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Autore: Lavi Bookman    12/05/2013    0 recensioni
Draco/Herm uscita dal nulla e senza alcuna logica. Lei, almeno in questo capitolo, apparirà completamente OOC, e immagino anche negli altri. Dipende cosa elaborerà la mia mente, chissà.
Breve sintesi: per rendere gli studenti più uniti e meno conflittuali tra loro è stata organizzata una settimana dove, a sorteggio, ogni ragazzo viene unito all'esponente di un'altra casata.
La storia si svolgerà probabilmente su due livelli, quello del racconto nei primi capitoli e quello che poi farà comprendere la fine, e a cui verrà attribuito il genere angst/malinconico.
"- ... Granger, che vuoi? -, chiese esausto senza fermarsi e sentendo i passi di lei seguirlo.
- Mi piaci. -
Draco si fermò di colpo, piazzando bene i piedi a terra come per assicurarsi che fosse tutto reale. Era davvero in una stradina di Diagon Alley, era davvero con Hermione Granger e quest'ultima davvero gli aveva detto che le piaceva. "Dritta al punto", comunque." (Cit.)
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era rimasto solo, finalmente. Tutto quel chiacchierare lo aveva soffocato. Scrollò le spalle con la precisa idea di levarsi da dosso quella sensazione di sporcizia.
Piacere a lei lo innervosiva. Sicuramente non le avrebbe più rivolto la parola. Non che prima lo facesse, ma dato che erano costretti a stare
insieme, decisamente non le avrebbe più neanche parlato per offenderla -sai mai che siano gli insulti ad attirarla-.
Aumentò il passo, convinto di aver preso la strada opposta a quella della ragazza. Si ritrovò nuovamente nella strada principale, con ancora le persone e gli odori e i negozi e le urla e le risate. Intravide i capelli di Hermione in lontananza, e l'idea di poter avere una nuova discussione con lei lo spaventò.
“Toh, viene a dirmi che le piaccio e poi civetta con due ragazzi”, pensò istintivamente vedendola parlare animatamente e ridere con dei Tassorosso. Uno era alto poco più di lui, con i capelli scuri e più corti ai lati, occhi color nocciola. L'altro non era particolarmente alto, nè aveva una qualche caratteristica degna di nota, eppure sembrava che Hermione si dedicasse più a quest'ultimo.
Ghignò, “quella stupida Mezzosangue è talmente orrenda che non la vorrà mai nessuno”.
Seguì con gli occhi ogni movimento di lei, poggiandosi al muro di un edificio, abbastanza lontano per non essere notato. La vedeva gesticolare, sorridere e ridere quasi lo facesse a comando per innalzare l'ego dei due che,
sicuramente, stavano facendo battute stupide. Notava il suo portamento diverso, la gonna più corta del solito, la camicetta scollata, i capelli sciolti e non più crespi e con cui giocherellava a volte con le dita. Gli sembrò di poter palpare l'intimità che si era creata tra i tre, incuranti della gente che avevano intorno. Non che stessero facendo qualcosa, sia chiaro, ma se fossero stati soli in una stanza, beh, forse... Scosse velocemente la testa per non permettere a quei pensieri di prendere forma nella sua mente.
E poi se ne accorse. Gli occhi di lei puntati su di lui con un sorrisino compiaciuto stampato in volto. Furono tre secondi e poi, come nulla fosse, lo ignorò, avvicinandosi maggiormente al più alto e posandogli una mano sulla spalla per poi sussurrargli qualcosa all'orecchio stando in punta di piedi. Le mani di lui che la sorreggievano tenendola per i fianchi.
Se ne andò, stizzito.
Entrò in una biblioteca cominciando a girovagare per gli scaffali e prendendo in mano libri e libri, senza neanche cercare qualcosa in particolare:
“La magia antica” - “Alla scoperta degli incantesimi perduti” - “Troll: caratteristiche, abitudini, storia”, e sfogliandone le pagine senza soffermarsi a leggere nulla.
- Mi cercavi? -, sentì la voce della Granger richiamarlo all'attenzione. Quasi se lo aspettava, in fondo, ma questo non cancellava il fastidio.
- No. Sparisci. -, ribattè secco prima di rimettere a posto l'ennesimo libro di pozioni.
La vide avvicinarsi con la coda dell'occhio e si girò di scatto per mostrarle la sua migliore espressione irritata. Inutile, aveva quel sorriso spiazzante di chi sa di aver vinto ancora prima di lanciare la sfida.
- Carini, no? -
- ... Scusa? -, Draco si ritrovò ad assottigliare gli occhi e a ripetersi mentalmente la domanda.
- Dicevo -, e la vide avanzare versò un libro alla sua sinistra e tirarlo fuori dallo scaffale facendo leva con l'indice, - i due ragazzi di prima, sono carini, non trovi? -, e si girò a guardarlo fingendosi pensierosa.
- Non li ho guardati bene -, “bugiardo”, - e comunque credo che neanche l'essere pù ripugnante al mondo vorrebbe scopare con te, lo insudiceresti. - concluse lui con aria soddisfatta. Fissò attentamente le labbra di lei pregustandosi il momento in cui sarebbe scomparsa la curva che ne disegnava il sorriso.
- Oh, tu dici? Quindi, stando alla tua logica, soprattutto un Serpeverde non potrebbe assolutamente provare attrazione per me, dato che sono così... -, sembrò cercare la parola più adatta, - ...
Repellente, no? -
- Esattamente, sì. Ora sparisci, stavo cercando un libro da leggere. -
- Ti meraviglieresti di sapere quanti tuoi
amici la pensano diversamente. Ad esempio Adrian Pucey, è uno dei tuoi, no? -, chiese lei allargando il suo sorriso e inclinando la testa di lato per rivolgergli uno sguardo innocente.
- Non dire stronzate! Adrian è un Purosangue che conosce perfettamente la filosofia della casata! -, le sibillò in faccia, senza rendersi conto di averla presa per le spalle e piantata con la schiena contro lo scaffale. - Non dirlo mai più, Mezzosangue! -, e ci mise così tanta cattiveria nell'ultima parola che avrebbe potuto sembrare una pugnalata al petto. Non per lei.
- Fa male la verità, Malfoy? -, lo provocò, - ti faccio così schifo che prima mi guardavi come se ti infastidisse se parlavo con altri, o sbaglio? -
Rese più ferrea la stretta e poi la mollò, senza allontanarsi e rimanendo a pochi centrimetri di distanza dal suo corpo, con la rabbia che sembrava voler prendere forma uscendo da lui.
- Non farti sogni, puttanella. Riflettevo solamente su quanto potessi farmi schifo. -
- Bugiardo, Malfoy, le bugie non si dicono... -
“Ancora quel sorriso, ancora quel fottutissimo sorriso”, pensò lui cercando di controllarsi e ricordando a sè stesso il luogo in cui si trovavano. Tentò di bruciarla con lo sguardo, inutilmente, e si ritrasse, dandole le spalle.
- Sappi che se mi darai ancora fastidio non baderò al fatto che sei una ragazza, Granger. -
- A-ah, ok, allora puoi fare ciò che devi ora, dato che sappiamo entrambi che non smetterò, non credi? -
Il biondo sbuffò. Era una situazione talmente inverosimile che si chiedeva come potesse non essere tutto un semplice incubo. L'unica cosa positiva era che mancava poco perché, finalmente, potessero tornare a Hogwarts. Si sarebbe fatto almeno due docce e tutto il bagnoschiuma nel barattolo non gli avrebbe tolto quella disgustosa sensazione che provava sotto pelle.
Prese un libro a caso, giusto per non dare a lei la soddisfazione di crederlo agitato, e si sedette su una poltroncina poco lontana.
- Io vado. Comunque mi sorprende che tu possa leggere romanzi rosa. “
L'età dell'amore” -, pronuncio Hermione enfatizzando il titolo del libro, - ooh, Malfoy, sei così romantico! -, lo prese in giro prima di girarsi e andarsene, ridendo.
““
L'età dell'amore”, vaffanculo Draco. Sei proprio un deficiente”, concluse.

  
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