Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Lux___    26/05/2013    7 recensioni
Non mi sono mai piaciuti i ragazzi.
Non fraintendetemi, non sono dell'altra sponda, solo che ho sempre pensato che il genere maschile fosse ancora troppo sottosvillupato perchè io uscissi con uno di loro, perchè si sa...i ragazzi di questi tempi vogliono solo una cosa, e non è il tuo AMORE!
Dopo pochi anni dalla morte di mia madre, mia sorella aveva deciso di andarsene, stanca delle regole di un padre troppo apprensivo.
Io? Io non mi sono mai opposta a tutto ciò che mi veniva imposto perchè in parte ero d'accordo, è quando però incontri l'amore vero, quello sì che ti mette nei casini proprio come è successo a me.
***
“Io non ho paura di niente” dissi quasi incerta.
“Sì che hai paura….” Mi disse con quella voce roca così fastidiosa, ma dannatamente sexy.
Rabbrividii al suo tocco caldo sopra lo zigomo e si avvicinò al mio collo, poi verso l’orecchio “..ad esempio ora tu hai una paura fottuta che io possa baciarti”.
sentì un brivido salirmi per tutta la schiena.
“…hai paura perché sai che non ti opporresti al bacio” si staccò dal mio orecchio con quel sorriso storto.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Capitolo 2
 
HARRY’S POV
 
“Ma che cazzo dici? Io non faccio proprio niente!”dissi gettando bruscamente la forchetta sul mio pranzo.
 
“Harry, me lo devi” mi disse serio lui.
 
“Ah e sentiamo, perché dovrei?!” lo sfidai con gli occhi.
 
“Intanto perché siamo amici” buttai gli occhi al cielo lasciando cadere la mia schiena contro la sedia “e poi ti dice niente la parol 'Catherine'?” disse quasi schifato.
 
All’inizio mi ci volle un po’ per capire la sua antifona, ma poi ricordai la mia robusta e pelosa cuginetta con la quale era dovuto uscire, dopo averlo ingannato parzialmente riguardo il suo reale aspetto fisico...
 
“Ah...la piccola Kate” mi trattenni dallo scoppiargli dalle risate davanti alla faccia, anche Liam lo stava facendo anche se con molta più fatica.
 
Piccola?!” Zayn strabuzzò gli occhi.
 
“Dai è più piccola di noi…” Cercai di rimediare con tutta la tranquillità, ma Zayn non lasciava la presa: mi guardava in cagnesco, come se gli stessi facendo un torto.
 
 “Ma poi io ho pure una ragazza!" Incominciai a pensare al problema 'Olly' "No, proprio no!”
 
 Stavolta mi accorsi veramente delle conseguenze in cui potevo cacciarmi se avessi dato corda a Zayn; vedevo già la scena di Ollie con una sega in mano e il mio sangue che schizzava sopra i muri della mia camera.
Fui distolto da quella specie di trance dall’intervento di Liam, che era al quanto divertito dalla situazione:
 
“Ma Harry, tu glielo devi!” disse imitando la voce di Zayn, che non si accorse che quella dell’amico era semplicemente una battuta.
 
“Visto Harry? Non lo dico solo io!” ammiccò nella direzione di Liam, che per l’ennesima volta scoppiò in una delle sue risatine.
 
“Zayn, non ci pensare!” ripresi la forchetta e rincominciai a mangiare, smettendo di guardarlo negli occhi, pur sapendo che i suoi erano ancora puntati su di me.
 
“Harry...” si avvicinò di fronte a me “…aveva anche la barba” mi sussurrò senza un briciolo di sarcasmo. Liam sentì e a quelle parole smise di ridere una volta per tutte e fece una smorfia spaventata e disgustata rivolta verso me.
 
“E anche se ti facessi questo favore? Quella non me la darà mai!”
 
Le mie parole fecero scattare un ghigno compiaciuto sul viso olivastro del moro davanti a me, con quella mia domanda aveva capito che mi aveva finalmente convinto ad aiutarlo nella sua specie di vendetta.
 
“Tranquillo, lo farà se gli mostrerai il lato tenero di Harry Styles”mi disse alzando e abbassando le sopracciglia mentre pronunciava le ultime parole.
 
“Che cosa intendi con questo lato tenero?” chiesi spaventato da ciò che il mio amico potesse aver progettato.
“Alle ragazze piace; ti presenti, fai il romanticone e…BAM” fece saltare il povero Liam dalla sedia. “un bacio, ancora un po’ di smancerie e…BAM” colpì questa volta col pugno il tavolo creando un suono che riportò l’attenzione dell’intera mensa su di noi.

 
“E con Ollie come dovrei fare?” lo guardai annoiato, appoggiando il mento sopra il polso.
 
“Scusa amico, Ollie è un vero schianto ma…ti sarei accorto anche tu che non è la ragazza più sveglia della terra, no?” mi chiese retoricamente. Chiusi i miei occhi a due fessure minuscole in modo da scrutarlo più attentamente. “Non si accorgerà di niente, tranquillo”.
 
 
Non avemmo altro tempo per discuterne dato che la campanella del  fine pranzo suonò. Zayn si alzò velocemente, probabilmente cercando di non darmi tempo per ripensarci e obbiettare, alzò per un bracciò Liam che aveva lezione con lui e mi rivolse un sorriso complice accompagnato da una forte pacca alla spalla sinistra. Rimasi ancora lì per qualche minuto, per rendermi conto di quanto fosse grossa la cazzata che avevo appena fatto, poi mi venne in mente la faccia della Prof di Biologia se fossi arrivato in ritardo e ,ingozzandomi con la fetta di pane lasciata da Zayn, mi avviai fuori dalla mensa.

 
KATNISS’ POV

Era appena suonata la campanella, di solito mi sarei preparata due o cinque minuti prima così che da avere il tempo di andare a prendere nell’armadietto i libri per la materia successiva, ma Cece mi aveva fatto perdere la concezione del tempo dopo che Mister ciuffo era venuto a parlarci di una specie di festa che Payne avrebbe fatto a casa sua.
 
“Ok, quindi io metto quella maglia viola con quella gonna che…Katniss mi stai ascoltando?!” mi urlò mentre ci stavamo alzando, probabilmente notando che ero assorta dai miei pensieri.
 
“Sì sì” dissi con evidente tono annoiato. Cece mi prese per un braccio proprio quando stavamo passando davanti al tavolo dei “bonazzi!”dove vi risiedeva per ora solo Harry, infatti proprio in quel momento gli altri due si erano alzati. Cece mi fece girare verso la sua faccia, dalla quale si poteva intuire che era al quanto incazzata.
 
“Tu sai che stasera DEVI venire!” disse ancora tenendomi per l’avambraccio che a momenti diventava viola.
 
“Cece, per favore. Vuoi farmi ridere? Non vado mai alle feste e tu lo sai!” mi divincolai ma lei avanzò e mi ricatturò tra le sue dita ossute che affondavano sulla mia carne rosata “APPUNTO! Proprio per questo!”. Sbuffai. “Senti ho una verifica, ti chiamo dopo io” le dissi prima di andarmene una volta per tutte.
 
                                                                           ***
 
So di essere, modestamente, una che ci sa fare a scuola, ma Fisica fa la sua eccezione. Non so se odio la materia stessa o la Greenate: quella donna è davvero strana!
 
Sarà stato il ciclo o il non avere la minima voglia di stare ad ascoltare quella donna parlare ancora, ma avrei fatto di tutto pur di non rimanere ancora in quella classe. “Prof, scusi posso andare in bagno?”. Presi il suo “mh” per un sì e con tutta la velocità che potevo raggiunsi la porta e mi fiondai quasi correndo in bagno, sentivo che se non mi fossi cambiata mi sarebbero esplose le mutande da un momento all’altro.
 
In bagno non c’era nessuno: tutte le porte erano aperte, perciò avevo la vasta scelta di dove andare. Di solito sarei andata in bagno per bagno ad esaminare la situazione in cui erano messi, guardando tre fattori: carta.pulizia.odore
Ma in quel momento il mio bisogno superava tutte queste procedure e mi fiondai sulla prima porta. Durante il mio togli,piega,apri,metti,chiudi sentii che qualcuno nel frattempo era entrato, ma ovviamente non diedi molto importanza al fatto, dato che eravamo in un bagno. Tirai lo sciacquone e uscì con in mano ciò che avevo appena cambiato. Aprii la porta e solo dopo essermi scontrata contro qualcuno alzai lo sguardo.
Stava tranquillamente appoggiato con la spalla al muro accanto alla porta del bagno da cui ero appena uscita, portandosi le mani sotto le braccia e la gambe incrociate. Per quel poco che lo osservai notai un ghigno sulla sua faccia, inoltre, non se la smetteva di fissarmi; sentivo i suoi occhi puntati su di me da dietro mentre mi lavavo le mani.
 
“Qualche problema?” mi girai cercando di far scendere il sapone dal contenitore appeso al muro.
 
“Tutto apposto tu?” mi chiese indifferente. “Tu sai che questo è il bagno delle ragazze?” feci senza rispondere alla sua domanda che presi come retorica.
 
“Certo che lo so” scrollò le spalle togliendosi per un momento quella faccia da depravato. Non mi girai neanche, troppo presa a far funzionare quel maledetto pulsante per il sapone che non voleva scendere, eppure c’era, era di plastica e ed era pieno.
 
Subito poco dopo finalmente vidi la crema rosa scendere dalla fessura, ma contemporaneamente notai anche la mano di Styles spingere sopra la mia e subito dopo mi accorsi anche del suo corpo accollato al mio da dietro. Mi sarei tolta subito da quella posizione ma non sapevo da quale parte andare: a destra il lavandino e a sinistra c’era il muro. Feci un passo indietro cercando di farlo spostare, ma il suo corpo rimase ugualmente attaccato al mio. Cercai allora di spingere con la schiena contro lui, ma il risultato non fu ciò che speravo. Emise un gemito e giurai che non fosse di dolore. Mi accorsi che era a causa mia e del mio sedere a contatto con ciò che avevo dietro: il suo 'amichetto'. Immediatamente mi staccai, avvicinandomi al lavandino. Vedendo il mio notevole imbarazzo lo sentii ridere da dietro.
 
“Dovrei venire nel bagno delle ragazze più spesso” gli sentì sussurrare nel mio orecchio. La sua voce così sensuale e il suo alito caldo sopra il mio collo nudo, mi fece rabbrividire dalla testa ai piedi. Mi girai quasi per dargli un ceffone, ma di quel riccio non c’era più neanche l’ombra.
 
                                                                           ***
 
HARRY’S POV

“Harreh” mi sentii toccare la spalla. Mi girai e vidi il contagioso sorriso di Liam.
 
Zayn si unì a noi poco dopo. “Allora, novità?” mi guardò strabuzzando gli occhi e indicando con lo sguardo una ragazza dai lunghi capelli biondastri posare i suoi libri in un armadietto non tanto più lontano da dove eravamo.
 
“Oggi diciamo che mi sono presentato” dissi sorridendo, ripensando alla scena del bagno di poche ore fa.
 
“Bene poi mi racconti, stasera alla festa ci sarà da divertirsi” ammiccò.
 
“Mi dispiace deluderti, ma ho sentito la sua amica dire a un’altra ragazza che non è riuscita a convincerla a farla venire” gli riferì Liam, per la prima volta serio.
 
“Cazzo” si mise a pensare aggiustandosi la cresta con le punta delle dita.
 
 
“Ma non potevi semplicemente farle fare che ne so...una figura di merda davanti a quello che le piace, o mandarla dal preside per una cazzata dobbiamo creare tutti questi casini?” gli chiesi quasi stufo del suo comportamento da troppo orgoglioso.
 
“Hazza, ho detto che si fa così, e così faremo” gli rivolse uno sguardo assassino. “E poi tu di cosa ti lamenti? Con questa scusa ti ho pure rimediato una scappatella!” mi diede una leggera pacca sulla schiena.
 
Sbuffai “Sì, magari se fosse stata una leggermente più...poi secondo me la verginella neanche avrà dato il suo primo bacio!” ironizzai portando le labbra all’infuori verso Zayn, provocando una risata generale.
 
“Meglio la verginella che quell’orso di tua cugina” poi fece segno di rabbrividire e si rivolse questa volta a Liam “Hai detto che tua madre frequenta il padre e poi la festa è da te magari alla prossima ora, quando andrà a casa accompagnala tu e invitala ufficialmente”.
 
Liam si guardò intorno sperando che si stesse riferendo a qualcun altro.
 
 “IO?!” chiese stupito.

 
KATNISS’ POV

Finalmente anche quel giorno di scuola era passato; di solito mi piaceva andare a scuola, era l’ambiente in cui mi sentivo protetta e al sicuro dai pericoli come se fosse una seconda casa, ma oggi era stato proprio difficile seguire le lezioni.
 
“KAAAT!” sentì quella familiare voce stridula provenire da dietro di lei; non poteva ignorare la sua migliore amica. “Hei” le sorrise girandosi.
 
“Oggi passo da te alle quattro, così abbiamo tutto il tempo per farci i capelli e poi trucc-” disse spensierata mentre io allungavo il passo verso casa. “No”.
 
“Ma
 
“Ho detto di no Francesca, ciao”.
 
Allungai il passo e poco dopo sentii una mano appoggiarsi sopra la mia spalla. Pensavo che al 'Francesca' mi avrebbe lasciato stare. Mi girai frustrata “Cazzo Cece, bas-”
 
“Ciao!” mi sorrise un ragazzo dall’aria innocente.
 
“Uh, ciao” arcai le sopracciglia.
 
“Katniss giusto?”. Annuii.
 
“Io sono Li-”.  
 
“Liam” lo precedei.
 
Mi sorrise di nuovo; non sapevo che dirgli, o meglio, pensavo che quella conversazione fosse finita, così ripresi a camminare, ma sentii i suoi passi riavvicinarsi ai miei.
 
“Stasera do una festa…” si fermò aspettando che io dicessi qualcosa ma non lo feci, in verità fisicamente mi stavo comportando come se non esistesse.
 
“Sai, poi abiti davanti a casa mia e quindi se ti va di venire sai anche dove sto, no?” mi disse con un tono insicuro, quasi come se avesse avuto paura di come gli avrei potuto rispondere, ma prima che io potessi farlo lui continuò.
 
“So che tuo padre non ti lascia andare fuori, ma magari dato che sono il figlio della sua fidanzata magari…”
 
Nonostante non prestassi così tanta attenzione al ragazzo, riavvolsi il nastro e mi ripetei ciò che mi aveva appena detto.
 
1)      COME CAVOLO SA QUESTE INFORMAZIONI RIGUARDO LA MIA VITA?
2)      MIO PADRE COSA?!
 
Mi bloccai di fronte a lui, che mi guardava con una faccia del tipo okkei,adesso questa mi picchia a sangue.
 
“Non è vero che mio padre non mi lascia andare fuori, sono io che preferisco restare a casa piuttosto che andare a fare la deficiente come fanno le vostre amichette! Comunque sia penso che tu ti stia sbagliando con qualcun altro, mio padre è single, al cento percento!” gli risposi a tono.
 
“Tuo padre non si chiama Derek Billington? Il grande chirurgo” sentii quasi un'enfatizzazione su 'grande chirurgo' ma non gli diedi peso.
 
Alzai i tacchi e attraversai la strada a passo pesante e entra in casa.
Ovviamente non c’era. Lui non c’era mai. Notai un post-it sopra il mobile dell’ingresso 'sono in ospedale, ritorno stanotte sul tardi. Rosita ti ha lasciato la cena in frigo, è solo da scaldare. Ciao, Papy'. Lanciai il bigliettino in aria, appoggiai la borsa per terra e mi diressi in camera a iniziare i compiti per domani.
 
 
HARRY’S POV

Dopo il messaggio di Liam, che non era riuscito a convincere Katniss, decisi di entrare in azione io.
 
“Ciao mamma!” dissi chiudendo la porta e infilandomi il cappotto.
 
In due minuti ero già davanti casa della ragazza, me la ricordavo e poi era davanti quella di Payne! Non c’era nessuna macchina perciò capii che era sola a casa. Suonai. Aspettai pochi minuti prima di ripetere quel gesto, ancora, ancora e ancora, ma niente. Liam mi aveva assicurato che non era uscita di casa, perciò doveva per forza essere lì.
Esaminai attentamente la villetta per escogitare un piano B.
 
KATNISS’ POV
Aprii gli occhi ancora frastornata. Alzai leggermente la testa e mi ritrovai davanti il libro di storia con la lampadina dell’ abat-jour puntata sopra la mia testa. Probabilmente mi  ero addormentata dopo qualche capitolo, non so se lo capii per essermi ritrovata in stato confusionale o per la bava sopra il libro.
Ero così rintontita che non mi ero nemmeno accorta che non ero sola in quella stanza; lo feci subito dopo il familiare rumore delle molle del mio letto che si piegavano dietro di me.
Girai di scatto la testa e mi ritrovai quell’essere sorridermi con lo stesso ghigno di quella mattina; seduto sul letto accanto alle mie gambe distese. Mi accorsi anche solo dopo essermi staccata dai suoi occhi verdi che mi stava accarezzando dolcemente la schiena.
“M-ma che cazzo ci fai qui?!” mi alzai.
 
“Sono venuto a farti una visita” si appoggiò sui gomiti sopra il letto, ora che senza di me c’era più spazio. Per un attimo rimasi scioccata di quanto potesse essere stato tranquillo il suo modo di rispondere, poi mi accorsi che stava fissando il libro di storia ancora bagnato di saliva. Lo chiusi con un gesto velocissimo mettendolo sopra la scrivania.
 
“Allora io ancora non ho capito cosa ci fai qui, ma soprattutto come sei entrato” incrociai le braccia.
 
“Diciamo che mi sono fatto una scalata tra le piante rampicanti della tua finestra” ammiccò.
 
Stavo quasi per saltargli addosso, non in quel senso però! Avrei voluto seriamente strappargli uno per uno quei ricci e dargli un pugno sopra quelle persistenti fossette vicino alla bocca piena e scura. Per un attimo mi soffermai su quella e lui se ne accorse. Approfittando del momento mi si avvicinò spaventosamente, ma io mi ritrassi indietro.
 
“Un uccellino mi ha detto che qualcuno stasera non vuole venire alla festa di Liam” si appoggiò alla mia scrivania a pochi passi da me.
 
“Chissà che mi perderò! Voi che fate un orgia? La gente che si impasticca? Qualcuno che a metà serata di butta in piscina nudo e strafatto, bah preferisco rivedere per la centesima volta il finale della nona stagione di Grey’s Anatomy!” mi accorsi subito dopo di avergli procurato un sorriso divertito e questo mi fece andare sui nervi.
 
Mi resi anche conto che permettendogli di restare lì con me era come fargli capire che in qualche modo la sua presenza non mi dispiaceva, perciò mi ricomposi e come avrei già dovuto fare da un po’, lo presi per un braccio cercando di buttarlo fuori, ma il risultato non fu ciò che volevo;
di solito ero più forte degli altri, spesso anche dei maschi, ma le sue braccia muscolose e in parte tatuate erano il doppio delle mie. Mi prese per l’avambraccio e come una stupida ingenua sollevai lo sguardo.
Quegli smeraldi che  aveva al posto degli occhi erano come una droga, ero consapevole di avere una faccia da idiota mentre mi nutrivo di ciò che vedevo di fronte a me e che quindi lui si stava rendendo conto che aveva un effetto su di me.
Katniss smettila di fare la deficiente, togli di dosso gli occhi dai suoi! Perché si sta avvicinando?
Per un attimo, nel vedere probabilmente che ero incantata dai suoi occhi e che stavo pendendo per la prima volta dalle sue labbra, aveva sorriso, non era un ghigno era un sorriso vero quello.
Incominciò a tagliare le distanze tra noi, mettendomi le mani sopra i fianchi; l’unica cosa che fui capace di fare fu appoggiare le mie sopra le sue, ma niente di più, come se una parte di me non volesse che le togliesse. Si avvicinò sempre di più. La mia parte andata era ancora imbambolata davanti a quegli occhi e la parte coscienziosa mi faceva arretrare fino a quando non incontrammo il letto e io ci cascai sopra come un sacco di patate.
 
Mi mostrò una fila di denti bianchissimi “Beh non ti ci ho dovuta neanche portare io a letto!”
 
-MAGIA ROTTA-
 
In quel momento mi resi conto che mi trovavo pur sempre davanti a Harry Styles, e quella frase era tipica di Harry Styles!
Come ha potuto una parte di me pensare per un momento di essere attratta da un individuo simile?
Si stava quasi approfittando del mio silenzio salendomi per un pelo a cavalcioni sopra, ma la forza delle mie braccia spinse contro il suo petto e lo feci cadere a terra.
 
“Senti vattene! Tra poco incomincia una festa, no? Sai in quante saranno disponibili per te?!” gli feci notare provando a convincerlo.
 
Si alzò sistemandosi i ricci con una mano e poi ritornò a guardarmi, ma per fortuna questa volta la debita distanza mi permetteva di ragionare ancora e di non ripetere la scena di prima.
 
“Ma io voglio che ci venga tu”
 
Mi stupii per un attimo. “Io non vado alle feste. Soprattutto feste come queste”.
 
Di colpo la sua faccia cambiò espressione da una da 'flirt' era passato a quella con il ghigno malefico; si avvicinò nuovamente a me, ma questa volta le sue intenzioni erano diverse.
 
“Billington, non è che hai paura?”.     Mi stava sfidando?
 
Lo guardai stranita dall’alto in basso. “Paura?! Paura di cosa?”
Io non ho paura brutto bastardo, puttaniere, donnaiolo, maschilista che non sei altro. Io non ho mai paura!
 
“Sai, della gente nuova, di fare nuove esperienze, di stare con i ragazzi ad una distanza ravvicinata…” le ultime parole uscirono più dolci e si avvicinò come aveva fatto prima, con gli occhi ingannevoli di amore e, pur sapendo che era tutta finzione, ricaddi nell’ipnosi dei suoi occhi per poi concentrarmi nelle labbra che aveva appena bagnato passandoci sopra la lingua.
 
“Io non ho paura di niente” dissi quasi incerta.
 
Ma che mi stava succedendo? ‘Katniss Haily Billington ricomponiti per l’amor del cielo!
 
“Si che hai paura” Mi disse con quella voce roca così dannatamente sexy.
 
Sexy? Katniss per favore!
 
Continuò solo quando fu a pochi centimetri dal mio viso, ci si soffermo un po’ e mi tolse un ciuffo davanti l’occhio sinistro, riposizionandomelo dietro l’orecchio e accarezzandomi delicatamente la pelle.
 
Rabbrividii al suo tocco caldo sopra il mio zigomo e si avvicinò al mio collo, poi verso l’orecchio “Ad esempio ora tu hai una paura fottuta che io possa baciarti”. Il mio sangue smise di circolare e sentì un brivido salirmi per tutta la schiena.
 
"Hai paura perché sai che non ti opporresti al bacio” si staccò dal mio orecchio con quel sorriso storto.
 
Lo spinsi via da me “Altro che non oppormi al bacio, se ci provi soltanto ti stacco ogni pelo dal tuo corpo, ti spezzo tutte le ossa e poi ti stupro con la spazzola per pulire i residui di merda del water, chiaro?!”
 
Sapevo di essere riuscita a spaventarlo; era la cosa che mi riusciva meglio per difendermi, soprattutto da situazioni spiacevoli come queste.
 
“Ah la bimba morde eh! Beh io ti aspetto alla festa, se non vieni vuol dire proprio che sei una codarda!” disse avvicinandosi alla finestra.
 
“Ah si?!” gonfiai il petto. “Allora sai che ti dico?Ci vengo! E sai cos’altro ti dico? Vengo anche in anticipo!”
 
‘Che cazzo ho fatto.Che cazzo ho fatto.Che cazzo ho fatto.Che cazzo ho fatto.’
 
“Davvero?” mi chiese sinceramente stupito.
 
“Beh aspetta, magari in anticipo no, però vengo e vediamo poi a chi dai della codarda!”
 
Ma non devi dimostrare niente a nessuno, né tanto meno a lui, cazzo Katniss!
 
“Allora ti aspetto Katniss” ammiccò e aprì la finestra.
 
“Ehm…ora potresti anche uscire dalla porta!”
 
“Nah! Mi fa molto 007 scendere dalla finestra” detto questo si mise a sedere e con un piccolo lancio si buttò non so dove. Se si fosse spezzato un braccio non me ne importava, tanto meglio!
 
Mi catapultai verso il cordless nel mio comodino e composi il numero di Cece.
 
                                                             ***
 
*DLIN DLON*
 
“Hei ciao Katn-” si bloccò guardandomi dalla testa ai piedi. “Come cazzo ti sei vestita!?!” entrò scansandomi e sbattendo la porta.
 
“E' quello che indossavo oggi, perché?” la guardai con un punto di domanda stampato in faccia.
 
“Perché?!” strabuzzò gli occhi. “Magari perché stai per andare alla festa più fica del momento, cioè essere invitate da Liam Payne e il suo gruppo non è cosa da tutti i giorni, non puoi vestirti così!”
 
“Santo cielo Cece, che problema sarà se vengo così?” buttai gli occhi al cielo e ripresi a guardarla annoiata dal tema della conversazione “non mi sono mai messa niente al di fuori di questo genere e lo sai, tu conosci me e soprattutto mio padre!”
 
“Ma tuo padre stasera non c’è!” mi batté un pugno sulla spalla.
 
“Non avrei comunque niente da mettermi, non ho niente oltre a stracci del genere” dissi mostrandole ciò che indossavo.
 
“Sapevo che probabilmente sarebbe andata a finire così" si dipinse un sorriso malizioso "Per questo…” prese qualcosa dietro la sua schiena “..ti ho portato questi!” disse porgendomi una busta pesante.
 
                                                             ***
 
“Sei pronta?” mi chiese da dietro la porta del bagno.
 
“Sì, ma questo fa veramente schifo, non mi sta bene e poi sembro un ippopot-”
 
“Falla finita!” disse aprendo la porta al posto mio. “Oh mio Dio, Katniss”
 
“Non ho bisogno di sentire anche il tuo parere per sapere di essere totalmente oscena” cercai di chiudere la porta ma il suo piede si intrufolò.
 
“Sei...sei bellissima!” mi disse con ancora lo shock in faccia.
 
La superai e mi diressi a passi pesanti verso lo specchio lungo in cameretta.
Dei jeans blu attillati e strappati lungo la coscia mi scolpivano le gambe lunghe e magre fino a metà vita, dove venivano sostituiti da una camicetta bianca senza maniche abbastanza larga dove ricadevano soffici e morbidi i miei boccoli color miele. Se mi resi conto che un po’ mi piacevo, non lo diedi a vedere.
 
“Oddio ma così volgare ti vesti quando vai alle feste?” gli domandai.
 
“Vieni qui” mi disse lei quasi eccitata per essere riuscita per la prima volta in tutta la sua vita a farmi indossare i suoi vestiti. Eseguii i suoi ordini e mi fece sedere sopra il letto.
 
Prese una pochette e iniziò a cercare. Subito dopo prese un tubicino blu e lo aprì avvicinandosi  a me.
 
“Abbassa lo sguardo verso giù senza chiudere gli occhi però!”
 
Così feci e sentii qualcosa raschiare le mie ciglia.
 
“Bene questo si chiama ma-sca-ra!” mi disse mettendomelo davanti agli occhi e parlandomi come si fa ad un bambino piccolo che deve imparare una parola nuova.
 
“So cos’è, stupida! Solo che non l’ho mai usato!”
 
“Beh dovresti, tesoro!” mi porse uno specchietto dove intravidi il mio sguardo più intenso rispetto alle altre volte; il blu dei miei occhi in contrasto al nero del mascara rendeva tutto perfetto, lo dovevo ammettere.
 
La moretta davanti a me guardò l’orario dal cellulare e frettolosamente mi prese per mano e mi trascinò fino all’altro lato della strada. Già la musica si propagava da casa Payne.
 
“No aspetta, aspetta!” fermai la sua mano che stava per suonare il campanello.
 
“Cosa?”
 
“Mi vergogno a entrare così” ammisi guardando le ballerine ai miei piedi.
 
“Troppo tardi” suonò il campanello.
 
“Brutta stronza che non s…” sputai.
 
“Ciao!” ci accolse il proprietario di casa con il suo sorriso smagliante, ma fui abbastanza veloce da sgattaiolare via dietro la stessa casa senza farmi neanche notare.
Sbirciai la situazione da dietro l’angolo e Cece,  ancora fuori, mi stava cercando con gli occhi.
 
“Ehm…hai perso qualcosa?” le chiese Liam ancora piazzato davanti a lei.
 
“sì, Ka...CANTIAMO?!” la sentii in difficoltà, ma la ringraziai per avermi coperta in qualche modo.
 
“Cosa?” la voce di Liam assunse un tono acuto.
 
“si dai! 'Lalalalaah'” canticchiò a ritmo dell’ “Agrifoglio”, la famosa canzone natalizia.
 
Intanto fece girare Liam verso l’interno della casa e lo fece rientrare dandogli delle piccole spintarelle; nel frattempo però mi notò e con un ghigno al quanto malefico prese dalle tasche della sua felpa Hollister le chiavi di casa mia, facendole ciondolare e per finire entrò chiudendo la porta.
 
Cretina, le chiavi ce le ha lei!
E adesso?!
 
Non potevo rimanere lì di fuori al freddo fino a quando sarebbe finita la festa, ma non volevo neanche che tutti i miei compagni di scuola mi vedessero così conciata per poi farsi un idea di una me che non esisteva e che a partire da quel lunedì non ci sarebbe stata più.
Mi guardai intorno in cerca di una soluzione, ma l’unica cosa che vedevo era una finestra…
Una finestra!
Bastava che riuscissi ad entrare da lì e non avrei dovuto attirare l’attenzione suonando il campanello, avrei trovato Cece e dopo un bel calcio in culo le avrei preso le chiavi e sarei andata a casa al sicuro.
La finestra non era così alta. Trovai una cassetta dove salire e provai se fosse stata lasciata aperta e così sembrava. Mi intrufolai poco graziosamente dentro la stanza, illuminata da una lampada sopra una scrivania: doveva essere l’ufficio del padre di Liam.
Chiusi la finestra e mi alzai, ma udii dei passi venire verso la porta mi spaventarono.
Sotto il letto!
Mi sdraiai ai piedi della brandina di fronte alla finestra.
 
‘Cazzo non c’entro’
 
Mi alzai di nuovo e aprii le ante di un vecchio armadio, facendomi spazio tra le scartoffie che vi erano all’interno. Chiusi l’armadio proprio quando la porta si aprii. Che culo!
 
“Mamma ti ho detto che ho messo in ordine prima di uscire...lo giuro!”
 
Riconobbi la sua voce all’istante. Quel suono roco e sensuale che mi faceva gelare il sangue. Mi trattenni dal ridere, aspettando che se ne andasse. Mi sentii prudere il naso. Oh no, oh no, oh no, oh no….
 
”Etchew"
 
MERDA.
 
“Eh si mamma ti richiamo più tardi, ciao” lo sentii chiudere la conversazione e un’ondata di luce mi colpii gli occhi, abituati da minuti al buio dell’armadio.
 
Harry spalancò gli occhi e mi scrutò dalla testa ai piedi per più di una volta.
 
“KA-KA-KATNISS?!”

 


 
Look at me!
Ciao a tutte le mie lettrici! Spero che vi stia piacendo questa storia!
Più avanti i capitoli saranno più “movimentati” perché la storia si stabilizzerà!
Vi prego di recensire, perché voglio sapere la vostra riguardo ogni capitolo e vorrei ringraziare
Harryssmartness
che lo ha già fatto e spero continui.
Seguitemi su
Twitter menzionatemi e vi dò il follow back c:
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Lux___