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Autore: Malvagiuo    06/05/2013    1 recensioni
Roy Savage non è un individuo come tutti gli altri.
Tramite l'iniezione del biotherium, una misteriosa sostanza creata in laboratorio, è in grado di trasformarsi in vampiro. Continuamente sballottato tra due identità diverse e contrapposte, Roy dovrà infiltrarsi nell'organizzazione vampirica che controlla lo spaccio di una pericolosa droga nella metropoli di Nuova Beryon, cercando di impedire che questo nuovo flagello sommerga con la sua furia la civiltà dell'intero pianeta.
Genere: Mistero, Science-fiction, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Roy parcheggiò in un vicolo asfaltato racchiuso tra due edifici a pochi metri dalle banchine sul fiume. Scattata la serratura automatica, avanzò nell’ampio spazio aperto a cui conduceva la strada principale. Era un luogo buio e malsano, una pellicola di umidità ricopriva ogni superficie. A pochi passi di distanza, il rumore dell’acqua che scorreva e l’occasionale tuffo di qualche ratto rompeva il silenzio tombale che regnava ovunque. In lontananza, giungeva il fracasso attutito della vita notturna di Moon Valley. La luce diafana dei lampioni che illuminava l’area davanti alle banchine creava un’atmosfera che rispondeva in pieno ai gusti di un vampiro. La nebbia che si alzava dal fiume contribuiva a dare un aspetto tenebroso all’ambiente.
Teatralità, ricordò Roy.
Quello era il luogo dell’appuntamento. Conoscendo le persone con cui stava per trattare, Roy sapeva di essere già sotto osservazione. Ma non avrebbe saputo dire se chi lo stesse osservando in quel momento da qualche parte nella nebbia – perché lo stavano osservando, di questo era certo – fosse solo una sentinella o qualcuno di più importante.
Per ingannare l’attesa, accese una sigaretta. In concomitanza con il primo sbuffo di fumo, un rumore di passi nella notte rivelò la presenza di qualcun altro nella zona abbandonata del porto.
Guidato dalla brace della sigaretta di Roy, un normale fece la sua apparizione dalla coltre di nebbia e smog che aleggiava dappertutto.
I normali erano facili da riconoscere. Avevano un odore diverso. Inoltre, le loro pupille si adattavano continuamente a seconda dell’intensità della luce. Questo era vestito bene, con una giacca di stoffa nera pregiata da milleduecento bareon, pantaloni altrettanto raffinati e altrettanto costosi, camicia bianca con livrea dorata all’ultima moda neoberyoniana. Di certo, non un nativo di Moon Valley. Sarebbe stato scambiato per un agente di borsa, a vederlo alla luce del sole. I capelli biondi curati e pettinati all’indietro, gli occhi azzurri e il colorito sano rivelavano chiaramente la sua discendenza dalla terza generazione di coloni di Bareon. In parole povere, un piccolo ricco del centro di Nuova Beryon.
«Roy, immagino».
«Dipende» rispose Roy.
Il normale sorrise.
«Hai ragione. Sono Ash» disse, protendendo una morbida mano dalle dita sottili verso Roy.
«In tal caso, sì. Sono Roy». I due si strinsero la mano.
«Siamo molto compiaciuti di come hai gestito la situazione con Frazer. Un lavoretto impeccabile».
«E per soli trecento bareon» ribatté Roy. «Perché non mi metti alla prova con un lavoro da duemila verdoni?»
Ash sorrise conciliante. Roy poteva leggere nella sua mente. Metaforicamente, s’intende. Ash vedeva in lui l’ennesimo vampiro in cerca di una promettente carriera di malavitoso laggiù, nei bassifondi di Nuova Beryon. L’ennesimo frustrato e avido minatore che voleva scalare i gradini della gerarchia criminale dei clan vampirici, un disperato bramoso di conquistarsi il suo angolo di città da controllare.
Un novello Eric DeBethoral, magari.
Roy sbuffò una nuvoletta di fumo in faccia ad Ash, che rimase impassibile. Il sorriso non abbandonò mai le sue labbra per tutto il tempo che durò il faccia a faccia con quel nuovo, ennesimo perdente.
«Per duemila verdoni al secondo incarico, mi aspetto la perfezione».
«Quand’è che posso chiamarti ‘capo’?».
Ash ruppe finalmente il monolitico sorriso per abbandonarsi a una breve risata.
«Sei simpatico, Roy. Mi piaci» disse Ash. «Spero proprio che tu sopravviva».
   
 
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