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Autore: apple96    13/05/2013    1 recensioni
Lily è una ragazzina di sedici anni che vive una classica vita adolescenziale: un amore andato a pezzi,un'amica che non la guarda più in faccia e la solitudine con cui fare i conti. Finché non arriva David, un nuovo compagno di scuola simpatico e disponibile in cui lei comincia a credere. Ma l'arrivo di altri due personaggi causerà lo sconvolgimento totale della vita di Lily, scaraventandola in un universo in cui lei è il tassello mancante della salvezza di un mondo in rovina. Tra sentimenti contrastanti e la voce del cuore, la ragazza dovrà scegliere se credere in un nuovo ideale di salvezza o continuare la sua strada da sola. Una cosa è certa: qualsiasi decisione prenda niente sarà più come prima.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Si sentì un tonfo nel bel mezzo delle varie conversazioni.
“La volete smettere o volete continuare a fare i bambini per tutto il resto della vostra esistenza?” disse una ragazza a terra in tono irato. Aveva capelli castani e a caschetto che risplendevano alla luce del sole. Occhi marroni e profondi che facevano leggere una rabbia contro colui che l’aveva spinta per uno stupido scherzo e per il suo compagno di banco che intanto se ne era andato indifferente,facendo finta di niente.
Era caduta sulle ginocchia dopo aver prima perso l’equilibrio,essere inciampata su una cartella di disegno e scivolata su un malridotto zaino.
“Ci sentite quando vi parlo?”.Aveva alzato ancora di più il tono di voce e nel frattempo si era alzata.
“Lily sei tu che ti metti sempre in mezzo per difendere il tuo prediletto quando invece dovrebbe essere lui a cadere a terra come un allocco” disse quello più basso dei due che era quello che le aveva fatto il torto.L’altro intanto aveva ricominciato ad attaccare bottone con altri.
“Io lo faccio perché altrimenti vi prendereste a schiaffi dalla mattina alla sera e non provare a dire che non è così!Pensate sempre di avere ragione e di poter fare quello che vi pare e piace!”, “Allora perché queste belle parole non le dici anche a lui invece che far finta di rivolgerti a tutti e due quando invece te la prendi solo con me?Fallo se ne hai il coraggio!”.In quel momento tutta la rabbia della ragazza l’abbandonò e lasciò posto allo stupore e all’inettitudine:non sapeva cosa rispondere.In quel preciso istante il ragazzo che fino a un momento prima era rimasto zitto,come se non gliene fosse importato niente,la guardò negli occhi aspettandosi una scusa bella e buona a quella provocazione.Nessuna risposta. “Me lo immaginavo sai?Sei brava a dire le cose fin quando qualcuno non ti chiede di provare la verità,non è vero?” disse l’accusatore. “Stà zitto” rispose Lily a sguardo basso. “’’Gli amici sono più importanti dell’amore’’ ,non è forse così che dici sempre?Ecco la prova della tua enorme menzogna” continuò lui. Quello che faceva più male a Lily era accettare la dura verità a pugni chiusi ma non poteva accettare la sua umiliazione davanti a tutta la sua classe da parte di quel topo con gli occhi verdi. “Taci Luke o giuro che non te la faccio passare liscia stavolta,smettila di urlare in giro i fatti miei!”.Aveva le lacrime agli occhi. “Bè tutti hanno diritto a sapere la verità sulle tue false messinscena facendoti credere il Cicerone di turno,o vorresti forse dire che quello che predichi in giro è frutto della tua immaginazione?”, “E allora tu che ti vanti di andare dietro a quella sgualdrina inventando scuse per tutto quello che combina?”.Tirò fuori il punto debole di Luke. “Non osare…” “Sei solo un insulso insetto che infastidisce gli altri e non si fa gli affaracci suoi,ti diverte tanto tormentarmi?Tu non lo sai cosa significa soffrire per amore,neanche te lo immagini!”. Detto così si voltò appena in tempo per non mostrare le due lacrime che le rigavano il volto e corse in bagno a calmarsi.
Non ce la faceva più,da quando l’aveva visto per la prima volta  quel dolore e quell’amore insieme la tormentavano e andava avanti da un anno quella storia,storia di un sacrificio troppo grande e umile per essere apprezzato.  Sono una povera illusa che si nutre di stupide speranze pensava.Tutti i suoi pensieri erano attaccati all’immagine di quel ragazzo alto e moro che le sorrideva ogni giorno. “Tutto a posto?” osò appunto quel ragazzo appena fuori dal bagno delle ragazze.Lily sussultò,fece un sospiro e rispose con la voce più convincente che aveva “Sì Reed,non ti preoccupare,è che quel moscerino certe volte mi fa saltare i nervi”, “Sicura di stare bene?”.A quella domande la ragazza pensò a quanto doveva fargli pena ma poi pensandoci bene era una finta perché lei lo aveva sempre appoggiato e nonostante tutto,la prima volta che l’aveva vista piangere aveva mormorato un misero ‘’Mi spiace’’ senza un minimo di incoraggiamento. “Che ti importa di me,sono solo una stupida ragazzina infantile che non vuole farsi ferire ancora,un classico delle donne come voi uomini che fate finta di interessarvi per illuderci,guarda che sono abbastanza sveglia per capire come gira il mondo”.Silenzio. Quando Lily uscì Reed non c’era più. Lo sapevo.Mentre cammina sconsolata verso la sua classe però sentì una mano che la frenava per una spalla. “Non sono molto bravo con le parole,ma ti volevo dire che è meglio per te se non dai retta a quel pollo del mio compagno di banco”, “Che non sei bravo con le parole lo metterei in dubbio e comunque non c’è bisogno che mi dici quello che dovrei o non dovrei fare,sono abbastanza cresciuta per capirlo.”. Si girò verso la porta di classe sua e aggiunse senza guardare in faccia Reed “E poi lo sai bene che non mi mischio con i bambini del parco giochi”.
Una volta uscita da quella mattinata infernale e percorso un tratto di marciapiede si ritrovò davanti al giardino sotto casa dei Linwood dove era piantato un pino alto e rigoglioso. Doveva avere un bel po’ d’anni e con le sue fronde copriva tutto un angolo di quel giardino. Lily si mise sotto di esso e chiuse gli occhi. Era come tanti anni prima,quando sentiva il vento che le accarezzava le guance e dove trovava riparo dal sole d’estate,i rami la proteggevano e gli uccelli che vi si posavano cantavano allegramente mentre lei leggeva lì sotto. Spesso accadeva anche che lei si unisse al loro canto,cercando di intuire il motivetto che ripetevano. Quel giardino era bellissimo,anche se piccolo aveva dei fiori colorati e si affacciava sulla città con una ringhiera di ferro che si ritorceva all’interno come una pianta rampicante ed era bellissimo ammirare il tramonto da là,lei però non andava più a vederlo da molto tempo,le faceva venire in mente ricordi tristi e dolorosi. Quando riaprì gli occhi c’era Reed davanti a lei.
“Cosa vuoi ancora?Non ti basta appesantirmi la coscienza ogni volta che ti vedo?”, “Ti prego non dire così,io non volevo,non mi sento pronto ad affrontare la realtà,non mi attaccare così”, “Sei solo un codardo che non si rende conto del mondo che gira,svegliati!Sto soffrendo,possibile che non te ne renda conto?Io con le tue scuse non ci faccio niente,non ho bisogno della tua pietà,dovresti esserci te al posto mio ora!”, “Pensi che non sappia quanto sia doloroso?Non ho mai provato una sensazione del genere,è vero, ma posso benissimo immaginarmelo.”. Lily tremava come una foglia,le gambe non la reggevano più,la realtà la stava mettendo con le spalle al muro in quel preciso momento e era ormai prossima alle lacrime. “Smettila di immaginare e basta,come hai potuto abbandonarmi dopo quello che è successo?Lasciarmi in mezzo a un vicolo buio,ecco a cosa paragono il tuo gesto da egoista!”. Reed non sapeva che dire,la ragazza aveva ragione su tutto e lui non poteva fare altro che restare a guardare mentre il suo cuore era a pezzi,non sapeva come giustificarsi. Anche se si fosse inventato la più convincente scusa del mondo non avrebbe potuto negare che per un istante della sua vita l’aveva amata anche lui. “Io parlo troppo,è vero,ma non so fare altro nella mia vita se non questo. Non ce la faccio a dimostrare le mie emozioni”. Lo schiaffo che Lily gli diede gli bruciò sulla guancia e rimase in piedi dov’era fissando il terreno,incapace di sostenere lo sguardo della ragazza che era davanti a lui,con le lacrime agli occhi. “Vuoi dimenticare quello che è successo quella sera ma sono sicura che non dimenticherai questo gesto tanto facilmente. Come se non bastasse mi costringi a odiare anche questo posto per la tua insolenza. Non ti perdonerò mai per aver rovinato il mio angolo di Paradiso.”. Detto questo Lily si voltò e corse per la via fino al portone di casa. Andata in camera sua si abbandonò sul letto e chiuse gli occhi. In quel momento voleva solo lasciarsi trasportare dalla corrente del suo dolore senza pensare più a niente e a nessuno. Così fu.
 
Sentì qualcuno sbattere la porta di casa e una voce che la chiamava nel bel mezzo del suo riposo “Lily svegliati,è ora di pranzo.”disse una figura alta e minuta con voce dolce. “Grazie ma non mi va niente oggi,non mi sento bene”rispose Lily con aria stanca e sforzandosi di sorridere almeno per un istante alla sorella maggiore. “Non dirmi che hai di nuovo litigato con quell’antipatico,lo sai quanto è rognoso e stupido. Guarda che non mi inganni,te lo leggo negli occhi il dispiacere che hai,non c’è bisogno di nasconderlo”, “Pauline mi sento terribilmente sola e senza speranze”confessò la ragazza, “Lily ma che dici,che è successo per dire una cosa così triste?Hai l’aria di un cane bastonato e sei pallidissima”. Sul volto di Pauline si disegnò un’aria preoccupata ma allo stesso tempo comprensiva. I suoi capelli erano identici a quelli di Lily,se non fosse stato per i riflessi dorati che si disegnavano su alcune ciocche e la sua pelle era candida come una rosa a primavera ma lei non aveva spine,era solare e accogliente con tutti e anche sua sorella minore rimaneva incantata dai suoi modi semplici ma allo stesso tempo di grande significato.
Lily,seduta sul letto,era muta davanti a lei,non voleva mostrarsi debole perché sapeva che un tempo si sentiva bella e libera come non mai e ora le sue paure le stavano strappando dalle mani gli anni migliori della sua giovinezza. “Sorellina ti prego dimmi che cosa c’è che non va,è da tempo ormai che te lo vorrei chiedere,non sembri più la stessa. Dov’è finita la Lily coraggiosa che un tempo avrebbe superato tutti gli ostacoli che aveva davanti e che era fiduciosa?Un giorno quella Lily mi ha detto ‘’Sorella io voglio affrontare questa vita con tutte le mie forze perché so che con l’aiuto di tutti ce la posso fare’’.Dov’è finita quella ragazza?Si sta forse rimangiando quella promessa?”. “No!” disse Lily urlando “No,non voglio farlo,se lo facessi niente avrebbe più senso!” “E allora perché dici che sei sola al mondo?”continuò Pauline per farle venire fuori il boccone amaro che aveva in gola “Perché una persona che amavo con tutta me stessa mi ha tradito!Mi ha usata come una povera stupida e poi da un momento all’altro mi ha gettata via come se fossi stata una bambola e ha fatto a pezzi il mio cuore come un dannato foglio di carta che non vale niente!Mi ha spogliato della mia felicità e l’ha gettata per strada e io sono rimasta nuda a guardare inerme quel vestito che per anni mi aveva reso allegra e piena di gioia di vivere..Ora è come se non avessi più niente di cui andare fiera,di cui essere felice” spiegò infine Lily sul punto di scoppiare a piangere e si sfogò gettandosi sulla spalla di sua sorella “Io volevo veramente ballare con quel vestito di felicità addosso e invece me l’hanno strappato proprio quando stavo per far vedere a tutti di che pasta sono fatta e sono rimasta indifesa davanti a tutti,deludendoli!”. Pauline non poteva sopportare tutto quel rancore che Lily provava verso sé stessa,non era giusto che si facesse carico da sola delle sue pene e decise di aiutarla. Per un po’ la tenne stretta in un abbraccio caldo come quando era piccola e si graffiava le mani e le ginocchia con i sassi a forza di giocare a terra. “Adesso basta piangere,non è giusto che tu soffra così tanto e non è nemmeno giusto che tu abbia dovuto nascondere queste lacrime per tanto tempo senza sfogarti con qualcuno ma adesso ci sono io con te,ti starò sempre accanto come ho sempre fatto e ti potrai confidare con me quando vorrai,d’accordo?”. Lily si scostò e annuì con gli occhi ancora lucidi. “Adesso non pensarci,vieni a mangiare e poi oggi pomeriggio ne parliamo con calma,se vuoi ovviamente”, “Grazie Linny,ti voglio tantissimo bene” disse Lily finalmente sorridente. “A che servono le sorelle maggiori altrimenti?” sorrise Pauline,un sorriso comprensivo e ottimista,onesto e dolcissimo. Il sorriso di una sorella.
  
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