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Autore: Ehybastaldo_    27/05/2013    5 recensioni
"Voglio organizzare questa piccola gita di sette giorni, visto che la scuola è anche finita. Diamo inizio alle nostre vacanze estive tutti insieme!" strillò felice, e lì mi bloccai.
"Tutti insieme, chi?" chiesi assottigliando gli occhi a due fessure e guardandolo storto.
Lui ridacchiò in risposta, grattandosi il collo in modo nervoso "Amici" sussurrò preoccupato.
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TRA SETTE GIORNI MORIREMO.
 
 
 
 
'La busta era spessa e pesante, di pergamena giallastra, e l'indirizzo era scritto con inchiostro verde smeraldo. Non c'era il francobollo . Girando la busta con mano tremante, Harry vide un sigillo di ceralacca color porpora con uno stemma araldico: un leone, un'aquila, un tasso e un serpente intorno a una grossa...'
 
"Sorellona!" cacciai un urlo, gettando dalla parte opposta del letto il libro che tenevo tra le mani. Il cuore sembrava scoppiarmi per come cavalcava nel mio petto.
"Coglione, perchè caspita stai entrando dalla mia finestra?" strillai contro mio fratello ancora intento a scavalcare l'infisso della mia stanza. Quando finalmente fu dentro, sfoggiò un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
"Avevo delle cose da sistemare e mamma non voleva farmi uscire... Così ho fatto a modo mio" spiegò tranquillo, lui.
Mi apprestai a recuperare il libro caduto disordinatamente sul pavimento, dopo la visita inaspettata, e non voluta, del mio fratellastro.
"Che vuoi, Harry?" tagliai corto, piegando un angolo della pagina per non perdere il segno.
"Che leggi?" allungò il collo, curioso; ma richiusi il libro in tempo e lo appoggiai sul comodino al mio fianco.
"Non sono affari tuoi. Che vuoi?" dissi seccata, ancora.
Il deficiente di turno lasciò uno sbuffo scocciato e con passo svelto arrivò ben presto al mio letto, sedendosi poi sopra e non smettendo di sorridere. Dio mio, lo odiavo quando faceva così il misterioso.
"Fra sette giorni morirai" sussurrò con voce roca -più del suo normale- ondeggiando le dita, come ad infondermi paura.
Gli lasciai uno schiaffo sulle mani, stizzita, al quale lui la ritirò velocemente, massaggiandola.
"Fumati meno erba con i tuoi amici" ringhiai scocciata e "Dimmi che vuoi; ho da fare".
E con quelle parole, il ricciolino -meglio conosciuto come Harry.ti.rompo.le.palle.tutto.il.giorno.Styles- si alzò dal letto e cominciò a camminare per la stanza. La cosa cominciò a preoccuparmi.
Insomma, ci sopportavamo da ben sette anni, da quando i nostri genitori avevano deciso di unire le nostre due famiglie, e la verità era che non l'avevo mai visto in quello stato pensieroso. Che avesse messo incinta una ragazza a soli diciotto anni?
"Stamattina ho avuto un'idea" spezzò il silenzio lui, facendomi rilassare.
Niente di importante: aveva dovuto sforzare i suoi unici due neuroni per sfornare un'idea che -ero sicura- si rivelerà la cazzata del secolo.
"Spara" commentai, dandogli il via libera, purtroppo, di dirmi quello che aveva da dirmi, così da poterlo cacciare subito dopo.
Finalmente si fermò a metà stanza, tra la scrivania e il mio letto, osservandomi scioccato.
"Se ci tieni". Appoggiò una mano al legno del tavolino al suo fianco e alzò una gamba, socchiudendo di poco gli occhi.
Quando capii le sue intenzioni, urlai "NO! -sobbalzò- Non voglio inalare il tuo gas. Intendevo dire, dimmi" e mi massaggiai le tempie, sospirando lentamente.
Per fortuna Anne, la madre del riccio, non era per niente come il figlio: Harry era il solito tipo per cui a scuola le ragazze -alias cheerleader- ci sbavavano dietro; forse erano i suoi capelli ricci a renderlo sexy. O perchè no? Magari l'indice del suo successo erano gli occhi verdi smeraldo che facevano invidia all'erba del suo migliore amico, Zayn. Lasciamo perdere il suo aspetto perchè faceva un baffo alle famose statue dei più grandi artisti.
"Oh... -si riprese dallo spavento- Come ti stavo dicendo prima, tra sette giorni moriremo" mi sorrise.
Non avevo mai avuto dubbi sul suo cervello ritardato, ma adesso me ne stava dando conferma e non potei trattenermi più.
"So che è un duro colpo per la tua testolina pensare troppo, ma non vorrei smontarti..." sibilai, comprensiva "Ma... La fine del mondo è passata da un pezzo. I Maya hanno fallito anche questa volta" gli feci notare.
Sul viso del riccio comparve una smorfia di disapprovazione "Dettagli" sventolò una mano, tipico di una ragazza snob.
"Va beh, se proprio ci tieni a buttar aria dalla bocca..." lo lasciai fare, conoscendolo bene e sapendo che non se ne sarebbe andato da lì senza avermi detto la sua genialata.
"Quindi ho pensato ad una bella cosa" non lo interruppi, portando le braccia al petto e storcendo le labbra. Se non si muoveva a dire la sua idea, non sarebbero dovuti passare i sette giorni, e io sarei morta sul mio letto, ma di noia.
"Ho chiesto a tuo padre se ci può prestare la casa in montagna e ha detto di sì" squittì, peggio di una cheerleader della nostra scuola.
"Styles, non ti seguo" commentai, scendendo i piedi dal letto. Dove voleva andare a parare quello scemo?
Il riccio sbuffò e si venne a sedere al mio fianco "Per forza, non sei un cane" scoppiò a ridere della sua -secondo lui- battuta divertente.
Restai seria a fissarlo fin quando smise di ridere e mi lasciò un leggero pugnetto alla spalla "Dai, era divertente" disse lui, convinto!
"Sì -gli diedi ragione- come un elefante in cucina" risposi atona.
Harry abbassò la testa, scuotendo i ricci un po' e sistemandoli poi con le mani.
Ecco svelato il mistero! Tante volte mi era capitato di vedere ragazze saltare e strillare come se fossero state appena esorcizate al passaggio del mio fratellastro che scuoteva animatamente i suoi ricci... E solo adesso avevo capito il perchè, solo ora che mi offriva simile spettacolo da così vicino.
"Dai, sono serio" e io no? "Voglio organizzare questa piccola gita di sette giorni, visto che la scuola è anche finita. Diamo inizio alle nostre vacanze estive tutti insieme!" strillò felice, e lì mi bloccai.
"Tutti insieme, chi?" chiesi assottigliando gli occhi a due fessure e guardandolo storto.
Lui ridacchiò in risposta, grattandosi il collo in modo nervoso "Amici" sussurrò preoccupato.
Chiusi gli occhi velocemente, capendo, riaprendoli subito dopo con una luce strana nelle pupille "Non ti basta torturarmi i pomeriggi quando porti quelle quattro scimmie in casa nostra?" urlai e lui molleggiò sul letto, allontanandosi da me.
"Mi sembrava che Niall ti stesse simpatico" tentò.
Annuii "Solo lui! Gli altri sono vanitosi" riferimenti a Zayn Malik erano puramente casuali "Idioti" oh no, non stavo parlando di Louis; no, no "e soprattutto maschilisti".
Liam Payne: ragazzo muscoloso, alto, bello da farti sciogliere come un gelato al sole, capelli chiari mai con la stessa pettinatura, occhi castani, bocca da tenerone. Qual era il suo problema? Maschilista fermo! Le donne non comandavano, le donne non concludevano nulla, le donne servivano solo a lavare e stirare i panni. Non si era capito che lo odiavo così tanto...
"E' stato Liam a darmi l'idea" interruppe i miei pensieri Harry. Serrai le mani a pugni "Ma anche tu puoi portarci qualcuno, eh. La casa è grande abbastanza per dieci persone" mi spiegò.
Diciamo che con l'ultima frase si era salvato in calcio d'angolo.
"Posso invitare chi voglio?" chiesi e lui mi fissò sorridendo.
"Johnny Depp non vale" mi rispose e io cominciai a protestare.
"Ma non è giusto! Tu ti porti quei quattro idioti e io non posso portarmi il mio poster? Ti elimino dai miei parenti su facebook" lo minacciai; ma lui rise in risposta.
"Oh la mia sorellina" passò un braccio sopra le mie spalle, attirandomi a sè con fare affettuoso.
Amavo il rapporto che si era creato tra me e il mio fratellastro, fin da subito ci eravamo piaciuti. Sì, lo ammetto, all'inizio gli avevo fatto passare le peggiori notti della sua esistenza, nascondendomi nell'armadio o sotto il letto e uscire poi quando chiudeva gli occhi; ma poi ci eravamo conosciuti meglio, avevamo visto che i nostri genitori si volevano davvero bene e, mettendo da parte le gelosie che si provano nel primo periodo, avevamo cominciato a guardarci come fratelli.
"Questo vuol dire che accetti?" chiese Harry, lasciandomi libera.
Lo guardai nei suoi occhi verdi e annuii "Solo se mi chiami per nome!"
"E tu smetti di leggere Harry Potter, Simone; sappiamo tutti che conosci quella storia meglio della Rowling" mi rimproverò.
Eh già; mi sarei fatta sotterrare con l'intera saga.
 
*  *  *
 
"Cambi canzone?" sbuffai all'ennesimo ordine che mi veniva imposto.
"La prossima volta ti siedi tu davanti" minacciai Zayn, cambiando stazione della radio.
"Hai quasi pianto per sederti davanti. Stà zitta e cambia di nuovo" insistette il moro. Mi trattenni dal tirargli addosso quello che prima mi capitava per le mani e cambiai di nuovo stazione.
Cosa volevano trovarci in montagna, una discoteca? Già era molto se c'erano quelle quattro casette vicino la casa di papà.
Harry alzò improvvisamente il volume, riconoscendo una canzone dei 30 Seconds to Mars, cominciando a cantarla a squarciagola. Dietro, i suoi amici, si unirono a fare il coretto.
Mi passai una mano sul viso, stanca. Che un fulmine li colpisca, per favore!
 
 
Allungai le braccia al cielo, sgranchiendole dopo le dure due ore di viaggio che mi ero subita insieme al resto della ciurma.
"Niall, impara a mangiare leggero o la prossima volta stai sul tetto" scese dalla vettura Rob, la mia migliore amica.
Il biondo rise divertito, grattandosi il collo "Mamma voleva essere sicuro di non farmi morire di fame" si giustificò lui, ricevendo in risposta un borsone lanciato addosso che lo fece cadere di conseguenza al suolo "Ahio" si lamentò col muso per terra.
La risata di Sophy contaggiò tutti che, nel frattempo, erano scesi dal furgoncino che avevamo affittato per l'occasione. Louis cominciò a raccogliere le varie valigie e, seguendo Harry, ci avviammo alla casa che mio padre aveva comprato anni prima.
"Aaaah, quanto tempo che non ci mettevo piede qui" ammisi, respirando a pieni polmoni l'aria fresca di montagna, ancora impiantata sul ciglio della veranda.
Harry, con la bocca occupata da una busta di roba per quella settimana, rovistò nelle sue tasche estraendone poi le chiavi di casa. Aprì la porta e subito ci accavallammo per chi dovesse entrare per primo.
"Apriamo tutte le finestre presenti in casa; dobbiamo fargli prendere una boccata d'aria" disse Liam guardandosi intorno.
"Sì, ma stiamo attenti al tempo. Minaccia di piovere e io non voglio dormire in una casa umida per sette giorni" intervenne il moro al suo fianco.
"Tanto fra sette giorni moriremo tutti" li sorpassai tranquilla avviandomi alle scale "Ragazze, saliamo e scegliamo le nostre camere".
Le mie migliori amiche lasciarono cadere le valigie all'entrata e mi vennero in contro, felici.
"Lasciatene una anche per noi" sentii urlare Harry dal piano inferiore.
Cominciai ad aprire ogni stanza, ricordando ben poco di quell'ambiente. Ci ero venuta solo due estati quando ero piccola, quando ancora mamma era viva. Il più delle volte passavo il tempo in giardino o al lago non molto distante dalla casa; non mi piaceva rinchiudermi in casa.
"Ma io non vedo abbastanza stanze per tutti" parlò Sophy, riportandomi alla realtà.
"Come no?" rispose Rob preoccupata "Io non dormo con uno di quelli!" esclamò poi storcendo le labbra a mò di disgusto.
"Stai tranquilla, non succederà mai" dissi, per poi concentrarmi sul numero delle stanze. 
Eh, no! Qui c'erano cinque stanze, di cui solo due avevano un letto matrimoniale.
"Come facciamo?" mi chiese Rob evidentemente preoccupata di capitare con chissà chi.
Rob era una ragazza abbastanza timida, preferiva tenere le cose per sè invece di lasciarsi andare. Ragazza molto studiosa, si rinchiudeva già dalle prime ore del pomeriggio nella sua stanza per studiare e mantenere la sua media dell'otto. Ci eravamo conosciute grazie ad uno scontro il mio primo giorno di liceo che, giustamente, già ero in ritardo.
"Ma quanto la fai lunga!" rispose al mio posto Sophy, alzando gli occhi al cielo.
Sophy, al contrario di Rob, era molto estroversa. Sempre in mezzo ai casini, capitano della squadra di pallavolo della scuola, ma non potevamo definirla una studiosa... Anzi!
"Ragazzi! Venite a vedere cos'ho trovato!" sentimmo urlare Louis dal piano inferiore, esattamente da fuori la casa.
Scambiai una veloce occhiata con le mie amiche "Andiamo a vedere anche noi" le avvertii, scendendo poi le scale velocemente.
 
Quando spalancai la porta della veranda, notai i ragazzi ridere e guardare della assi di legno messe a disposizione di una struttura.
"Cos'è?" chiesi curiosa e confusa allo stesso tempo.
Mio fratello si girò e si appoggiò ad un'asse di legno con fare sexy.
"Tuo padre mi aveva avvisato del suo progetto, ma non credevo che fosse ancora in aria" aggrottai la fronte alle sue parole.
"Styles, che progetto?" tagliai corto, osservando poi le varie assi messe a disposizione come a costruire una seconda casa.
"Aveva intenzione di costruire un gazebo, una struttura per organizzare feste quando ce ne fosse stata occasione. Ma vedo che qui è solo all'inizio" rialzò lo sguardo verso la struttura per metà in piedi.
"Protremmo finirla noi" esclamò Liam "Cioè, ho visto la roba dall'altra parte della casa... Che ne so, per organizzare una festa l'ultima sera della nostra vacanza" disse sicuro.
Però! Come idea non era poi così tanto male.
"Io ci sto" urlò Niall, alzando al cielo trionfante una mano chiusa per tenere salda la sua brioche.
Anche gli altri sembrarono annuire, come anche le mie amiche. 
"Beh, io direi prima di tutto di sistemare le nostre cose e iniziare tutto domani mattina" disse Harry, staccandosi finalmente dall'asse di legno. Questa cominciò a muoversi, e quando il riccio si spostò completamente, quello che mio padre era riuscito a tirar su, cadde in mille pezzi.
Si alzò un polverone di danni e io trattenni una risata dalla faccia di mio fratello, sconvolto.
"Oh insomma! Questa è sfiga!" si lamentò incrociando le braccia al petto.
"E ancora non hai saputo che qualcuno dovrà dormire sul divano" mi feci avanti io, ricordandomi che non era solo quello il problema.
Che settimana mi aspettava!

 
  
 
 
 
SALVE SALVINO :)
 
Sofia is back! Eh sì, non so stare alla larga da questo sito, ma soprattutto
da questo fandom :) Mi sento a casa!
 
Anyway, non ho niente da dire particolamente su questa ff, posso solo avvisarvi
che durerà esattamentre tra i 7/8 capitoli, non di più...una minilong, insomma.
 
So che può sembrare strano, ma visto che alcune continuavano a dirmi che non 
scrivo quasi mai su Payne, mi sono data da fare :)
Vi avverto che dal prossimo, i capitoli saranno chilometrici (lo so
perchè alcuni sono già scritti c: ) giusto perchè scriverò l'intera giornata
in ogni capitolo :)
Quindi, spero di non annoiarvi e spero anche di ricevere qualche recensioncina
per andare avanti il prima possibile, pleeeeeeeeeease c:
 
Per qualunque cosa, mi trovate qui:
 
VECCHIO PROFILO EFP (storie in corso)
 
 
 
 
 
 
Sciau
   
 
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