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Autore: barbabietoladazucchero    06/05/2013    1 recensioni
- Ehi, splendore!- mormora con la sua voce roca. Ora, se una voce potesse ingravidare, sarei già incinta di 3 figli.
- Mr. Styles… - replico, in modo leggermente lascivo. Le sue labbra si fiondano sulle mie e mi bacia come se fossimo sul set di “9 settimane e mezzo”: orgasmo raggiunto in meno di 5 secondi.
Essere la compagna di Phil Styles ha i suoi vantaggi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nota: la conversazione tra Gino e Beth è in italiano!

Mi sveglio alle 6.30 con uno strano senso di nausea alla bocca dello stomaco: probabilmente ho fatto un incubo, tipo che la Nutella veniva bandita come cibo altamente dannoso. Che poi è uno degli alimenti che hanno salvato milioni di vite, oltre che essere uno dei principali fattori di obesità nel mondo. I miei profondi pensieri vengono interrotti appena mi accorgo che Phil non è a letto, probabilmente è già in cucina a fare colazione; in quel momento il mio stomaco mi avverte, in modo poco delicato, che sarebbe ora che anch’io mettessi qualcosa sotto i denti, visto che l’ultima cosa passata nel mio esofago è stato il Ben & Jerry’s ai cookies. Prendo la vestaglietta, vado in bagno per la pisciatina mattutina e mi dirigo in direzione DdS (leggi: Dio del Sesso).
A metà scalinata inizio a sentire il piacevole odore del cappuccino, del vero Cappuccino, quello con la ‘C’ maiuscola, che viene fatto nelle macchinette del caffè, il cappuccino italiano per intenderci, e non quella brodaglia che spacciano da Starbucks.
-Buongiorno, raggio di sole!- mi saluta un aitante cinquantenne con il fisico di un trentenne fasciato in un completo grigio scuro. Visioni del genere dovrebbero essere vietate la mattina presto.
-Buongiorno, bell’uomo!- replico –Sai che è illegale essere così eccitanti di mattina?- chiedo serenamente, mentre con lo sguardo punto alla mia enorme tazza di Snoopy, colma del nettare degli dei.
-Sei l’unica donna che conosco in grado di fare i complimenti come se stesse facendo la lista della spesa: senza un minimo di imbarazzo- dice ammirato – E’ sexy-
“Accidentalmente” mi sporco le labbra con la schiuma del cappuccino e “innocentemente” me la lecco via mentre gli faccio l’occhiolino; siamo una coppia un tantino fissata con il sesso.
-Oh, che schifo! Almeno prendetevi una camera!- ed ecco che il senso di nausea alla bocca dello stomaco riappare accompagnato da baby Styles. Per 17 minuti ho vissuto nell’illusione che quello che è successo ieri sera fosse solo frutto della mia immaginazione, e sono stata brutalmente riportata alla realtà dal peggior buongiorno che potessi mai ricevere.
-Harry…- inizia Phil.
- Buongiorno anche a te, signor ‘prova vivente che i preservativi sono indispensabili’- lo interrompo.
-Beth…- prova allora Phil.
- Oh, fammi indovinare: yogurt scaduto e biscotti stamattina?- continua Harry, ignorando il padre.
-Ma da che pulpito viene la predica! Non accetto sarcasmo da chi EVIDENTEMENTE non è in grado di distinguere una spazzola da un porta spilli- continuo io, indicando con il cucchiaio il groviglio di peli che si ritrova in testa Mr Simpatia.
-Scusa se mi sono appena alzato dal letto! E poi non mi sembra che i tuoi capelli siano messi molto meglio…- ridacchia il fac simile.
-Non ti azzardare nemmeno a guardarli i miei capelli!- cerco di difendermi.
-RAGAZZI PER L’AMORE DEL CIELO!- tuona Phil esasperato, interrompendo il simpatico scambio di opinioni che si era venuto a creare. –Vado al lavoro e torno stasera. Cercate di essere civili durante la mia assenza! Buona giornata, Harry- dice salutandolo con un cenno della testa, - E buon lavoro, tesoro- mi bacia sui capelli e poi esce dalla cucina.
Fisso Harry che indossa solo un pantaloncino corto e una canottiera molto attillata, e noto con dispiacere che dal padre ha preso, non solo l’altezza e i ricci, ma anche il fisico mozzafiato. Mi schiaffeggio mentalmente per evitare di ricadere in pensieri impuri e salgo a vestirmi. Faccio la counsellor, e la presenza fisica è importante per il mio lavoro: ai clienti devo trasmettere fiducia, sobrietà e serietà contemporaneamente; per cui opto per un tubino nero, calze color cammello, scarpe tacco 5 beige che riprendono il trench. Faccio un salto in bagno a sciacquarmi la faccia e lavarmi i denti e poi passo al trucco: eyeliner nero e un velo di fondotinta. Decido di lasciare i capelli biondo cenere al naturale: se usassi la piastra il liscio durerebbe sì e no fino al vialetto di casa: amo Londra, ma ha un tasso di umidità da far paura. Con la Speedy 35 al braccio e l’iPod nelle orecchie scendo le scale e mi avvio verso la porta mentre sento Harry mugugnare qualcosa nella mia direzione, mentre è in piedi appoggiato allo stipite della porta della cucina. Decido di ignorarlo e affronto l’aria gelida e frizzante di Londra che mi frusta le guance appena apro il portone.
Un cambio di metro e due fermate dopo sono davanti al mio ufficio nel centro della City; il mio studio è al quarto piano del palazzo e la sua finestra si affaccia sul posto che preferisco al mondo: Postman’s Park. È un parchetto delle dimensioni di una rotonda stradale, poco conosciuto e avvolto da un alone silenzioso per tutto il giorno. La parte più bella del parco è la parete laterale ricoperta di piastrelle; ogni piastrella è una storia, la storia di una persona qualunque che è diventato un eroe con una sola, singola azione: salvare la vita di qualcun altro, a discapito della propria. La mia piastrella preferita è Alice Ayers, una giovane ragazza che ha salvato la vita di tre bambini portandoli in salvo da una casa in fiamme: lei non ce l’ha fatta a sopravvivere. Quando il tempo me lo permette, pranzo nel parco e mi lascio avvolgere dall’alone di magia che traspare da quegli eroi quotidiani.
 
La mattinata e il pranzo passano in fretta, e mentre mi dirigo verso casa decido di armarmi di buona volontà e chiarire le cose con Harry. Tutti i buoni propositi spariscono nel momento in cui metto piede in casa e vengo investita da musica spacca timpani e risate assordanti.
-Harold.- mormoro attraversando il corridoio.
Una volta giunta in salotto, la scena che mi si para davanti non è delle peggiori: quattro prestanti ragazzi sono spalmati sul divano a ridere e scherzare; ora posso capire il perché di tutte quelle passere infiammate che popolano la Terra. La piacevole visione viene interrotta dalla simpatica voce di Harry.
-Che ci fai qui?- domanda infastidito.
- Ci vivo- rispondo con un sorriso tirato, mentre mi appresto a radiografare i fisici delle quattro direzioni.
-Pensavo lavorassi tutto il giorno- continua.
-A quanto pare, pensavi male. - rispondo con ancora un sorriso tirato –Comunque, piacere- mi rivolgo ai ragazzi – Sono Elizabeth Stone, la compagna del padre del vostro amichetto-.
Non sono il massimo a presentarmi.
-Ciao, sono Niall! Piacere!- dice allegramente il biondo.
-E io Liam.- dice il gentleman del gruppo, che appunto si alza per porgermi la mano e presentarsi. Gli altri due, che riconosco come Zayn e Louis, non sono altrettanto ben disposti alle nuove conoscenze e fanno un gesto con la mano il primo, e una smorfia di disapprovazione il secondo.
Simpatici.
“Haters gonna hate” mi viene voglia di dirgli, ma mi trattengo perché mi sono ripromessa di essere civile; visto che il piano A – risolvere con Harry – non s’ha da fare passo al piano B: comprarsi gli amici, a cominciare da Niall James Horan. Il biondo è un famoso buongustaio e io una discreta cuoca italiana.
-Ora esco a far la spesa, e poi torno a preparare la cena. Vi fermate a mangiare?- chiedo garbatamente.
- Ma, non sappiamo, insomma Harry… dice, cosa dici Harry? Possiamo?- chiede un titubante Niall; a quanto pare Harry ha fatto loro un bel lavaggio di cervello sulla sottoscritta. Ma attenzione, Styles, chi gioca con il fuoco prima o poi si brucia.
-Pensavo di fare un menu italiano- comunico sorridente a Niall e la sua faccia dice tutto.
Bingo.
 
Il menu italiano che ho in mente è semplice e a prova di bomba: pizza -tanta pizza - fatta in casa e torta alle carote e cioccolato. Se dopocena non diventerò la loro migliore amica, sono davvero incorruttibili.
Il mio fornitore di fiducia, Gino, ha una bancarella di prodotti italiani al Camden Market.
-Gino, tesoro!- esclamo tutta sorridente.
-Ma guarda un po’ chi c’è! La mia principessa!- mi viene incontro con un sorriso smagliante – se non fosse per i cinque denti mancanti.
-Come sta Maria? L’anca è guarita?- chiedo.
-Eh, insomma. Dà molti problemi, soprattutto per certe attività notturne, non so se mi spiego…- ridacchia allegro mentre io rabbrividisco. –Cosa posso darti oggi?- continua.
-Devo sbalordire quattro ragazzi che con molta probabilità non hanno mai mangiato una vera pizza…- faccio per spiegargli.
-Non dire altro! Ho tutto quello che ti serve: pomodoro, mozzarella, bufala, basilico e pasta per la pizza!- mi interrompe inserendo tutti gli ingredienti in una grande busta di cartone. –Va’ e onora la patria!-
-Mi servono anche un paio di carote e del cioccolato fondente Amedei, grazie!- chiedo prima di pagare. Alla fine pago molto meno di quello che dovrei: la meraviglia di quest’uomo. Saluto con un abbraccio e torno a casa.
Mentre tento disperatamente di farmi strada lungo il vialetto con l’enorme busta tra le mani e la borsa in bilico appoggiata sopra, una spallata mi fa quasi perdere l’equilibrio: io rimango in piedi, ma non posso dire lo stesso della mia Vuitton. E chi mai poteva essere l’artefice di tutto ciò?
-Cazzo Harry, chiedi scusa almeno…- mi lamento esasperata.
-Scusa…-
SOGNO O SON DESTA!? Sono meravigliata.
- Sono abituato a ignorare certi parassiti in difficoltà-
Come non detto.
-Mi hanno chiamata in modi peggiori, Styles. Non mi toccano i tuoi insulti.- commento, senza degnarlo di uno sguardo e entrando in casa; mi ricordo che però la borsa è ancora spatasciata sul vialetto, appoggio la busta sul pavimento e faccio marcia indietro. Con molta sorpresa trovo la borsa adagiata sul dondolo posizionato proprio vicino al portone: “la bestia si sta addomesticando” penso fieramente mentre prendo la borsa e torno in casa.
 
Tre teglie di pizza e una torta dopo, Phil torna dal lavoro con un sorriso a trentadue denti. Temo il peggio: nessuno torna a casa dopo 12 ore di tribunale in questo stato.
-Amore mio!! Ho una bellissima notizia da darti!- dice tutto eccitato, ma con un velo di nervosismo che gli attraversa gli occhi.
-O-Ok! Puoi annunciarla dopo? La cena è pronta e abbiamo ospiti: i One Direction al completo. Spero non ti dispiaccia!-
-Affatto! Mi casa su casa!- commenta su di giri. Pessimo, pessimo presentimento.
La cena procede nel migliore dei modi, riesco a far passare al lato oscuro Liam, Niall e Louis; “dovrò inventarmi qualcosa per Zayn” penso diabolicamente mentre mi appresto a bere la mia Coca Cola.
-Signori! Tesoro!- richiama l’attenzione Phil con il bicchiere –Ho un annuncio elettrizzante da fare: domani mattina parto per un corso a Manchester della durata di due giorni!-
L’intero contenuto della mia bocca finisce sull’intero viso di Zayn. Inizio a tossire come un’ossessa mentre Zayn strilla un numero indefinito di insulti verso di me e verso la mia Coca Cola: corromperlo sarà più difficile del previsto.
-Scusa, puoi ripetere?- chiedo impanicata e con la voce strozzata.
-Non sei contenta, amore? Se passo il concorso poi trascorrerò una settimana a NYC nello studio del dottor Carter per affiancarlo nella sua causa contro le industrie Backer! È una grossa opportunità, e sono solo due giorni!- dice al massimo dell’eccitazione. E meno male che ha 50 anni suonati.
-Due giorni in più di quanto io possa sopportare. Immagino che il figliol prodigo non tornerà nella sua reggia nel frattempo…- chiedo impaurita.
-Lascio decidere a te, Harry!- gli dice Phil.
Un sorriso malefico appare sul volto di Harold e un lampo di cattiveria gli attraversa gli occhi.
-Bè, sarà una buona occasione per conoscerci meglio. No, Elizabeth?-
Qualcuno mi uccida.

Ciao ciao!
Spero che il capitolo non sia troppo noioso! Un sentito GRAZIE a chi mi segue!
Enjoy my story.
B.
  
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