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Autore: Sissi Bennett    04/12/2007    5 recensioni
“STUPEFICIUM!” non aveva mai lanciato un incantesimo così potente. Black venne colpito in pieno torace, fu spinto all’indietro e atterrò a terra dopo aver compiuto una giravolta. Probabilmente si era fatto male; anzi di certo si era fatto male, molto male, ma ad Amy non importava. Era riuscita una volta per tutte a tappargli quella maledetta bocca capace solo di sputare veleno. Il professor Lumacorno era subito corso accanto al ragazzo privo di sensi e lo aveva risvegliato. Mentre lo aiutava a tirarsi in piedi, la McGrannit, adirata come non mai, assalì letteralmente Amelia con una serie di rimproveri e critiche strillando che il suo comportamento era inaccettabile. Amelia, però, non ascoltava le parole della professoressa; continuava a fissare Black dritto negli occhi con un’espressione di sfida dipinta sul volto. Non era per nulla pentita del suo gesto. Black ricambiò lo sguardo con altrettanta superiorità. Il tempo delle battaglie era finito; ora iniziava la guerra SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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...E guerra avrai!

Capitolo tre: I filtri d’Amore di Penny White

 

Amelia Jones non era imbarazzata.

Amelia Jones non era irritata.

Amelia Jones non era arrabbiata.

Amelia Jones era FURIBONDA!

Quell’idiota, quel minorato mentale, quel verme, quel deficiente…oserei dire quel pirla aveva origliato tutta la conversazione con Lily.

Quel rifiuto della natura aveva scoperto che lei si sentiva in difetto rispetto alle altre streghe e maghi perché non era Purosangue e di sicuro l’avrebbe presa in giro fino alla morte.

Ormai aveva deciso: l’avrebbe fatto a pezzi, massacrato, torturato e poi avrebbe gettato i resti nel lago in pasto alla piovra. Sarebbe stata una vendetta perfetta.

Lily, però le aveva giustamente fatto notare che, per quanto quel gesto fosse più che giustificato, si trattava pur sempre di omicidio.

Amy aveva riflettuto a lungo ed era arrivata alla conclusione  che quel reato, essendo illegale, fosse addirittura perseguibile dalla legge; ciò significava un biglietto di sola andata per Azkaban.  Doveva trovare un altro sistema per fargliela pagare! Peccato che non fosse proprio così semplice, anche perché Sirius Black era il re degli scherzi e non si faceva prendere per il naso facilmente.

Con la testa appoggiata sul banco Amelia osservò la classe in cerca d’idee. Turchese e Lupin parlavano animatamente. Sirius si destreggiava come al solito tra tre ragazze, Peter se ne stava tutto rannicchiato sulla sua sedia dondolandosi come un bambino.

James stava cercando in tutti i modi di riallacciare i rapporti con Lily.

“Suvvia Lily…!” diceva.

“Per te sono Evans!” rispondeva lei indifferente.

Amy ridacchiò abbastanza soddisfatta. Almeno anche Lily era dalla sua parte ora.

Turchese era ormai andata, non era più possibile salvarla; follemente innamorata di Remus.

La professoressa Zacharias entrò in classe e senza nemmeno salutare, agitò la bacchetta e tutti i banchi schizzarono ai lati della stanza. Gli studenti rimasero fermi sulle proprie sedie a guardare dove prima c’erano i tavoli.

Disse di esercitarsi con l’Incanto Patronus, mentre lei finiva di correggere i compiti del quinto anno. Amelia si mise al centro della stanza, come tanti altri studenti, e agitando la bacchetta creò il suo Patronus; era insolito e particolare; era una medusa. Una piccola coi tentacoli lunghissimi. Accanto a lei Sirius Black proprio non riusciva a far comparire nulla. All’ultimo tentativo un fascio di luce argentea scaturì dalla sua bacchetta senza però produrre nessuna forma distinta. Amy rideva sotto i baffi: Black era proprio negato.

Sirius non poteva sopportare l’idea che lei lo beffeggiasse così apertamente.

“Sai Jones, non credo di aver mai visto un Patronus brutto come il tuo!” esclamò.

“Almeno il mio non è amorfo!” ribatté lei facendo fluttuare la sua medusina fino alle braccia di Black. Con un ultimo colpo di bacchetta la medusa raggiunse il braccio destro del ragazzo e gli diede una leggera scossa.

Sirius ritrasse subito il braccio e con l’altro tirò all’animale una manata. Il Patronus di Amelia si dissolse lasciando come sola traccia una nebbiolina offuscata.

Guardò truce Black. Sgorbio!

“Non quanto te!” rispose lui.

Amelia allargò gli occhi per lo stupore. Lui le aveva forse letto nella mente?

“Sì, Jones, riesco a leggere nella tua mente quando i tuoi pensieri sono concentrati su di me. Il che accade molto spesso…nevvero?”

Amelia dovette ficcare le unghie nella sua stessa carne per non ammazzarlo.

Non poteva, non doveva essere un Legimens. Era uno scherzo…Sirius Black non era capace di leggere nella sua mente. Sirius Black non era in grado di fare una cosa del genere…non a diciassette anni!

Si allontanò il più possibile dal ragazzo. Anche se avesse saputo davvero leggere nel pensiero, non avrebbe potuto da una tale distanza. Si calmò un secondo. A rifletterci bene, Sirius poteva solo sapere cosa Amy pensasse di lui e di certo non aveva una grande stima del ragazzo. Sirius sarebbe finito con il scoprire quello che già conosceva: che lo odiava.

O no?

 

Chiuse l’ennesimo libro che aveva consultato quel pomeriggio. Aveva trascorso tre ore china sulle pagine ingiallite di parecchi volumi per cercare un’idea fulminante per farla pagare a Black.

Non aveva trovato niente. Lily era passata una ventina di minuti prima per dirle di lasciare perdere e di godersi le ultime giornate di sole. Amelia aveva rifiutato: era una questione di principio. Ci doveva pur essere qualcosa!

Si girò verso lo scaffale accanto a lei; non aveva ancora controllato la parte in alto.

Prese la scala a pioli e la fece scorrere fino al centro della libreria e salì. Il suo dito passò da una copertina all’altra, titoli come “Mille pozioni per il giardinaggio” oppure “I metodi migliori per coltivare una mandragola” o ancora “ Come sbarazzarsi degli gnomi”.

Picchiò la testa piano sulla mensola: era finita nel reparto del giardinaggio!

Forse avrebbe potuto trovare qualche pianta capace di strangolare Black; il Tranello del Diavolo avrebbe fatto al caso suo. Afferrò un libro e lo tiro verso di sé. Fece per scendere ma qualcosa attirò la sua attenzione: un piccolo tomo dalla copertina rossa era nascosto dietro tutti gli altri. Allungò il braccio e lo prese; sul davanti in caratteri dorati c’era scritto “I filtri d’amore di Penny White” .

Ecco qua l’idea folgorante! Era perfetto; sarebbe stato spassosissimo vedere l’irraggiungibile Sirius Black sbavare per una ragazza.

Saltò giù con il libro in mano e corse fuori dalla biblioteca travolgendo Madama Pince che stava andando nella sua stessa direzione con un’enorme pila di manuali di pozioni tra le braccia.

Madama Pince volò per terra con tutti i libri e imprecò contro Amelia che quasi non se n’era accorta e correva a perdi fiato.

Scese la scala e svoltò a destra e ancora giù per i gradini. Si trovò in uno dei corridoi adiacenti alla Sala d’Ingresso. E lì sentì delle voci.

Precisamente una risata di una ragazza. Una risata molto stridula che poteva appartenere solo all’oca per antonomasia di Hogwarts: Alice  Smith. Una ragazza dell’ultimo anno, di Corvonero. Molto bella, con i capelli mossi e chiari e gli occhi color del miele. Un bel fisico, giocava nella squadra di Quidditch della sua Casa.

Osservandola da dietro una colonna, la vide chiacchierare animatamente con qualcuno. Ma chi, per quanto stupido fosse, avrebbe potuto tenere una conversazione con una tipa che  non sapeva nemmeno distinguere la destra dalla sinistra?

Si sporse un po’ più il là da dietro la colonna e non fu sorpresa di scoprire che quel qualcuno era niente meno che Sirius Black! L’oca e l’asino!

Sirius drizzò la testa come se una scarica elettrica gli avesse attraversato il corpo. Amelia si nascose per quanto le fosse possibile dietro la colonna; che le avesse letto  nella mente?

No, non era possibile. Era troppo lontana e in più lui era non sapeva neppure che lei fosse lì.

“Tutto bene?” chiese Alice.

“Si…” rispose il ragazzo “Ho solo preso una botta sulla schiena e mi fa un male assurdo…allora sabato andiamo ad Hogsmade insieme?”

Amelia si sciolse dal sollievo…non le aveva letto nel pensiero.

“Non vedo l’ora!” e dopo avergli stampato un bacio veloce sulle labbra, sparì oltre il portone.

Sirius Black e Alice Smith insieme ad Hogsmade? Si trattenne dal ridere. Povero Black…neanche lui si meritava di stare con una simile piaga!

Se però Sirius si fosse innamorata di un’altra, l’appuntamento sarebbe saltato. Sì, doveva farlo per il bene di Black! Ora sì che la cosa si faceva divertente.

Aspettò che anche Sirius se ne andasse , poi uscì dal suo nascondiglio e raggiunse Lily seduta sola al solito posto sotto la quercia.

“Una pozione d’amore!” esclamò prendendo posto affianco all’amica.

“Eh?” mormorò Lily.

“Gli faccio bere una pozione d’amore! Sarà la cosa più buffa che si è mai vista in questa scuola”

“Ma sei matta?” salto su Lily chiudendo con uno scatto il libro che stava leggendo “Lo sai che se ti scoprono, rischi di essere espulsa? E poi sei così fiera di abbassarti al suo livello?”

“Sinceramente sì!” affermò stendendosi sul prato “Come faranno a trovare il colpevole?”

In quel momento una voce che assomigliava tanto a quella di James Potter gridò qualcosa del tipo “Gavettone in arrivo”.

Un attimo dopo si ritrovarono bagnate dalla testa ai piedi. I quattro Malandrini si rotolavano sull’erba dalle risate. Aveva fatto roteare una palla d’acqua dal lago e poi l’avevano lasciata cadere su di loro.

Amelia li guardò in cagnesco “Sono fierissima di abbassarmi al loro livello!”

A qualche metro di distanza Sirius stava raccontando ai suoi amici la sua nuova trovata.

“Sapete che cosa ho fatto credere alla Jones stamattina?” domandò sapendo benissimo che gli altri tre erano impazienti di conoscere la risposta.

“Di essere un Legimens “

“Nooo, dai! E come?” chiese Peter curiosissimo.

“Beh, ho fatto dissolvere il suo Patronus e lei mi ha guardato malissimo. Allora ho pensato che mi stesse insultando silenziosamente…così le ho detto…” e raccontò loro il fatto.

I tre lo fissavano a bocca aperta. “E quella ci è cascata!” concluse lui .

Mentre i quattro prendevano in giro Amelia per aver abboccato allo scherzo del ragazzo, da lontano Remus scorse la figura di Turchese sventolare la mano per farsi notare.

Si alzò, raccolse i suoi appunti e disse ai suoi amici che doveva ripassare Trasfigurazione insieme a Turchese.

“Va’ romanticone!  La tua principessa Turchese ti aspetta!” commentò James divertito.

“Su ragazzi non schernitela!” li pregò Remus.

 “Ma senti che parolone! Dove sono finiti quei ragazzi che non conoscevano nemmeno l’esistenza del congiuntivo?” disse James fingendo dispiacere.

“Quei bravi ragazzi si sono estinti, Jamie!” rispose Sirius mentre Remus raggiungeva Turchese.

Geloso Potter?”

Una voce viscida quanto colui  cui apparteneva, sibilò crudelmente quelle parole.

James e Sirius si voltarono per vedere Severus Piton appoggiato al tronco di un albero.

“Che vuoi dire, Mocciosus?” ringhiò James.

“Finalmente uno di voi ha trovato una ragazza, mentre voi tre… tu Potter sbavi per una Mezzosangue che non ti fila nemmeno e tu Black passi da una ragazza all’altra perché non hai abbastanza coraggio per una storia seria; per non parlare di te Minus, hai mai avuto una ragazza?”

“Perché tu sì?” replicò Peter.

Minus era leggermente alterato, James sfiorava con la punta delle dita la bacchetta pronto ad usarla e Sirius l’aveva già estratta e puntata contro il serpeverde.

Un incantesimo colpì in pieno Piton facendolo cadere; non era arrivato dalla bacchetta di Sirius né di James, bensì da quella di Lily.

“Evans…” sussurrò James incredulo.

“Così impari a chiamarmi Mezzosangue!”  urlò Lily contro Piton ignorando James.

Dopodiché prese Amelia per un braccio e la trascinò via di peso.

 

“Lily datti una mossa!”

“Un secondo ho solo due mani”

Lily Evans e Amelia Jones erano nascoste in uno dei cubicoli del bagno delle ragazze o più comunemente conosciuto come bagno di Mirtilla Malcontenta.

Nella tazza del water  era stato incastrato un piccolo paiolo di bronzo, dal quale usciva una colonna di fumo rosa confetto. Stavano preparando uno dei tanti Filtri d’Amore che Amy aveva trovato nel manuale scritto da Penny White.

Lily prese una manciata di petali di rosa e li gettò nel calderone. Fece la stessa cosa con dei peli di unicorno e dei semi di tulipano.  Si strofinò le mani per pulirle.

“Fatto, ora dobbiamo lasciarla qua per una mezz’ora...” disse Lily.

“No, manca ancora una cosa” la corresse Amelia “Un oggetto che appartenga alla persona di cui Black si deve innamorare”

“E giusto per curiosità…chi sarebbe?”

“La professoressa Morgana Zacharias”

La bocca di Lily si spalancò velocissima “Tu sei matta!”

“No, sono un genio!” rispose Amelia con un’intonazione un po’ sadica.

“E come avresti intenzione di prendere questo oggetto?!”

“Ah non lo so…questo è il tuo compito!”

Lily Evans pregò di aver capito male. Dall’espressione che era dipinta sul volto dell’amica capì che ormai anche lei era dentro fino al collo in quel piano diabolico.

L’ufficio della professoressa Zacharias era di sicuro il più strano di tutti. Era una donna molto particolare, che adorava stare in contatto con la natura. Aveva ricoperto il pavimento di terra e sulle pareti si arrampicavano delle piante verdissime; sembrava una delle serre di Erbologia.

Lily mosse qualche passo incerta in quella stanza; qualcosa le solleticò il piede. Guardò verso il basso e vide un vermicello che cercava di risalire la sua gamba. Trattenendosi dall’urlare, scosse il piede facendo cadere l’animaletto sul terriccio.

Amelia l’avrebbe sentita. Al suo ritorno le avrebbe fatto il pelo e contropelo. In che razza di situazione l’aveva cacciata!

Si affrettò a cercare un oggetto che andasse bene. Ma erano tutti troppo grossi o appariscenti da nascondere nel mantello.

Si grattò la testa confusa; possibile che non ci fosse niente che facesse al caso suo?

Poi la vide, appoggiata sul tavolino vicino alla finestra: una scatolina rossa e argento.

L’aprì e trovò una serie di fotografie. Scongiurando il Cielo che la professoressa non arrivasse proprio in quel momento, ne prese una che ritraeva la Zacharias più o meno alla loro età.

Dovrebbe essere abbastanza personale. Pensò Lily mentre sgattaiolava fuori dall’ufficio e percorreva veloce e silenziosa il corridoio. Quando fu sullo stesso piano del bagno delle ragazze, tirò un sospiro di sollievo. Non l’avevano beccata.

Entrò nel bagno di Mirtilla Malcontenta e gettò ad Amy la foto.

“Ottimo lavoro, Lily” si complimentò Amelia.

“E’ la prima e l’ultima volta che faccio una cosa del genere per te!”

 

Amelia notò con piacere che quella sera in Sala Grande non mancava nessuno. Nella tasca della sua divisa c’era una boccetta contenente un liquido rosa, pronta per essere usata.

Si sedette a pochi posti da Black, provocando il dissenso di Lily che voleva stare il più lontano possibile da James Potter.

Lily si chiese in che modo Amelia avesse intenzione di versare la pozione nel succo di zucca del ragazzo senza essere scoperta.

La risposta arrivò all’incirca a metà cena. Amelia puntò la bacchetta da sotto il tavolo verso Minus, pronunciando a bassa voce un incantesimo.

Improvvisamente dallo stomaco di Peter spuntò un altro braccio. Il ragazzo cacciò un grido.

I tre amici si girarono verso di lui stupiti, iniziando a ridere. Peter, tutt’altro che divertito, li supplicò di farlo sparire.

Sirius, allora, si alzò e, con la bacchetta in mano, raggiunse Peter. I Malandrini erano troppo occupati a sistemare Peter per accorgersi di Amelia che si alzava e con gesto fugace versava un liquido rosato nel calice di Sirius.

La pancia di Peter tornò normale e Sirius si rimise al suo posto.

Afferrò il calice e bevve una lunga sorsata. Amelia era euforica!

All’istante un’espressione sognante gli comparve in volto, mentre appoggiava il mento sul pugno della mano e osservava la professoressa Zacharias.

“Non trovate che Morgana sia particolarmente bella stasera?” chiese.

“Morgana chi?” domandò Remus.

“Zacharias” precisò Sirius.

“Beh…meglio della McGrannit di sicuro!” ridacchiò James.

“Ah! Non capite niente!” disse Sirius.

James, Peter e Remus classificarono quel commento di Sirius come una battuta uscita male; non avevano minimamente idea di quello che era realmente successo al loro amico.

Sirius passò tutta quella sera piegato su un foglio di pergamena a scrivere qualcosa. Gli altri tre lo osservano allibiti: che stesse facendo i compiti? Ma Sirius Black non faceva mai i compiti di sera!

Il mattino dopo, durante l’ora di Difesa Contro le Arti Oscure, Sirius si alzò dal proprio banco e andò dritto verso a cattedra della professoressa.

Si mise su un ginocchio e a testa bassa le porse la pergamena. Tutti erano a bocca spalancata.

“Che cos’è, signor Black?” chiese la Zacharias.

“Il tema sui Patronus”

La classe trattenne il fiato e poi ammutolì: Sirius Black che consegnava un compito in anticipo?

“L’hai già finito?”

“Per lei questo ed altro professoressa!”

James era il più stupito di tutti. Il suo amico era diventato un lecchino. Amelia, invece, soffocava le risate nel braccio mentre Lily la guardava severamente.

Andò avanti così per un paio di giorni. La salutava allegramente, le portava la borsa, stava delle ore a fissarla, elogiava le sue qualità, le faceva complimenti sui vestiti o sulle acconciature.

James si strappava i capelli dalla disperazione, che cosa gli era preso?

Ma l’apice di tutto ciò si raggiunse la notte di tre giorni dopo.

Amelia dormiva tranquilla nel suo letto a baldacchino; stava sognando che la professoressa McGranitt la puniva, poi la scena si trasformò:  c’erano Lily e la piovra gigante. I grossi tentacoli di questa afferravano Lily per la vita e lei urlava. E urlava, urlava e urlava ancora.

Lentamente quelle urla la svegliarono dal suo sogno; però le grida si sentivano ancora. Qualcuno stava strillando, ma non era la voce di Lily che sonnecchiava ancora serena, bensì quella di un ragazzo. Quella di …James Potter.

Amelia si tolse velocemente le coperte da dosso e, balzata giù dal letto e indossata la vestaglia, scese le scale fino arrivare in Sala Comune; dopodiché risalì un’altra rampa verso il dormitorio maschile. Spalancò la porta. In effetti era stato Potter ad urlare,ma non perché si trovasse in pericolo o cose simili; per colpa di Sirius.

James era in piedi sul letto che strillava come una ragazzina indicando il suo amico seduto per terra a ritagliare cuoricini da un cartoncino rosa. Di fronte a lui contro al muro era posato un enorme cartellone che ritraeva la professoressa Zacharias.; attorno alla sua immagine centinaia di cuori e fiori disegnati con incredibile precisione.  Pure Remus si era alzato a causa del fracasso che stava facendo James. Peter nemmeno si era preso la briga di tirare le tendine del letto e ora sbirciava la situazione attraverso un piccolo buco nella stoffa rossa.

“Sirius” cominciò Remus “Che cosa stai facendo?”

“E’ per Morgana” rispose quello con semplicità.

James guardò Remus cercando aiuto “Questo è matto!” dichiarò.

“No, si è proprio bevuto il cervello!” si corresse quando vide Felpato mandare dei baci con la mano alla figura della prof.

“Oh su! Non fate gli immaturi!” li rimproverò Sirius.

“Per la cronaca non siamo noi che disegniamo cuoricini come delle femminucce!!!!” disse Remus.

“TOGLI ALL’ISTANTE QUELLA ROBA ROSA DALLA MIA CAMERA!!!!!!!” urlò James che era allergico a qualunque cosa avesse a che fare con le smancerie.  

Solo allora si accorsero della presenza di Amelia ancora sulla soglia che li fissava spassandosela come non mai nel notare che la sua pozione funzionava meglio del previsto.

“E tu che ci fai qui?” esclamarono i quattro all’unisono.

“Ho sentito delle grida e pensavo fosse successo qualcosa di grave!”

“E’ successo qualcosa di grave…GUARDALO!!!!” disse James.

Amelia sorrise furbetta e, chiudendo la porta dietro di sé, se ne andò.

Amy la mattina dopo fu la prima a trovarsi in Sala Grande. L’unica altra persona presente oltre a lei era proprio Sirius Black.

Amelia alzò gli occhi dal piatto per guardare il ragazzo. Lui nemmeno si era accorto della sua presenza e osservava assorto il tavolo degli insegnanti ancora vuoto.

Solo una decina di minuti dopo gli studenti e i professori cominciarono a fare la loro comparsa. Lily si sedette accanto ad Amelia e i tre Malandrini vicino a Sirius. Quando finalmente tutti furono seduti, Sirius si diresse verso la tavola degli insegnanti e, inginocchiatosi davanti alla professoressa Zacharias, le confessò di essersi innamorato di lei.

La Sala Grande trattenne il respiro prima di scoppiare in una fragorosa risata. Sirius non se ne curò e con un colpo di bacchette fece srotolare un enorme cartellone attaccato sopra l’ingresso. L’immagine della professoressa comparì insieme ad una miriade di cuoricini.

Le risate, se possibile, aumentarono. James si mise le mani nei capelli e si fece piccolo, piccolo sulla panca cercando di nascondersi “Non ci credo…” sussurrò. Peter e Remus erano increduli.

Amelia si era unita alle risa dei suoi compagni e se la stava spassando nel vedere che la sua posizione aveva funzionato alla perfezione.

James, non potendo più reggere l’umiliazione, raggiunse l’amico ancora inginocchiato.

“Che ne dici, Sirius? Ci alziamo e magari cerchiamo di recuperare un po’ di dignità?!”

“No…io la amo….tutti lo devono sapere…IO AMO LA PROFESSORESSA ZACHARIAS!!!”

Al che anche Peter e Remus si unirono a James e portarono via Sirius con la forza.

I quattro sparirono dietro la porta e Lily si girò con occhi fiammeggianti verso Amelia.

“Hai esagerato” sentenziò.

“NO…questa è la cosa più geniale che abbia mai fatto!”

Nel dormitorio James e Remus erano seduti sul letto disperati, mentre Sirius era seduto per terra con le gambe incrociate.

“E’ impazzito! Non c’è altra soluzione….” Cominciò James.

“E se si fosse innamorato davvero della prof. ?”

“No, no …è impazzito…te lo dico io!”

“E se fosse…!”

“Se fosse…cosa?!”

“SE fosse stato stregato…?”

“Un filtro d’amore!” esclamò James battendo le mani.

Gli si avvicinò e gli allargò una palpebra con l’indice e il pollice: la sua pupilla era a forma di cuore. Confermò l’ipotesi di Remus… “Ora la domanda è…chi?

“RAGAZZI!!!” urlò Peter entrando in camera.

“Taci Codaliscia, stiamo cercando di capire chi ha stregato Sirius” lo zittì Remus.

“Appunto…io so…”

“Non riesco a concentrarmi se tu non chiudi quella bocca!” dichiarò James.

“Ma io ho sentito che…”

“ Ma allora lo fai apposta!”

“ AMELIA JONES HA STREGATO SIRIUS BLACK!”

Remus alzò di scatto la testa “ Ho capito! E’ stata Amelia…”

“…Si per fargliela pagare di aver appeso la sua biancheria in Sala Grande!!” gli diede corda James.  Peter mise il muso: tutte le volte la stessa storia! Lui trovava il colpevole e il merito andava a Ramoso e Lunastorta.

Madama Chips stava sistemando in ordine alfabetico gli antidoti per il raffreddore su una lunga mensola, quando i quattro Malandrini piombarono nell’infermeria urlando.

“Ohi!! Cos’è tutto questo baccano?” chiese indispettita Madama Chips.

“Sirius Black…è stato stregato”  spiegò James.

“Una pozione d’Amore” specificò Remus.

Madama Chips alzò le sopracciglia incredula e poco convinta indicò loro un letto vuoto e ordinò di farci sedere il ragazzo.

Madama Chips frugò in un armadietto lì a fianco e tirò fuori uno stecchetto di metallo.

Disse a Sirius di mostrarle la lingua e ci appoggiò sopra lo stecchetto; dopo averlo per bene bagnato di saliva, lo immerse in una fialetta contenente un liquido rosa e aspettò una decina di secondi prima di estrarlo.

Lo stecchetto era diventato rosso. Madama Chips scosse la testa.

“E’ un filtro d’Amore di Penny White” spiegò “Molto potente…direi quasi infallibile”

“Ma si può curare vero?” chiese preoccupato Peter.

“Beh un rimedio ci sarebbe…”

 

“MA CHE STATE FACENDO…RAZZA DI IMBECILLI” gridò Sirius Black quando la sua testa venne ricacciata prepotentemente sotto il getto gelato della doccia.

“Ti salviamo…ora dimmi ti piace la professoressa Zacharias?” domandò insistentemente James.

“La amo!”

“Sotto” disse James mentre Remus rimetteva Sirius sotto l’acqua.

“Secondo te è bella la Zacharias?”

“ Ma si…carina!” borbottò Sirius cercando di non ingoiare l’acqua  fredda che gli cadeva addosso.

“Tu ami la Zacharias?”

“Ma sei matto?! Ti pare che io vada dietro ad una così!!!!”

“E’ guarito” dichiarò Remus chiedendo l’acqua ed aiutandolo ad uscire dalla doccia.

“Ma guarito da cosa???? Io sto benissimo; poi perché mi avete cacciato sotto l’acqua gelata?”

“Sirius … dobbiamo dirti una cosa ….”

 

Amelia camminava con calma lungo il corridoio del terzo piano.

La scena in Sala Grande era stata spassosissima. Sirius Black si era umiliato a vita davanti all’intero corpo studentesco.

Era la vendetta perfetta. Era fiera di se stessa.

Una fitta improvvisa alla pancia la costrinse a fermarsi. Si portò una mano all’addome e si appoggiò con l’altra al muro.

Respirò affannosamente,aspettando che il male cessasse. Ma il dolore aumentò. Piccole goccioline di sudore le imperlavano la fronte e i capelli erano caduti in avanti a nasconderle il pallore al viso. Che le stava succedendo?

Avvertì che il male stava passando e lentamente il respirò divenne regolare. Si rimise dritta, in posizione eretta e tirò i capelli indietro.

Mosse qualche passo, ma una scintilla rossa le sfiorò il braccio e si andò ad infrangere contro la parete di pietra.

Restò immobile per due secondi. Ebbe la brutta impressione di conoscere il suo assalitore.

“Filtri d’Amore! Lo ammetto, Jones, sei stata molto furba, uno scherzo degno di me!”

Amelia sorrise scaltra “Sai Black, certa gente nasce con il dono dell’intelligenza!”

“Chissà se sei anche in grado di difenderti intelligentemente ?”

Amelia estrasse la bacchetta. “Quando vuoi, bell’innamorato!

Sirius con un veloce colpo della mano scagliò un incantesimo per schiantarla. Amelia non ebbe nemmeno il tempo di ribattere; dovette spostarsi di fretta schivandolo per un pelo.

Il ragazzo era proprio arrabbiato. Si chiese se la sua non fosse stata solo una stupida bravata.

Amelia provò a contrattaccare. L’incantesimo andò a vuoto; Sirius l’aveva prontamente bloccato. La guardò compiaciuto; spostò il piede destro in avanti e con tutta l’aria che aveva nei polmoni gridò “Expelliarmus”.

Amelia cadde a terra mentre la sua bacchetta volava chissà dove. Ora era nei guai.

Black avanzò verso di lei con sguardo beffardo puntandole la bacchetta addosso.

Si abbassò, tenendo sempre sotto tiro di bacchetta la ragazza, e mormorò con fare spavaldo e sicuro “Hai fatto la bambina cattiva, Jones, ed ora dovrai essere punita. Chi la fa, l’aspetti”

Gli occhi di Amelia erano diventati due fessure di fuoco. Odio. Riusciva a provare solo odio verso Black. Odio, risentimento, amarezza.

Con tutta la cattiveria possibile, gli sferrò un calcio in pieno ginocchio che si piegò facendolo rovinare sul pavimento. La bacchetta scivolò lontano. Amelia si gettò su di lui e gli tempestò il petto di pugni. Sirius tentava di tenerle ferme le mani, mentre rotolavano per il corridoio.

“Ti detesto!” gli urlò in faccia Amy “Mi hai mortificata, presa in giro, insultata per sei anni”

“Neanche tu sei stata mai uno zuccherino nei miei confronti!” rispose lui a tono.

Riuscì ad immobilizzarle le braccia e la buttò malamente di lato. Si rialzò rapido.

Amy si mise a sedere e lo fissò truce. Si tirò in piedi pure lei e lo spintonò con violenza ripetutamente. “Hai il coraggio di paragonare le mie battutine ai tuoi scherzi pesanti e umilianti! Tutti mi schernivano. Tutti, non un solo ragazzo di questa scuola ha mai pensato che io potessi essere diversa da una secchiona sfigata! Tutto per colpa tua!”

Con un’ultima spinta lo sbatté contro la parete e gli fece picchiare la testa.

Sirius impiegò un decimo di secondo per ribaltare le posizioni e inchiodarla al muro.

“Tu dicevi che io ero un arrogante, uno scansafatiche, uno che nella vita non avrebbe combinato nulla! Scusami se la cosa mi faceva un attimo girare le scatole!”

Amelia avvicinò il viso minaccioso a quello del Grifondoro “IO? Adesso sono io la strega cattiva!” esclamò scandalizzata “Poverino, deve essere stata una vera tortura venire osannato da tutti, mentre io me ne stavo appesa a testa in giù”

Mosse la mano verso il suo volto e gli graffiò la guancia. Black si portò le dite sul segno rosso, ma non se la sentì di replicare. Sotto, sotto sapeva che la ragazza aveva perfettamente ragione.  “Io … io …” biascicò.

Amelia, però, non voleva sentir spiegazioni: gli pestò il piede e, sgusciata via dalla sua presa, si lanciò alla ricerca della sua bacchetta. Sirius intuì le intenzioni di Amelia e fece lo stesso.

Si voltarono contemporaneamente uno verso l’altro con le bacchette puntate.

“Davvero molto divertente, signor Black e signorina Jones, ma il vostro spettacolo è finito. Nel mio ufficio, subito!”

Il sangue di entrambi si ghiacciò nelle vene nell’udire la voce di Minerva McGrannit.

 

  
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