Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Laura Anita Winchester    10/05/2013    2 recensioni
Temptation è una dei "preferiti" ovvero il giocattolo di Lucifero. E' una dei migliori nel suo campo e lavora sempre da sola. Quando arriverà Storm, un altro demone le cose incominceranno a cambiare... ci sarà una vera e propria caccia all'uomo.
Castiel è un angelo caduto privilegiato dal fatto di essere appena scampato all'Inferno e alle "cure" di Lucifero, ma ha fatto una promessa e sa che quella non sarà l'ultima volta che vede un demone...
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Bere sangue umano non ti sembra un po’ esagerato, Cassiel?
Si voltò senza mollare la presa sul collo del demone.
Lucifero lo fissava con le braccia incrociate sul petto nudo. I muscoli guizzavano imponenti sotto le braccia muscolose e la vita si stringeva, fino ad entrare in un paio di pantaloni neri.
- Pensavo che fossi più ospitale – commentò l’angelo.
Il capo degli inferi controllò il demone a distanza – Lascialo andare.
Altrimenti? – poi alzò un dito – No, aspetta… - iniziò divertito – Prima tu lasci stare Temptation e me, poi lascerò il tuo amato cucciolo.
Lucifero piegò la testa di lato – Mi stai ricattando?
- A quanto pare parliamo la stessa lingua – commentò l’angelo stringendosi nelle spalle.
Scoppiò a ridere – Un angelo che cerca di fregarmi e che si comporta da demone! Cosa devo aspettarmi? – chiese tornando serio – Qualche imprecazione o gesto impuro? Ah, no. Quello lo hai già commesso.
- Non sono un angelo qualsiasi. Sono un angelo caduto – sibilò Cassiel – E questo è uno degli svantaggi del signore, rendere i migliori liberi di fare ciò che vogliono.
- Mi sembrava che secondo il grande capo, voi foste liberi di fare quello che volete – commentò Lucifero divertito, continuando a punzecchiarlo.
Cassiel si strinse nelle spalle – Non è più il mio caso ormai – allungò una mano pronto ad attaccare.
Lucifero schioccò le dita, ma Cassiel fu più veloce e si trasportò, lasciando Storm a terra libero.
Satana si guardò attorno alla ricerca dell’angelo che comparve alle sue spalle – Cercavi me?
Lo spinse contro il muro mandandolo in frantumi.
Allungò una mano in direzione di Storm che si stava rialzando e lo atterrò in preda alle convulsioni.
Lucifero si avventò su di lui, colpendolo e facendogli perdere il controllo sul demone.
Il braccio di Lucifero premeva contro la carotide di Cassiel, rischiando di soffocarlo.
- Ma guardati. Un angelo costretto a diventare un demone… e per cosa? – commentò.
- Ti ucciderò – sibilò.
- Ah, l’amore. Quanto può far commettere imprudenze o sciocchezze come queste! – commentò alzando gli occhi al cielo – Pensi davvero che io possa morire? Ti svelo un segreto – sussurrò avvicinandosi al suo orecchio – Io sono già morto.
Cassiel posò una mano sullo stomaco di Lucifero – Ma posso farti soffrire.
Dalle labbra di Satana uscì del sangue, ma il demone non si scompose - Credi davvero che lei ti sarà riconoscente? Che lei cercherà di accettarti per quello che sei e imparerà ad amare? Non è un normale essere umano. E’ un demone, ma senza poteri. Inoffensiva, Cassiel. E probabilmente sarà già morta quando tornerai.
La rabbia ammontava dentro di lui, bruciando dentro - Devi lasciarla stare – sibilò.
Devi lasciarla stare – gli fece il verso – Tutte stronzate! Tu morirai, lei morirà. Nessuno sopravvive a Lucifero.
 

Temptation aprì gli occhi e si trovò a fissare il soffitto bianco di una camera da letto.
- Maledizione – sibilò sentendo la testa pulsare dal dolore.
Quel maledetto angelo l’avrebbe uccisa con i suoi giochetti da mago.
Dio, aveva bisogno di un’aspirina.
Fece per alzarsi ma si trovò bloccata. Imprecò guardando la stoffa stretta ai polsi.
Non poteva averla lasciata così, mentre lui…
Mentre lui cosa?
Dove era andato Cassiel?
Chiuse gli occhi scuotendo il capo – Che stupida – sospirò – E’ ovvio, maledizione, l’Inferno.
Tirò un braccio verso di sé, strattonando la stoffa che non cedette.
- Cassiel! Giuro che se non ti uccide Lucifero ti ucciderò io – sibilò.
Sentì un rumore di chiavi e la porta principale che sbatteva.
Alzò la testa – Cassiel?
I passi che risuonavano sul pavimento si interruppero.
Il demone richiamò per una seconda volta l’angelo e i passi ripresero nella sua direzione.
Un ragazzo giovane apparve sulla porta della camera, poi si voltò quando vide che era in reggiseno – Oh, mi scusi.
- Liberami, maledizione – sibilò Temptation tirando la stoffa.
Il ragazzo biondo si voltò e si avvicinò a lei – Non pensavo che il signor Cas fosse uno a cui piacessero queste cose.
Temptation si massaggiò i polsi – E tu chi saresti?
- Jensen, seguo i corsi del professore e vivo qui quando non sono in viaggio per studio. Tu sei la sua ragazza? Sono felice che abbia trovato qualcuno che li voglia bene.
Temptation alzò la testa di scatto – Cosa vuoi dire?
Jensen sospirò – Gli studenti dicono che è stato un miracolo che mi abbia accettato in casa sua. All’inizio è stato difficile, non voleva saperne di parlarmi della sua vita. Poi una sera che ha alzato un po’ troppo il gomito, mi ha raccontato delle cose assurde – scosse il capo – Angeli e demoni, ma alla fine mi ha parlato di una ragazza.
L’attenzione del demone saliva alle stelle – Una ragazza?
- Deve essere stata una vecchia delusione amorosa. Diceva che lui dopo una brutta ferita, probabilmente che si era causato durante il servizio militare, si è presentato da questa ragazza che lo ha aiutato e poi lo ha abbandonato. Da allora non ha più voluto avere rapporti importanti con delle persone. Mi stupisce infatti di averti trovata qui – commentò fissandola. Si alzò – Scusa, non dovevo annoiarti con tutta questa storia.
- Nessuna noia, davvero – sussurrò Temptation fissandosi le mani.
- Non so a che ora torni Cas, vuoi che ti preparo qualcosa?
- No, grazie. Bevo un po’ d’acqua e tolgo il disturbo.
Il ragazzo annuì – Ok, spero di poterti rivedere.
Temptation fece un sorriso tirato – Lo spero anche io.
Lo sperava davvero.
Afferrò la maglia indurita dal sangue secco e la indossò, poi passò in cucina e afferrò il coltello che prima aveva lanciato contro Cassiel e uscì.
Attese sulle scale in silenzio, respirando l’aria fresca del primo mattino.
Una sagoma si materializzò davanti ai suoi occhi, camminando vicino alle scale – Sei ancora viva.
- Fury, che sorpresa – commentò il demone.
Lui fece un profondo inchino – Temptation, la tua bellezza è strabigliante anche dopo una grave ferita.
Lei sorrise - Lo sai che non sopporto che qualcuno tocchi questo corpo – commentò la donna saltando addosso al demone e facendogli sbattere la testa sul terreno.
- Sono un demone, non puoi uccidermi con un semplice coltello – le fece notare Fury.
Non voglio ucciderti – sussurrò Temptation fissando la lama che spariva dentro il corpo del demone – Voglio un passaggio per l’Inferno.
   
 
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