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Autore: W A R R I O R    11/05/2013    31 recensioni
Se tu potessi avere una sola notte,
per restare con me e renderlo migliore?
Quello che eravamo,quello che siamo, è nascosto nelle cicatrici.
Se tu potessi, lo faresti?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Vi consiglio di leggere il capitolo con questa canzone
http://www.youtube.com/watch?v=oUu_NLqYReU

 




 

Mistake
                                  - errore- 

 







Think you made your greatest mistake
I'm not gonna call this a break
Think you really blew it this time
Think you could walk on such a bad lie
Won't be taking the midnight calls
Ignoring the rocks you throw at my wall
I see it written in your face
You know you made it

Your Grates Mistake 



 

 
 
 
 
 
 
 
 



Louis  rimase a fissare il telefono, a bocca aperta, per dei buoni dieci minuti, restando impalato davanti alla porta della camera di Harry. Lo schermo del suo I-Phone era nero, vuoto, proprio come si sentiva lui in quel momento.
Non era colpa sua. Non era sua la colpa di quello appena successo.
Come poteva saperlo? Infondo, lui aveva fatto solo ciò che gli aveva chiesto Taylor. Non aveva pensato che quella fosse una trappola, per incastrare Harry e metterlo in cattiva luce. Non aveva pensato che dall’altra parte del telefono ci fosse Destiny ad ascoltare Harry mentre ‘’si dava da fare’’.
Non l’avrebbe mai fatto, non avrebbe mai messo i suoi due migliori amici contro. Lui che era il primo a volere che quei due aprissero gli occhi e capissero che erano fatti l’uno per l’altra,  capissero che erano fatti per stare insieme. Lui che era il primo a spingere uno tra le braccia dell’altro, ma... ora?
Ora aveva buttato all’aria tutte le possibilità. La possibilità che loro tornassero insieme. Ora, grazie a quella telefonata, ha spinto Destiny ad allontanarsi da Harry. Con quella telefonata, aveva svelato a lei, alla sua dolce migliore amica, chi Harry fosse diventato in realtà.
Si sentiva uno schifo. Era schifato e arrabbiato con se stesso. Incoscientemente aveva tradito il suo migliore amico, e , nello stesso tempo stava facendo soffrire la sua migliore amica che , per quanto lo negasse, era ancora legata a Harry.
 
Perchè fare tutto questo, solo per dividere due persone, che si amano?
 
 
 
 
 
Louis era furioso con Taylor. Che diritto aveva di immischiarsi nella vita di due persone, e allontanarle?
Ma infondo lui lo sapeva. Aveva notato lo sguardo geloso, negli occhi della ragazza, quando in casa si parlava di Destiny.
E ora aveva avuto la sua vendetta.  Aveva svelato a Destiny la verità, ciò che Harry fosse diventato, e per concludere in bellezza lui, non volendo, aveva dato la dimostrazione ‘’pratica’’ di quanto detto dalla bionda.
Taylor era convinta che una volta svelato questo alla mora, lei si sarebbe allontanata da lui, e da una parte era anche vero, ma ciò che la bionda non sapeva era che Harry lottava per le persone che amava. Louis sapeva che Harry non si sarebbe arreso così facilmente nel tentativo di tornare insieme a Destiny.
Avrebbe lottato, e di questo ne era sicuro.
Con quella certezza Louis, posò il cellulare nella tasca posteriore dei suoi jeans e, ignorando i piagnucolii nella stanza dell’amico, scese sotto, in cucina.
Trovò i ragazzi, che si litigavano il telecomando della televisione.
E nonostante non fosse dell’umore giusto, riuscirono a strappargli un sorriso.
Si buttò a capofitto sul biondino che, spaesato da quel improvviso attacco, perse l’equilibrio e cadde rovinosamente dal divano, trascinandosi sopra di lui, Louis.
- Louis...- disse Niall con fare sensuale, cercando di parlare con tono roco e sexy – Non credi che sarebbe inadatto farlo davanti ai ragazzi, e per di più sul pavimento?- gli chiese accarezzandoli i capelli.
- Taci- rispose Louis, alzandosi da Niall e tendendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi.
Liam sorrise scuotendo la testa sussurrando un – Siete impossibili- guadagnandosi la linguaccia dei diretti interessati.
Una porta venne sbattuta furiosamente, mentre la ragazza con le lacrime agli occhi scendeva velocemente le scale, seguita da Harry.
- Lo sapevi che venendo a letto con me, non sarebbe cambiato niente- le disse per l’ennesima volta, sbuffando leggermente.
I ragazzi si girarono scocciati, dalla parte della cucina, guardando quella scena che ormai avevano visto un migliaio di volte.
- Sei uno stronzo Harry Styles! – le gridò la ragazza con voce nasale e acuta, aprendo la porta di casa – Spero che nella vita tu soffrirai!- concluse uscendo da quella casa ad ampie falcate.
Harry sbuffò passando le mani tra i ricci,  facendo il suo solito gesto per sistemarseli.
Il telefono del riccio, poggiato sul tavolino a fianco di Liam, s’illuminò , e subito dopo partì una suoneria famigliare.
- Harry – disse una voce dall’altra parte del telefono.
- Taylor - rispose lui con finto entusiasmo  - Che vuoi?-
Louis aprì gli occhi impaurito, mentre l’ansia si impossessava di lui e i sensi di colpi si facevano sentire.
- Sai oggi chi ho incontrato?- gli chiese con la sua solita vocetta acuta e fastidiosa. 
- No e non mi interessa- le rispose Harry bruscamente.
-  Dovrebbe... perchè ho incontrato Destiny – gli disse la ragazza, sapendo che in quel momento stava giocando con il fuoco.
Harry strinse i pugni, e  il respiro incominciò a diventargli irregolare, mentre una strana paura si  faceva strada  in lui.
- Cosa gli hai detto? – le chiese, temendo nella risposta, guardando i ragazzi che lo guardavano spaesati, tutti tranne Louis, ovviamente.
Taylor, dall’altra parte del telefono sorrise malignamente.
Ora lui doveva soffrire, proprio come lei quella sera che ha scoperto la verità su di lui.
 
Che la sua vendetta abbia inizio.
 
- Oh beh.... – iniziò facendo la vaga – Abbiamo parlato un po’ di tutto.... – Harry la interruppe  bruscamente, irritato
– Arriva al punto odio chi mi tiene sulle spine –
Taylor sbuffò – Gli ho detto la verità Harry, tutta la verità – gli disse marcando bene quel ‘’tutta’’.
- Quale verità?- chiese stufo a quel punto,  Harry urlando incurante degli sguardi interrogatori e preoccupati degli amici, puntati su di lui.
- Chi tu sei, Harry. Cosa sei diventato. Cosa hai fatto dopo che lei ti ha lasciato, questa verità-
Qualcosa,  a quelle parole, dentro di lui si ruppe mentre l’ansia e la paura di perderla s’impossessarono dentro di lui. Non poteva perderla. Non avrebbe permesso che qualcuno gliela portasse via, che gli togliesse quel piccolo raggio di sole, che gli aveva illuminato la sua vita, fredda e buia. Non poteva semplicemente lasciar perdere la faccenda, non ora che il destino gli aveva dato un’altra possibilità, per stare con lei.
Ma lui, come uno stupido, aveva sprecato quest’ altra possibilità.
Come uno stupido si era lasciato sopraffare dalla gelosia ed era diventato , di nuovo, quell’Harry che sfogava il suo dolore nel sesso.
E 0ra. Ora rischiava davvero di perderla. Se prima lui credeva che lei potesse tenerle il muso per un pò, ora rischiava di vederla allontanare nuovamente da lui, e vederla scomparire per sempre dalla sua vita. Camminando ognuno dei due in strade diverse, parallele, consapevoli che le loro vite non si sarebbero incrociate di nuovo.
Harry deglutì rumorosamente, mentre questo pensiero gli passava per la testa, nella quale c’erano altri mille pensieri diversi. Troppi, per esprimerne uno solo.
- Ah e ringrazia Louis – concluse la bionda,  sorridendo per averlo lasciato senza parole,  chiudendo la chiamata convinta  di una sua sfuriata con l’amico.
Il riccio, buttò a terra il cellulare per il nervosismo, mentre si metteva le mani nei capelli.
I ragazzi si guardarono tra di loro, indecisi sul da fare, mentre Louis aveva lo sguardo basso.
- Cos’è successo Hazza?- gli chiese pazientemente Liam, arrivandogli a fianco e accarezzandogli dolcemente la schiena seguito a ruota dagli altri ragazzi, tutte tranne Louis che rimase seduto sul divano colpevole.
Harry alzò la testa, puntando gli occhi rossi e gonfi in quelli di Liam, color nocciola, tanto simili a quelli di lei, nei quali non ci sarebbe mai più rispecchiato.
- Ho rovinato tutto, Liam. Come un coglione ho rovinato tutto – gli disse affondando la testa sulla spalla di lui.
-Se ti ama, ti perdonerà – gli disse Liam, comprendendo la preoccupazione dell’amico.
Il riccio alzò di scatto la testa dalla spalla del moro, che si allontanò per l’improvviso sbalzo d’umore di Harry.
Puntò il dito contro Louis, ancora di spalle – Tu lo sapevi vero?!- gli urlò contro.
Louis ,nonostante fosse spaventato dal tono di voce di Harry, si alzò dal divano e facendosi coraggio si posizionò davanti a lui.  
I ragazzi osservavano la scena, alternando gli occhi da Harry a Louis, pronti a scattare nel caso uno dei due sarebbe saltato addosso all’altro.
- Io non sapevo niente! Taylor mi ha incastrato! Mi ha chiamato e mi ha detto di poggiare il telefono alla porta di camera tua! Io l’ho fatto, perchè pensavo che così vi avrei fatto lasciare, ma cosa ne potevo sapere io che stava ascoltando Destiny, eh?-
A quelle parole Harry cercò di tirare un pugno all’amico, ma prontamente venne bloccato da Zayn che gli portò le sue braccia dietro la schiena, avendo previsto  la mossa di Harry
- Beh tu non potevi stare più attento?! Sapevi che quella troia voleva farmi allontanare da Destiny!- gli gridò contro, dimenandosi dalla stretta di Zayn che proprio non accennava a volerlo liberare.
- Basta! Era proprio questo che voleva Taylor! Voleva allontanarti da Destiny, e poi, siccome aveva messo in mezzo anche Louis, sapeva che avreste litigato. Vuole che tu rimanga solo – disse Niall,  puntando lo sguardo , severo, su entrambi
- Invece di litigare, perchè non corri a parlarle? Prima che sia troppo tardi- aggiunse Liam abbassa voce, facendo segno a Zayn di lasciare andare Harry.
Il riccio  lanciò un ultimo sguardo di fuoco a Louis e uscì velocemente dalla casa, mettendosi a correre per la strada, ignorando le gocce di pioggia che avevano iniziato a bagnarli il viso.
 
 

 

***

 
 
 
 
 
La ragazza, seduta sul davanzale della finestra, guardava le goccioline di pioggia infrangersi sul vetro della grande finestra di camera sua. Si chiedeva come potesse piovere, visto che ormai l’estate era alle porte.
Non che la pioggia non era di suo gradimento, anzi rispecchiava perfettamente il suo stato d’animo.
Sospirò affranta, mentre posava lo sguardo sull’grande orologio appeso proprio sopra la porta di camera sua.
 
19:20
 
Erano passate due ore, da quando lei era tornata a casa.
Erano passate due ora da quando lei si era chiusa in camera sua, ignorando le domande dell’amica che le chiedeva com’era andata, e aveva trovato riparo nel suo piccolo mondo della musica che in quel momento era l’unica cosa che le deva confronto.
Erano passate due ora, dopo che aveva sentito quei gemiti per telefono, e le avevano dimostrato  che tutto quello che le aveva raccontato la bionda fosse vero.
Eppure lei aveva smesso di sperare nel contrario, di sperare che tutta quella giornata fosse solo un brutto sogno dal quale  si sarebbe svegliata e avrebbe trovato affianco a sé il suo Harry, quello che lei aveva conosciuto, quello di cui si era innamorata.
Riportò lo sguardo sulla finestra, mentre con le dita seguiva le goccioline di pioggia che scendevano sul vetro, come lacrime.  
La pioggia e i temporali le erano sempre piaciuti. Si ricordava che, quando era piccolina e c’erano i temporali si rifugiava nel letto di sua mamma  e nel tentativo di addormentarsi ascoltava la pioggia che batteva sul tetto, creando quel rumore che per molti era fastidioso, mentre per lei era rilassante.
 
 
 
Cercò di ignorare le urla della sua amica, che sicuramente stava parlando al telefono  con qualcuno dei ragazzi, e si concentrò  guardare fuori dalla finestra, osservando i nuvoloni grigi  all’orizzonte.
Era strano il tempo a volte, combaciava perfettamente con il suo umore quasi come se fossero la stessa cosa: quando lei era felice, con il sorriso sulle labbra ed aveva voglia di uscire e divertirsi, il sole splendeva alto nel cielo, mentre quando lei era triste, che se ne stava chiusa in camera sua e non accennava a voler uscire, pioveva e il sole veniva oscurato dalle nuvole cariche di pioggia.
Sospirò, sentendo dei passi salire le scale, aspettandosi di veder spuntare dalla porta una famigliare chioma rossa, ricordandole che il tempo dell’interrogatorio era arrivato. Si preparò mentalmente, per  cercare di rispondere alle domande che l’amica le avrebbe posto , con più calma possibile e soprattutto senza piangere, altrimenti Bonnie sarebbe andata a parlare con lui, magari gli avrebbe alzato pure le mani, per il suo comportamento, e lei voleva evitare tutto questo. Preferiva risolvere le cose lei stessa, se si presentava l’occasione di farlo. Non amava le persone che andassero a parlare, per conto suo, preferiva farlo lei stessa. Infondo non aveva paura di dire le cose in faccia, diceva sempre quello che pensava che ferisse le persone o meno.
Bonnie aprì la porta dell’amica osservandola prestare attenzione a ciò che succedeva fuori la finestra, piuttosto di quello che succedeva in casa.
- Mi dispiace, non ha voluto fermarsi- le disse a bassa voce , facendo segno al ragazzo di entrare.
Destiny annuì impercettibilmente, non smettendo di guardare la pioggia infrangersi sul vetro con più violenza, quasi come se sapesse che lui era qui.
Harry si inginocchiò davanti alla ragazza , ancora di spalle, e le toccò delicatamente il braccio  intenzionato ad ottenere un contatto visivo.
La ragazza distolse lo sguardo dalla pioggia, sempre più violenta,  e lo rivolse ad Harry  inginocchiato davanti a lei.
Non era la prima volta che rimaneva incantata da quegli occhi   meravigliosamente verdi , però ogni volta che gli incontrava ci si perdeva completamente, riuscendo a scavare nel profondo di lui e capire cosa le stesse comunicando attraverso essi.
Era sempre stata brava a leggere negli occhi delle persone: riusciva a capire se quelle stavano mentendo oppure se stavano dicendo la verità, riusciva perfino a capirne gli stati d’animo.
E ora quegli occhi sembravano voler esprimere una sola cosa, sembravano chiederle : perdono.
Destiny sapeva che Harry non era stupido, e lui più di tutti conosceva i suoi punti deboli. Ecco, i suoi occhi erano uno di quelli.
Lui sapeva, che se ci si sarebbe persa sarebbe crollata tra le sue braccia. Però sembravano esprimere un perdono sincero, ed era proprio questo che le faceva venire i brividi : esprimevano una sincerità inverosimile, quasi come se la vita di Harry dipendesse dal perdono di lei.
- Cosa ci fai qui? – gli chiese Destiny , inespressiva,   cercando di interrompere il contatto visivo troppo intenso con il riccio.
- Sono venuto per chiederti scusa – le rispose, cercando di incrociare, nuovamente,  i suoi occhi. Rinunciò quando si rese conto  che la ragazza non era intenzionata a mostrargli i suoi bellissimi occhi marroni.
Sospirò rassegnato e cercò di riprendere il discorso, ma lei  lo interruppe prendendo la parola.
- No, non voglio sentire niente. Non voglio sentire le solite frase fatte strappalacrime, che probabilmente avrai detto a tutte. Non voglio sentire le tue scuse, se quelle non vengono dal cuore – alzò gli occhi dal pavimento, che in quel momento era molto più interessante della persona davanti a lei, e il suo cuore perse un battito quando vide che quel verde che tanto amava era ricoperto da un velo leggero di lacrime.
- Non le ho mai dette a nessun altra, sono sempre stato sincero con te. Ho camminato per ben 10 minuti sotto la pioggia, e sono anche bagnato fradicio- le disse mostrandogli la maglietta che si era appiccicata al torace, evidenziando i muscoli – Ma non m’importa, e sai perché? Perché l’unica cosa di cui m’importava quando correvo, come un cretino sotto la pioggia sotto gli sguardi divertiti di quelli che stavano in macchina, eri tu. Tu,  e la mia fottuta paura di perderti. E ora sono qui, di fronte a te, buttando via il mio orgoglio, chiedendoti scusa... per tutto. Scusa se sono un coglione. Scusa se ho rovinato tutto.
Scusa se non voglio lasciarti andare.  – concluse prendendole la mano, sperando che non ritrasse da quel contatto.
Degli odiosi brividi le attraversarono la schiena, al contatto della mano calda di lui in quella di lei.
Sapeva che Harry non stava mentendo, il suo tono di voce era sincero.
Ma le chiedeva scusa per cosa? Per cosa si sentiva in colpa?
Infondo loro non stavano insieme, che senso aveva giustificarsi con lei che non era nemmeno la sua ragazza? Perché invece non era andato a chiarirsi con Taylor?
Destiny si inginocchiò, arrivando alla stessa altezza di Harry.
Sotto gli occhi sorpresi di lui, gli accarezzò dolcemente una guancia, mantenendo il contatto visivo.
- Dimmi che non senti le stesse cose che sento io, quando ti sono vicino. Dimmi se non senti i brividi quando ti tocco. – disse accarezzandole la schiena con le mani, sentendo i muscoli irrigidirsi a quel contatto. Sorrise – Dimmi che il tuo cuore non batte forte quando siamo ad una distanza minima. Dimmi che i tuoi sentimenti per me sono cambiati, e che ora vuoi un’altro. Dimmi tutto questo e allora ti lascerò in pace -
- Mi dispiace Harry, non provo niente di tutto questo- si morse un labbro, aspettando la reazione di lui, che non tardò ad arrivare.
 Le mise due mani intorno alla vita, avvicinandola al suo petto e facendole incrociare le gambe intorno al suo bacino.
Avvicinò il viso all’orecchio e le sussurrò – Allora perché sento il tuo cuore battere? –
Strofinò il naso nell’incavo del suo collo lasciandoci dei piccoli umidi baci.
La ragazza si lasciò sfuggire un piccolo sospiro di  piacere, che non sfuggì alle orecchie di Harry che soddisfatto, continuò  a fare il suo lavoro.
- Dovresti andare – gli disse tornando ad essere fredda  e inespressiva, cercando di sciogliere la morsa in cui lui l’aveva  rinchiusa.
Harry annuì  sospirando mentre l’aiutava ad alzarsi da terra.
Non voleva lasciarlo andare,  avrebbe potuto restare lì con lei, per sempre.  Non le sarebbe dispiaciuto dormire tra le sue braccia,al sicuro.  Ma non poteva lasciarsi andare. Non poteva nuovamente, abbassare le difese, e di conseguenza mostrarsi debole agli occhi di lui. Non poteva dargli il suo cuore se non fosse sicura che l’avrebbe custodito come si deve, che non l’avrebbe spezzato. Non poteva fidarsi di lui, e poi essere delusa di nuovo.
- Des – Harry richiamò l’attenzione della mora. Fece un passo verso di lei, mentre lei , spaventata , ne fece uno indietro. Lui avanzò nuovamente, mentre lei indietreggiava, sentendo il suo cuore iniziare a battere forte.   La ragazza si scontrò con il muro freddo della sua camera mentre il ragazzo era ad uno spanno dal suo viso. Harry attaccò il suo corpo a quello di lei, poggiando le mani ai lati della testa  impedendole di scappare.
- Non mi arrenderò facilmente e lo sai.  Lotterò per ciò che voglio, fino alla fine - le disse ad un centimetro dalle sue labbra, che sembravano essere una sorta di attrazione irresistibile, per lui.
Ma, non l’avrebbe baciata non ora, almeno. Anche se l’atmosfera era romantica come  in quella dei film, non l’avrebbe baciata ora. Anche se non vedeva l’ora che lei fosse finalmente sua.
Le lasciò un bacio al di sopra delle labbra, sfiorandole leggermente il naso, in un gesto intimo che voleva condividere solo con lei.
La sciolse dalla sua morsa allontanandosi un poco dal suo corpo e senza aggiungere altro uscì dalla camera, con un briciolo di speranza nel cuore.
 
Destiny rilasciò il fiato che non si era accorta di aver trattenuto, e si sedette sul letto cercando di far tornare i battiti del suo cuore normali.  
Ma nemmeno il tempo di fare o dire qualcosa che il suo cellulare prese a vibrare , infastidendola
.
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 

 

Ci vediamo al ballo, piccola :)
Questa notte, sognami. 
Se tu mi sognassi sembrerebbe che io fossi  lì insieme a te ,
come se ti proteggessi dal resto del mondo tenendoti al caldo e al sicuro nelle mie braccia,  mentre ascoltiamo la pioggia che batte  sul tetto.
 
      Notte, Mine
           
                           H xx
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
Penso che tu abbia fatto
Il tuo più grande errore.
Penso che tu l'abbia davvero spento stavolta.
Penso che tu continui a camminare su questa brutta linea.
Non risponderò alle chiamate di mezzanotte.
Ignorerò le pietre che lanci sul muro
L’ho visto, è scritto sulla tua faccia.
Sai di avere fatto:
IL TUO Più GRADE ERRORE
( Demi Lovato – Mistake)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
l’ultima frase di Harreh, nel messaggio vuol dire : Notte,  mia. (nel senso di aggettivo possessivo).
 
 
Heellooo girlssssss, allora oggi sono trasgry
Perchè io sarei in punizione e il computer non dovrei averlo.... perciòòò shhhhhhhh, che se viene mia mamma mi sdogaaaaaaa.
Okay no, mi ha messo in punizione solo perchè le ho detto ‘’Non mi rompere i coglioni’’ e praticamente mi devo pure cucinare da sola.
Ma vedete voi una ragazzina di 13 anni che deve cucinare pffff
Faccio peggio di Harreh che ha quasi bruciato la casa per una pizza.
Oggi mi stavo preparando la pasta, l’avevo messa dopo che l’acqua aveva iniziato a bollire, l’ho assaggiata e mi sembrava ben cotta.
Allora scolo l’acqua, metto il pesto LOL, la vado assaggiare....
 
Era CRUDA, non si poteva mangiare.
Infatti, alla fine (come mi hanno consigliato i miei amici maschi LOL) mi sono fatta per davvero un panino....
Vabbè, vi do un consiglio non rispondete male ai genitori, soprattutto con parolacce, se non volete cucinarvi da sole.
Vi piace il capitolo????
Avete visto il grande ritorno di scena di Harreh??
Ehehheehehe LOL
Quante di voi vogliono il bacio della coppia Derry???
Comunque, tanto per chiarire non è che abbiano fatto proprio la pace in questo capitolo...
Cioè lei si è lasciata un pò  (troppo)andare, però è ritornata subito in sè, dicendo che non vuole soffrire.
Poi se ne arriva Harreh con la sua sparata del ‘’Non mollerò. Io lotto per le cose che voglio’’ pff
Mi stavo sciogliendo io che l’ho scritto!!!!!
Volete sapere un’altra bella cosa???
Oggi ho fatto il compito di matematica e indovinate un pò?
Non ho fatto un cazzoooo alèèèèè!
Basta, và.
 

 
Anticipazioni prossimo capitolo:
 
- Salvami, solo tu puoi farlo- la implorò, guardandola intensamente negli occhi, prendendole dolcemente la mano e portandola all’altezza del cuore.
- Sono tuo, se lo vorrai -
 
 
 
Ps: penso che a secondo del discorso  cambierò le parole o aggiungerò alcune frasi, non lo so. 





 























































  
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