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Autore: irishsseyes    06/05/2013    4 recensioni
Liam ed Emma non avrebbero mai potuto incontrarsi: lei vive nel 1995 a Wolverhampton, lui nel 2013 a Londra. Ma Liam può viaggiare nel tempo, pur con il divieto di cambiare il corso degli eventi.
Per cercare sua sorella, che si è perduta in una dimensione temporale sbagliata, il ragazzo irrompe nella vita di Emma recando con sè un nuovo universo, denso di avventure e possibilità. Ma se il battito d'ali di una farfalla può provocare un uragano dall'altra parte del mondo, cosa scatenerà un sentimento come un amore che nasce con diciassette anni d'anticipo?
Emma e Liam si perdono e si ritrovano incrociando i loro destini paralleli, ma dovranno trovare il modo di fermare la corsa dell'orologio. Quanto saranno pronti a perdere pur di rimanere insieme? Quali conseguenze saranno disposti a sopportare, alterando la realtà, per proteggere il loro amore?
STORIA ISPIRATA DAL LIBRO "STAY"(DI CUI LA TRAMA).
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO DUE.
 
Marzo 1995, Wolwerhampton, Inghilterra.
-Allora? Che ne pensate del londinese?- chiese Abby, facendo un piccolo cenno con la testa al nuovo ragazzo, seduto da solo in un tavolo non molto lontano da noi. Ovviamente, quel giorno, pranzare non importava a nessuno. Erano anni che non avevamo nuovi studenti, era un evento raro. L'ultima new entry era stata... Beh, Abby.
Seguii la traiettoria del suo sguardo con gli occhi, e mi misi a guardarlo anch'io. Quel ragazzo era strano. Perché mi aveva ignorato per tutta la mattina? Neanche dopo la lezione di spagnolo mi aveva cercato. Sembrava come se non mi conoscesse. Ma da come si era comportato neanche due ora prima, pareva quasi che io significassi qualcosa per lui. 
La cosa che più mi sorprendeva, però, era il semplice fatto che lui esistesse davvero. Non ero l'unica a vederlo. Non era una mia visione.
Avevo ancora in testa la scena dove lui scompariva dagli spalti, e ora eccolo lì, riapparso vivo e vegeto nella scuola che frequento da sempre.
-Ha il tipico fascino di Londra, devo ammetterlo, ma non è il mio tipo.- rispose Danielle, ammiccando.
Abby assunse un aria pensierosa, storcendo leggermente la bocca e aggrottando le sopracciglia. -A me sembra più un surfista.- 
-Surfista?-
-Sì, surfista. California, mare, tavola da surf.. Hai presente? Secondo me è un surfista.-
Risi appena, poi mi voltai verso le due mie amiche. -E dimmi: fa surf a Londra, vero?-
Scoppiammo tutte e tre a ridere, non prima però che Abby mi diede una scherzosa e leggera spinta.
Impovvisamente mi feci seria e tornai a guardare il ragazzo. Lui non sembrava accorgersi di nulla, mentre teneva con una mano il libro che stava leggendo, e con l'altra una mela che spillucchiava ogni tanto. O magari faceva semplicemente finta di accorgersi di niente.
-E' strano.- me ne uscì, senza distogliere lo sguardo su di lui.
-Spiegati meglio.- Danielle si appoggiò sui gomiti e si sporse poco più avanti.
-Questa mattina, quando sono andata a correre, c'era anche lui. Insomma, non è abbastanza strano che un ragazzo vada alla pista della scuola alle 5:00 del mattino? Sembrava come se mi stesse spiando- Evitai volutamente di raccontare la parte in cui lui scompariva dalle gradinate. -E quando prima ci siamo rincontrati, è stato come se non mi avesse mai visto. Abbiamo anche l'ora di spagnolo in comune, ma... Niente. Come se non fosse mai successo nulla.- Sospirai, abbassando lo sguardo sul tavolo e poi volgendolo verso Abby e Danielle.
-Quindi è una specie di stalker?- mi chiese quest'ultima. 
-Non direi. E' soltanto... strano.-
Abby mi guardò alzando un sopracciglio. -Sai cosa? Ora glielo andiamo da lui, e glielo chiediamo. Anzi, sai che faccio? Ve lo porto qua, il cafone.- sbottò, e si alzò di scatto. La sedia si spostò violentemente indietro, e il mio bicchiere di succo vuoto cadde dal vassoio.
-Nessuno stalkera la mia migliore amica!- la sentì sussurrare quando ormai stava già camminando. Non riuscii a fermarla, ma ero certa che non avrebbe fatto nulla per attirare l'attenzione. 
Mi scappò un sorriso quando la vidi civettare con lui. Sapevo che non era tipo da scenate rabbiose davanti a tutta la scuola, anche se in quel momento gli avrebbe tirato volentieri uno schiaffo in pieno volto.
Abby indicò verso il nostro tavolo, e Danielle, affianco a me, li salutò con la mano. Dopo neanche qualche secondo vidi il ragazzo piegare un orecchio del libro, prendere il vassoio e avvicinarsi verso di noi.
-Ciao.- Sorrise, poi si sedette nel posto accanto a quello in cui dopo poco si sistemò Abby. 
-Ragazze, lui è Liam.- lo presentò. Poi con mi indicò con un dito, e si rivolse verso di lui. -Lei è Emma.- disse, con aria di sfida.
Sul volto di Liam si dipinse un espressione confusa, poi divento quasi impaurita. Gli allungai la mano, e quando lui me la strinse quasi non me ne accorsi. -Emma?- mi chiese, sbalordito -Ti chiami Emma?-
Sembrava come se fosse stato accusato di omicidio. 
Mi fissò, come se mi riconoscesse. Un attimo dopo, però, si ricompose e riassunse quel tipico sorrisino di cortesia che aveva sempre stampato in volto.
-La conosci già?- chiese Abby, nello stesso momento in cui Danielle, per smorzare l'attenzione, si presentò.
Liam ignorò la domanda della mia migliore amica, e strinse la mano a Danielle.
La rossa si volse verso quest'ultima, facendole una smorfia, poi tornò ad osservare, o meglio squadrare, il ragazzo. 
-Allora... Dove ti trovavi questa mattina, più o meno verso le cinque?- gli domandò, alzando le sopracciglia e dandogli un leggero colpo sulla spalla.
Mio Dio, ma cos'era? Un interrogatorio?
-Beh, ecco... Dormivo, credo.- Liam rise, e io non potei fare a meno di sorridere a mia volta. Era così carino, in imbarazzo.
-La pista della scuola ti dice qualcosa? Corsa campestre? Gradinate? Stalking?-
-Woh, woh, woh.- Il ragazzo alzò le mani. -Di cosa state parlando?-
-Emma ci va a correre tutte le mattine. E ti ha visto lì, che la fissavi.- esclamò a quel punto Danielle, indicandomi.
Liam alzò gli occhi pensieroso, poi, senza scomporsi, disse: -Vi starete confondendo con qualcun altro.- E mi sorrise; lo stesso sorriso che mi convinse ancora di più del fatto che no, non mi ero sbagliata. Avevo visto proprio lui sugli spalti.
-Sicuro?- tentai io, -Indossavi una giacca a vento.-
-Mi spiace, non ho una giacca a vento.-
Lo sguardo che gli rivolse Abby mi fece capire che neanche lei credeva alle parole di Liam.
Tra noi quattro piombò un silenzio imbarazzante.
Poi, qualche attimo dopo, Liam si alzò.
-E' stato un piacere conoscervi.- disse, poi prese il suo vassoio e lo portò al bidone della spazzatura. Io, Abby e Danielle lo guardammo scuotere la testa e uscire dalla mensa.
-Ok, beh, è stato... inquietante.- ammisi poi, riprendendo finalmente a respirare.




Angolo autrice.

Buonsalve! :)
Ho deciso di inziare a mettere un mio angolo alla fine di ogni capitolo, per chiarirvi meglio le idee lol
Anche perché, lo ammetto, la storia all'inizio è abbastanza complicata, ma presto capirete tutto uhuhuh
Comincio col dire che mi scuso enormemente per il ritardo ma ho avuto grossi problemi di connessione cwc
(non avevo la connessione dal pc, omg)
Comunque... Questo capitolo, personalmente, fa abbastanza schifo lol. Il problema era che io lo avevo già scritto, però il mio computer merdoso me lo ha cancellato e l'ho dovuto riscrivere in fretta cwc 
Comunque, abbiamo modo di conoscere un po' i personaggi... più o meno.
Liam è sempre strano (e te pareva? lol) ma prometto che più avanti lo conosceremo meglio.
Emma l'abbiamo già conosciuta, penso, nel capitolo precendente.
Abby? Sì, sembra tanto una civetta ma tenetela bene a mente, perché servirà più avanti. *spoiler*
Danielle.... Beh, oddio, lascio il parere a voi.
Detto questo, mi farebbe davvero piacere un vostro parere. xx
Non esitate a dire quello che pensate, accetto tutto, anche critiche (purché siano costruttive).
Un bacio,
Irene.

   
 
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