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Autore: GiuliaComix    08/05/2013    10 recensioni
Serena Potter è la sorella di Harry, i due sono molto uniti sin dalla nascita, ma a causa di alcuni eventi futuri potrebbero separarsi: alcuni di questi eventi comprenderanno la domanda "chi è il vero padre di Serena?". Una storia emozionante e piena di sorprese!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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                                                             Il Dubbio

 

Il corridoio che conduceva all'ufficio di Silente era lungo e cupo, illuminato lievemente solo da qualche lanterna fluttuante, sembrava davvero interminabile. Non vi era la minima ombra di altri studenti in giro. Quell'ala del castello era isolata ed insonorizzata, forse da qualche incantesimo, dai rumorosi schiamazzi adolescenziali.
Severus, di tanto in tanto, si voltava in dietro per controllare se Serena riuscisse a tenere il suo passo: aveva appena avuto una giornata alquanto pesante, era normale perdersi nei propri pensieri e non stare attenta alle cose circostanti. Quindi Severus cominciò a rallentare il passo, per tenerla d'occhio meglio, permettendole così di raggiungerlo ed affiancarlo; non aveva minimamente voglia di girarsi ogni sacrosanta volta per vedere se la ragazzina gli stesse dietro o se si fosse persa in un altro corridoio: il castello di Hogwarts era immenso, composto da centinaia di corridoi che conducevano in diverse direzioni, era facile perdersi là dentro.

<< Coraggio, signorina Potter. Cerca di allungare il passo, non ho tutto il giorno!>> sbottò Severus scocciato.

<< Sì, mi scusi signore.>> rispose Serena con aria sempre più affranta.

Severus notò che la bambina continuava a guardare nel vuoto, perciò volle tentare di riprendere l'argomento della zuffa durante la lezione di Trasfigurazione; dopotutto Serena non gli aveva ancora dato alcuna spiegazione al riguardo.

<< Allora, Potter...>> disse con un tono quasi vagamente dolce << ...adesso che ti sei calmata un po', puoi per favore spiegarmi come mai hai reagito così aggressivamente contro il signor Finnegan?>>

Serena non rispose e nemmeno gli rivolse lo sguardo. Severus la osservò per qualche istante, aspettando con impazienza che la ragazzina si decidesse a rispondergli. Ma ancora nulla. Severus riprese a guardare verso il corridoio, infastidito dall'indifferenza dimostratagli.

<< Bene, Potter. Per la tua mancata risposta ti toglierò...>> non fece in tempo a finire che Serena ritornò al mondo reale.

<< Oh no! Mi scusi, signore! Mi dispiace se non le ho rivolto la parola! La prego, non voglio causare altri guai alla mia Casa.>> disse frettolosa e dispiaciuta.

Severus si voltò verso di lei, ghignando soddisfatto - aveva detto a posta la minaccia, per incitare la bambina a rispondergli subito, ma non le avrebbe tolto davvero punti - e alzò un sopracciglio, con aria interrogativa: era alquanto insolito vedere una piccola “matricola” preoccuparsi così per la sorte dei suoi compagni di Casa, piuttosto che per la sua.

<< E bene, signorina Potter?>> chiese meno acido.

<< Ecco...io..>> disse tremolante, ma, prima che potesse continuare, le lanterne del corridoio si spensero tutte all'improvviso e da diverse parti delle mura uscirono degli ululati straziati. Serena, terrorizzata, girava la testa da ogni parte per capire chi fosse a fare quegli orribili ululati. Poi, dal fondo del corridoio, apparve una figura pallida, quasi bianca, che impugnava una spada. Era un fantasma e non un fantasma qualunque, era il Barone Sanguinario, il fantasma ufficiale della Casa Serpeverde: era un uomo con indosso abiti alquanto aristocratici, forse risalenti al '700 o all '800, però macchiati di qualcosa che in vita doveva essere sangue e indossava un'enorme parrucca a boccoli; infatti assomigliava parecchio alla figura del personaggio letterario di Capitan Uncino di Peter Pan.
Serena, durante la serata dello smistamento, non si era accorta della presenza di quel fantasma. Era troppo presa dall'eccitazione e dall'entusiasmo di socializzare coi suoi compagni. E poi lui era apparso solo al fondo della tavolata e si era quasi subito unito agli altri suoi “colleghi” a svolazzare di qua e di là per tutta la Sala Grande. Tutti gli altri fantasmi li aveva visti, ma il Barone le era proprio sfuggito.
Il fantasma del Barone Sanguinario stava avanzando velocemente verso Serena e il Professor Piton, i quali si fermarono di colpo per far passare il fantasma, che, in quel momento, stava borbottando rumorosamente qualcosa.

<< Oh per mille Zombie putrefatti! Se mai mi capitasse di nuovo tra le mani quel figlio di un cane di Pix, giuro davanti a tutti gli Dei degli Inferi che lo squarterò da capo a piedi e userò le sue budella per farci i lacci delle scarpe!>> urlò furioso il Barone agitando a destra e a manca la sua spada.
Il fantasma poi si ritrovò proprio di fronte a Piton.

<< Una visione particolarmente...igienica, Barone.>> disse ironico.

<< Oh chi va là! Buona giorno Professor Piton, signore!>> esclamò il fantasma che si era ricomposto davanti alla presenza del suo Capo Casa.

<< Ditemi, signore, che cosa la porta da queste parti?>> chiese il fantasma.

<< Credo che non siano affari vostri, Barone. Ma, per quel che vale, sto accompagnando una studentessa dal Preside.>> rispose annoiato Severus.

<< Quale studentessa? Io non noto la presenza di altra anima viva qui a parte voi, signore.>> disse guardandosi intorno.

Piton alzò un sopracciglio e, voltandosi indietro, notò che Serena si era nascosta dietro di lui, stringendo fortemente il suo mantello nero. Serena si era completamente appoggiata alla schiena del Professore, cercando di nascondersi da quel fantasma. La piccola tremava come una foglia, aveva la testa rannicchiata tra le spalle e gli occhi erano serrati.
Alla vista di quella creatura in cerca di riparo, Piton diede un lieve colpo di tosse per schiarirsi la voce, facendo intuire a Serena che quel contatto fisico indesiderato era del tutto sconveniente. La ragazzina, capendo l'avvertimento, si scostò all'istante dalla schiena del Professore imbarazzata, tenendo lo sguardo abbassato, e si fece vedere dal Barone.

<< O ma guardate qui! Chi è questa deliziosa fanciulla?>> chiese il fantasma stranamente dolce.

<< Vi presento la signorina Serena Potter, Barone. Ed è in ritardo per il colloquio con il Preside, quindi, se non vi dispia...>> il fantasma lo interruppe subito rivolgendosi a Serena.

<< Mi consentite, milady?>> chiese educatamente il Barone porgendo a Serena la mano. Anche se sanguinario, era pur sempre un barone, ergo le buone maniere le aveva imparate.
Serena, con riluttanza, porse la mano al fantasma, il quale glie la baciò delicatamente. Piton , messo in disparte, osservava disgustato la patetica scenetta delle presentazioni.
Anche se i fantasmi erano incorporei, erano comunque in grado di emanare una particolare energia e, tale energia, faceva provare una lieve sensazione tattile a chi era ancora vivo e corporeo; perciò Serena poteva sentire vagamente il bacio di cortesia del Barone.

<< Sir Barone Sanguinario, milady. Al vostro servizio.>> disse facendole un inchino. Serena lo guardavo alquanto scettica.

<< Vi prego, signorinella. Non abbiate paura di me. Sarò il Barone Sanguinario, ma con le fanciulle sono anche un vero gentiluomo. Soprattutto con le fanciulle della Casa a cui appartengo anch'io.>> disse facendole l'occhiolino e indicando lo stemma della Casa Serpeverde sulla divisa della ragazzina. Serena sembrò essersi tranquillizzata, in fondo quel fantasma non era poi così spaventoso.

<< Ma ditemi, Professore, che cosa ha fatto codesta dolcezza di bambina tanto da essere stata convocata dal signor Preside?>>

<< Ha spedito in Infermeria uno studente dei Grifondoro.>> rispose Severus annoiato, alzando gli occhi al cielo.

<< Oh per Salazar! Ma come può un tale bocciolo aver fatto una cosa simile?>> chiese stupito il Barone.

<< A quanto pare...l'apparenza inganna.>> sbottò ironico Severus, rivolgendo lo sguardo verso Serena, la quale divenne più rossa di un pomodoro per l'imbarazzo.

<< Beh...può darsi che quel pivello se lo sia meritato, no?!>> disse il Barone facendo l'occhiolino a Serena, che si fece scappare una piccola risata - in effetti.. - pensò.

<< Molto bene, Barone. Se avete finito con questi sciocchi convenevoli, ora per favore lasciateci andare, siamo già abbastanza in ritardo.>> disse acido Severus.

<< Oh! Certo Professor Piton, signore! Prego.>> il fantasma si scostò elegantemente dal corridoio.

<< Fate la brava, signorinella! Buona giornata.>> disse salutando Serena con un inchino per poi svanire nel nulla. La bambina ricambiò il saluto e si avviò di nuovo col Professor Piton verso l'ufficio del Preside.
Proseguirono per qualche metro in silenzio finchè Serena, riacquistata un po' di tranquillità e sicurezza, decise di vivacizzare la camminata.

<< Direi che il Barone Sanguinario è davvero molto cortese e simpatico come fantasma, lei non trova Professore?>>

<< Sì certo, come no.>> sbottò indifferente. Serena sbuffò, delusa dalla sua reazione poco interessata.

<< Ehm...senta, Professore...>> iniziò a dire timidamente.

<< Sì, signorina Potter?>>

<< Mi...mi dispiace per prima.>>

<< Per cosa ti stai scusando?>>

<< Beh...per prima. Quando mi sono nascosta dietro la sua schiena e mi sono letteralmente spalmata su di lei.>> si scusò tutta rossa in viso.

Piton la guardò interrogativo, ma anche lievemente divertito.

<< Non importa, signorina Potter. Ma si ricordi che ci sono degli spazi e degli atteggiamenti da rispettare.>>

<< Sì, signore. Me ne rendo conto e mi scuso ancora.>> Severus si voltò verso di lei con aria stranamente comprensiva, dopotutto non lo aveva fatto a posta, aveva reagito solo d'istinto a causa dell'improvvisa situazione creatasi.

<< Accetto le tue scuse, signorina Potter.>>

<< Grazie, signore.>> disse Serena regalandogli un dolce sorriso. Severus distolse immediatamente lo sguardo.

<< E inoltre...le paure, prima o poi, vanno affrontate...>> disse riferendosi al fantasma << ...mi ha alquanto sorpreso che ti sia fatta spaventare così facilmente.>> ghignò maligno verso Serena.

<< Ma è la prima volta che vedo un fantasma del genere, Professore!>> esclamò indignata Serena.

<< Però gli altri fantasmi li avevi già visti la prima sera nella Sala Grande o mi sbaglio Potter?>> osservò Severus, spiazzando la ragazzina. Serena esitò qualche istante prima di rispondergli.

<< Sì, ma lui non lo avevo visto! Io ero dall'altra parte della tavolata, forse era apparso in fondo dalla parte opposta.>>

Piton torse la bocca, lievemente divertito da come la piccola Serpe cercava di giustificare la sua infantile paura.

<< Può darsi. Comunque, signorina Potter, ora hai visto come alcuni fantasmi amino apparire davanti a noi altri accompagnati da una certa teatralità. Cerca di farci in fretta l'abitudine, capiterà spesso.>>

<< Sì, signore! Lo farò!>> disse Serena portandosi la mano destra verso la fronte facendo il gesto di saluto comune dei soldati.

Piton alzò il solito sopracciglio interrogativo. Non era mai sorpreso abbastanza dai repentini cambiamenti di umore di certi studenti – Mpf ! Adolescenti – pensò sbuffando.
Comunque, Serena era contenta dei consigli che le aveva dato il suo Capo Casa –
Visto? Se si prende per il verso giusto non sembra così antipatico – pensò. Stava cominciando a vederlo sotto una luce diversa.
Finalmente arrivarono all'entrata dell'ufficio di Silente: all'interno dell'arcata, però, non c'era alcun ingresso, né una porta o una stanza, ma solo una statua rappresentante una particolare creatura alata, col corpo da leone e la testa da aquila. Serena lo aveva già visto da qualche parte quell'animale, forse in un libro illustrato che aveva sfogliato da piccola in una rara giornata in cui i Dursley l'avevano portata con loro in libreria - A prima vista sembra un Grifone – pensò.

<< Signore, ma qui non c'è nessun ufficio!>> esclamò Serena.

<< Spostati e guarda Potter.>> disse annoiato Severus.

Si mise davanti alla statua del Grifone e pronunciò alquanto disgustato:

<< DOLCETTO AL LIMONE !>> Serena soffocò a mala pena una risata. Non ce lo vedeva affatto Piton a mangiare un dolcetto al limone.

Comunque, in quel momento, la statua prese a girare e dalla sua base iniziò ad innalzarsi una lunga scala di pietra a chiocciola e, invece di aspettare che la scalinata finisse di roteare, Piton e Serena salirono sui primi gradini, così da ritrovarsi direttamente davanti all'ufficio di Silente.
Una volta fermatasi la scala, Piton e Serena si ritrovarono davanti ad un piccolo corridoio, oltre il quale vi era l'immenso ufficio del Preside: le pareti erano quasi totalmente ricoperte da delle enormi librerie; sui muri all'inizio della stanza vi erano appesi tantissimi quadri, dentro i quali i vari personaggi si muovevano; il centro della stanza era circondato da 3 arcate, di cui le 2 laterali erano della stessa dimensione, mentre quella centrale era più grande; al suo interno c'era la scrivania del Professor Silente, il quale, al momento, non era ancora presente.
Piton e Serena entrarono e rimasero nell'ingresso dell'ufficio in attesa che il Preside arrivasse.
Serena, poi, notò vicino alla scrivania che c'era una specie di trespolo con, appollaiato sopra, un maestoso volatile, con delle piume splendenti che variavano dal rosso, all'arancione e poi al giallo ocra. La creatura, avendo notato i due ospiti, si alzò in volo ed atterrò davanti a Serena, però rimanendo ad una certa distanza di sicurezza.

<< Oh! Guardi Professore! Ha visto che bello?!>> disse Serena tutta entusiasta.

<< Mpf...davvero splendido.>> sbottò indifferente Severus.

La creatura si voltò verso Piton e gli regalò un bel urlaccio, in tutta risposta al suo commento sarcastico, che lo fece leggermente sobbalzare. In effetti non se l'aspettava quella reazione - Maledetto pollastro! Se non appartenessi a Silente ti avrei già arrostito da un pezzo!- pensò brontolando fra sé e sé. Poi, il volatile tornò a concentrarsi sulla bambina ed iniziò a fare dei versetti simili alle fusa dei gatti.

<< Ciao piccolo.>> disse dolcemente Serena, inginocchiatasi a terra e porgendo la mano verso la creatura, che continuava a scrutarla attentamente. Il volatile, però, fece solo due passi pochi convinti. Allora Serena si guardò intorno e vide un vassoio di biscotti posti vicino ad una delle librerie. Si avvicinò e ne prese uno.

<< Signorina Potter! Non ti hanno insegnato che non si prende né si tocca la roba che non ci appartiene?!>> ringhiò Severus.

<< Fin troppo bene, signore.>> rispose amaramente, ma con rispetto << Però aspetti un attimo, per favore. Voglio provare a vedere una cosa. Vediamo se così si avvicina di più!>> prese il biscotto e lo sbriciolò in piccoli pezzettini. Si inginocchiò di nuovo, porgendo la mano con il biscotto sbriciolato ed iniziò ad incitare la creatura ad avvicinarsi.

<< Coraggio, vieni qui piccolo. Guarda cosa ho per te!>> la creatura, vedendo il biscotto sbriciolato, si avvicinò saltellando. Di sicuro ora si fidava ciecamente di Serena. Arrivata davanti a lei, il volatile iniziò a becchettare delicatamente sulla mano della ragazzina.

<< Aahahah, fa il solletico!>> disse ridendo.

Piton a quella scena avrebbe voluto vomitare – Ma dove diavolo è finito quel vecchio?! - pensò.
Finito il pasto, la creatura si fece accarezzare volentieri da Serena e le salì perfino sulla spalla come se fosse un pappagallo. In quel momento, dal camino si levò un enorme fuoco verde, dal quale uscì il Professor Silente.

<< Alla buon ora! >> sbottò acido Severus, stanco di aspettare.

<< Ah.. perdonami ragazzo mio! Ero stato convocato urgentemente dal Ministro della Magia. Mi ha trattenuto più del necessario purtroppo.>> poi Silente rivolse lo sguardo verso Serena.

<< Oh...vedo che tu e Fanny avete fatto amicizia, eh.. Serena?>> disse sorridente.

<< Ehehe direi di sì.>> rispose Serena con la creatura che si strusciava contro la sua guancia. - Oh per Salazar! Adesso attacca col discorsone amichevole! Ma perchè deve toccare sempre a me sopportare questa tortura?!- pensò insofferente Severus portandosi il pollice e l'indice alla radice del naso.

<< E' una Fenice, vero signor Preside?>> domandò. Sia Silente che Piton rimasero sorpresi da quella inaspettata intuizione.

<< Esatto, mia cara! Come hai fatto a capirlo?>>

<< Una volta da piccola avevo letto per qualche minuto un libro illustrato sulle Creature Mitologiche e c'erano disegnati sopra la Fenice e anche il Grifone, come la statua lì all'ingresso, signore.>> disse continuando ad accarezzare Fanny.

<< Accidenti, davvero sbalorditivo! Però, dimmi, come mai hai detto che l'hai letto solo per qualche minuto?>>

<< Perchè i miei zii non permettevano né a me né a mio fratello di leggere cose belle come quelle.>> incominciò a cambiare tono, rendendolo triste.

Silente e Piton guardarono la bambina alquanto perplessi.

<< E perchè tu ed Harry non potevate leggere cose belle?>> Serena attese qualche secondo prima di rispondere.

<< Dicevano che non ce lo meritavamo. Che eravamo dei piccoli e brutti mostriciattoli e che come tali dovevamo leggere solo cose brutte e di poco conto.>> disse con grande astio nelle parole. Iniziò anche a stringere i pugni agli orribili ricordi associati.

Silente e Piton si scambiarono uno sguardo serio.

<< Ma comunque non importa, signore! Abbiamo imparato lo stesso a parlare, a scrivere e a leggere. Stiamo bene, sul serio!>> disse, con dipinto in volto un sorriso, cercando di rassicurare Silente, ma quest'ultimo sapeva bene che la bambina stava solo nascondendo un grande senso di amarezza e di sofferenza.

<< E dimmi, mia cara, che età daresti a Fanny?>>

<< Mmmmh....>> Serena scrutò attentamente la Fenice.

<< Direi che, dal piumaggio piuttosto lucente e ben curato, sia un esemplare giovane, ma, essendo un creatura che prende fuoco all'ora della morte e poi rinasce nuovamente dalle sue ceneri ogni volta, non saprei che età attribuirle, signore.>> disse un po' spiazzata.

<< Aahahah bravissima Serena! Severus, ti sei beccato proprio una studentessa brillante, alla pari della signorina Granger a quanto pare!>> disse entusiasta Silente.

Piton spostò lo sguardo verso Serena.

<< Mmh...se la cava.>> si limitò a dire freddamente, storcendo di poco la bocca. Serena sbuffò a quel misero complimento. Poi si rivolse a Silente.

<< Anche di più della Granger, Prof.!>> esclamò energicamente.

A quell'esplosione di energia Fanny volò via dalla spalla di Serena e se ne tornò sul suo trespolo. Silente osservò la ragazzina leggermente stupito, mentre Piton la fulminò con lo sguardo per il suo atteggiamento troppo disinvolto.

-Oooops! - pensò Serena.

<< Oh cavolo....mi dispiace mi dispiace mi dispiace mi dispiace!>> iniziò a dire a raffica, rendendosi conto della fuori uscita irrispettosa che aveva appena fatto nei confronti del Preside e davanti al Professor Piton per giunta. Quindi si inchinò ripetutamente con la schiena come fanno i Giapponesi per scusarsi – Ma che deficiente, deficiente, deficiente, deficiente, deficiente! - disse mentalmente a se stessa – Bene, bravissima Serena! Adesso il Professor Piton ti farà il sedere a stelle e strisce! Te lo meriti, brutta deficiente! - continuò a dirsi.
Poi una bella risata di gusto ruppe quel silenzio imbarazzante.

<< AHAHAHAHAHAHAHAHAH! Oh Merlino! >> disse Silente asciugandosi una lacrimuccia dal tanto ridere. Piton era rimasto impassibile.

<< Posso intuire, mia cara, che la signorina Granger non ti sia molto simpatica, vero?>>

In quello stesso istante sia Serena che Severus alzarono lo stesso sopracciglio accompagnato da un'espressione schifata. Silente rimase sorpreso da quella sincronia di smorfie così simili fra loro. Comunque, era evidente che nemmeno al Professor Piton andava molto a genio quella Grifondoro.

<< Beh...diciamo soltanto che non è fra le persone che gradisco di più.>> rispose Serena cercando di rimanere a fatica più rispettosa possibile, anche se con un cenno di ironia.

<< Ti posso chiedere come mai?>> chiese Silente.

<< Professore, perchè lei è così....così...COSI'...SACCENTE!>> finalmente riuscì a dirlo. Lo tirò fuori come un botto. Piton si lasciò sfuggire un piccolo ghigno divertito. Silente invece rimase in silenzio ad ascoltare.

<< E' molto intelligente, e nessuno glie lo nega, ma deve sempre e costantemente intromettersi nelle discussioni altrui e vuole dimostrare ogni sacrosanta volta di saper tutto di tutto! Ma sta zitta un po'! >> disse riferendosi ad Hermione indirettamente, facendo ridacchiare Silente dall'evidente carisma della ragazzina.

<< Signore, a me le persone intelligenti piacciono moltissimo, non dico mica nulla. Ma almeno che possano dimostrare le loro capacità intellettive con una certa moderazione. E purtroppo Hermione, non è in grado di farlo e si dimostra veramente presuntuosa e irritante. Dico solo questo.>> disse Serena ricomponendosi un po'.

<< Mmmh capisco.>> disse Silente pensieroso.

<< Ed è stato questo a provocarti lo scatto di ira avvenuto un'ora fa?>>

Serena rimase di sasso e fortemente imbarazzata.

<< No, Professore.>> abbassò la testa amareggiata.

- Finalmente siamo riusciti ad arrivare al nocciolo della questione, era ora! - pensò Piton.

<< Allora quale è stata la causa, mia cara?>> chiese Silente con dolcezza, vedendo il grande disagio che quella domanda aveva creato alla bambina.

Serena però non rispose.

<< Forza, signorina Potter, rispondi alla domanda del Preside.>> la incitò Severus.

Serena prese un profondo respiro e cominciò a parlare.

<< Seamus Finnigan di Grifondoro, mi ha offesa, signore. Anzi, ha offeso un'altra persona.>> rispose Serena lentamente, cercando di controllare il suo respiro.

<< Chi ha offeso, Serena?>>

<< Mia madre, signore.>> disse trattenendo le lacrime pulsanti.

Piton si irrigidì di colpo a quelle parole. Silente se ne accorse.

<< Oh. Mi dispiace, mia cara. Immagino che il signor Finnigan abbia infierito sulla sua prematura scomparsa.>> Serena annuì.

<< Di sicuro il ragazzo ha fatto veramente male a dirti quelle cose. Ma non posso rimanere indifferente alla tua conseguente reazione, Serena.>>

<< Sì, signore.>> rispose rassegnata.

Poi, all'improvviso, Piton intervenne.

<< Se mi è concessa una parola, signor Preside. Ritengo che non sia solo la signorina Potter a dover pagare per le sue azioni. Consideri anche da chi è partita la causa scatenante del litigio.>> Serena rimase sbalordita da quell'intervento del suo Capo Casa in sua difesa.

<< Sì, me ne rendo conto Severus. E ti posso assicurare che anche il signor Finnigan farà ammenda per il suo sconsiderato comportamento. Però tu dovrai comunque assegnare una punizione alla tua studentessa, questo non si discute.>> Piton annuì.

<< Sono pronta, signore. Ho sbagliato, non mi faccio scrupoli ad ammetterlo apertamente. E quindi devo pagare.>> disse sicura Serena.

<< Oh....è davvero ammirevole da parte tua, mia cara. La maggior parte dei ragazzi mi supplica a volte per non spedirli appesi per i pollici nei sotterranei !>> esclamò Silente.

<< Che cosa ?!>> sbottò Serena stupefatta e un briciolo impaurita.

<< Aahaha...ma no! Sto solo scherzando! Quei metodi non li usiamo più da secoli ormai!>> rise di gusto il Preside.

<< Eh..eheh...eh uff! Mi ha fatto prendere un colpo, signore. Per curiosità, quanti studenti ha fatto morire di crepa cuore con questa “battuta”?>>

<< Mmh direi... più o meno... 170.>> rispose tranquillamente.

<< Condoglianze alle famiglie.>> disse ironicamente Serena alzando gli occhi al cielo; anche Piton in quel momento fece la stessa identica smorfia. Silente notò di nuovo quella particolare sincronia, rimase letteralmente stupito.
Si era fatta una certa ora e il Professor Piton aveva molte faccende scolastiche da sbrigare.

<< Albus, scusa se interrompo la tua dinamica conversazione con la signorina Potter, ma possiamo per Salazar darci una mossa?! Non ho tutto il giorno!>> sbottò acido.

<< Sì, certo Severus. Ti chiedo scusa se sto andando per le lunghe. Lo sai come sono fatto.>> disse sorridente.

<< Sì, come no.>> rispose Severus annoiato fino al midollo.

Poi il Preside si rivolse nuovamente a Serena.

<< Dimmi, mia cara. Sai cantare?>> Serena rimase un po' spiazzata da quella domandaMa che diavolo centra con la mia punizione?!- pensò.

<< Mi scusi, signore?>>

<< Sai...quando sono arrabbiato, triste o felice...insomma, quando provo emozioni di una certa intensità, per esprimerle e buttarle fuori, quando sono solo, mi metto a cantare. Qualsiasi canzone, a seconda del tipo di emozione che provo in quel momento.>>

<< Ehm...sì Professore, canticchio ogni tanto.>> disse leggermente imbarazzata.

<< Molto bene, molto bene. E sai disegnare anche? Musica e Arte sono un'ottima combinazione per la libertà di espressione.>>

<< Beh...faccio qualche schizzo di animali, ma non sono molto brava.>> disse ancora più imbarazzata vedendo anche la poca pazienza che faceva fuoriuscire da tutti i pori il Professor Piton.

<< Beh...sai come si dice “ per far sì che un bocciolo diventi una bellissima rosa, bisogna seguirlo e dargli il giusto nutrimento ogni giorno“. E poi non conta se un disegno è bello o brutto, conta solo l'emozione che l'artista vuole trasmettere.>> Serena rimase in silenzio ad ascoltarlo. Quel vecchietto quando parlava era davvero ipnotico.

<< Allora, mia cara, lascia che ti dia questo.>> andò verso uno dei cassetti della sua scrivania e tirò fuori un quadernetto viola di media grandezza, con all'interno tutte le pagine bianche.

<< Tieni, riempilo con le tue emozioni e i tuoi sentimenti. Prova a cantare mentre disegni. Ti assicuro che ti aiuterà molto a sfogarti.>> le porse dolcemente il quaderno.

<< Grazie, signore. Io...non so proprio cosa dire. Non ho mai ricevuto dei regali!>> disse al colmo della felicità. Gli occhi le erano diventati improvvisamente lucidi per la commozione a quella dimostrazione di dolcezza e di affetto del Preside.

<< Ma figurati, mia cara.>> rispose sorridente.

Serena si voltò verso Piton come per dire – Guardi Professore! Ha visto che bello?! - come fanno spesso i bambini piccoli in cerca di approvazione. Ma Piton, come suo solito, non mostrò particolare interesse; fece la classica smorfia di colui che era obbligato ad assistere ad una scenetta noiosamente dolce – Tsk... nausante! - pensò.

<< Ah! Un'ultima cosa!>> Silente, da un altro cassetto, prese fuori una specie di braccialetto verde intrecciato, come se fossero due serpenti a formarlo.

<< Tieni, Serena. Mettiti al polso questo.>>

<< Di che cosa si tratta, signore?>> disse indossando il braccialetto.

<< Molto semplice, è un Rilevatore Magico di Rabbia.>> Serena lo guardò interrogativo.

<< Funziona in questo modo: quando inizierai ad arrabbiarti a causa di stimolazioni negative esterne, il braccialetto inizierà a colorarsi progressivamente di rosso, facendoti percepire una particolare sensazione di calore.>> Serena rimase alquanto perplessa.

<< Stai tranquilla, mia cara. Non ti provocherà alcuna ustione, ti farà solo sentire un calore che varierà di intensità a seconda del grado di rabbia che raggiungerai. Ma bruciarti, non potrà mai farlo. E' contro il regolamento della Scuola infliggere punizioni o riabilitazioni corporali agli studenti. E poi sarebbe davvero disumano, per Merlino!>>

<< Ah, va bene Professore.>>

<< Quello ti aiuterà ad auto-temprarti in casi di situazione di forte stress emotivo. Tra l'altro, se sarai riuscita a calmarti, il braccialetto ritornerà verde come prima e rilascerà una sensazione di benessere che ti rilasserà completamente. In poche parole, è il premio per aver fatto la brava bambina!>> disse sorridendo.

<< Ok, signore. Farò del mio meglio per non spedire qualcun altro in Infermeria.>> rispose Serena prendendosi in giro. Silente ridacchiò, mentre Piton accennò a ghignare divertito.

<< Molto bene. Ora, Severus, dimmi, che tipo di punizione vorresti assegnare alla tua studentessa? Ricordati, chi di noi da giovani non ha fatto a botte ogni tanto?!>> disse facendo l'occhiolino alla bambina, la quale ridacchiò nel vedere la faccia costantemente seria del suo Capo Casa.

<< Direi che, date le circostanze, due pomeriggi di questo fine settimana, passati a pulire l'intera aula di Pozioni e a scrivere qualche riga di pergamena, possano bastare.>>

<< Per Merlino, Severus! Due pomeriggi interi non ti sembrano esagerati?>>

<< Non tollero che tu metta in discussione il mio modo di educare i MIEI studenti, Albus!>> gli occhio azzurri di Silente in quel momento sembrava che stessero luccicando, come quelli di un gatto quando richiede disperatamente la pappa: quegli occhi avevano il dono sciogliere anche il cuore più gelido del mondo. Infine, come volevasi dimostrare, Piton si arrese a quello sguardo supplichevole.

<< Argh! E va bene! Solo UN pomeriggio a pulire e a scrivere, contento ora?!>> sbottò acido e un tantino imbarazzato.

<< Chiedilo alla signorina Potter se è contenta, Severus. Di certo non sono io quello che hai messo in punizione.>> disse ridacchiando.

Piton si voltò verso Serena, incrociando minacciosamente le braccia fra il suo mantello nero.

<< Allora, signorina Potter. Sei “contenta” della punizione che ti ho assegnato?>>

<< Se la ritiene giusta per me, signore, non ho nulla da obbiettare.>> rispose timidamente.

<< Vorrei anche vedere.>> sbottò ironicamente.

Serena si imbronciò un poco – Che scorfano brontolone! - pensò.

<< Vorrei chiederti un'ultima cosa, mia cara: al momento che materie preferisci?>> chiese il Preside.

Serena ci riflettè un attimo.

<< Non saprei, signore. Non le ho ancora seguite tutte tanto da avere preferenze.>>

<< Beh...ho saputo che alla prima lezione di Pozioni hai fatto faville.>> disse sorridente.

<< Ho solo risposto alle domande che aveva posto il Professor Piton a mio fratello, signore.>>

<< E hai risposto anche egregiamente a quanto pare. Suppongo che Pozioni sia la materia prediletta quindi?!>>

<< Beh...non mi dispiace affatto. Al momento è la prima che ho trovato interessante.>> Piton alzò gli occhi al cielo annoiato. Era assolutamente sicuro che Serena stesse dicendo quelle cose solo per fare buon viso a cattivo gioco << Poi anche Trasfigurazione non mi sembra male, invece ...Volo sulla Scopa....oh mi Dio!>> disse tremando disgustata.

Sia Silente che Piton rimasero stupiti a quella affermazione.

<< Oh...strano. Di solito tutti gli studenti adorano volare sulla scopa. Come mai tu no?>> chiese incuriosito Silente.

Serena diventò rossa come un peperone.

<< Ho scoperto di soffrire di vertigini e...poi....praticamente... mezza Hogwarts ha visto la marca della mia biancheria intima.>> tra un po' le sarebbe uscito il fumo dalle orecchie come una pentola a pressione per quanto era al colmo dell'imbarazzo; Piton alzò il solito sopracciglio interrogativo << Non sono riuscita a trovare il giusto equilibrio e così mi sono sempre ribaltata a testa in giù.>>

<< Non ti preoccupare, Serena! Ci vuole solo pratica. Non ti dico io, quando avevo la tua età, quanti capitomboli ho fatto anche prima di sollevarmi da terra!>> alla bambina scappò una risata. Silente notò che Piton aveva una vena pulsante sulla tempia che era sull'orlo di scoppiare.

<< Ok, ok Severus! Adesso ho davvero concluso, stai calmo. Comunque Serena, ho visto che hai una certa attitudine per gli animali, e la fiducia di Fanny nei tuoi confronti la dice lunga, quindi, quando sarai al terzo anno di scuola, ti suggerisco di scegliere Cura delle Creature Magiche tra le 2 materie extra che deciderai di seguire.>>

<< Va bene, signore! Ne sarò lieta!>> rispose Serena entusiasta.

<< Oh ma guarda che ore sono! E' meglio che tu raggiunga i tuoi compagni a pranzo! Ti ho trattenuta anche fin troppo. Buona giornata, cara, e anche buona fortuna!>>

<< Grazie, Preside. Arrivederci!>> disse salutando Silente. Poi si rivolse verso il suo Capo Casa.

<< Arrivederci e buona giornata anche a lei Professor Piton.>> lo salutò educatamente, facendo l'inchino alla Giapponese, Piton ricambiò il saluto con un pigro cenno della testa.

<< Sabato pomeriggio nel mio ufficio alle 16.00 in punto, signorina Potter! Non tollererò ritardi, sono stato chiaro?!>> disse alzando la voce, visto che la bambina era già arrivata alla soglia dell'ingresso..

<< Certo, signore. Sarò puntualissima!>>

Così Serena uscì di corsa dall'ufficio di Silente, ansiosa di ritornare dalla sua amica Liz, dai suoi compagni Serpeverde e anche da suo fratello.
Piton si voltò insofferente verso Silente.

<< Santo Salazar, Albus! La tua arringa è durata più del solito!>>

<< Suvvia, Severus. Preferivi tornare a correggere tutti quei compiti, piuttosto che assistere ad una piacevole conversazione?>>

<< Lasciamo perdere, tanto è come parlare al muro.>> sbottò massaggiandosi le tempie.

<< Severus...potresti avvicinarti un attimo per favore? Devo dirti una cosa importante che nemmeno i quadri vorrei che sentissero.>> Piton alzò gli occhi al cielo e si avvicinò al Preside. In quell'istante Silente allungò una mano e staccò di netto una piccola ciocca di capelli dalla testa di Piton.

<< AAAARRRGH!! Santo Merlino, Albus?!! Ma che diavolaccio ti è saltato in mente!!?>> urlò Severus portandosi la mano alla testa, massaggiandosi il punto dolente.

<< Oh guarda...hai le doppie punte!>> esclamò tranquillo Silente.

<< Ragazzo mio, dovresti curarti di più. Hai dei così bei capelli corvini, è un peccato trascurarli così. Guarda i miei come sono belli lucenti! Vuoi che ti presti uno dei miei shampoo?>> sul volto di Piton erano raffigurate chissà quante espressioni, una più negativa dell'altra.

<< Ma va a quel paese Babbano, Silente!>> disse voltandosi di scatto e andandosene via infuriato come un bufalo - Ma per quale motivo sono rimasto a lavorare qui?! Ma perchè, per tutti gli Inferi, mi chiedo?!! - pensò brontolando e sbuffando al tempo stesso.

Silente poi si sedette pensieroso sulla sua grande poltrona rossa davanti al caminetto.

 

 

 

******

 

 

Una volta fuori dall'ingresso della scalinata col Grifone, Serena si ritrovò lì davanti ad aspettarla con in mano il suo zainetto una persona che non si sarebbe mai aspettata di vedere in una circostanza del genere.

<< Draco....?! Che ci fai qui?>> chiese stupita bloccandosi.

<< Ehi Ser! Come è andata con il vecchio pezzo grosso?>> disse facendo il finto interessato.

<< E a te che importa?!>> chiese incrociando le braccia e alzando un sopracciglio.

<< Beh siamo compagni di Casa e.... siamo amici, no?>> disse con aria da sbruffone.

<< E da quando, precisamente, saremmo amici noi due?!>> chiese acida strappandogli lo zaino di mano e incominciando a camminare verso la Sala Grande.

<< Beh da quando.....da quando.....beh non saremmo proprio amici, ma almeno conoscenti sì dai!>> esclamò Draco.

<< Già, come no!>> disse schifata.

<< E dai Serena! Sto cercando di essere gentile!>> Serena si voltò di scatto verso Draco.

<< Quanto sei falso! Tu non sai nemmeno cosa significa la parola “gentilezza”!>> Draco rimase spiazzato. In quel momento il braccialetto iniziò a colorarsi di un giallo pallido ed incominciò ad emanare un lieve calore. Serena lo sentì e tentò di calmarsi.

<< Che cosa vuoi da me?>> chiese seria Serena, ma calma.

<< Volevo solo dirti....che sei stata forte prima con quel Grifonidiota. Tutto qui.>> rispose Draco abbassando lo sguardo leggermente imbarazzato. Serena lo guardò sgranando gli occhi.

<< Quei cazzotti che gli hai tirato! Cavolo...sono stati fenomenali!>> Serena si avvicinò un tantino continuandolo a fissare. Draco si fece indietro, mettendosi sulla difensiva.

<< Che c'è?!>> chiese rigidamente.

<< Chi sei tu e che cosa ne hai fatto del vero Draco Malfoy?!>> disse Serena indicandolo spaventata per finta.

<< Ma stai zitta, scema! Ti sembra così strano che persino io riesca a fare un apprezzamento a qualcuno?!>> urlò Draco.

<< Francamente....Sì!>> rispose tranquilla.

<< Sei proprio una stupida, proprio come quello sfregiato di tuo fratello! Quello scemo è talmente debole da non essersi nemmeno un minimo scomposto per l'insulto che vi ha fatto quel suo compagno Grifondoro!>> esclamò rabbioso.

<< Ehi, brutto presuntuoso, sbruffone, pallone gonfiato dai capelli leccati da una mucca che non sei altro! Lui è più fragile di me e preferisco finirci io in punizione piuttosto che lui!>>

<< Ma fammi il piacere! Vorresti farmi credere sul serio che desideri fargli da balia per il resto della tua vita?!>> Serena rimase in silenzio per qualche istante, spiazzata da quella domanda.

<< Non osare parlare male di mio fratello! Altrimenti ti riduco in polpette come Finnigan, chiaro!?>>

<< Uh uh uh ! Che paura!>> disse Draco sghignazzando, facendo finta di tremare e sventolando in aria le mani.

<< Argh! Sei solo uno sciocco ragazzino viziato! Mi fai solo perdere tempo.>> sbottò Serena voltandosi e riprendendo a camminare per il corridoio.

Poi, all'improvviso, si sentì nel corridoio uno strano verso.

<< Hei, che cavolo è quel coso volante?!>> disse Draco.

Era Fanny, che stava volando verso Serena. Si posò sul suo braccio e Serena iniziò ad accarezzarla.

<< E' una Fenice!>> - Ignorante! – pensò.

<< Ciao bella! Ti manco già?>> disse Serena dandole un buffetto sul becco. Poi, dopo aver ricevuto qualche coccola, Fanny staccò alla ragazzina un paio di capelli e poi volò via in tutta fretta.

<< AAAIIAAHHH! Ma che ti è preso, Fanny?>> - Forse sarà il suo modo di ringraziare per le carezze, boh! Valle a capire queste bestie- pensò.

<< AHAHAHAHAH ti avrà preso per un cespuglio di ramoscelli per farci il nido!>> disse Draco ridendo a crepapelle.

<< Aaahh .. sta zitto Malfoy!>> rispose acida Serena, girando nuovamente i tacchi e dirigendosi verso la Sala Grande – Muoio di fame! Ho bisogno di ciiiiboooo!- pensò nervosamente.

Poi anche Draco tornò sui suoi passi.

 

 

******

 

 

Silente stava leggendo un libro, seduto comodamente sulla sua enorme poltrona rosso porpora davanti al camino.
In quel momento Fanny rientrò nel suo ufficio, atterrò sul bracciolo della poltrona e porse a Silente la ciocca di capelli di Serena.

<< Oh..molto bene, piccola mia! Sei stata davvero brava, ti meriti un premio!>> disse tirando fuori dalla tasca un bocconcino sfizioso.

Silente si alzò e andò verso la sua scrivania. Aprì un cassetto e tirò fuori un paio di fazzoletti bianchi: uno era aperto, mentre l'altro stava avvolgendo qualcosa. Silente prese in mano il fazzoletto vuoto, lo aprì e vi avvolse delicatamente all'interno i capelli neri di Serena. Prese anche quell'altro già chiuso, lo aprì di poco e guardò attentamente un'altra ciocca di capelli neri, quella strappata bruscamente al povero Professor Piton.

- Devo togliermi assolutamente questo dubbio. Altrimenti rischio di impazzire - pensò fra sé e sé Silente.

Prese entrambi i fazzoletti, li riavvolse per bene e li ripose delicatamente dentro ad una busta di color azzurro chiaro con dentro una lettera.
Silente, poi, chiamò a sé Fanny. Le diede la busta, sigillata adeguatamente, e le assegnò un compito ben preciso.

<< Portala al San Mungo, Fanny. Cerca di non sgualcirla troppo, per favore.>> Silente aprì la finestra e la Fenice volò subito fuori verso la destinazione assegnatale.

Silente richiuse la finestra e camminò pensieroso con le braccia incrociate dietro alla schiena, ritornando alla sua comoda poltrona.

- Speriamo che non ci mettano troppo -

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice:

ma quanto cavolo mi sono divertita a scrivere questo capitolo?!! XD In futuro, quando Serena seguirà i consigli di Silente, le farò cantare alcune canzoni dei nostri tempi oltre a quelle risalenti agli anni '80-'90, perchè secondo me ce ne sono parecchie che riflettono i suoi stati emotivi ^-^ Non la farò cantare sempre, tranquilli ;)

Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto!

Alla prossima! SMACK xxx

  
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