– Rin, si va in scena! – dissi alla mia sorellina.
Cantammo il nostro cavallo di battaglia, Gekokujou. L’avevamo scritta il giorno in cui Miku aveva avuto un ruolo in un musical perché cantava meglio. All’epoca ci batteva in tutto.  Ogni volta canticchiavamo una o due strofe, ma non la avevamo mai cantata in pubblico, soprattutto con una base musicale.
– e… stop! – disse Meiko dall’altra parte dello schermo.
– Sono andato malissimo vero? – dissi alla mia sorellina.
– Bravi ragazzi! Avete l’80% di passare! – mi interruppe sul “vero” Meiko.
– Siamo andati bene. Andiamo dai ragazzi.
– Siamo già qui! – la voce di Miku si sentiva da dietro la porta. Dietro di lei Ritsu, Teto e un altro strano ragazzo oltrepassarono la via d’accesso della sala registrazioni.
– Questo qua in silenzio è Piko. Miku ha insistito per convincerlo ad venire con noi. – ci raccontò sgarbatamente Ritsu.
Mia sorella si mise a giocare con il cavo usb che gli usciva dalla testa.
– Già che ci siamo, vi faccio conoscere la mia classe! – urlò la ragazza dai lunghi capelli verdi.
Seguimmo Miku. La 1H era la sua classe. Quanti aspiranti cantanti dovevano esserci per creare 8 classi?
– A dire il vero non sono tutti cantanti, sono anche compositori e disegnatori. – mi rispose Teto come se mi avesse  letto nel pensiero.
– Disegnatori?
– Si. Creano i nostri video con avatar virtuali. Sono molto bravi.
– Eccoci! – urlò Miku come al solito.
– Loro sono i nuovi arrivati? – chiese il professore.
– Esatto, Può fare l’appello? – domandò Ritsu.
Dopo l’appello due ragazze mi venirono incontro.
– Len? Piacere io sono Neru e lei è Haku, felici di conoscerti! – mi disse la ragazza con la coda bionda.
– Ragazze non perdete tempo con queste nullità! – rispose una vecchia conoscenza.
– Lady Luka, non possiamo nemmeno salutare una persona nuova? – Haku le disse senza battere ciglio.
– Se lo fate siete peggio di queste nullità!
– A me il ragazzino mi piace, è carino! – Neru mi prese per le guance.
– Per favore la smetta! – le urlai contro. Odiavo la presa per le guance perfino a quattro anni con mia nonna.
– Andiamocene ora, o mi arrabbio.
– O Kappa, Lady Luka. – e le due strambe ragazze-che sembravano non apprezzare Luka e i suoi modi di fare- la seguirono.