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Autore: ginny malfoy    21/11/2007    1 recensioni
Il suo poteva definirsi un dono naturale, proprio così…seguire il suo profumo per lei era un dono. Non sapeva chi era, non sapeva nemmeno se l’aveva mai visto, l’unica cosa che sapeva di lui era il suo profumo. [...]Dopo quell’episodio aveva passato molto tempo a fantasticare sul padrone di quel profumo, ed era convinta più che mai a trovarlo, dovesse anche odorare tutti i ragazzi di Hogwarts, o non si sarebbe mai più potuta chiamare una Grifondoro con la G maiuscola.[...] Ciao! questa è la mia seconda fanfiction a più capitoli,la protagonista è il mio personaggio preferito, ovvero Ginny Weasley. Spero che vi piaccia,fatemi sapere!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le undici passate quando finalmente erano riuscite a finire quella dannata ricerca.

Raccolse i libri dal tavolo e una volta salutata Luna iniziò a dirigersi verso la torre di Grifondoro, sperando di non incontrare nessun prefetto e soprattutto Gazza e la sua stupida gatta.

Era stanchissima, a mala pena riusciva a tenere gli occhi aperti, la schiena le doleva parecchio e la testa era piena di formule di tutti i tipi.

Proprio mentre stava salendo la scalinata che portava al quadro della Signora Grassa un’improvvisa scossa, che per poco non la fece cadere all’indietro, le fece capire che evidentemente le scale, proprio in quel momento, avevano deciso di cambiare posizione.

Dannazione la sua sfortuna non aveva mai fine, non solo era dovuta rimanere sveglia fino a quell’ora per finire quel dannatissimo tema con conseguente mal di schiena, ma per giunta ora avrebbe dovuto fare il triplo della strada per arrivare alla sua Sala Comune e al suo lettuccio che la stava chiamando da almeno mezzora.

Con uno sbuffo avanzò per il corridoio completamente buio – Possibile che quello stupido di Gazza si sia dimenticato di accendere le torce?! Lumos – disse prendendo la bacchetta. Camminò lungo il corridoio muovendo ogni tanto la bacchetta per stare attenta a dove andava, mentre i proprietari dei quadri non la smettevano di lamentarsi. Maledizione anche a loro!

 

Girò l’angolo e quello che vide le fece gelare il sangue nelle vene. Mrs Purr. L’orrenda gatta di Gazza eri lì che la fissava pronta da un momento all’altro a saltarle addosso per graffiarla e magari dopo andare a chiamare subito il suo padrone.

Depose immediatamente la bacchetta e iniziò a correre nel senso opposto. Una punizione dopo una giornata così era proprio quello che le mancava. Nel buio del corridoio intravide una porta e senza pensarci due volte si introdusse dentro quella che un tempo, molto probabilmente, era adibita ad aula di divinazione.

 

Sospirando, felice per aver scampato il pericolo, si andò a sedere sopra uno dei tanti cuscini che ricoprivano l’aula, aspettando che il battito del suo cuore, accelerato a causa della corsa, diminuisse. Iniziò a guardarsi intorno. Doveva ammettere che quell’aula era proprio bella, molto accogliente, e a dirla tutta non puzzava come quella attuale.

Tutti quegli incensi che la Cooman era solita usare le davano la nausea, possibile che la professoressa non riuscisse a rendersene conto? Forse erano stati proprio quei cosi a farla andare fuori di testa. Chissà magari col tempo avevano davvero degli affetti corrosivi, magari anche i suoi poveri neuroni erano in pericolo, forse col tempo anche loro avrebbero fatto la stessa fine di quelli della professoressa, e anche lei sarebbe andata in giro a predire morte violenta a chiunque incontrasse.

Ecco, aveva trovato un motivo in più per non frequentare quelle stupide lezioni, infondo l’aveva sempre pensato che era solo uno spreco di tempo, del suo prezioso tempo che magari avrebbe potuto impiegare in modo più costruttivo. Studiando per esempio (infondo quell’anno avrebbe avuto i G.U.F.O), o allenandosi a Quidditch, o magari perché no…trovando il proprietario di quella giacca.

 

 Chissà chi era…chissà se l’aveva già incontrato, forse era un Grifondoro…no, impossibile, se fosse stato così l’avrebbe sicuramente riconosciuto da un pezzo, quindi poteva davvero essere solo di un’altra casa…magari un Corvonero…i Corvonero si che le piacevano un sacco, belli e soprattutto intelligenti, e non se la tiravano per niente, no quella era caratteristica dei Serpeverde, quanto poteva odiarli, ma era sicura che “ lui ” non era per niente in quel modo…no lui…oddio,doveva smetterla, possibile che non riuscisse a pensare ad altro? Ogni pensiero alla fine in un qualche modo si ricollegava sempre a lui. Doveva smettere assolutamente di sognare ad occhi aperti, forse era vero che avrebbero dovuto chiamare lei lunatica, Ginny-Lunatica-Weasley, non suonava poi tanto male…no? Che bello si era appena affibbiata un soprannome (nemmeno tanto bello) da sola…ora si che era ridotto proprio male.

Però Luna aveva ragione, e se si fosse trovata davanti davvero Tiger o Goyle che avrebbe fatto? Bhè forse, anzi sicuramente, per prima cosa sarebbe scappata a gambe levate e poi si sarebbe sotterrata viva, sia per la vergogna che per non sentire Luna e i suoi “ te l’avevo detto ”…se quella ragazza prometteva una cosa, c’era da star certi che l’avrebbe fatta…però doveva ammettere che questo lato del suo carattere le piaceva. Forse anche “ lui ” era così, anche lui era testardo e se diceva una cosa la manteneva a costo della vita. Uffa, sarebbe mai riuscita a trovarlo?

Nonostante ci sperasse con tutta se stessa, doveva ammettere che ogni giorno di più quella sicurezza sembrava affievolirsi sempre di più, un po’ come il profumo sulla giacca. E pensare che aveva fatto di tutto per mantenere quell’odore, era riuscita per giunta a tenerla lontano da Lavanda, che da quando aveva saputo quel fatto cercava di convincerla a prestargliela in modo da trovare il proprietario tramite il suo “ occhio interiore ” e altre cavolate simili (degna pupilla della Cooman su questo non c’erano dubbi!) .

Non avrebbe dato quella giacca a nessuno, nemmeno a Merlino in persona, era troppo importante per lei, era l’unica cosa che la collegava a lui, e non poteva permettersi di perderla. A costo della vita!

“ Devo smetterla davvero adesso ”, si disse, non era possibile pensare sempre e solo a lui anche in situazioni del genere, mentre rischiava di essere messa in punizione fino alla fine del mese, doveva darsi una mossa!

Assicuratasi che non ci fosse nessuno nel corridoio ( ma quanto poteva amare le invenzione dei suoi due fratellini preferiti? ), uscì pian piano dall’aula e riprese a camminare nel lungo corridoio. Ancora poco e sarebbe arrivata all’uscita che portava alla Signora Grassa. Per fortuna! . Si appuntò mentalmente di ringraziare tutti gli dei e le dee del cielo che la stavano assistendo, almeno per una volta nella vita! .

 

Arrivò finalmente nella scale di fronte all’entrate della sua casa, meno male, non vi erano stati altri imprevisti fuori programma. Ora si che poteva definirsi davvero stanca, si sarebbe addormentata in piedi se non fosse stato per la sicurezza che il giorno dopo il già forte mal di schiene che aveva, l’avrebbe tormentata!

-Non provate a cambiare di nuovo posizione altrimenti…- disse rivolta alle scale, ma non riuscì nemmeno a finire la frase che il tanto temuto imprevisto la colse all’improvviso. Però che bell’imprevisto. Già…quale imprevisto poteva essere più bello se non il tanto amato profumo?

Immediatamente si voltò e quello che vide non la fece per poco svenire. Proprio in fondo alla scalinata aveva visto qualcuno girare l’angolo. Si, okay, forse dire di star per svenire era un po’ esagerato, ma volete mettere l’emozione di trovarsi a così poca distanza dall’oggetto del proprio desiderio?? Ecco… quindi non rimaneva che una cosa da fare, seguirlo! Come sempre d’altronde!

“ No, aspetta un attimo Gin ” si disse mentalmente,  “ è tardissimo, se vado in giro ancora rischio veramente di essere vista da Gazza, e poi oramai sono davanti alla Signora Grassa!” cercò di auto convincersi. “Si ma sei a pochissimo dallo scoprire chi è! E poi cosa vuoi che sia un giorno di punizione, già ne hai tanti con Piton, uno in più non cambia la vita!” gli disse un’altra vocina dentro di sé. “ Si…ma…non posso…” “Muoviti, seguilo! ”continuò la vocina. Che fare? La cosa più sensata o seguire il proprio istinto? Bhè, c’è da chiederlo? Era una Weasley dalla punta dei capelli fino ai piedi, e tutti sanno che i Weasley non ragionano, agiscono! 

-Aspetta!- gridò oramai al vuoto. Maledicendosi mentalmente iniziò a correre giù per la scala per poi proseguire lungo il corridoio che doveva aver percorso. Non importava quanto tempo fa ci fosse passato, riusciva ancora a percepire il suo profumo, e quella era l’unica cosa importante, altrimenti che dono sarebbe stato il suo?.

Continuò a correre fino a che noi si trovò davanti a un bivio. Destra o sinistra?. Destra, decisamente! Continuò così a correre, controllando ogni tanto che la situazione fosse apposto. Avrebbe mai avuto fine quella serata??.

Giunse, infine, davanti a una grande porta di legno massiccio. Finalmente c’era riuscita. Solo una stupidissima porta la separava la “ lui ”. Non stava più nella pelle. Alla fine sarebbe riuscita a conoscere la sua identità, avrebbe potuto dichiararsi e magari…

Stop, un bel respiro profondo e avanti, inizia la partita.

Aprì piano la porta, quasi timorosa, e una volta entrata la richiuse immediatamente. Fece fatica ad abituarsi al buio pesto tipico delle aule dei sotterranei, ma quando lo fece riuscì a individuare una sagoma di ragazzo in piedi accanto a una colonna. Stringendo sempre più gli occhi cercò di capire chi fosse, ma l’oscurità glielo impedì. Avanzò lentamente verso quella figura che ancora non si era accorta di non essere più sola all’interno della stanza, almeno finché per sbaglio non andò a sbattere contro un banco che non aveva visto . La figura si girò di scatto impugnando la bacchetta, o almeno questo era quello che le sembrava stesse facendo .

-Aspetta,scusa…io- disse titubante. Tanta era l’emozione. Certo che quell’oscurità aveva anche il suo lato positivo, almeno non poteva vederla arrossire come una qualsiasi bambinetta. –Io…cioè…tu…- cercò di dire, cavolo non riusciva a trovare le parole adatte.

 

Tanto che voleva incontrarlo e ora non sapeva che dirgli. Cioè lo sapeva, ma non era tanto sicura che alla fine non sarebbe scappato a gambe levate per sfuggire a una psicopatica. E come dargli torto, chiunque sarebbe scappato se qualcuno gli avesse detto “ sai siccome una volta ho sentito il tuo profumo mi sono innamorata all’istante di te e ti ho cercato ( anche se dire inseguito sarebbe stato più veritiero ) per tutto il castello! Allora, ci mettiamo assieme? ” . No, decisamente non avrebbe funzionato, o almeno non avrebbe funzionato nel senso che voleva lei!

-okay, allora io…no tu…cioè…è tanto che…- iniziò cercando le parole giuste.

-Weasley che diavolo vuoi?- quella voce, no, non era possibile! No, no, no e poi no!

-M…Malfoy?-chiese

 

 

 

 

 

 

 

                                                             FINE SECONDO CAPITOLO.

 

 

Allora sarà lui il ragazzo del mistero?? Bhè…volete un consiglio? Non lasciatevi ingannare dalle apparenze! (che avrà voluto dire?? Nd.tutti) Continuate a seguire!

 

 

RINGRAZIAMENTI:

 

 

Syberie: grazie mille,sono felice che la storia ti abbia incuriosito! E grazie anche per avermi detto che scrivo bene ^///^ (eheh…anche se non credo poi tanto!)!

Per quanto riguarda le scans si sono in italiano! Sai ci sono molti siti che traducono questi manga che (almeno per il momento…chissà magari col tempo…) non vengono pubblicati in Italia!

 

 

Noemi_Malfoy: ciao! Grazie mille anche a te! Bhè per quanto riguarda l’identità del ragazzo, anche se da questo capitolo la storia potrebbe dirsi già concluso…non si sa mai! Come ho già detto non sono sicura al 100% di come finirà la storia e di conseguenza nemmeno dell’identità del ragazzo! Comunque continua a seguire e fammi sapere!

 

 

 

Grazie a tutti quelli che hanno letto ! Che ne dite di lasciare un commentino, mi farebbe davvero tanto piacere!..eheh…

 

 

 

 

 

 

 

  
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