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Autore: Francine_92    12/05/2013    3 recensioni
[Questa storia fa riferimento a "il principe mezzosangue" ed a "i doni della morte" interpretati in modo molto differente dagli originali.]
“Guardami.” Hermione, che stava con la testa china e continuava a piangere, sollevò il viso specchiandosi negli occhi di Draco. “Sopravvivremo a tutto questo.” allungò la mano destra per stringere il braccio di Hermione, portandoselo vicino alle labbra e posando poi quest'ultime sulla cicatrice che Bellatrix le aveva inciso. Hermione a quel gesto parve calmarsi e smise di piangere. Draco le lasciò il braccio e lei ne approfittò per fare lo stesso; usò entrambe le mani per sollevare la manica della camicia di Draco, scoprendone il Marchio Nero e si chinò a baciarlo. Poi si allontanò e tornò a guardare il giovane serpeverde negli occhi color ghiaccio, che già avvertiva il cuore più leggero e colmo di una gioia mai provata. “Ci prenderemo cura l'uno dell'altra e saremo sempre pronti a sanare le nostre cicatrici, me lo prometti?”
“Te lo prometto, Hermione.”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Voglio dividere con te tutto quello che hai dentro.

- Murakami.

 

Scoperte e confessioni.

 

Dopo aver preparato la tenda ed essersi messi comodi all’interno di essa e dopo aver preparato ogni sorta di oggetto necessario alla loro sopravvivenza, ormai il tramonto era già giunto da un bel pezzo e a breve sarebbe diventato completamente buio. I ragazzi finalmente si sedettero attorno ad un tavolo pronti a parlare di qualsiasi cosa.

“Io quello non ce lo voglio.” Ron non faceva che fissare Draco con uno sguardo carico d’odio e di sfida.

“Non è che io faccia i salti di gioia per stare vicino a te, Weasley.” la risposta acida di Malfoy non tardò ad arrivare.

“Non fate i bambini. Ci sono cose più serie a cui pensare. E Ron,” Hermione si voltò, fissando il ragazzo dai capelli color carota negli occhi. “Draco non c’entra niente con i Mangiamorte, ha deciso di aiutarci e tu dovresti apprezzarlo.”

Ron sbuffò ed incrociò le braccia al petto, Harry prese la parola. Stava bellamente ignorando Malfoy da quando si erano materializzati in quel posto e per il momento non aveva intenzione di cambiare atteggiamento  nei suoi confronti.

“Cos’altro devi dirci, Hermione?”

“Prima di tutto, Draco mi ha detto che il Principe Mezzosangue è Piton e che quegli incantesimi e tutto il resto sono stati inventati da lui, ma più di quello non hanno nessuno scopo ben preciso. Anche se non sappiamo chi ha messo quel libro sul tuo comodino, Harry, possiamo supporre che sia stata la stessa persona che ti ha lasciato questa.”

Finalmente Hermione mise quella lettera nelle mani di Harry, che subito l’aprì senza indugiare. “Piton? Davvero?” chiese. “Sì.” rispose Hermione. “Ma a questo punto è meglio non pensarci, non c’è di alcun aiuto.”

“Perfetto, giorni e giorni passati in biblioteca per nulla!” sbottò Ron.

Harry lo ignorò; puntò lo sguardo sul foglio in pergamena che aveva tirato fuori dalla busta ed iniziò a leggere.

 

Caro e giovane Harry,

sapevo che sarebbe giunta la fine per me, ma ti prego di non rattristarti per questo. Io sarei morto comunque in breve tempo; una strana maledizione mi ha, ahimè, colpito e stava già iniziando a portare via la vita che c’era in me.

So che quello che sto per dirti ti risulterà strano e confuso, ma non potevo che aspettare solo questo momento per fare a te una confessione:

Voldemort tanto tempo fa creò sette Horcrux. Questi Horcrux sono un pezzetto della sua anima, tu devi trovarli e distruggerli. Ti farà piacere sapere che io ne ho già distrutto due e tu uno (il diario di Tom Riddle), quindi ne mancano solo quattro. Confido in te, Harry, sei la nostra speranza migliore.

Ti starai sicuramente chiedendo quali siano, beh, io non lo so. Ho trovato i due dei quali mi sono già occupato per puro caso, facendo un salto nei miei ricordi e cercando indizi nel passato. Ma sono più che sicuro che il tuo collegamento con Voldemort ti sarà d’aiuto per questa pericolosa, ma importante ricerca. Lui sa che stiamo tentando di distruggerli, per questo ha voluto la mia morte. Fidati di Draco e ricorda che anche le persone più impensabili possono rivelarsi dei fedeli servitori e amici. Presto riceverai anche degli oggetti, ognuno di loro avrà una precisa funzione. Non chiederti come li avrai, ma accadrà. Buona fortuna.

Con affetto e profonda ammirazione,

Albus Silente

 

I quattro ragazzi rimasero senza parole. Harry posò la lettera sul tavolo e guardò tutti negli occhi, in cerca di chiarimenti.

“Ci ha affidato una missione suicida, praticamente.” riuscì a dire Ron.

“Se l’ha fatto, sa che saremo in grado di portare a termine tutto questo. Ed inoltre, io sono l’unico che può sconfiggere Voldemort.” rispose Harry.

“Devi cercare di entrare nella sua mente, Harry. Io credo che Silente intendesse dire questo, quando ha parlato del tuo collegamento con lui. Forse riuscirai a vedere quali sono questi quattro Horcrux rimasti.” mormorò Hermione con un filo di voce.

“Ma non sappiamo come distruggerli. Non ce l’ha detto.” commentò Malfoy.

“Tu stai zitto, nessuno ha chiesto il tuo parere. Dovresti solo vergognarti.”

“Adesso mi hai stufato! Non sono io che devo vergognarmi, ma solo e soltanto la mia famiglia! Essere un Serpeverde non significa automaticamente essere una persona cattiva!” Draco preso dalla rabbia si alzò in piedi, sbattendo con impeto un pugno sul tavolo e si avviò fuori da quella tenda. Hermione aveva già assistito ad una reazione del genere ed era molto preoccupata per lui.

“Io faccio la guardia fuori. Buonanotte!” urlò una volta uscito all’aria aperta.

Il cuore di Hermione fu come oscurato da un’aura negativa. Le dispiaceva per Draco, vederlo reagire così non era per niente gradevole e non voleva che Ron se la prendesse così tanto con lui. Soprattutto non senza un motivo.

“Ron, cerca di apprezzare quello che sta facendo. Davvero. Ci vuole molto coraggio per tradire la propria famiglia e Voldemort a costo di rimetterci la vita. E’ ora che inizi a vedere Draco sotto una luce diversa, come sto facendo io.”

Ron guardò Harry come a voler chiedere appoggio, ma Harry era d’accordo con Hermione. Non c’era proprio niente su cui essere in disaccordo.

“Persino Silente ci ha scritto di fidarci di lui. E poi non si può negare che abbia fatto qualcosa d’ammirevole. Non sarebbe stato da lui; il Malfoy che conoscevamo non l’avrebbe mai fatto. Ci vuole veramente aiutare. E’ sempre stato un nostro nemico in passato, ma adesso è qui per rimediare. E se Hermione dice che ci si può fidare, io le credo.” disse con serietà nella voce, e non sapeva nemmeno da dove gli uscirono quelle parole positive nei confronti di Malfoy. Ron sospirò, doveva cercare di farselo andare a genio o avrebbe litigato ogni momento con i suoi amici più cari e sapeva bene che non era affatto utile discutere in un momento come quello. La guerra era ormai alle porte, era questione di mesi o forse anche di settimane. Improvvisamente una forte paura lo invase, c’erano decisamente cose più importanti a cui pensare. Harry ed Hermione avevano ragione. La sua antipatia nei confronti di Draco, ora come ora, era il male minore.

  
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