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Autore: HellSINger    09/05/2013    2 recensioni
Nell’oscura citta’ di Nevalage una malattia si diffonde questa e’ chiamata Oscurità,il morbo riesce a rendere lo spirito piu' buono un'assassino senza scrupoli.
l'oscurità divorerà il mondo o ci sono speranze per il futuro?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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non nasconderti dietro il destino ciò che sei è una tua scelta

Quel silenzio era davvero imbarazzante e la strega si affrettò a cambiare discorso,
“Ah, che sbadata non ti ho chiesto come ti chiami”
Il ragazzo benedisse quella domanda
“Mi chiamo Amaranto”
Gli occhi sella necromante luccicarono“Che bel nome”
“eh…dav-vero ti piace?”
“um..SI, Amaranto deriva dal greco vuol dire infinito, durevole, ha un significato bellissimo,sai un nome è un destino”
“e il tuo?”disse Amaranto arrossendo
“ il mio destino si traduce in Eleonora, colei che vive nella luce, la pietosa”
“a-nnche il tuo nome è bello…sai sembra che qualcuno gia’ sapesse che saresti diventata un’ Eleonora perfetta”
Eleonora diventò rossa e decise di cambiare nuovamente discorso.
“sai, ieri ho finalmente terminato il mio periodo di formazione, dunque da oggi ogni tramonto dovrò difendere la città santa di Nevalge dai cursed”
“città santa, non farmi ridere, parli della stessa gente che ti tira le pietre? Hanno tentato di ucciderti perché dovresti salvarli?...insomma potresti…morire”
La giovane sorrise “l’hai detto tu sono la perfetta Eleonora…”
“ti proteggerò io ”esclamo il giovane deciso ed irremovibile
“Perché?”lei era davvero stupita
“perché non esistono piu’ persone buone come te, non voglio che qualcosa possa sporcare la tua luce, dopo tutto il corrotto sono io ed è giusto così”il ragazzo sorrise tristemente
“umm…mi puoi dire perchè dici così?”
“è una lunga storia”
“se me la vuoi raccontare io ho tutto il tempo e la pazienza che vuoi…”
“ok, beh sono diventato un Cursed la scorsa settimana, e durante la mia prima notte folle ho ucciso le figlie del vescovo, che si è vendicato la mattina seguente dando fuoco alla mia casa mentre i miei dormivano e io ho dato prova del male insito nella mia anima, ho sentito odore di fumo e sono fuggito,le fiamme hanno avvolto tutto in pochi minuti, e sono rimasto immobile mentre le mie sorelle urlavano, salvateci, fa male…poi è giunta la notte a darmi conforto, quando sono tornato in me il sole era già alto, e la mia città non c’era piu’ da li’ la follia mi ha sempre accompagnato ovunque andassi, ho sempre cercato dei posti isolati per evitare di uccidere troppi innocenti…
Poi ho visto quella sporca feccia che ti tirava le pietre, tu che stringevi quel rosario, sembravi una santa.. così ho trattenuto la follia per un po’, sai che non ho fatto tantissimo e il resto lo sai già…mi chiedo perché mi hai salvat…”
Non ebbe neanche finito che la strega lo abbracciò piangendo
”ismait lumino, sai hai appena dato prova che nel tuo cuore c’è luce, ti sei caricato la croce sulle spalle mi hai salvato, cio’ tu non lo chiami essere buoni?”
“non potrà mai cancellare i miei peccati”
“perché puoi servire la luce, la luce ama piu’ quelli come te che quelli che sembrano santi”
“Eleonora che mi dici di te…”
“su di me non c’è molto da dire, sono la odiata strega di Nevalge, il mio rosario è quanto di piu’ prezioso ho, è la mia vita, l’unico ricordo dei miei genitori che sono morti quando ero molto piccola da allora ho vissuto da sola in questo bosco,in questa vecchia, enorme, fredda chiesa, a leggere le antiche preghiere prima di dormire, e a guardare il cielo di giorno, sai cercavo la tenebra che avrebbe distrutto le tenebre, cercavo… te…Amaranto, ne sono stata convinta dal momento in cui ho visto il mostro e l’angelo che si contendevano i tuoi occhi, mentre cercavi di salvarmi…”
Era sceso il silenzio ancora una volta.
Il giovane sentì una sensazione simile alla follia, ebbe un’ improvvisa voglia di dare un bacio alla strega, per placare le sue ferite, o forse per sapere che sapore avesse uno spirito così dolce,
più aspettava e più quel desiderio lo consumava.
La ragazza lo guardò e gli diede un bacietto sulla guancia,
“Vorrei parlare ancora ma devo preparami per la caccia” Detto ciò si avviò verso una qualche remota stanza della chiesa.
Lui la guardo finchè non scomparve.


se vuoi troppo non sarai mai felice

Amaranto si mise spalle al muro, scivolò dolcemente.
Finché non rimase seduto. Cosa stava per fare? Aveva mangiato tutte le frittelle ma aveva ancora fame.
C’erano troppi pensieri che vagavano liberi nella sua mente.
Chiuse gli occhi e decise di affogare nei pensieri.

Eleonora era nella stanza segreta della chiesa dove le antiche reliquie attendevano un padrone.
Aprì le ante del simulacro dove la grande spada del dominatore della luce giaceva.
Con mano tremante la prese, sarebbe diventata la sua padrona?
Strinse la fodera, respiro intensamente, e vi incastonò il suo cuore: il rosario, quello era il momento della verità.

Riaprì gli occhi, dove si trovava?
Poteva facilmente sentire: erba sotto i piedi, la presenza del cielo, il rumore del mare,
il profumo dei fiori di amaranto e di rose, sentiva tutte queste cose, ma era immersa nelle tenebre piu’ assolute.
Non sapeva casa era andato storto: quella doveva essere la spada del dominatore delle tenebre. Sforzò la vista, scorse due enormi occhi viola e un sorriso: tanti denti bianchi che assomigliavano a quelli di uno squalo.
“salve mia giovane pretendente”esordì una voce che echeggiava ovunque in quel “mondo”.
“cosa agognate nelle tenebre del vostro cuore, la fama, la vendetta o solo morte e autodistruzione?”
La strega fissò quegli occhi “desidero la salvezza”.
Una risata roca e beffarda la investì “la salvezza non è affar mio…capisco la spada della luce non ti ha voluto per via di quella bellissima macchia nel tuo spirito, certe colpe non si possono dimenticare…oh strega che hai perso tutto che farai? Lascerai che il mondo trovi la sua salvezza autodistruggendosi? O distruggerai il male per mantenere quest’ordine?”
“se è per l’ordine del mondo non esiterò a distruggere tutto l’insalvabile”
“E’ da secoli che non incontro qualcuno di così interessante, bene strega, accetto di servirti…per tutta l’oscurità nel tuo pensiero” il sorriso si trasformò in un ghigno sadico.

Era ormai il tramonto quando Eleonora andò a chiamare Amaranto.
Lo trovò appoggiato al muro con l’aria assorta. Il giovane sposto i suoi occhi su di lei e apprezzò: le lunghe calze bianche , la veste lunga fino al ginocchio di seta nera, le maniche a sbuffo con un delicato merletto, i suoi lunghi capelli rossi che contornavano il suo collo lungo, la sua pelle era così pallida e delicata ed emanava un profumo inebriante.
Amaranto balzò in piedi, sentiva il cuore martellargli nelle tempie, afferrò i polsi sottili della strega, la teneva in pugno, ferma, mentre si avvicinava sempre piu’ al suo collo bianco latte, il profumo si fece piu’ intenso.
La maga deglutì “vedo che hai ancora fame, mi dispiace se non ho messo abbastanza sangue nelle tue frittelle”.
Il ragazzo stava già per affondare i denti nel suo collo, quando improvvisamente la sua bocca cambiò destinazione strisciando sulla sua pelle.
Amaranto mirava alle labbra rosse sangue della ragazza,in principio la baciò con cura e delicatezza quasi temesse di romperla al solo contatto, poi quasi spaventato e pentito delle sue azioni la spinse via da sé .
“Eleonora perdonami” furono le sole parole che riuscì a dire
   
 
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