedo sullo sgabello.
-Un tom collins!- dico rivolto al cameriere biondo dietro al bancone. Il ragazzo accenna un sorriso e inizia a preparare il cocktail. Dopo qualche minuto mi porge il  cocktail.  Lo prendo impassibile e inizio a berlo lentamente.
Dopo il terzo cocktail e una vodka liscia,decido di pagare e andarmene dal quel posto di merda. Esco dal locale perfettamente lucido, purtroppo per ubriacarmi per bene devo spendere molto di più : quattro bicchieri di alcolici sono solamente quattro fottutissimi bicchieri di acqua per uno che regge l’alcool come me.
Accendo l’ennesima sigaretta mentre cammino sul marciapiede avviandomi verso casa. Dopo trenta minuti di cammino arrivo alla mia palazzina. Salgo le scale fissando il vuoto. Entro nel mio monolocale e sento una fitta al cuore. La casa è completamente vuota senza Ellie. Nonostante i suoi giocattoli sono sparsi ovunque e le sue cose sono nell’armadio,sembra come se non la vedo da anni.  Butto le chiavi sul mobile vicino all’entrata e cammino verso la sua bambola preferita. Con un movimento della mano la prendo e la stringo al petto. Sento il mio respiro affannato, con gli occhi percorro tutta la stanza  in cerca di qualcosa o semplicemente preso dal panico .Il mio addome è contratto e sento come un masso sul torace.  Digrigno i denti e fisso la parete sulla mia sinistra. Mi avvicino lentamente, sento i battiti del cuore accelerare e la mano destra chiusa in un pugno ben saldo. Con uno scatto veloce incasso tre pugni alla parete iniziando ad urlare il suo nome come un disperato. Mi giro di spalle e scivolo a terra poggiando i polsi sui ginocchi.
-Ellie- sussurro abbassando lo sguardo sulla bambola. All’improvviso sento una fitta alla mano destra,la guardo con indifferenza: le nocche sono piene di tagli dovuti al contatto con l’osso e con la parete. Noto il sangue uscire lentamente sulla mano contusa, ma non mi interessa.
Mi alzo di scatto dirigendomi verso la piccola cucina, apro la mia dispensa personale di alcolici vicino al frigo e tiro fuori la prima bottiglia che mi capita davanti: Jack Daniel’s.
Inizio a bere avidamente dalla bottiglia. Mi dirigo al bagno per lavarmi il viso,alzo lo sguardo e mi osservo  allo specchio. Scuoto la testa e mi bagno la mano per levare il sangue in eccesso.
Subito dopo mi dirigo sul divano con la bottiglia di whiskey in mano. Mi sfilo il giacchetto e lo lancio vicino alla televisione. Dopo mezzora a fissare il vuoto e a bere,noto che la bottiglia è finita così vado in cucina a fare rifornimento. Prendo tre bottiglie, due di tequila e una di rum e le porto in salone. Mi sdraio sul divano chiudendo gli occhi. Passo tutta la notte a bere e finalmente l’alcool inizia a fare effetto: inizio a rimettere. Barcollando arrivo al letto e mi ci fiondo sopra. La testa gira come una trottola e ho un sapore disgustoso alla bocca. Prendo una sigaretta e dopo tre tentativi riesco ad accenderla,ma non prima di aver bruciacchiato l’indice della mano destra. Chiudo gli occhi ,ispirando a pieni polmoni la nicotina. Dopo aver finito di fumare spengo la sigaretta e aspetto che l’alcool faccia il suo dovere.
 
Apro gli occhi di scatto,sento un tonfo o qualcosa di simile provenire dal portone. Guardo la sveglia con gli occhi ancora semi chiusi: 8.30.  Lentamente mi siedo sul letto, ancora un tonfo. Dopo pochi minuti capisco che qualcuno sta bussando imperterrito alla porta. Sbadiglio e mi stropiccio gli occhi,nonostante la mano mi facesse male.
Mi alzo e barcollando arrivo alla porta,aprendola.
-Buon giorno Zayn!- guardo per alcuni minuti la signora davanti a me e poco dopo capisco di chi si trattasse.
-Signora Alcott- la guardo in cagnesco – Ti ho forse dato l’impressione di aver bisogno di te ieri?-
Mi guarda inespressiva – No non l’hai fatto…- mi guarda negli occhi- Oh almeno non lo hai fatto a parole!-
Faccio una smorfia- Non ho bisogno di nessuno! So cavarmela da solo!-
-Oh certo lo vedo!- ironizza guardando la mia mano.
-Non sono affari tuoi!- dico a denti stretti,infastidito.
-Da oggi lo sono.- mi supera entrando in casa. La guardo aggrottando la fronte.
-Sapevo che avresti buttato il bigliettino e,di conseguenza,che non mi avresti chiamato…Per cui io e Alan abbiamo deciso che per un po’ di giorni verrò  a casa tua ad aiutarti!- si siede sul divano,soffermandosi sulle bottiglie buttate sul tappeto di fronte.
Sospiro seccato – Oggi non è la giornata adatta per giocare col mio cervello,per cui mi faresti il piacere di uscire dalla mia fottutissima casa?- le urlo contro.
-Narici contratte, pugni ben saldi e corporatura rigida. E’ da tanto che soffri di attacchi d’ansia che si trasformano in scatti di rabbia?- mi guarda mentre tira fuori un’agenda.
La guardo confuso,ma nello stesso tempo ancora più seccato.
-Sei sempre così arrabbiato?- non le rispondo così lei continua – Ho letto sulla tua cartella che hai ricevuto molte denuncie, hai picchiato molte persone! Ma sai quello che mi incuriosisce è che tu hai mandato all’ospedale il tuo migliore amico Harry…-
Sento il cuore battere all’impazzata –Che….Che cosa hai detto?- dico a denti stretti,sento le nocche farmi male.
-Harry Styles,il tuo migliore amico….Perchè lo hai aggredito??Frattura alla mascella,frattura al braccio sinistro ,contusioni varie in tutto il corpo e per poco non gli rompevi la milza …- dice leggendo dei foglie che ha estratto da una cartella.
A stento riesco a respirare –Non nominare quel bastardo!- le urlo contro facendola sobbalzare.
-Mhm-con l’indice  sistema gli occhiali da vista –Parlami di quella notte Zayn…-
Digrigno i denti cercando di respirare normalmente,con scarso risultato.
-Vattene!- sento le mani tremare dal nervoso.
La donna mi scruta dalla testa ai piedi.
-E’ difficile!- dice estremamente tranquilla,la guardo confuso –E’ difficile contenere la rabbia vero?Cerchi di controllarti,ma non ci riesci è più forte di te. Ogni muscolo del corpo è rigido e nel momento in cui cerchi di comandare l’impulso,lui prende il pieno controllo e ti ritrovi a picchiare qualcuno -
-Dove vuoi arrivare?- la guardo con cattiveria. Sta oltrepassando il limite.
-Ma poi inizi a bere e credi di stare meglio,ma funziona solo all’inizio non è vero?Più bevi e più peggiori…più bevi e più la rabbia prende il controllo su di te- dice ignorando la mia domanda.
-Smettila!- le urlo contro,mi avvicino a lei e la prendo per un braccio.
-Voglio aiutarti Zayn! Io posso far finire tutto questo!-
-Non voglio il tuo aiuto!- ripeto per l’ennesima volta guardandola in cagnesco.
-Allora non vedrai mai più tua sorella!- con uno scatto si libera dalla mia presa.
La guardo con disprezzo,’Come può dirmi una cosa del genere?’ penso fra me e me.
-Sai che Alan lo farà se non ti farai aiutare!- mi poggia una mano sulla spalla sinistra.
-Esci dalla mia casa!- le dico un ultima volta esasperato e arrabbiato.
-Fai come vuoi! – si avvicina alla porta – Ci vediamo oggi pomeriggio alle sei!-
La guardo male –Non mi disturberei a venire se fossi in te!-
-A dopo!- con un cenno della mano mi saluta per poi sparire dalla mia vista.
Subito corro a cercare le sigarette e ne accendo una.
-Fanculo!- urlo più che altro a me stesso. Do un calcio al tavolino di fronte al divano per poi lasciarmi cadere su di esso.
Chiudo gli occhi e mi appare una persona molto famigliare.
Apro gli occhi spaventato,li strofino violentemente.
-E’ solo un flash back….è solo un maledettissimo ricordo!- dico alterato con il cuore all’impazzata.
Dopo qualche secondo decido che stare a casa non è una buona idea. Così dopo aver fatto la doccia decido di andare a prendere un po’ d’aria.
Opto per il parco. Dopo aver cercato la più isolata panchina mi ci siedo sopra. Cerco di non pensare e di rilassarmi.
Accendo una sigaretta e inizio ad osservare le persone che si trovano nel parco.
Bambini che giocano a calcio,persone che corrono o semplicemente camminano, altre che leggono un libro, qualcuno dall’aria spensierata e qualcun’altro con un aria cupa.
Mi guardo intorno,quando noto una figura famigliare. Dei capelli ricci catturano la mia attenzione.
Harry mi guarda pietrificato. Porta il gesso al braccio e cammina con una stampella,aiutato da Liam Payne e gli altri ovvero i miei ex migliori amici.
Notando l’espressione di Harry,gli altri seguono il suo sguardo ed arrivano a me.
Lo guardo con rabbia,mentre lui è terrorizzato. Con uno scatto mi alzo dalla panchina e a passo deciso mi avvicino ai miei vecchi amici,con le peggiori intenzioni.







Ecco un altro capitolo :)
  
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