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Autore: telesette    11/05/2013    1 recensioni
Emma fu molto cauta nello spiegarmi la situazione, scegliendo attentamente le parole affinché fossi in grado di comprenderla, ma ciò che disse andava ben oltre il livello di assurdità presente in tutti e sette i volumi scritti da Zia Rowl. In breve, dopo tanti anni passati ad interpretare il personaggio di Hermione Granger, qualcosa sembrava non essere andata troppo per il verso giusto; una parte importante di lei, qualcosa di difficilmente spiegabile a parole, era rimasta in qualche modo a far parte dell'universo immaginario di Harry Potter; da principio non ci aveva fatto troppo caso, cambiando look e vestendo altri ruoli, ma adesso era come se si sentisse in un certo senso "spezzata"...
Genere: Fantasy, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Devo dire che è comodo avere accanto una celebrità, specie dovendo andare per negozi.
Il gestore del minimarket infatti, sbavando per un autografo di Emma Watson, non mi fece pagare gli undici euro e novantacinque della solita scatola di croccantini per gatti. Già che c'ero, potevo anche approfittarne per fare un po' di scorta settimanale gratuita... ma non mi sognerei mai di rovinare chi lavora onestamente.
D'altra parte il mio piccolo amico quattrozampe non poteva certo restare digiuno e, data la mia carenza pecuniaria, una scatola di croccantini in omaggio non si rifiuta mai.

- Spero non le diano fastidio i gatti - esclamai.

Emma sorrise.
Casa mia non si può certo definire una reggia ( "letamaio" è anzi il termine più corretto! ), ma io e Carlomagno ci stiamo bene ugualmente. Scapoli convinti, entrambi amanti della libertà e della quiete, desiderosi solo di cogliere ogni momento possibile per metterci pancia all'aria...
Mi viene però il dubbio che forse avrei dovuto mettere almeno un po' d'ordine in casa, prima di farvi entrare la Watson.

Foto- CARLOMAGNO, PICCOLO SCIAGURATO CHE NON SEI ALTRO !!!

Come al solito, dopo aver messo a soqquadro ogni cosa, quella piccola peste aveva preso possesso del divano e del telecomando. Difatti stava sereno e beato, stiracchiandosi come se niente fosse, ignorando il fatto che io ci fossi o meno.
Ipocrita.
Faceva finta di dormire, il ribaldo, era tutta scena.
Sì, Carlomagno ha imparato fin troppo bene il mestiere dell'attore: se la critica mi definisce un "cane" a recitare l'Amleto, ebbene lui invece è un Otello perfetto!
Non appena mi sentì scuotere la scatola dei croccantini, drizzando l'orecchio e aprendo l'occhio, Sua Eccellenza Felina si degnò di scrollare le riverite zampette per balzare dal divano alla ciotola che attendeva solo di essere riempita.

- Ti sei almeno accorto che abbiamo un'ospite, o no?
- Meow - rispose scocciato, indicando la ciotola con la zampina.
- Razza di... Tò, mangia - tagliai corto, versandogli la pappa. - Mastica piano, mi raccomando!

La Watson rimase piuttosto intenerita da quel simpatico farabutto, il quale prese subito ad ingozzarsi come un porcello, tanto che provò ad accarezzarne il bianco pelo morbido sulla testina e le orecchie. Carlomagno sembrò apprezzare, di fatto si mise sornione a fare le fusa, tuttavia nulla poteva distogliere la sua attenzione da quei bocconcini.
Nel guardarsi attorno, per quanto l'appartamento fosse piccolo, la Watson poté vedere un mucchio notevole di cose interessanti.
La mia libreria non era certo fornita quanto quella del mio mentore ed amico Francesco ( buonanima! ), ma poteva vantare ugualmente svariati titoli di: narrativa, poetica, saggistica, oltre ad una ragguardevole collezione di classici fantasy.
Mentre i libri di Moccia ed E.L. James facevano comodamente da "sostegno" per il tavolo della cucina, i miei modellini del Pequod e dell'Hispaniola ( le celebri navi di "Moby Dick" e "L'Isola del Tesoro" ) facevano degnamente figura sulla mensola lì accanto. In un angolo, tra colla e listelli di balsa ancora da montare, vi erano invece La Perla Nera e il Jolly Roger.
La raccolta delle Fiabe Sonore Fabbri, con tanto di mangiadischi e 45 giri in vinile direttamente dagli anni '80, era accanto al divano anche se graffiata e rovinata dal tempo. Mentre le videocassette dei Classici Disney e le scatole coi vecchi giochi da tavolo, impilate e sistemate con cura sugli appositi scaffali, stavano proprio sotto ai fumetti di Topolino e a tutte le altre serie che avevo raccolto negli anni: Tex Willer, Dylan Dog, Diabolik, Zagor, Martyn Mystere, Vampirella, Asterix, I Peanuts, eccetera...
In particolare, Emma mi chiese cosa fosse quella specie di impalcatura tagliata a metà, talmente grande da impegnare quasi tutto il soggiorno.

- Beh, quello è il modello del Nautilus - spiegai. - Un mio amico ha impiegato sessant'anni a disegnarlo, partendo dal romanzo di Verne e studiando vari fotogrammi delle versioni cinematografiche aventi come protagonista il Capitano Nemo... Sto ancora provando a ricostruirlo, basandomi sui suoi progetti, ma non sono neppure a metà!
- Incredible - esclamò lei.
- Ordunque, ci mettiamo a sedere, così parliamo meglio di quel discorso di prima?

Emma annuì.
Il problema era tuttaltro che semplice: in pratica si trattava di passare dalla dimensione reale a quella immaginaria, permettendo ad Emma Watson ed Hermione Granger di incontrarsi faccia a faccia, e così facendo recuperare la parte di Emma che il suo personaggio aveva nel tempo assorbito completamente.

- Miss Watson - dissi. - Attraversare le barriere che separano la realtà dalla fantasia, nel vero senso della parola, non è un'esperienza di per sé dolorosa; ma più cercherà di darsi una spiegazione "logica" a tutto questo, più le risulterà enormemente difficile avvicinarsi all'obiettivo della sua ricerca... Non so se mi spiego!
- Sorry... Può ripetere, per favore?
- Intendo dire che, se vuole arrivare ad incontrare l'altra sé stessa ( ossìa Hermione ), non deve farsi troppe domande sul "come" ciò sia possibile... Deve solo lasciarsi andare, un po' come quando recita o si trova sul set fotografico, e dare retta unicamente al suo istinto e alla sua immaginazione!
- Tenterò!
- Bene - sussurrai. - Adesso, cerchiamo invece i ferri del mestiere...

FotoCiò detto, tirai fuori da sotto al divano una piccola borsa nera di plastica e ne tirai fuori il contenuto: una Lettera 35 della Olivetti, il mio gioiellino più prezioso, l'unica in grado di trasformare in realtà tutti i miei sogni.
Emma sgranò gli occhi, chiaramente perplessa dall'idea che io avessi intenzione di usare quel rudere, allorché provai a spiegarle che non si facesse ingannare anche lei dalle apparenze.
E' vero, una macchina da scrivere è senza dubbio un mezzo un po' "antiquato", specie nell'era dei computer e dell'alta tecnologia avanzata...
Ma è proprio questo che la rende fondamentale, aldilà di certi sciocchi pregiudizi, poiché in essa si riflette ciò che è davvero essenziale per una persona in grado di vedere e pensare con la propria testa anziché con quella degli altri.

- Questa qui è la "mano" di telesette - spiegai. - Ogni storia nasce da qui, dal rumore di ogni carattere sulla carta, e poi successivamente viene trascritta al computer; lo so che può sembrare assurdo ed inconcepibile ma... si fidi, è esattamente quello di cui abbiamo bisogno!

 

( continua )

   
 
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