Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Sophias Doll    14/05/2013    1 recensioni
Summer è una ragazza inglese dal carattere esuberante ed esplosivo costretta dalla madre a frequentare la celebre scuola 'Elite England College' (EEG) senza accanto a sé i suoi vecchi amici con cui aveva stabilito un rapporto meraviglioso.In questo lungo e frenetico anno scolastico nella EEG dovrà convivere, 24 ore su 24, con dei ragazzi della sua età.Fra litigi, competizioni e risate fra i ragazzi nascerà qualcosa di tenero come l'amicizia o magari anche qualcosa in più...Questo racconto lo dedico a tutte le persone che hanno difficoltà ad aprirsi o semplicemente essere sé stessi con altre persone .Un bacio e spero che la mia storia vi piaccia.
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
7.Capitolo

'Welcome to Seeun Bay'




Presi la mia valigia e la cominciai a riempire. Non ci misi praticamente niente dentro solo un paio di magliette arancioni e dei jeans corti, un pigiama con delle rane gialle sopra e la solita sacca azzurra con spazzolino, dentifricio, filo interdentale…
Con le borse in mano uscimmo dai dormitori e andammo nell’ingresso dove già vi erano riuniti tutti gli studenti. Dopo minuti interminabili passati a chiacchierare con Liam a Niall il preside entrò nella grande stanza con un microfono in mano.
I suoi occhi sprizzavano allegria da tutti i pori per l’imminente partenza e i suoi pantaloncini corti da avventuriero confermavano la mia teoria. In testa aveva uno strambo cappello e legato al collo una collanina con un dente di squalo appeso.
 
“Bene ragazzi, ora partiremo tutti insieme per SeeSun Bay, vi ricordo, soprattutto ad i ragazzi  del quarto anno, di posizionare in modo ordinato le valigie…capito Thompson e Phelps?”
 
Domandò il preside con tono accusatorio lanciando uno sguardo di sbieco a quei tre ragazzi. Dopodiché facemmo l’appello ed essendo l’ultima del mio anno fui anche l’ultima ragazza a salire sulla navetta che ci avrebbe portato a SeeSun Bay. Quando andai davanti al bagagliaio mi accorsi che era pieno e che si chiudeva a malapena, capii subito che la mia valigia non ci sarebbe mai entrata dentro. Ci camminai davanti decidendo sul da farmi e il mio occhio cadde su delle orribili valigie rosa shocking, mi avvicinai per vedere a chi appartenessero e lessi con scrittura pulita il nome ‘ Abbigail Jhonson’.
Se non ricordo male Jhonson era il cognome della bionda tinta che aveva scritto l’articolo del giornale, mi salii il sangue al cervello e rimasi immobile; dal finestrino spuntò l’autista con la barba incolta.
 
“Ragazzina muoviti che dobbiamo stare lì per le otto e mezza di domani mattina”
 
Sbraitò continuando a ciancicare la sua gomma da masticare. Dovevo fare in fretta: sollevai le quattro valigie rosa di Jhonson e le lasciai sul ciglio della strada dietro la buca della posta in modo da nasconderle e infilai dentro il porta bagagli la mia valigia. Con un sorriso stampato sul viso chiusi quell’enorme sportello e salii sulla navetta. Presi posto vicino a Liam nel penultimo posto e partimmo tutti insieme appassionatamente. Infilai dentro le orecchie le cuffiette e ascoltai la playlist degli Smiths finche sentii il ritmo di un’altra canzone sovrapporsi alla mia. Riconobbi subito quella canzone. Gangam Style.  Alzai lo sguardo e mi sporsi dal sedileper vedere chi avesse messo quella canzone e vidi Styles accanto alla radio che conversava amabilmente con il conducente della navetta. Mi tappai le orecchie e mi alzai dal mio posto per andare alla radio e cambiare frequenza.
 
“Fammi indovinare Styles scommetto che questa merda l’hai messa tu, vero?”
 
Gli domandai girandolo bruscamente verso di me e stritolandogli la spalla. Lui rise e sovrappose la sua mano sulla mia, feci un’ espressione disgustata e la spostai per poi farla ricadere sul mio fianco.
 
“Perche? Qualche problema Westmore?”
 
“Togli questo schifo!”
 
“No”
 
“Si invece”
 
“No”
 
“Ok, la mettiamo così !? Decidiamolo in modo democratico… alzi la mano chi vuole questa merda!”
               
Urlai in modo che tutto il pullman mi sentisse. In un primo momento la maggior parte degli alunni non aveva capito cosa avessi chiesto ma dopo svariate ripetizioni e spiegazioni alzarono la mano destra solo le ragazze. Chissà perché???? Le contai ed erano 23. Non mi girai perché non volevo neanche vedere il sorrisino malefico di Styles così mi affrettai a urlare:
 
“Chi vuole che io cambi frequenza?”
 
Alzarono la mano tutti i maschi compresa Lux. Contai ed erano 24 mani alzate. Mimai a Styles un fottiti e cambiai frequenza mettendo della musica decente.
Le altre ore passarono in fretta visto che il viaggio era lungo e durante la notte proprio in modo che noi alunni dormissimo. Chiusi gli occhi e mi addormentai profondamento cullata da Asleep degli Smiths.
Ci alzammo tutti alle cinque di mattina. Cavolo me lo sarei ricordata questo giorno… E dopo un’ abbondante colazione e un’ora di viaggio passata a cantare avvistammo al lato destro della strada un grande cartello in alluminio con sopra scritto ‘Welcome to Seesun Bay’. Scendemmo dal pullman e mi misi a chiacchierare con Liam finché da dietro una casetta spuntò fuori un ragazzo molto robusto, alto e snello. Aveva i capelli fra il biondo scuro e il castano chiaro e anche da grande distanza si potevano scorgere le sue iride verdi.
 
“Ciao ragazzi. Io sono Adam, il vostro insegnante e sarò con voi dal 19 al 21. Qui al campus di Seesun Bay non ci sono molte regole da rispettare: l’unica è DIVERTIMENTO.” Concluse Adam.
 
Tutti cominciarono ad applaudire e a urlare “Si proprio così…Bravo…Sei fortissimo”
 
“Ora salite nelle vostre camere e andatevi a mettere il costume: vi voglio in spiaggia fra 10 minuti.”
 
Tutti gli studenti del terzo e quarto anno si diressero verso il porta-bagagli per riprendere le valigie e sentii dei gridolini disperati dietro di me.
 
“Victo ma dove sono tutti i miei bagagli?? L’avevo messi qua…ne sono sicura”
 
Si mise a piagnucolare coprendosi gli occhi e la fronte con le mani mentre la sua amica le accarezzava ripetutamente la spalla in tono rassicurante e le sussurrava parole dolci all’orecchio.
 
“Smettila di frignare”
 
Le dissi esasperata di sentire le sue lamentele. Presi la mia valigia e mi incamminai assieme a Lux verso la segreteria che anche da fuori aveva una lunga fila di studenti. Dopo mezz’ora di fila arrivammo davanti alla segretaria, eravamo le ultime.
 
“Salve, io e la mia cara amica dovremmo prendere una stanza al piano femminile” iniziò Lux poggiando le mani sul tavolo.
 
“Oh certo” disse cominciando a cliccare il tasto sinistro del mouse e cercando una camera libera“ora cerco la stanza: datemi solo qualche secondo”
 
“Sicuro, faccia con comodo”
 
“Ops” fece un’espressione imbronciata “purtroppo l’unica stanza rimasta è al secondo piano”
 
“Bè qual è il problema?”
 
Mi intromisi nella conversazione fra Lux e la segretaria.
 
“Il secondo piano è interamente composto da stanze maschili”
 
“Merda” imprecai a bassa voce.
 
“Cosa scusi?”
 
Mi domandò la segretaria non capendo cosa avessi detto.
 
“Oh niente, niente” mentii mettendo i gomiti sul tavolo di legno che mi separavo dalla donna.
 
“Ecco le chiavi, la stanza è la 69 e sta fra la camera dei gemelli Phelps e quella di Styles, Malik e Tomlinson”
 
Ecco. Perfetto anche dei mentecatti accanto. Non potrebbe andare peggio. Afferrai lestamente le chiavi e mi diressi verso le scale seguita da Lux che riusciva a starmi dietro solo correndo. Arrivate al secondo piano, scorremmo tutte le porte.
 
“64…65…66…67…68” bisbigliai “ecco la 69, Lux l’abbiamo trovata”
 
Esclamai gioiosa e fiera di me. Tirai le chiavi fuori dalla tasca e aprii la porta. La stanza era grande e luminosa. Affacciava sulla riva del mare che quel giorno risplendeva più che mai grazie alla luce del bollente sole di mezzogiorno.
 
“Guarda Sum, c’è anche un balcone”
 
Disse Lux che  girò la maniglia di ferro e aprì la porta finestra con un grande sorriso stampato sul volto, poco dopo la raggiunsi anch’io. Appena solcata la soglia della porta un’aria salina mi pervase tutto il corpo; riuscivo a percepire il sale che mi passava per le narici fino ad arrivare nei polmoni.
Mi avvicinai alla ringhiera di metallo bianca e respirai nuovamente dilatando le narici.
 
“Oh guarda Harry, che bel panorama”
 
Sghignazzò qualcuno dietro di me. Mi girai di scatto quasi spaventata ma dopo mi accorsi che erano solo Malik e Styles che contemplavano l’orizzonte.
 
“Eh già, è bello il mare. Ma dubito che due mentecatti come voi capiscano…”
 
“Ah ma io non intendevo il mare, cara Sum” disse Malik con tono innocente.
 
“Primo: Per te sono Westmore. Secondo: Cosa c’è di più bello del mare?”
 
“Tante cose: tipo il tuo culo”
 
Mi girai lentamente sperando che abbia sentito male, mi avvicinai alla staccionata di ferro che divideva me da quelle due amebe atrofizzate.
 
“Sentite coglioni senza cervello non mi va di parlare con voi dei vostri discorsi dementi” sbraitai.
 
“Bè non avremo un buon cervello ma tu hai sicuramente un bel culo”
 
Rispose Styles avvicinandosi di più al mio viso. Feci qualche passo indietro mentre lui lo face in avanti ma venne bloccato dalla rigida presenza della staccionata. Il mio sguardò finì sui capelli di Malik, coperti dal cappello dei Miami Heat, così mi avvicinai a lui e con un gesto lesto glielo tolsi. Subito si mise le mani in testa per nascondere i capelli danneggiati.
 
“Oh ma che bel cappello. Veramente bello anche se io preferisco i Chicago Bulls
 
Continuai a fissare il cappello, passandogli la mano destra sopra. Alzai lo sguardo e scoppiai a ridere, i capelli di Malik erano metà rossi e metà biondi con alcune zone spoglie di cuoio capelluto e i pochi capelli che erano rimasti erano tutti alzati.
 
“Ma da quale parrucchiere sei andato?” esclamai ridendo “dai ci voglio andare anch’io. Seriamente avevi pensato che uno stupido cappello potesse nascondere il capolavoro che ho fatto ai tuoi capelli”
 
Dissi scompigliandoli e andando nuovamente verso la porta-finestra con l’intento di entrare in camera.
 
“Summer il cappello, ridammelo!”
 
Sbraitò Zayn cominciando a dare dei piccoli calci alla staccionata. Io che avevo appena solcato la soglia feci un passo indietro per incontrare lo sguardo furioso di Malik.
 
“Costringimi” gli rinfacciai mettendomi il berretto in testa “Non trovi che mi stia bene?” domandai sarcasticamente.
 
Malik si appoggiò con le braccia alla staccionata, ci fece pressione e alzò le gambe in modo da scavalcarla facilmente avvicinandosi pericolosamente a me.
 
“Ti fai tanto la tosta ma appena qualcuno ti si avvicina cominci a tremare come una foglia”
 
“Stai sbagliando di brutto”
 
Dissi alzandomi in punta di piedi per raggiungere la sua altezza ma invano, gli arrivavo ancora a metà petto.
 
“Sei tu quella che sbaglia e ora ridammi il cappello”
 
“Perché senza il povero Malik non può andare in giro, vero?”
 
Gli domandai con voce falsamente comprensiva e strizzandogli la guancia.
 
“Ora mi hai stufato” sbuffò pesantemente “Dammi il cappello!” mi ordinò sgarbatamente.
 
“Al volo Lux”
 
Glielo lanciai e anche se lei era sovrappensiero lo prese al volo. Però la ragazza ha dei buoni riflessi. Mhhh ci potrei fare un pensierino…
 
“E ora che ci faccio?” domandò sempre con il sorriso sul volto.
 
“Mai giocato a torello?” le domandai.
 
“Toroche?”
 
“Dio mio” mi sbattei una mano sulla fronte “ma che facevi quando eri piccola?”
 
“Studiavo e leggevo”
 
“Interessante” le dissi sarcasticamente “Devi lanciarmi il cappello e non lo devi far prendere al toro” le spiegai.
 
 “E chi è il toro?”
 
“Il toro è Malik. Vedi ha anche le corna”
 
Scoppiai a ridere come una pazza riferendomi ai suoi capelli tutti alzati in aria e colorati. Purtroppo suscitai una risata anche in Harry.
 
“Zitto che tu hai un cespuglio in testa”
 
Pure lui mi rivolse uno sguardo arrabbiato, scavalcò la staccionata.  Lux venne accanto a me e mi afferrò il braccio in segno di restituire il cappello e rientrare in camera ma io scossi la testa. Ero convinta di rimanere là.
Styles e Malik si avvicinarono a me pericolosamente. Il mio sguardo passava dagli occhi profondi e color cioccolata di Malik agli occhi verdi e cristallini di Styles. Ammetto ora di avere un accenno di paura, feci un passo indietro ma la staccionata bianca mi bloccò. Il momento era critico, se avessi perso l’equilibrio sarei caduta dal balcone. Deglutii rumorosamente provocando una risata in tutti e due.
 
“Ora si che hai paura” affermò Styles.
 
“No che non ho paura”
 
Pensaci bene. Se noi ti dessimo una piccola spinta tu cadresti dal balcone, nessuno ti sentirebbe urlare e tu moriresti”
 
“Allora Malik smettila di pensare. Non vorrei che dopo il tuo unico neurone si stancasse”
 
 “Scusati e non ti faremo niente”
 
“Manco morta. E poi che vi siete fumati?”
 
“Harry… è proprio identica al fratello”
 
“Non nominate mio fratello”
 
“Perché senno che ci fai?”
 
Mi avevano stufato così sferrai un calcio nelle parti basse a Styles e successivamente a Malik che subito si buttarono a terra contorcendosi sulle piastrelle azzurre del balcone.
 
“Ciao ragazzi. Ci vediamo dopo”
 
Entrammo tutte e due nella stanza, ci mettemmo i nostri costumi e dei pantaloncini corti con la maglia che indossavamo prima. Scendemmo le scale e andammo nell’atrio dove tutti gli studenti del terzo e quarto anno erano già in riga. Ci ordinammo in riga e capitai con a destra Lux e a sinistra Liam.
 
“Ora andremo a fare un giro in canoa. Scommetto che tutti sapete nuotare…”
 
Esordì Adam con le mani intrecciate dietro la schiena. Io non sapevo nuotare come un pesce. E’ vero. Ma penso che se cadessi in acqua riuscirei a stare a galla.
 
“Sappi Lux che io non so nuotare molto bene..”
 
Le dissi facendole un l’occhiolino. Era strano che le dicessi le cose in cui ero più debole ma lei mi ispirava fiducia.
 
“Mi raccomando state attenti e soprattutto quando state sulle canoe non fate scherzi, ora usciamo e andiamo sul bagno asciuga”
 
Uscimmo tutti dall’atrio e sulla riva ci divise in 5 gruppi. Io capitai con Styles, Malik, Tomlinson e  Meches. La mia solita sfiga, meno male che c’era anche Louis. Andammo vicino le canoe, la nostra era completamente gialla qua e là un po’ sporca di sabbia e i posti erano 5.
 
“Ok io mi metto al centro e voglio stare dietro Louis”
 
Louis si voltò subito e mi scambiò un dolce sorriso, si avvicinò a me e mi cinse il collo con il suo braccio sinistro.
 
“D’accordo io mi metto davanti a Sum e voi due?”
 
“Voi due cominciate a mettervi nella canoa noi due vi raggiungiamo…”
 
“E se non ci raggiungete è ancora meglio”
 
Urlai  cominciando a dirigermi nell’acqua. Mi misi alla seconda postazione e con aiuto di Louis riuscii ad entrarci. Il mare era mosso questo mi faceva capire di stare molto attenta a non sbilanciarmi. Dopo pochi minuti ci raggiunsero anche Styles e Malik, avevano un sorriso da un orecchio all’altro. Sicuramente stavano tramando qualcosa. Dovevo stare molto attenta…
Loro due a differenza mia si misero nelle postazione molto più facilmente di me, l’ordine della fila era: Louis, io, Malik, Styles e Meches.
Prendemmo le pagaie e cominciammo a pagaiare. Era molto difficile e sicuramente il mare così agitato non ci aiutava.
Nelle prime pagaiate non si vedevano chiari risultati ma dopo venti minuti di sforzi fisici sembrava di aver fatto chilometri ed era questo che ci spronava ad andare ancora avanti. Saremmo dovuti tornare sul bagno asciuga entro la 5.30 sennò avremmo passato dei guai. Il sole galleggiava placido dentro il cielo, limpido e spoglio di nuvole poco amichevoli, ognuno di noi cinque si girava per ammirare le onde andare a schiantarsi contro la riva quando percepii sul mio collo un respiro affannoso e molto caldo. La persona dietro di me mi prese per le braccia e cercava di farmi sbilanciare per andare in acqua. Malik mi voleva buttare in mare. Ripeto per chi non ci crede: Malik Mi voleva buttare in mare.
Io così presa da quello che mi circondava non ci feci caso e in frazioni di secondo la mia pelle entrò a contatto con l’acqua fredda e salata del mare. Ero caduta in acqua.
Come detto in precedenza, non sapevo nuotare bene e cercavo di sbracciarmi per rimanere a galla ma le onde mi venivano addosso e mi facevano sprofondare nell’acqua.
Cercavo continuamente con le mani ogni sorta di appiglio ma ovviamente in mezzo al mare potevano esserci solo due cose : IO e IL MARE.
Sudai freddo nonostante l’acqua lo percepii e subito mi allarmai, le forze cominciavano ad andarsene e con lui il respiro, la situazione diventava via via più critica.
 Continuai a sbracciarmi finche sfinita mi abbondonai a me stessa e sprofondai di molti metri sott’acqua. In quei minuti interminabili pensai a tutti gli episodi della mia vita. Scorrevano come un film davanti ai miei occhi ormai socchiusi e solo uno apparve nella mia mente limpido e chiaro. Malik che mi spingeva in acqua. Molto probabilmente sapeva che non sapevo nuotare bene e ne aveva approfittato per vendicarsi per quello che gli avevo fatto ai capelli.
Da piccola mi ero chiesta come avessi voluto morire ma se mi avessero detto che sarei morta perché un cretino mi avrebbe buttato in acqua non ci avrei sicuramente creduto.
Dopodiché buio…
I miei occhi erano chiusi ma la mia mente sembrava non voler morire. All’improvviso qualcosa afferrò la mia caviglia e mi trascinò contro le onde. Mi ritrovai sul bagno-asciuga, chiaramente non respiravo.
Sentii sullo stomaco una forte pressione e sputai l’acqua salata fuori dalla bocca. Mi girai intorno, tutti gli alunni del terzo e quarto anno mi scrutavano incerti  domandandomi se stessi bene.
 
“Forse è meglio sei vai in infermeria, Tomlinson accompagnala!”



Ciaooooo
Questa è la seconda e ultima parte del capitolo Welcome to SeeSun Bay.
Summer ha buttato fuori dal bagagliaio le valigie di Kassedy Jhonson... questi sono solo futili dettagli... se solo Kassedy non avesse l'asma e la medicina fosse nella valigia...
Summer va d'amore e d'accordo con quel gran figo di Harold. Sincermante prima che riescano a non scannarsi ne passerà di tempo.
Zayn va in giro con un cappello dei Miami Heat per il quale Summer ha quasi scatenato la terza guerra mondiale.
Zayn ha spinto in acqua Summer è state sicuri che sapeva che non era una buona nuotatrice.
Il prossimo capitolo lo posterò tra il 20-21 maggio ma prima che vi lasci vi presento le due grandi protagoniste...

                                                                                                                             



Summer Westmore




Lux Gillies

Gli altri li conoscete fin troppo bene... con il corso della storia si aggiungeranno altri personaggi quindi dovrò fare altre presentazioni!!!!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Sophias Doll