Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Nollie    11/05/2013    3 recensioni
E se tu di colpo bruciassi? Se di colpo un uccello ti attaccasse? Secondo te quale sarà la tua morte tra queste due? Da che parte stai? Sei il rimedio o l'errore?
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non riuscì ad aprire gli occhi, si era risvegliata, sì, ma allo stesso tempo si sentì strappata da un sonno paradisiaco, indescrivibile, il quale non voleva ancora abbandonare. Mi dispiace per voi, ma niente sveglia assordante, niente battito cardiaco accelerato dall'improvviso risveglio, ma soprattutto niente letto. Giaceva su un terreno, la cui terra non era più visibile, ormai coperta da cenere, dall'odore diverso da quella cenere più comune: quella che si viene a creare dopo un piccolo tiro di sigaretta. Più che odore era un profumo, così forte da diventare insopportabile come puzza, dolciastro, ti entrava dentro e lo potevi sentire con tutti i sensi. Miele, miele le papille gustative urlavano, un dolce da amare e odiare, piacevole ma troppo accentuato. Mosse le dita dei piedi lentamente e alternando un dito e l'altro, sentì la cenere sfiorarle la pelle, delicatamente, facendole il solletico, cosa che le fece scattare la gamba sinistra, dandole la volontà di alzarsi, insieme al riconoscimento che la delizia di quel tatto non era dato dalle lenzuola, bensì da qualcosa di più granuloso. Piegò una gamba e poi l'altra e sentì affondare le ginocchia in quella superficie grigia, si sostenne a quattro zampe, sulle ginocchia e sulle mani, che sprofondando riuscirono a sentire una sostanza meno asciutta, simile a gelatina, mista a quella cenere che le aveva sporcato tutto il corpo. Affondò le unghie, strinse i pugni e ne sentì la consistenza, più la si faceva passare tra le mani e più diventava cremosa. Non ebbe ancora il coraggio di aprire gli occhi, adesso non era più sonnolenza, la stava accompagnando la paura. Si alzò del tutto, con le gambe leggermente piegate e tremolanti, iniziò a prendere coscienza di ciò che le stava accadendo, si passò la mano sinistra dal pube all'ombelico, girando con i polpastrelli attorno ad esso, passò al lato destro del suo corpo e affondò le unghie sulla sua stessa carne.
- Tutto vero. -  Mormorò con la bocca impastata. Vero il fatto che fosse nuda, vero che fosse ricoperta, quasi del tutto, da quel materiale. Fece partire la mano destra dal fianco salendo su, incontrando l'altra mano che non si era staccata dalla carne, fissandosi su quel punto, ancorandosi per una salvezza, perchè tutto ciò che non è quotidiano, comune, conosciuto da se stessi è un pericolo. Arrivò al lato del seno destro, alla clavicola, saltò al viso e si toccò le palpebre chiuse, picchiettò sopra con i polpastrelli, non curandosi del fatto che si stesse sporcando molto di più, dato che il viso era l'unica parte che fosse rimasta più naturale del suo corpo. In realtà tutto era molto più naturale di quanto si creda, nel toccarsi, Prue, sentì il suo corpo tenero come quello di un bambino appena nato, fresco e con tutta la voglia di raggiungere una pelle raggrinzita pur di scoprire tutto il mondo negli anni futuri. Alla fine gli occhi cedettero e si aprirono, il piccolo e il grande erano uguali, nel suo piccolo lei era spoglia e quel paesaggio pure. Un vastissimo terreno la cui fine non si poteva delineare, qualche edificio qua e là di un massimo di tre piani, poco curati e l'uno distante dall'altra circa un kilometro e mezzo, approssimativamente, come se per l'uno non esistesse l'altro, ma che in un certo senso fossero legati da un filo impercettibile. Lei si trovava in una zona recintata, ogni recinto era grande circa quanto una camera da letto, piccola piccola, tanto per farci entrare un letto e un armadio a due ante. Una decina di recinti, tutti in fila, come a delineare la fine di quel deserto, ma, anche se Prue non lo fece, voltandosi, ciò che c'era dietro era completamente simmetrico a quello che stava vedendo con i suoi occhi in quell'istante. Fece un passo e poi un altro, il recinto le arrivava si e no alle ginocchia, alzò il piede sinistro e scavalcò, facendo lo stesso con quello destro. Sollevando di nuovo il sinistro per camminare in una via sconosciuta, la via stessa si materializzò, non si sentì soffocata, ma ebbe l'istinto di alzare lievemente le braccia e tastare le pareti trasparenti che si erano venute a creare. Dondolò lentamente la testa, notando che con i raggi del sole si intravedevano delle decorazioni nelle pareti, varie figure geometrice sovrapposte, celesti dai contorni indaco, di altezza di cinque centimetri per una larghezza di tre, distanti l'una dall'altra di due centimetri. Grazie ad esse l'esistenza delle pareti era più visibile e si accorse che il sentiero era uno e uno solo, il recinto era circondato dalla parete, altissima, impossibile da scavalcare, forse anche capace di raggiungere lo spazio. Tentò di passare le dita solo tra lo spazio fra una figura e l'altra, ma nulla, andare avanti sarebbe stata l'unica possibilità. S'incamminò, prima tremolante e insicura, come se avesse perso la capacità di muoversi, ma col tempo acquisì sicurezza e un passo più deciso. Ad un tratto svoltò a sinistra e alla fine, sì una fine c'era, il sentiero portava ad uno degli edifici posti in simmetria in quel posto desolato. Pensando di poter incontrare delle persone, fece quel che potè per coprirsi le parti intime, con poco successo. Camminò goffamente per tutto il sentiero, arrivò ai tre scalini in legno dell'edificio rozzo e poco curato, li salì e arrivata alla porta, non sapendo quale delle due mani liberare e quale parte del suo corpo lasciar libera, pensò bene di appoggiare la schiena alla porta e spiengerla per girarsi di scatto, così che l'unica parte del suo corpo libera, le natiche, non fossero in bella vista per colui o coloro che abitavano in quel luogo.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Nollie