"André! André, sei qui?... Ma dov'è finito, di solito è sempre lui a rompere le scatole per inscenare le fic... Nelle scuderie non c'è, a far man bassa di mele in dispensa nemmeno, a dar da mangiare ai piccioni neanche... André!!".
"Qual villana voce giunge ai miei auricolar padiglioni!".
"Eh?... André... Dove hai trovato quei vestiti da damerino?... E come parli, soprattutto?".
"Scostati, vile servitrice! Fa' che la via mi si pari libera dinnanzi!".
"Come?... André, hai la febbre, per caso? O forse non ti trovavo perché eri in cantina a tracannare qualche buon vinello, e questo è l'effetto?".
"Basse e infime insinuazioni le tue! Come mi si confà, io calomi sempre con impegno e costanza nella parte assegnatami, invero".
"Oh no... Non dirmi che c'è anche l'aggiornamento della fic in cui tu sei nobile e io povera...".
"Ebbene sì, tu sei povera, miserrima e derelitta!".
"Qualcos'altro?...".
"Potrei aggiungere cenciosa e pezzente, coi programmi di sinonimi in uso ci si può sbizzarrire nonché scatenare...".
"Senti bello, ti ricordo che nella realtà i ruoli sono invertiti e per giunta io sono pure quella che ti paga!".
"Capirai! Mai che mi fosse arrivata una tredicesima!".
"Ma se ancora non esiste!".
"Per i padroni tutte le scuse sono buone per lesinare sul salario!... Deh, ora adoprati affiché il mio destriero sia pronto per una rocambolesca cavalcata".
"Devi studiarle prima le parole da dire o ti escono così?".
"Trattasi di una delle mie innumerevoli doti, che posso farci? E col tempo miglioro perfino".
"Già... Guarda che quello è ciò che fa il vino di cui sopra... Perché usi questo linguaggio?".
"Perché la pura nobiltà deve ben distinguersi dal rozzo volgo!".
"Ma io non parlo così!".
"Se tu sei fine qual carta vetrata del 40 non è colpa mia!".
"Che?... Io sono l'emblema della finezza! La delicatezza per antonomasia! Vuoi fare a cazzotti, così te lo spiego meglio?".
"Ecco, voi selvaggia plebaglia siete solo in grado di menar le mani, poiché non conoscete il buon comportamento e le regole della gentil convivenza!".
"Vieni qui che ti regolo io!".
"E poi questo tuo indegno modo di rivolgerti alla mia persona, come fossi un par tuo! Portami il rispetto che mi si compete! Sono forse uno stalliere, io?".
"Santo cielo! Da nobile sei insopportabile!!... Un momento... Non è che anch'io sono così antipatica, vero?...".
"Certo che no, Oscar...".
"Ah, meno male...".
"Tu sei molto peggio!".
"Cosa?!...".
"Lo ripeto e lo ribadisco sul mio onore!".
"André, goditi questa fic, perché una volta finita ci penserò io a rimettere le cose a posto! Invero!!".
"Orsù, non perderti a rimirare le mie amabili sembianze, il tuo umile dovere attende ancora di essere compiuto!".
"Attenderà un pezzo!... Quindi sarei io a essere segretamente innamorata di te?".
"Ovviamente, come potrebbe una sempliciotta e illetterata pulzella in tua guisa resistere al fascino e all'intelligenza di un cotal siffatto nobiluomo?".
"Potrebbe, eccome!".
"Suvvia, non farti sopraffare dallo scoramento, una volta imparata correttamente (anche se con fatica e durante le ore strappate al sonno) la nostra forbita e antichissima lingua, potrai tentare di esprimermi i tuoi ascosi sentimenti, sicché io mi renda finalmente conto, dopo svariati lustri, della femminil bellezza celantesi dietro la tua sciatta e trasandata figura".
"Eh, mo'! E che è, 'Il ritorno di Fersen II' ? Possibile che nessuno si accorga mai che io sono una donna??".
"Io me ne accorgo sempre!...".
"Rosalie, torna a trapiantare le rose!!".
"Subito, madamigella...".
"Insomma, si metta fine a codesto baccano! Recati nelle stalle e poni i finimenti al mio fiero cavallo, mi attende un'amichevole corsa col Duca di Duchignac".
"E chi sarebbe?".
"Non saprei, ogni tanto saltano fuori personaggi dai nomi più strambi... A proposito, hai apposto il tuo voto nell'apposita lista dei personaggi presenti di rado nelle fanfictions da aggiungersi all'elenco di quelli già presenti?".
"Non capisco a che possa servire...".
"E' un'usanza tipicamente italiana, si vota anche se non se ne conosce bene l'utilità!".
"Oh... Paese che vai...".
"Sì, qui si va spesso a quel paese... Orbene, è già l'ora che volge al desio, lesta apprestati ordunque all'opra tua!".
"Ascolta, Dante! Per me puoi anche farla a piedi la tua gara!".
"Poffarre! Per un simil comportamento ti meriteresti alquante fustigate!".
"Mmh... Fustigate, dici? Mi sovviene or ora che mi è giunto quel nuovo frustino in pregiatissimo cuoio che avevo ordinato... Forse so come appianare le nostre divergenze, messere...".
"Davvero? O come potremmo mai fare?".
"Seguimi nella mia alcova che te lo illustro, De Grandier... Aspetta ch'io lo prenda fra le mani...il frustino, intendo...".
"Adescatrice!... Voi donne del popolino siete abili a solleticare i maschili istinti, ancelle del piacere e sacerdotesse dell'amore!".
"Sì, vabbé... Andiamo, mio principe... Basta che non parli, però!!".