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Autore: mlousty    10/05/2013    6 recensioni
Scappare.
Tutto ciò che sapeva fare, era scappare. Scappare dal bene, scappare dal male. Sempre e solo scappare. Ma non c'era mai via d'uscita.
Ogni uomo, davanti a delle difficoltà, si tirava indietro. E lui aveva fatto lo stesso.
Non sapeva affrontare, come la stagrande maggioranza delle persone, le difficoltà e gli ostacoli che gli si presentavano davanti.
Ma poi c'era sempre qualcuno a fare la differenza. C'erano quegli uomini che facevano delle difficoltà e degli ostacoli la loro forza. Grazie alle difficili scelte si rafforzavano, e ne uscivano più forti di prima.
Ma lui no. Lui non ci era riuscito e forse non ci sarebbe riuscito mai.
Continuava a scappare, sempre.
--
Mary avrebbe solamente voluto indietro la propria felicità. Avrebbe voluto tornare indietro e non averlo lasciato andare.
Conor avrebbe voluto ritornare indietro e non lasciare la sua ragione di vita. Avrebbe voluto non esser stato così tanto sciocco da averla lasciata andare.
Entrambi volevano non esser dimenticati.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mary go round-15

 

 

Mary Go Round

(15)

Epilogo - A thousand years.

 

 

 

 

Leggete con questa di sottofondo: A Thousand Years – Christina Perri

 

 

 

Conor stava autografando tutto ciò che gli veniva posto davanti, durante l' m&g, senza neanche fare più caso a cosa fossero. Cd, foto, magliette.. non gli importava, gli bastava il fatto di far felice più gente possibile.
Era seduto ad una piccola scrivania accanto ad un enorme vetrata che dava sulla piazza, ed ogni tanto, quando la folla si affievoliva per qualche istante, si voltava nella speranza di incontrare un volto conosciuto.
Una voce lo destò dai suoi pensieri. Travis.
"Ehi, dimmi tutto!", disse il biondo.
"E' ora di andare.", lo informò la guardia.
"Un'altra decina di persone ed andiamo, ok?", chiese speranzoso. Voleva passare ancora del tempo con le sue Mayniacs.
"Solo dieci, mi raccomando!", affermò
Travis, serio.
Il ragazzo sorrise, riprendendo a firmare e a conversare con le sue fans.

 

 

 

Mary era davanti allo specchio, indecisa sul suo abbigliamento. Non era niente di troppo esagerato, ma le sembrava comunque inappropriato. Optò per un cambiamento veloce: jeans e maglietta. Semplice, ma carino.
Si parò di nuovo davanti allo specchio, e si piacque.
Era impensabile di come fosse agitata per un semplice incontro, che forse le avrebbe cambiato la vita. In bene o in male, questo era tutto da scoprire.
"Mary, farai tardi! Sbrigati!", le urlò la madre dal piano di sotto.
"Eccomi, sono pronta!", esclamò scendendo di furia le scale. Prese giacca e borsa, ed uscì fuori richiudendosi la porta alle spalle, per poi ricordarsi di aver lasciato via qualcuno di molto importante.
"James, vieni su!", lo incitò, prendendolo poi per mano.
Sorrise, perchè ogni volta lui era il suo primo pensiero, ma in quell'occasione la sua testa era invasa da altro.

 

 

Conor aveva già sforato di una quindicina di persone, quando Travis ritornò da lui infuriato. Il biondo cercò di scusarsi, dicendo all'uomo che fra un sarebbe uscito fuori per andare via. Da quando era nata Mary, Travis non si sopportava più. Era diventato come isterico, poichè non riusciva a reggere la lontananza dalla figlioletta. L'ultima persona della fila, era una bambina. Le autografò il suo cd, per poi stravaccarsi sulla seggiola sul quale era stato seduto per circa tre ore.
Chiuse gli occhi, ma dopo qualche secondo qualcuno gli picchiettò una spalla.
"Travis, arriv..", si interruppe all'istante, quando davanti ai suoi occhi ne comparvero altri due, di un nocciola intenso. Erano perfettamente identici a quelli della sua Mary, solo che quelli che aveva davanti, erano di un bambino piccolo.
"Piccolo, cosa ci fai qui?", chiese dolcemente il ragazzo. Il bimbo si limitò a tacere, ma gli porse una fotografia. Ritraeva lui e Mary a Londra, sulla loro panchina a Green Park. Risaliva a cinque anni prima, nel periodo in cui erano stati felici.
Ma improvvisamente una domanda balenò tra i pensieri di Conor.
Come faceva quel bambino ad avere una sua foto con Mary?
Rimase a fissare quella foto per tanto tempo, con ancora il bambino al suo fianco, fino a che non decise di parlare nuovamente.

"Chi te l'ha data questa foto?". A quella domanda, il bambino sorrise contento, come se ciò che il biondo gli avesse chiesto fosse uno dei migliori complimenti che si possano ricevere.
"Me l'ha data la mia mamma!", rispose fiero.
Il ragazzo non capì. "Dov'è la tua mamma?", chiese ancora.
Il bimbo allargò ulteriormente il suo fantastico sorriso, prima di voltarsi verso la grande vetrata, ed indicare una donna mora seduta su di una panchina.
Il biondò puntò lo sguardo dove il bimbo gli aveva indicato, e non appena incontrò gli occhi della giovane, cominciò a piangere.
Mary era lì, e li stava fissando, sorridendo felice.
Il biondo alzò la mano in segno di saluto, e lei ricambiò agitando la mano.
Dopo pochi istanti, Conor si sentì prendere per mano e condursi all'esterno.
Sorrise felice al gesto del bimbo.

 

Quando entrambi furono fuori, il bambino sciolse la presa dalla mano di Conor e prese la rincorsa per poi fiondarsi fra le braccia della mora. Lei lo abbracciò forte, e quell'abbracciò fu ricambiato da un sonoro bacio.
Mary, poggiando il piccolo su di un fianco, vide il biondo in lontananza, al quale fece il segno di avvicinarsi. Conor cominciò a camminare, fino a quando non le fu davanti.
"Questa è la mia mamma!", disse il bimbo rivolgendosi a Conor.
"E lui è James!", ribattè Mary rivolgendosi sempre al biondo.
Il ragazzo sorrise.
"Piacere James, io sono Conor.", esordì porgendo una mano al piccolo James.
Il ragazzino sorrise
, prima di affondare il viso nel collo della madre.
La ragazza sorrise, e voltandosi verso il biondo, si perse nei suoi occhi azzurri.
Le era mancato guardarlo, e come una ragazzina arrossì. Per non farlo vedere, mise a terra James.
"E' un piacere rivederti, Mary.", disse Conor, richiamando la ragazza dai suoi pensieri.
"Anche per me lo è
.", rispose.
"Perchè sei qui?", chiese.
Mary incastrò nuovamente i suoi occhi in quelli del biondo, per poi avvicinarsi a lui lentamente e posare le sue labbra su quelle dell'altro. Pian piano entrambi schiusero le labbra, e fecero scontrare le proprie labbra. Entrambi erano al settimo cielo, e quando si staccarono si sorrisero dolcemente.
"E' per questo che sono qui, per noi.", affermò Mary.
"Hai intenzione di illudermi, di ferirmi e di deludermi ancora?", chiese il biondo.
"No, perchè altrimenti illuderei anche James, ferirei e deluderei anche lui. E non voglio, non voglio farlo di nuovo. Ti amo e non ti lascerò andare via ancora.", rispose convinta la mora, prima di esser racchiusa di nuovo in un dolce bacio da Conor. "Ti amo anche io, Mary Parker. Non ho mai smesso di farlo.", le rispose soffiandole sulle labbra, tra un bacio e l'altro.

 

"Quanti anni ha?", chiese il biondo indicando il bambino.
Erano nella sua stanza d'albergo, ed entrambi stavano osservando James dormire.
"Tre anni.", rispose Mary, sorridendo dolcemente.
"Come l'hai avuto?"
"Dopo che sono venuta da te a Manchester, esattamente un mese e mezzo dopo, ho conosciuto un ragazzo a scuola. L'ho conosciuto nello stesso modo in cui ci siamo conosciuti noi due, ti ricordi?", si interruppe e si voltò verso il biondo. Conor annuì, e la ragazza sorridente andò avanti. "Mi è subito piaciuto, perchè mi ricordava molto te, anche se non vi assomigliate affatto fisicamente. Dopo due mesi ci siamo fidanzati, e siamo stati insieme un anno e mezzo. La nostra storia, però, è stata parecchio travagliata a causa tua."
"Perchè?", chiese il ragazzo.
"Perchè io non ho mai smesso di amarti, anche se stavo con Zayn. Perchè pur di non dimenticarti, ho fatto qualsiasi cosa. Ti ricordi il mio diario segreto, quello che tu ti divertivi a leggere ogni volta?". Il biondo annuì ancora.
"Bene, il giorno in cui ho incontrato Zayn, ho ricominciato a leggerlo per rivivere ogni singolo momento della nostra storia. Un giorno Zayn mi ha sorpreso mentre lo leggevo, ed abbiamo litigato. Lui mi ha lasciata ed io mi sono sentita di nuovo uno schifo. Io lo amavo sul serio, l'ho amato davvero fino a che non mi ha dato la prova di non accettare quello che tu eri stato per me."

  "Dopo averlo conosciuto, avevo smesso di autolesionarmi, ma quando sono stata lasciata ho ricominciato. Poi dopo una settimana sono ritornata da lui chiedendogli scusa, e siamo stati insieme altri cinque mesi. Quando ero ritornata con lui, però, avevo la sensazione che mancasse qualcosa.."
"Cosa era che mancava?", chiese Conor, interrompendola.
"Mancava che non lo amavo, mancava il fatto che lui non era te.", rispose.
"E perchè hai aspettato cinque mesi prima di troncare?"
"Perchè ci ho messo cinque mesi per capire. Quando l'ho lasciato, avevamo litigato di nuovo a causa tua. Lui aveva letto la lettera che mi avevi mandato insieme alle rose, il giorno dopo avermi vista a Green Park con lui, sulla nostra panchina. Ed aveva letto anche l'ultima pagina del diario che avevo scritto, che risale al 20 Luglio del 2014."
"Cosa avevi scritto?", curioso, il ragazzo la interruppe di nuovo.
"Avevo scritto che non lo amavo più."
"Ma perchè sei ritornata da me adesso, dopo tre lunghi anni?"
"Perchè dopo aver lasciato Zayn, ho scoperto di essere incinta. Mi vergognavo di me stessa, perchè avevo privato a Zayn di formare una famiglia con me. Ma ciò che avevo fatto era giusto, e lo ritengo giusto anche ora."
"E nel frattempo cosa hai fatto?", chiese.
"Ho continuato ad andare all'università nonostante la gravidanza, e tre giorni fa mi sono laureata in psicologia!", rispose entusiasta.
"Brava la mia piccola!", esordì il biondo, lasciando un bacio a stampo alla ragazza.
Mary sorrise.
"Ma.. lui sa che ha un figlio?", disse.
"Si, gliel'ho detto non appena l'ho saputo. E' felice di avere James, ed io sono felice che lui sia riuscito a dimenticarmi e a costruirsi una famiglia sua.", sorrise la mora.
"Si è sposato?"
"Sì, ed aspetta anche un altro bambino. Una femminuccia."
"Sono contento anche io che tu sia ritornata da me.", sorrise lasciandole piccoli baci sulla guancia.
"Non ti turba sapere che ho avuto un figlio da un altro?", sospirò sulle labbra del biondo.
"Tu ora dove sei?", le chiese.
"Con te.", gli sorrise.
"Allora no, non mi da fastidio.", e la baciò di nuovo, stavolta sul serio. Entrambi si desideravano, ma dovevano fare attenzione ora che c'era anche il piccolo James.
"Ti amo."
"Io ti amo di più.", obiettò il biondo.
E di nuovo un bacio.

 

 

Il giorno dopo essersi rincontrati, Mary, Conor e James andarono a casa della mora, visto che nei due giorni seguenti, il piccolo sarebbe dovuto stare con il padre. Quando Zayn venne a prendere suo figlio, conobbe anche per la prima volta Conor. Avevano chiacchierato a lungo, come se fossero vecchi amici, e questo a Mary fece più che piacere.
Dopo che James e suo padre si congedarono, Mary condusse violentemente Conor nella sua camera da letto.
Lo voleva.
Cominciarono a baciarsi come due forsennati, e lentamente si spogliarono dei loro indumenti. Si ritrovarono nudi, l'uno accanto all'altra. Continuavano a baciarsi, ed ogni tanto cacciavano dei gemiti di piacere.
"Mi sei mancata.", soffiò il biondo sulle labbra della sua ragazza, prima di penetrarla delicatamente. Dapprima cominciò con spinte deboli, per poi aumentarle. Mary circondò il bacino del biondo con le gambe, e con le braccia lo attirò ancora di più a . Quando entrambi vennero, urlarono all'unisono, per poi scoppiare a ridere come dei cretini. Conor uscì da lei, e si adagiò al suo fianco. Le posò un ennesimo bacio sulle labbra, prima di stringerla forte a .

 

Non le sembrava vero, a Mary non sembrava reale essere di nuovo fra le braccia di quell'uomo che l'aveva sempre fatta sentire speciale e unica. Sentire di nuovo il suo profumo, assaporare di nuovo le sue labbra e il suo amore, era come essere in paradiso. Perchè quando lei guardava il suo uomo negli occhi, trovava il suo paradiso. Era sempre stato così, ed era felice di averlo finalmente capito.

 

Conor sentiva il suo cuore battere all'impazzata. Lo aveva sentito di nuovo sorridere, come quella volta che l'aveva baciata per la prima volta. Forse ora stava sorridendo ancora di più, ma l'importante ora era avere il suo amore accanto.
Quella ragazza dagli occhi nocciola, era il suo essenziale. Il suo essenziale per vivere al meglio.

 

"Ehi Mary, sei sveglia?", sussurrò Conor all'orecchio della mora.
"Mmm.. dimmi.", assonnata, Mary aprì gli occhi leggermente.
"Tu mi ami, giusto?", chiese retoricamente.
"Certo, che domande mi fai alle quattro del mattino?", rispose la mora irritata.
"Vuoi restare al mio fianco per sempre?", domandò ancora.
"Sì Conor, sì!", rispose.
"Allora che ne dici di.. sposarmi?", disse il biondo, felice e soddisfatto.
Mary scattò subito in piedi, e non curandosi del fatto di essere nuda, si rinchiuse in bagno.
Lì pianse, perchè non avrebbe mai pensato che Conor, nonostante tutte le sofferenze che lei gli aveva provocato, le avrebbe mai chiesto di sposarlo.
Il biondo, dall'altra parte della porta, si stava preoccupando terribimente.
"Amore, cosa succede?", chiese, bussando ripetutamente e fortemente alla porta.
All'improvviso questa si spalancò, lasciando apparire una ragazza bellissima con  gli occhi rossi per il pianto.
"Cos'è, non vuoi sposarmi?", chiese
il biondo allarmato.
"No, affatto. Io voglio sposarti più di ogni altra cosa al mondo, solo che non mi sembra vero.", disse, con ancora le lacrime che le scendevano sulle guance.
"Credici invece, perchè te lo sto chiedendo veramente.", Conor sorrise, per poi inginocchiarsi davanti alla mora con un piccolo cofanetto fra le mani. "Mary Parker, vuoi sposarmi?", chiese aprendo il contenitore, il quale conteneva un magnifico anello. Era bellissimo nella sua semplicità.
"Sì, sì, sì. Mille volte sì!", disse la mora, lasciandosi baciare dolcemente.

 

 

 

 

 

Sette mesi dopo

 

 

 

Mary e Conor erano sull'altare, davanti a centinaia di invitati, ma soprattutto davanti a James e al sacerdote.
"Tu, Conor Paul Maynard, vuoi prendere come tua legittima sposa lei, Mary Elizabeth Parker, per amarla ed onorarla tutti i giorni della sua vita?"
"Lo voglio!", pronunziò il biondo, e dopodichè infilò la fede nuziale all'anulare sinistro della ragazza avanti a lui.
"Tu, Mary Elizabeth Parker, vuoi prendere come tuo legittimo sposo lui, Conor Paul Maynard, per amarlo ed onorarlo tutti i giorni della sua vita?"
"Lo voglio!", rispose con convinzione la mora, per poi infilare anch'essa la fede all'anulare sinistro di Conor.
"Vi dichiaro marito e moglie!", annunciò il sacerdote, e poi diede il consenso allo sposo di baciare la sposa. Conor baciò dolcemente Mary, la sua dolce mogliettina.
Era felice, e quando uscirono fuori dalla Chiesa sotto l'applauso generale di tutti i presenti, si voltò verso Mary.
"Io ti amerò sempre, nonostante tutto ciò che succederà.", le disse.
"E io ti amerò per mille anni, e per mille anni ancora, perchè tu sei tutto ciò che desidero Conor."

E con queste parole, Mary e Conor si giurarono amore eterno, un amore che niente e nessun avrebbe mai potuto distruggere.
Perchè quando l'amore colpisce, non chiede prima il permesso. Non ti fa scegliere di chi innamorarti. Arriva, punto. E quando entra nella tua vita, non puoi fare assolutamente nulla, se non piegarti al volere di questo sentimento così forte ed intenso. Sei fottuto, e rimarrai ad esserlo, perchè l'amore fa innamorare a sua volta dell'amore stesso.
Rimarrai sempre fottuto, perchè l'amore è più forte di qualsiasi altra cosa.

 

 

 

 

 

 

 

«..and all along I believed I would find you,
time has brought your heart to me.
I have loved you for a thousand years,
I’ll love you for a thousand and more...»

 

 

 

 

 

 

 

 

FINE.

 

 

 

My Space:

Ehiiiiii, ragazzuole mieee! ♥
Eccoci qua, con l’ultimo ‘My Space’ , l’ultimo capitolo, e di conseguenza l’ultimo aggiornamento a ‘Mary Go Round’.
Sono contenta, molto.
Sono contenta di come si sia svolta questa storia, di come è evoluta, e di come è cambiata rispetto a quella che mi ero immaginata al principio. In questi sei mesi, sono successe tante cose: sono cresciuta, ed ho conosciuto tutte voi, e poi taante altre cose! ;)
Vi confesso che questa storia non l’avevo programmata così, non volevo farla così. Però vari eventi mi hanno indotto a modificarla e farla uscire in questo modo, e ne sono orgogliosa.
E’ ovvio che per oltre ad essere contenta del mio operato, sono anche dispiaciuta perché ho già finito. E’ la mia prima storia su cui metterò il visto nella casella ‘completa’, e mi fa un po’. :)

Ma soprattutto, devo ringraziare alcune persone molto importanti..
VOI!
Grazie perché avete reso possibile il completamento di questa storia
.
Grazie perché non mi avete abbandonato, nonostante i miei aggiornamenti poco costanti.
Grazie perché mi avete sopportato nei miei ‘My Space’.
Grazie per le vostre parole
.
Grazie per i complimenti.
Grazie per gli 11 preferiti, le 6 preferite, e le 17 seguite. Possono sembrare poche, ma per me sono tanto. Mi fanno felice! :)
Grazie per esserci state sempre.
Grazie per le tutte le recensioni e i commenti brevi.
Ed infine, GRAZIE PER NON AVER CHIUSO LA PAGINA QUEL Dì CHE AVETE LETTO IL PROLOGO DI ‘Mary Go Round’.
Grazie, grazie, grazie, grazie! Grazie di cuore!! ♥

Ultimissima cosa, spero che l’epilogo vi sia piaciuto e che non vi abbia fatto schifo.
Ho voluto non essere scontata fino all’ultimo, quindi non so se sono riuscita a non esserlo pure nell’ultimissimo capitolo.
A me piace particolarmente, e spero vi abbia fatto piacere seguirmi nella mia bellissima avventura!

Un bacione enorme, mi mancherete.

Marialuisa ♥

 

 

P.S. Se volete continuare a seguirmi, ho in corso un’altra storia su Conor. → This Girl.

Ciaoo ragazzeeee, vi adoroo!! ♥

 

 

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