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Autore: MarsTwix    24/05/2013    7 recensioni
E' sempre stato il sogno di tutti incontrare persone famose, i propri idoli. Immaginatevi la scena, state tranquillamente passeggiando per la strada o facendo la spesa che puff, ti imbatti nella persona di cui hai la camera piena di poster e contempli le sue foto sullo schermo del tuo pc. Peccato che certe cose capitano a chi non le desidera. Kaycee e Mhone si sono appena trasferite da Londra ad Oxford, un bel cambiamento per chi è abituato a vivere in una città grande e caotica, per cominciare il primo anno di università. Quello che non sanno è che si imbatteranno in cinque ragazzi che sono conosciuti in tutto il mondo. Sfortunatamente loro non sapevano nemmeno chi fossero prima di ritrovarseli come vicini di casa.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO

5 anni dopo.

Mhone POV

Cazzo, cazzo, cazzo! Ero in un fottuttissimo ritardo, dovevo ancora truccarmi e quel cavolo di vestito lungo mi si impigliava sotto i tacchi rallentando ogni mio movimento. Come se non fosse abbastanza, Zayn era in un ritardo colossale. Ma quanto gli ci voleva a sbrigare quelle commissioni per Lou? Sempre il solito, se non faceva le cose all’ultimo momento non era contento!
Presi dall’armadio una borsa piuttosto capiente e ci buttai dentro tutto quello che mi capitava sotto gli occhi e che sapevo poteva servirmi. Kay aveva già chiamato almeno 10 volte ed io da buona amica quale ero, non avevo risposto neanche ad una delle chiamate.
Non appena il campanello suonò, mi catapultai alla porta e uscii con duemila cose in mano, senza neanche salutare Zayn e correndo verso la macchina parcheggiata di fretta davanti casa.
La guida spericolata –più di una volta pensai che quel viaggio sarebbe stato anche l’ultimo- ci portò piuttosto in fretta all’edificio post-rinascimentale dove si sarebbe svolta la cerimonia.
Corsi su per le scale senza aspettare Zayn, che aveva appena messo piede fuori dalla macchina. Gli urlai affannosamente di portarmi tutto ciò che non ero riuscita a scaricare dal veicolo alla velocità della luce.
Quando spalancai la porta mi ritrovai davanti una Kay mezza nuda e rannicchiata in un angolo in preda all’agitazione.
Come alzò la testa mi rivolse uno sguardo omicida contro.
“Ma dove cazzo eri finita? Ti ho chiamato tipo un milione di volte” sbraitò.
“Hei hei tranquilla, ora sono qui”.
“Tranquilla un cazzo. Mi sto per sposare e tu decidi di fare il tuo primo ritardo proprio oggi?!”
Nella mia mente vorticarono duemila scuse che potevo inventarmi, alla fine scelsi la più plausibile e pressoché vera.
“Tecnicamente è Zayn che ha fatto tardi!”
Questa volta non mi beccai solo un’occhiataccia, prese di fianco a lei un pacchetto di fazzoletti e me lo lanciò contro con tutta la forza che poteva metterci. Riuscii a schivarlo per un soffio e le bloccai il braccio prima che potesse afferrare quel bicchiere di vetro appoggiato sul tavolino li di fianco.
 “Kay vuoi calmarti per favore? Oppure preferisci che ti leghi alla sedia con un foular?”
Quello che le uscì dalla bocca non seppi se assomigliasse più ad una specie di ringhio o ad un vaffanculo sbiascicato, ma comunque la costrinsi a sedere così che sarei riuscita a truccarla.
Per punizione –non so se più per me o per lei- non mi parlò  per tutto il tempo che ci impiegai a sistemarla. Sembrava una bambina cresciutella con un’espressione incazzata mista a tensione. Un mix piuttosto pericoloso per una sola persona.
Mentre Kay si rimirava allo specchio tirai fuori  il vestito dall’involucro di protezione e la aiutai ad infilarlo.
Mi soffermai a guardarla dai piedi fino all’acconciatura che le raccoglieva i capelli di fuoco. Una lacrima mi scese sulla guancia.
“Kay sei bellissima”
Si girò, dai suoi occhi ogni traccia demoniaca se n’era andata, mi abbracciò forte e cominciò a singhiozzare.
“Non provarci neanche –la ammonii- non vorrai mica rovinare quel capolavoro che ti ho fatto?”
Un bellissimo sorriso le comparve finalmente sul volto.
La porta si spalancò di colpo e io e Kay sussultammo per lo spavento.
Sulla soglia comparvero quattro psicopatiche, mezze brille in equilibrio precario sui tacchi vertiginosi che non smettevano più di ridere.
“Hei sposina, hic, ti abbiamo portato un regalino, hic, per calmare un po’ i nervi, hic”. Eveleen porse una fiaschetta che puzzava di alcool ad una Kay quanto mai sconvolta.
L’irritazione e la sorpresa coinvolgevano ogni suo muscolo facciale.
Stava per urlare, ne ero sicura, così afferrai la fiaschetta prima che potesse fare o dire qualsiasi cosa e ne rovesciai il contenuto nel sottovaso di una povera pianta li vicino.
“Hei” protestò Eleanor mettendo su il broncio.
“Hei un corno! Oggi è il mio giorno e non c’è una cosa che stia andando per il verso giusto!” le rimproverò la sposa, accasciandosi sulla sedia e portandosi una mano sulla fronte.
“Forse un goccetto le avrebbe fatto bene invece!” sussurrò Danielle.
Fortunatamente Kay non la sentì e io feci finta di niente lasciando cadere il discorso.
“Dai Kay alza il culo da quella sedia e non piagnucolare. Sei vestita, truccata, con un’acconciatura pazzesca, noi siamo tutte qui a sostenerti e l’uomo della tua vita è di la che ti aspetta e non vede l’ora di dire il fatidico si, non potresti desiderare niente di meglio”. Dissi porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
Mi rivolse un sorriso e si alzò in piedi. Ci guardò poi una ad una e finimmo in un abraccio di gruppo. Noi c’eravamo e l’avremmo sostenuta in qualunque situazione.
Toc toc
La testa di mio padre sbucò da dietro la porta, dietro di lui c’era anche la mamma che frettolosamente lo spinse dentro.
Si soffermarono entrambi a guardare Kay.
“Sei bellissima piccola” le disse mamma andandole incontro e stringendola forte fra le braccia.
“Si sei magnifica” incalzò papà che si asciugò una lacrimuccia cercando di non farsi vedere.
“Papà cos’è, ora piangi?” lo presi in giro.
“Ma chi io? No, mi stavo solamente grattando un occhio –cercò di giustificarsi- Ora andiamo però, è ora!”
Kaycee si avvicinò cautamente e con una luce brillante negli occhi, prese mio padre sotto braccio e si avviarono verso l’uscita.
 
Zayn POV
Zayn prendimi questo, Zayn fammi questo favore, Zayn aiutami.
Ma per chi mi avevano preso, per il loro schiavetto personale? Tra Lou e Mho oggi avevo perso il conto di quante volte avessi fatto le scale per causa loro.
Se non fossi riuscito a trovare una nuova cravatta per Lou, sarebbe stata la fine. Gli avevo detto di stare attento, ma lui no, doveva sporcarsi l’unica cravatta decente che aveva.
Niall mi aveva detto che probabilmente ne aveva una di scorta in macchina, ora speravo solo che ci fosse d’avvero.
“Hei amico eccola. Spero vada bene!” disse il biondo porgendomi una cravatta immacolata color panna.
“Si è perfetta. Hai appena salvato il culo di Lou. Se Kay lo fosse venuta a sapere lo avrebbe strozzato con il suo velo”. Lo ringraziai.
Mi diede una pacca sulla spalla e mi riaccompagnò dallo sposo che avevo lasciato in compagnia di  Liam.
“Hei Lou come va?” gli chiesi entrando.
“Questi stupidi polsini, non riesco a chiudere il bottone”. Disse in preda all’ansia con le mani che gli tremavano.
“Da qui, ci penso io!” lo aiutai porgendogli anche la cravatta e lui mi ringraziò con un sorriso.
Dopo averla annodata, si specchiò e sorrise soddisfatto al suo riflesso. Non lo avevo mai visto così elegante, nel suo smoking nero e le scarpe lucide, neanche in tutte le interviste e i photoshoot che avevamo fatto fino ad ora.
Harry entrò ansimando nella stanza.
“Lou è ora di andare, è già tardi!” gli gridò.
“Ok sono pronto –rispose distrattamente, poi lo guardò preoccupato- ti sei ricordato di prendere gli anelli vero?”
“Ma per chi mi hai preso? Ovvio che me ne sono ricordato, ce li ho in tasca. Ora andiamo forza o la tua sposa arriverà all’altare prima di te!”
Scoppiammo a ridere e uscimmo dalla stanza.
Mentre Harry accompagnava Lou lungo la navata, vidi dall’altra parte del corridoio Mho e le altre e andai loro incontro.
Abbracciai Kay affettuosamente poi mi allontanai un attimo con Mhone.
“Mi sembra piuttosto agitata!” le dissi indicando la rossa un po’ divertito.
“Non puoi neanche immaginare quanto! Ha sclerato tutto il tempo, prima era quasi arrivata a tirarmi un bicchiere. Non vedo l’ora che lo sguardo di Lou la tranquillizzi, visto che noi non ci siamo riuscite”
Le diedi un bacio a fior di labbra.
“Tu invece ora stai meglio?” le domandai malizioso.
“Si forse…” mi stuzzicò.
“Mhone Hunter, vedremo stasera a casa se riuscirò a farti stare meglio!” la sfidai.
“Non vedo l’ora” mi sussurrò all’orecchio tornando poi dalle sue amiche.
Sorrisi tra me e me al pensiero di quella sera, poi raggiunsi gli altri all’altare.
 
Louis POV
Le mani mi tremavano e l’attesa non faceva che aumentare la mia agitazione. Quello era il momento che aspettavo da cinque anni e tra qualche minuto avrei stretto tra le braccia mia moglie.
Mia moglie.
Ancora non riuscivo a credere all’effetto che mi provocavano quelle parole.
La musica prodotta dall’organo mi riportò alla realtà, e la vidi, in fondo alla navata che sembrava risplendere di luce propria nell’abito bianco. Non riuscivo a vederle il viso, ma ero sicuro che stesse sorridendo. Automaticamente sorrisi anche io e le distanze tra noi sembrarono accorciarsi.
Eccola, ora era li davanti a me. Il corpetto semplice e delicato le fasciava perfettamente il seno e la vita finendo poi in una cascata di tulle bianco candido che ricadeva sui gradini della navata. Le spostai il lungo velo dal viso, vedendo finalmente il sorriso che avevo immaginato.
Le strinsi le mani intrecciando le mie dita con le sue, non vedendo l’ora che finisse tutto per poterla finalmente considerare mia, ma allo stesso tempo avrei voluto prolungare quel momento all’infinito.
Il sacerdote mi distrasse dalla sua bellezza e riportò l’attenzione di tutti gli invitati su di lui.
“Cari amici, siamo riuniti qui oggi per presenziare all’unione in matrimonio di Louis William Tomlinson e Kaycee Charlotte McFay.
Carissimi Louis e Kaycee siete venuti nella casa del Signore, davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità, perché la vostra decisione di unirvi in Matrimonio riceva il sigillo dello Spirito Santo, sorgente dell'amore fedele e inesauribile.
Ora Cristo vi rende partecipi dello stesso amore con cui egli ha amato la sua Chiesa,fino a dare se stesso per lei.
Vi chiedo pertanto di esprimere le vostre intenzioni”.
“Io Louis, accolgo te, Kaycee, come mia sposa. 
Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”. La guardai colmo di gioia e le misi l’anello al dito.
Sentii la sua mano tremare e un singhiozzo sfuggì dalle sue rosee labbra.
“Io Kaycee, accolgo te, Louis, come mio sposo. 
Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”. Prese la mia mano e fece scivolare delicatamente la fede sul mio anulare.
Il sacerdote poi continuò. “Ricevete la Parola di Dio. Risuoni nella vostra casa, riscaldi il vostro cuore, sia luce ai vostri passi. La sua forza custodisca il vostro amore nella fedeltà e vi accompagni nel cammino incontro al Signore. Ora vi dichiaro marito e moglie, -poi rivolgendosi verso di me- può baciare la sposa!”
Le strinsi il viso tra le mani, la guardai sperando che riuscisse a leggere nei miei occhi tutto l’amore che provavo per lei, infine mi avvicinai lentamente, assaporando ogni millesimo di secondo, prima di posare le mie labbra sulle sue, calde e morbide. Tutti i sensi si offuscarono, ma riuscii comunque a sentire il fragore degli applausi degli invitati.
Quando alzai lo sguardo mi soffermai dapprima sulla mia bellissima moglie che mi restituiva lo stesso sguardo pieno d’amore che le avevo rivolto poco prima, poi guardai mia madre, e la sorpresi ad asciugarsi le lacrime che le uscivano incessantemente, le mie sorelle, in piedi che non smettevano di applaudire, i ragazzi che fingevano di non essere commossi, tranne Niall che si stava soffiando il naso con un fazzoletto e infine le damigelle che sembravano sul punto di saltare addosso a Kaycee per farle le congratulazioni.
Mentre gli invitati cominciavano ad uscire, noi posammo per alcune foto con amici e parenti per poi lasciare le nostre firme sui documenti.
Varcando l’uscita fummo ricoperti da una pioggia di riso e sorridendo a destra e manca, raggiungemmo la Coupé parcheggiata davanti la chiesa che ci avrebbe portato al ristorante.
   
Kaycee POV
Il pranzo era stato ricco e abbondante e io avevo l’impressione che il corpetto sarebbe potuto esplodere lasciandomi in mutande e reggiseno in mezzo a tutti i presenti.
Louis era seduto accanto a me e non aveva fatto altro che dispensare sorrisi e strette di mano a chiunque si avvicinasse.
Ora ero la signora Tomlinson, più ci pensavo e più non potevo crederci.
Si avvicinarono Cathleen e Christopher seguiti da Mhone.
Louis mi sorrise facendomi l’occhiolino e se ne andò raggiungendo i ragazzi al bar.
“Che succede?” chiesi notando i loro sguardi bizzarri.
“Volevamo darti il nostro regalo” disse Cathleen facendo un sorriso di incoraggiamento al marito.
Christopher tirò fuori da dietro la schiena una busta e ne sfilò alcuni fogli che mi mise davanti.
“Sono anni ormai che io e Cathleen ti consideriamo come una seconda figlia, se tu sei d’accordo vorremmo ufficializzare la cosa”.
In quel momento guardai i fogli con su scritto Certificato di adozione e poi cercai un segno da parte di Mhone che contraccambiò con un sorriso di incoraggiamento.
A quel punto mi resi conto di far parte di una vera famiglia che mi avrebbe sempre sostenuto e voluto bene e mi alzai per andare ad abbracciare i miei nuovi genitori.
“Grazie, grazie, grazie! Davvero non so come ringraziarvi, vi voglio un bene dell’anima!”
All’abbraccio si aggiunse anche Mhone che finalmente era divenuta legalmente mia sorella.
Mhone, subito dopo essersi staccata, prese il microfono e ad un suo gesto partì una musica lenta.
“Ora è il momento del ballo padre e figlia. Forza Kay, tocca a te aprire le danze!”
Mi asciugai le lacrime scaturite dall’emozione e presi sotto braccio papà.
Raggiungemmo il centro della pista da ballo e con una sua mano dietro la schiena cominciammo a roteare goffamente. Piano piano altre coppie ci raggiunsero fino ad occupare l’intera sala. Era tutto perfetto.
“Può concedermi l’onore di questo ballo?” sentii la voce di Louis alle mie spalle e Christopher mi lasciò nelle sue mani. Fra le sue braccia mi sentivo al mio posto e mentre danzavamo non mi preoccupavo più di essere aggraziata o meno.
“Ti amo Louis Tomlinson”
“Anche io Kaycee Tomlinson” sorrisi al suono di quelle due parole dette da lui e mi strinsi al suo petto lasciandomi cullare dalla melodia.
La giornata trascorse veloce ed arrivò il momento del lancio del bouquet.
“Forza ragazze formate un gruppo” dissi a tutte le donzelle presenti in sala.
Eleanor ed Eveleen erano davanti a tutte, pronte a lottare con le unghie e con i denti per riuscire a conquistare il tanto desiderato bottino. Dall’altro lato della sala Harry era cadaverico e Niall gli diede una gomitata sulle costole per gioco.
“Hei amico occhio” lo sentii dire.
Harry gli lanciò un’occhiata divertita.
“Sbaglio o è Josie quella che sta sgomitando per raggiungere Eveleen?”
Soffocai una risata alla vista dell’irlandese che ingoiava il groppo in gola e mi preparai al lancio.
Ruotai due volte su me stessa con gli occhi chiusi e poi mollai la presa.
Sentii dei gridolini eccitati e mi girai per vedere chi avesse afferrato il mazzo di fiori.
Al centro della sala c’era Mhone, i capelli scompigliati e il bellissimo vestito blu un po’ spiegazzato, ma con un’espressione soddisfatta sul volto.
La vidi rivolgere uno sguardo in lontananza a Zayn che arrossì visibilmente.
Scoppiai a ridere e andai ad abbracciare la mia amica.
“Però che presa!” la presi in giro.
“Tutta fortuna. Chissà che non sarò veramente la prossima!” mi rispose dandomi una spintarella.
“Se sarà così, io mi prenoto come damigella d’onore!”
“Quel posto è sempre stato tuo!” La soffocai in un abbraccio al suono di quella frase e non la lasciai andare finchè non sentii Mhone che ansimava alla ricerca di ossigeno.
Le feci un sorrisino di scuse per poi essere interrotte da Niall che mi avvertiva che la macchina per l’aeroporto era fuori che ci aspettava.
“Forza bellezza sbrigati o farai tardi. Non vorrai arrivare a piedi alle Bahamas?!”
“No, mi si rovinerebbero le scarpe!”
Mi fermai poco prima di seguire Louis dentro la macchina.
“Grazie per essere sempre stato dalla mia parte, sappi che ti voglio un bene dell’anima” gli sussurrai ad un orecchio mentre lo abbracciavo.
“Ricordati che sarò sempre dalla tua parte. Ti voglio bene anche io. Fai buon viaggio e stai attenta”.
Mi separai dall’irlandese e salii a bordo dell’auto pronta a vivere il primo di una serie di lunghi giorni al fianco di Louis Tomlinson.
 
 

                                                                        

Ciao bellezzeeeeee!
Oggi a postare il capitolo è la qui presente Marty, ma le parole che sto per dirvi sono da parte di entrambe.
Ci tenevamo a ringraziarvi immensamente per tutte le bellissime recensioni che ci avete regalato dal primo capitolo all’ultimo, per tutte le parole dolci che ci avete lasciato su twitter, per aver messo la storia nelle seguite, preferite e ricordate! Come abbiamo detto tante volte, la storia è nata un po’ per gioco, volevamo metterci alla prova con qualcosa di diverso, ma se ogni settimana, per più di un anno, abbiamo continuato a postare i capitoli, è anche per merito vostro. Quindi si, vi meritate tutta la nostra gratitudine!
=D
Ci auguriamo che questo epilogo vi sia piaciuto come il resto della storia, ma sono sicura che non potrebbe essere altrimenti. Vi aspettavate una cosa del genere?!? ^^
Mi mancheranno questi personaggi, Mhone, Kaycee e tutti gli altri. Siamo state un anno con loro, immedesimandoci in loro, ed ora è finito.
Come ci mancheranno loro però, ci mancherete anche voi!
=D
Un bacione immenso!
Marty e Vix

 

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