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Autore: martipalm    20/05/2013    1 recensioni
-Sei pazzo-
-No tu, lurida puttanella, TU [...]
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marise-


Dopo qualche settimana passata in questo posto riuscivo finalmente a vederlo con occhi meno impauriti.
Certo, la prima impressione mi aveva profondamente colpita e di sicuro non ero riuscita a seppellire del tutto il terrore che mi si sprigionava dentro ogni volta che entravo nella sala comune, però avevo fatto finalmente amicizia.
Jenna, si chiamava. Una donna sulla trentina con i capelli scuri e gli occhi azzurri come il ghiaccio. La sua storia mi lasciava sempre con l'amaro in bocca, ogni volta che ci ripensavo.
Aveva avuto un passato difficile, sposata a vent'anni e con un figlio in grembo. Dopo il parto si presentarono i primi segni di depressione e tentò più volte il suicidio o provò anche a uccidere il figlio di appena pochi mesi. Suo marito , un povero coglione più soldi che cervello, non voleva prendersi carico di questa situazione e così, pagando una somma piuttosto folle, la spedì nel manicomio. 
Non nasconderà orrori come quelli del passato, ma Briarcliff ha ancora i suoi scheletri nell'armadio.
In ogni caso, essendo un posto affidato alla Chiesa, non si vive nemmeno così male. Ogni mattina ci alziamo, ci danno qualcosa per colazione, ingeriamo pillole, lavoriamo e al pomeriggio c'è una seduta con lo psicologo.
Inoltre due volte la settimana un prete viene a confessarci. Gran bel prete.
A volte mi chiedo come certi uomini possano rinunciare ai piaceri della vita solo per qualcuno di cui non si ha nemmeno la certezza che esista. Comunque, io non l'ho scelto e quindi il problema svanisce dopo poco che me lo sono domandata.
Beh, quando è il mio turno inizio sempre la conversazione con un -Ehi begli occhioni, ti mancavo?-. Sorride e diplomaticamente annuisce cercando di porre fine al discorso il prima possibile.
La prima volta che mi incontrò la nostra chiaccherata fu illuminante.
-Buongiorno.. Marise giusto?- mi chiese un po' impacciato.
-Eccomi qui! Cosa dovrei fare esattamente?-
-Oh, niente di speciale. Io sono padre Kyle comunque, verrò qui ogni lunedì e venerdì per sentire come stai. Perché non inizi dicendomi cosa ti ha portata qui?-
Sospirai. -Ho ucciso il mio ragazzo e sono pazza-.
A quel punto pensai che si sarebbe spaventato, o almeno un po' scosso. Niente.
-Per quale motivo l'avresti fatto?- si limitò a chiedere.
-Sentivo l'impulso primordiale di staccargli le palle da quel lurido corpo. Non lo fatto apposta-. Sorrisi.
-Marise, non sono il tuo psicologo, non devi sembrare malata di mente qui-. Sussultai di colpo. "Beccata" , sussurrò la vocina dentro la mia testa.
-Avevo paura. E se devo dirla tutta non mi dispiace di averlo fatto. Se lo meritava-. "Uhh, cattiva". Di nuovo lei. La zittii seccata.
-Per oggi può andare. Ci vediamo venerdì-.
Così il prete dagli occhi blu si sbarazzò di me. Da quel giorno non mi chiese più se fossi pentita di quello che avevo fatto. Gliene fui veramente grata.










ANGOLO AUTRICE: Wow, so che è un po' corto ma deve fare da introduzione a quelli che seguiranno. Commenti, critiche, suggerimenti? Lasciate le vostre impressioni perché so di dover migliorare. Del resto che vi posso dire? C'è ancora moltissimo da scoprire. Un bacio :)

  
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