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Autore: Sellyistheway    22/05/2013    3 recensioni
Caroline si girò di scatto e sentì qualcosa rompersi, un rumore appena percettibile ma che grazie al suo udito riuscì a captare...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Klaus tornò immediatamente a casa col fratello sulle spalle, lo gettò sulla poltrona e andò a versarsi da bere. Era visibilmente scosso.
Intanto Kol si stava ricomponendo le ossa, rumori assordanti riempivano il vuoto di quella stanza.
I due fratelli si stavano osservando con aria di sfida, Kol si alzò dalla poltrona togliendosi la polvere dal suo preziosissimo giubbotto di pelle. Tirò un sorriso mentre dentro di sé cresceva il desiderio di rivalsa.
-Noto con piacere che finalmente ti sei interessato a qualcuno.
Kol rimase sul posto, senza muovere un passo verso il fratello. La potenza di Klaus era rinomata, in caso di scontro doveva essere in grado di anticiparne le mosse.
-E come sempre, ciò che interessa a me magicamente interessa anche a te, non è vero fratellino?
Klaus bevve in un sol sorso il liquido alcolico contenuto nel bicchiere e lo posò sul tavolino. Scrutò la figura davanti a sé sorridendo, percepiva il nervosismo di Kol, anche se sapeva celarlo molto bene.
-Tranquillo, puoi rilassarti. Non ho alcuna intenzione di fare a botte con te per una donna, solo ti consiglio di trovarti un nuovo interesse. Le liti fra fratelli non mi sono mai piaciute.
-Ci dev’essere un malinteso, io non voglio strapparti il cuore dal petto per causa di una bionda qualsiasi. Troppi ed antichi dissapori ci uniscono per essere accantonati così banalmente, io voglio vederti soffrire per principio.
Kol sfoderò i canini e si scaraventò sul fratello, lo prese per la giacca lanciandolo sul mobiletto degli alcolici che si ruppe sparpagliando pezzi di vetro e legno per tutta la stanza. Klaus si rialzò fiondandosi su Kol, con furia lo prese per il collo quasi distruggendo una parete mentre si divertiva nel farlo soffrire. Infilò con prepotenza una mano nel suo petto, sentendo i flebili battiti cardiaci.
-Mh, direi che sia io il più vicino ad esaudire il tuo desiderio. Peccato che non sarà il mio cuore ad essere separato dal corpo. Fratellino, è assurdo che sia io a dirtelo ma, cerca di calmare i bollenti spiriti. Pensavo che questa fase adolescenziale  l’avessimo già passata.
Kol digrignò i denti per la rabbia che provava nei confronti del fratello, colui che mentre gli sorrideva in modo beffardo, con le dita andava a sfiorargli il cuore temendo il peggio.
-Sai, anche se ammiro la tua irruenza e il tuo carattere impulsivo hai ancora tanto da imparare e io sono infastidito da questo tuo comportamento. Non sei più divertente.
Tirò fuori la mano dalla sua cassa toracica e gli ruppe il collo, non poteva più sopportare quei comportamenti infantili. Ordinò ai suoi ibridi di trasportalo nella sua stanza e di tenerlo d’occhio, non voleva altri intralci per staserà.
Già, stasera era la grande sera. A casa Mikaelson si sarebbe tenuto un ballo.
Aveva invitato Caroline, ma chissà se sarebbe venuta. Dopo i recenti avvenimenti aveva dei seri dubbi, ma in cuor suo sperava che venisse. Almeno avrebbe potuto parlarle, dirle come stavano le cose.
A casa Forbes, Caroline era stesa sul letto, fissava un po’ il soffitto un po’ quel vaso stracolmo di rose.
Ma che diamine di significato avevano?
Certo, aveva googlato il significato dei fiori ma sapeva che Klaus era molto più che superficiale.
Doveva dare un senso a quel gesto, ma soprattutto temeva di conoscere il significato delle attenzioni di Kol.
Non aveva il tempo di star dietro ad un solo Originale, figuratevi due. No, non poteva permetterselo.
Scese dal letto e qualcuno suonò al campanello. S’irrigidì immediatamente, sua madre era a lavoro e lei era solo in casa. Chi poteva essere? Preoccupata e allo stesso tempo incuriosita scese di fretta le scale e si precipitò giù. Non intravide nessuno, si avvicinò alla porta e l’aprì. Si trovò davanti un pacco enorme, bianco con alcuni ricami disegnati sopra e un fiocco in tinta ad un lato. Prese il pacco e lo portò dentro, aveva un piacevole presentimento.
Salì le scale per portarlo in camera e notò che sotto il fiocco c’era un biglietto. Posò l’enorme scatola sul letto focalizzando la sua attenzione sul pezzetto di carta. Era da parte di Klaus, tutto era un regalo per lei. Ma soprattutto, era stata invitata ad un ballo e ci sarebbe stato lui ad aspettarla. Rilesse il biglietto, girandoselo fra le dita più volte. Notò che in piccolo c’era scritto ‘spero che verrai, permettimi di spiegarti tutto’. Sconvolta si sedette sul letto, il suo naturale istinto di donna fremeva nel veder il contenuto della scatola, ma doveva darsi un contegno, infondo era sempre un regalo di Klaus. Lo aprì delicatamente, facendo attenzione scoprì che conteneva un vestito, un meraviglioso vestito blu. Lo prese e se lo poggiò addosso, ondeggiando a destra e a sinistra fissandosi nello specchio. Per una frazione di secondo pensò a lei e Klaus ballare, un po’ come la Bella e la Bestia, proprio su quelle note. Venne folgorata da un profondo senso di colpa, brividi intensi le camminarono lungo la schiena. Gettò il vestito sul letto e si mise la testa fra le mani, preoccupazione e ansia le fecero mordere il labbro inferiore. Poi, come se nulla fosse si calmò. Pensò che non era un delitto aver avuto un attimo di debolezza nei confronti dell’Ibrido, che era tutta colpa del vestito, l’aveva stregata. Mille pensieri le frullavano nella testa, ma nessuno di questi aveva molta importanza davanti a quella meraviglia della sartoria. Aveva deciso, sarebbe andata a quel ballo, un così bel vestito non poteva andare sprecato. Le importava poco e niente di Klaus e di Kol, sarebbe andata lì per svagarsi, divertirsi e se Klaus non l’avesse infastidita troppo, perché no, avrebbe anche ascoltato le sue ragioni. Se non altro, glielo doveva, almeno in parte.
Senza ripensamenti andò a prepararsi.
Calò la sera e Caroline si stava ancora preparando, indaffarata e sommersa da mille prodotti stava ritoccando la sua acconciatura, delle trecce raccolte da un lato che ricadevano sul petto. Ultimo sguardo allo specchio e scese, infilandosi i lunghi quanti in tinta col vestito. Ad aspettarla c’era uno degli ibridi di Klaus, l’accompagnò alla macchina in silenzio, come del resto tutto il viaggio fino a destinazione. Scese e fece giusto in tempo a specchiarsi nel finestrino della macchina prima che ripartisse. Si voltò serenamente verso la maestosa entrata di casa Mikaelson.  Pochi passi e una figura familiare le apparve davanti : Kol. Ben vestito ed agghindato faceva anche lui la sua figura. Si slanciò dal muretto dov’era appoggiato e andò verso di lei con passo deciso.
- E’ un piacere di rivederti biondina, a quanto pare mio fratello non ha solo buon gusto nel scegliere le donne, anche in vestiti.
Percorse con l’indice il vestito di Caroline facendole corrucciare la bocca.
Si scostò da lui rivolgendogli un sorriso, poi proseguì verso l’entrata.
Un fiume di voci la inondò, notò che erano presenti alcuni degli esponenti delle famiglie fondatrici di Mystic Falls, suoi amici e conoscenti. Si addentrò nella grande sala, un cameriere le porse un bicchiere e lei lo prese bevendolo immediatamente.
Era tesa, l’incontro con Kol l’aveva infastidita, aveva cominciato a dubitare della sua decisione, forse sarebbe dovuta rimaner a casa a studiare o semplicemente a strappare i petali di quelle rose.
Ad interrompere questo flusso di pensieri negativi fu una mano che si poggiò sul sui fianco cingendole la vita.
-Tesoro, si vede che stai pensando troppo, non corrugare la fronte. Ovvio che le rughe non saranno mai un problema per te ma neanche l’ombra di queste si addice al tuo viso.
Alzò gli occhi e lo vide, Klaus elegante e classico nella sua figura vestita in modo consono alla serata. Gli rivolse un sorriso dolce, lui ricambiò prendendo la sua mano.
-Mi concede l’onore di questo ballo?
Si chinò lievemente, non staccò mai gli occhi dai suoi. Quasi impietrita dalle labbra di Caroline uscì un verso che permise a Klaus di mettere la mano sulla vita di lei ed avvicinare i loro corpi, mentre con l’altra stingeva la sua. Danzando non riusciva a smettere di fissarlo, occhi dentro occhi che si ponevano domande, si davano risposte, si comprendevano con un semplice battito di ciglia. Per quei momenti le sembrò di essersi estraniata dal mondo, come se fossero rimasti solo loro e la musica. La mano di lui sempre più avida costringeva i loro visi ad avvicinarsi, poteva sentire il respiro di lui toccarle ogni centimetro del collo. Lui le fissava le labbra prendendo respiro, lei arrossiva, sorpresa che l’Ibrido le provocasse tutto questo scompiglio dentro sé. Ad un tratto la musica si fermò e i loro respiri andarono all’unisono, l’uno perso negli occhi dell’altra. Un suono fori campo fece eco per tutta la stanza attirando l’attenzione di tutto. Kol stava battendo le mani in direzione di Klaus e Caroline.
Scese la lunga scalinata che costeggiava la piccola orchestra e si diresse verso di loro, Klaus visibilmente stizzito si mise col corpo davanti a Caroline, come a proteggerla.
-Fratellone, vuoi tenerti la ragazza più bella della sala tutta per te?
Klaus s’irrigidì, ne aveva abbastanza di quel piccoletto rompiscatole. Si scostò rivolgendogli un falso sorriso.
-Ma certo che no, sei libero di ballare con lei. Sempre se sarai di suo gradimento come ballerino, e visto che dovrai competere con me ti suggerisco di dare il meglio di te.
Si girò verso Caroline, regalandole uno sguardo ricco di significato. Ancora un po’ intontita ma pur sempre se stessa recepì il messaggio e lasciò andare Klaus senza timore. Il piccolo originale si avvicinò a lei con aria vincente.
-Allora, posso avere il piacere di ballare con te? O non riesci a reggere due Originali in una sola serata?
Caroline prese le sue parole come una sfida, proprio come Kol avrebbe voluto e non perse tempo. Si aprirono nuovamente le danze, Kol cingeva la vita di lei ma questo gesto non le provocò alcuna sensazione. Solo un profondo senso di disgusto , tutta quella situazione con Kol la metteva a disagio. Continuarono a ballare, lui la fece roteare dolcemente su se stessa, portando i loro colpi più vicini del dovuto. Un rossore spontaneo decorò le guance della vampira bionda.
Ma i vampiri potevano arrossire? Eppure era quella la sensazione che aveva provato prima con Klaus e che ora stava erroneamente provando con Kol.
-Noto che ancora tendi a conservare alcuni atteggiamenti umani, è una cosa dolce.
Caroline si stupì, Kol aveva forse detto qualcosa di sensato e sincero?
-Sono solo sensazioni, so che le mie guance realmente non stanno cambiando colore.
-Rimane ugualmente una cosa notevole, sai sotto certi aspetti lo rendi anche sexy.
Kol si morse le labbra guardandola. No, Kol non poteva dire qualcosa di sensato, rimaneva sempre il solito immaturo.
Dall’alto c’era Klaus che li osservava, Caroline aveva notato la sua espressione : un misto fra rabbia e delusione. Eppure era stato lui stesso ad acconsentire. Lo fissava, sempre più confusa.
-Non è carino fissare qualcuno mentre stai ballando con un’altra persona, potrei offendermi.
Caroline, rise.
-Certo, e come potrei mai farmi perdonare un tale affronto?
La musica si fermò e lui le fece fare un cachè,  respirando il suo profumo passò le sue labbra a pochi centimetri dalla pelle scoperta fino ad arrivare alle sue di labbra.
-Così..
Kol premette le labbra su quelle della bionda e incredula vampira, che non ebbe la tempestività di allontanarlo.
Tutto ciò sotto gli occhi impietriti di Klaus.
  
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