Storie originali > Soprannaturale > Licantropi
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Autore: CallMeWazz    06/05/2013    0 recensioni
Due ragazzi, un solo destino.
Legati insieme da un'antica leggenda che ha qualcosa di surreale in una società come la nostra.
Diversi tra loro ma simili in qualcosa, una rara specie di Licantropi.
Genere: Generale, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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Passarono pochi secondi prima che, alzando lo sguardo, mi accorsi che quel qualcuno che era arrivato in mio soccorso era un ragazzo, vestito di nero a pochi passi da me. Notai il suo guardo fisso nei miei occhi e lo vidi inoltrarsi nel bosco ad una velocità tale con cui prima d’ora non avevo mai visto correre nessuno, nessuno tranne me stessa. Com’era possibile? Nel giro di pochi secondi la mia testa aveva iniziato a pulsare ero certa di con capirci più niente, così iniziai a correte e lo seguì nel bosco. Mi fermai davanti a quel volto che stranamente continuava a sorridermi. Quel suo sorriso bianco e perfetto mi faceva irritare, non sapevo chi fosse o che cosa volesse ma mi irritava e questo mi bastava per voler vederci chiaro. Attorno a noi l’ululato dei lupi echeggiava per il bosco, così come il vento che scuoteva gli alberi facendone cadere le foglie dai colori autunnali. Lui continuava a sorridermi, aveva qualcosa di dolce e sensuale, i suoi denti erano perfettamente bianchi come quelli di certi attori nei film. Continuava a piovere e le gocce ci bagnavano entrambi, avvicinò una mano alla testa e fece scivolare il cappuccio mostrandomi il suo volto. Aveva i capelli color dell’ oro, gli occhi color del ghiaccio e quel sorriso brillante che si rispecchiava nella grande luna piena presente nel cielo. C’era da dirlo, il ragazzo non era male. All’ improvviso mi accorsi di essere rimasta immobile a contemplare il suo volto, mi sentivo una sciocca,così scoprì anche io il mio volto cercando di rimediare facendo l’indifferente. Non andavo molto fiera di me, la mia autostima era sempre stata l’equivalente di ‘’ho tanta voglia di cambiare’’. I mie capelli erano neri e ricci, avevo le labbra carnose molto più spesse delle sue e gli occhi scuri. Eravamo completamente diversi eppure c’era qualcosa in lui che sapeva di familiare ed il modo in cui mi aveva aiutata, il modo in cui correva , ero quasi sicura di essere l’unica ad avere certe capacità ma a quanto pare mi sbagliavo.
  
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