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Autore: LedyHoran    04/05/2013    2 recensioni
Aveva la strana abitudine di non raccontare niente a nessuno.. Aveva la tempesta dentro.. Ma nessuno lo notava.
Genere: Azione, Song-fic, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OCEAN;
 

Dopo essere tornata a casa in lacrime, non uscii di casa per una settimana. Non volevo parlare nè vedere nessuno, neanche Faith. Mi ero comportata da stupida con lei, e non avevo neanche il coraggio di risponderle ai messaggi che mi mandava a ogni ora del giorno. Stavo per ore sul letto a guardare il soffitto, con gli occhi gonfi per le lacrime e le cuffiette costantemente alle orecchie. Credo di poter affermare quel detto "quando stai bene ascolti la musica, quando sei triste ne capisci i testi." perchè è proprio così. Di solito amavo cliccare la riproduzione casuale e ascoltare un po tutte le canzoni presenti sull'ipod, ma in quei giorni ascoltavo solo una canzone, una di quelle che ti fanno stare ancora peggio di come stai già.

"Everytime I try to fly I fall, without my wings.. I feel so small." (ogni volta che provo a volare cado, senza le mie ali.. mi sento così piccola.)

 

Alzai il volume assaporando per la miliardesima volta le parole di quella frase.. Poi presi un foglio, e iniziai a scrivere l'ennesima lettera a mio nonno. Una di quelle che scrivevo per non sentirmi sola, anche se sapevo benissimo che lui non le avrebbe mai lette.

"Sai nonno?
A un certo punto ci si deve rassegnare. Io l'ho fatto. Ci sono cose che non mi succederanno mai, perchè il loro momento è passato. Non sono mai stata la più bella della scuola, non ho mai fatto girare la testa al ragazzo più desiderato, nessuno mi ha mai mandato i fiori a casa firmandosi per esempio "quello della 3A", nessuno mi ha mai aspettato fuori dalla mia classe o dalla mia scuola. Non sono mai andata al mare una mattina in cui avrei dovuto essere a lezione, non ho mai saltato una verifica, andavo a scuola anche con la febbre. Non sono mai stata invitata a ballare durante una festa, e forse non sono mai stata nmmeno invitata ad una festa. Poi che c'entra, sono dolce. Sono buffa. Sono cresciuta e adesso va tutto bene, però che posso dire? Mi dispiace. Parlano tutti di quegli amori estivi che ti lasciano il mare addosso, ma io sono sempre arrivata a settembre, quando ormai il sole non era più caldo come a metà luglio. Mi dispiace di non aver mai ricevuto una cartolina dall'America dal mio migliore amico, perchè non ne ho mai avuto uno. Sono sempre stata quella che cercava di risolvere le questioni tra migliori amici, la "seconda" amica. Non la "prima". Ho baciato davvero poco quando tutti di baciavano continuamente, e ora mi sono un pò rifatta, ma mi dispiace. Mi dispiace, e non è mica poi così importante. Non ho nemmeno mai fatto uno di quei viaggi estivi con gli amici, e nessuno mi ha mai dedicato una canzone. Nessuno ha mai scritto niente su un muro per me. So di non essere l'unica, ma insomma.. mi sarebbe piaciuto esserlo. Quella che, quando se ne parla, si dice "Ti ricordi di lei? Com'era bella e allegra? Tutti i ragazzi impazzivano per lei!". Che c'entra, forse era un desiderio frivolo, ma mi sarebbe piaciuto, e mi dispiace. Mi sono rassegnata, certe cose non mi sono mai successe e me ne sono successe altre, è normale, ma mi sarebbe tanto piaciuto essere il primo amore di qualcuno.
E mi dispiace.

Ti voglio bene e mi manchi. Mi manchi terribilmente.
Tua Allison."


Finii di scrivere e con le lacrime agli occhi ripiegai il foglio e lo appoggiai sul cuscino. Vibrò un'altra volta il telefono, lo presi. Era di nuovo Faith.

Da: Faith
A: Ally
So che probabilmente non mi risponderai, ed è ancora più probabile che neanche visualizzerai il messaggio ma fottesega. Volevo dirti che mi ha contattato un ragazzo che la settimana scorsa era al pub e ti ha vista piangere. Dice che vuole e deve parlarti.
Fatti sentire, eh.
Ti voglio bene.


Un ragazzo mi voleva parlare? Mi aveva vista piangere, quindi sicuramente voleva dirmi che ero una bambina. Non ci pensavo neanche ad incontrarlo.

Da: Ally
A: Faith
Di al ragazzo che non ho intenzione di parlarci.
Mi manchi.


Da: Faith
A: Ally
Ooops.

Da: Faith
A: Ally
PS. mi manchi anche tu.

Da: Ally
A: Faith
?!

Da: Faith
A: Ally
Ehm.. mi sono permessa di dargli il tuo numero di casa.. 

Da: Faith 
A: Ally
Non ti incazzare, pls.

Da: Ally
A: Faith
CAZZO HAI FATTO?!

Da: Faith
A: Ally
Dai, mica gli ho detto chissà cosa, avrei potuto dargli il tuo indirizzo, che sarebbe stato peggio! Ma il numero di casa che ti frega? Dai su, non fare la bambina.

Da: Ally
A: Faith
NO, ASPETTA. TU HAI DATO IL MIO NUMERO PRIVATO DI CASA AD UNO SCONOSCIUTO E NON HO NEANCHE IL DIRITTO DI INCAZZARMI? MA VAFFANCULO FAITH, CEH.

Da: Faith
A: Ally
Va bene.

Da: Ally
A: Faith
Ok.

Da: Faith
A: Ally
... :)

Ma come si era permessa? Neanche a dire che me lo avesse chiesto, no, si era autoautorizzata a sbandierare il mio numero di casa. Sicuramente se non fossi già stata agitata di mio, avrei reagito in un altro modo, ma il quel momento, dentro mi ribolliva la rabbia. Mi ristraiai di nuovo, e cambiai finalmente canzone, scegliendone tra la lista, una più allegra e movimentata. E quando finalmente mi ero dimenticata di quello che aveva fatto Faith, squillò il telefono di casa. Andai a prenderlo, e risposi.
- Pronto? - la voce tremante, deglutii. Ero pronta a tutto.
- Parlo con Ally? - 
Oddio, la sua voce.. dolce, profonda, calda.. perfetta.
- Ehm, si.. tu sei? -
- Ohw, si. Ecco, io volevo parlarti.. mi chiamo Liam. -
Il suo nome mi rimbombava nella testa.
Dio, anche quello era così maledettamente perfetto.


 

  
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