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Autore: scarabbokkio    13/12/2007    1 recensioni
.....è la mia prima one shot....bè..penso di fare una raccolta, avendone l'ispirazione......spero vi piaccia==ho aumentato il rating, in vista magari del linguaggio....recensite se ci sono critiche costruttive!!
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ma che strane e deliranti parole care Scarpe Rosse e adorata Cravatta Verdeargento.
Voi però siete imparziali! Ed egoisti! Avete colto l'occasione di una tragedia per narrarvi e descrivervi e mettervi in buona luce!
Io, un piccolo specchio, un piccolo regalo, sono stato testimone. I riflessi dei volti degli amanti rispecchiavo. Forse io, e solo io, posso essere il solo degno narratore di questa storia.
Davanti a me una fanciulla provava la lezione del giorno, io assistetti alla sua trasformazione da Miss-So-Tutto-Io a ragazza innamorata. Era di fronte a me che tentava di domare i crespissimi e castani capelli. E sempre io l'aiutai a trasformarli, a renderli soffici e boccolosi, così che lui sarebbe stato tentato di accarezzarli, e per distinguersi dalla massa cambiò anche colore.
In effetti le dicevo sempre che una castano così spento e opaco non vitalizzava nè gli occhi dorati, nè i fini lineamenti che sbocciavano da quel viso ossuto di ragazzina, mutandosi, crescendo e divenendo una donna. Le consigliai un nero corvino.
Le donava molto.
Quando venne con quelle Scarpe Rosse approvai, sebbene fossero maleducate e piene di sè. Ma bisogna ammetterlo, colpivano gli sguardi.
Forse furono loro ad aiutarla a spezzare il ghiaccio con lui. Era così felice, piena di vita, quasi quanto un O a Pozioni.
Mi raccontava tutto, molto più di quello che confidava a quella rossa. E meno male, perchè quell'oca non aveva il minimo gusto e la benchè minima eleganza che si addice ad una Signora. Dico io, capelli rossi, davvero carini, e che fai? Ti vesti di rosa confetto? Anzi ti svesti. Perchè ben poco lasciava all'immaginazione.
Invece Lei....intelligente, educata, raffinata. Era una vera Signora. Un cigno nero. Raro, unico, incapito. Da fagotto ricoperto dai libri si trasformò. Beh qualche difettuccio fisico lo aveva sempre, le facevo notare le cosce un pò troppo prosperose. Ma una vera Signora sa nasconderli, si veste con cura, lascia intravedere e immaginare, conquistando il freddo cuore di un rettile.
Aveva buon gusto estetico. Forse troppo. Lui era un adone, ma forse per questo troppo innamorato di sè stesso e della propria immagine. Che meritava! E che non li ho io gli occhi per guardare? Era un fulgido astro. Esteticamente. Il cuore era sommerso e zittito dalla sua arroganza.
Erano così belli insieme!Amavo riflettere le loro immagini così appropriate, così....magiche.
Ma purtroppo gli specchi non possono riflettere chi non c'è più.
I fantasmi non hanno ombre, figuriamoci riflessi.
Ma io ricordo... e serbo il ricordo delle loro figure così aggraziate, ogni tanto cedendole al mondo esterno, magari quando c'è quella rossa così antipatica. Le mando i riflessi di loro due, e lei, da brava gallina urla. Urla per i miei riflessi di morte.
  
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