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Autore: stockvholm    28/05/2013    1 recensioni
TRATTO DA UN CAPITOLO.
La mia schiena incontrò il freddo materiale di cui erano fatti e il mio respiro leggermente affannato fu interrotto a causa delle sue morbide labbra che premevano insistenti sulle mie. Le mie mani spinsero quanto bastava per allontanarlo, anche se di poco.
Io:’Sei impazzito? Allontanati!’ Ordinai incazzata.
Zayn:’So che non lo vuoi.’ Finalmente parlò.
Io:’Tu non sai proprio nulla!’ Bussai con un dito sotto la sua clavicola.
Prepotente e duro, tornò a giocare con le mie labbra, riempiendo di piccoli morsi il mio labbro inferiore e provocando una serie di brividi lungo la mia schiena; ne era passato di tempo da quando un ragazzo mi aveva baciata così e il pensiero di assecondarlo attraversò la mia mente... Mi riappropriai del mio autocontrollo e non lo feci.
Io:’Ti ho detto di allontanarti.’ Sputai.
La sua mano stringeva la mia quando fece un piccolo passo indietro per sigillare i nostri occhi. Sciolse il legame solo per spostarli sulle mie labbra che tremavano leggermente, scosse da tanta audacia.
Zayn:’Argh...’ Imitò il ringhio di un animale, per sfottermi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2.

Mi ingozzai con l’insalatona mista che avevo comprato e saziai il mio stomaco. Buttai avanzi e cose di carta nel cestino e lasciai il vassoio nell’apposito contenitore. Prima di uscire dalla sala, cercai un’ultima volta Leah, in quel caos... Ma non era lì.
Scesi le scale, una rampa... Un’altra rampa, a metà della terza mi fermai. Seduta su uno scalino, nel corridoio deserto c’era una ragazza  con una folta chioma rossa. Mi misi a sedere al suo fianco. Senza guardarmi lei capì chi fossi e disse:’Qui è più tranquillo... Non c’è nessuno a criticarmi o a prendermi in giro perchè sono sola...’
Non la conoscevo ancora, ma sentendola pronunciare quelle parole, mi sentii male, frustrata e infastidita. Me ne stavo lì a guardarla senza sapere che dire, senza trovare le parole giuste... impotente. Mi misi un gradino più in basso per poterle stare davanti; le scansai quella massa di capelli dal suo viso così bello e fragile, scoprendo i suoi occhietti neri.
Io:’Nessuno lo farà più perchè da oggi non sei più sola.’ Dissi lentamente scandendo parola per parola. Con quella frase la colpii e interruppi chissà quali pensieri: alzò lo sguardo dal pavimento per rivolgerlo a me, e in qualche modo vidi nei suoi occhi un dubbio, una ferita. ‘Lo prometto’ dissi, per eliminarle ogni dubbio o incertezza. Ero seria e sicura. Mi alzai e mi scrocchiò un ginocchio; la cosa la fece ridere e si passò una mano sugli occhi per eliminare le lacrime. Le tesi una mano per aiutarla ad alzarsi, senza farselo chiedere, l’afferrò e insieme arrivammo al piano terra dove fummo costrette a separarci per affrontare le ultime due ore di lezione.
Il suono dell’ultima campanella della giornata sembrò un grido di libertà, dopo il quale centinaia di studenti scossi dopo questo primo giorno, si precipitarono verso il cortile. Raggiunta l’entrata principale mi sedetti su un muretto per aspettare Leah, ignorando mia madre che mi scriveva su whats app:“Sono fuori... Ti aspetto, baci.”
C’era bisogno di scriverlo? Io non credo, ma la lasciai fare.
Mi sentii così piccola quando il gruppetto del ragazzo col ciuffo biondo mi passò davanti, sempre accompagnati da quelle ragazze che avevo visto a pranzo; smisi di sentirmi talmente invisibile quando Liam mi fece un cenno di saluto con la mano. Wow.
La mia mente mi fece reagire in ritardo, facendomi fare un’altra figura di merda: lo risalutai solo dopo averlo fissato qualche secondo, il che lo aveva spinto ad avvicinarsi a me. Ricordo di aver pensato ‘Cavolo, cavolo, cavolo... Respira ed evita l’ennesima figuraccia!’
Quando si staccò dal gruppo per venire verso di me lasciò perplessi tre di loro, tra cui quello “strano” e le ragazze.
Liam:’Ehi! Tutto bene?’ Chiese mostrandomi i suoi denti anch’essi perfetti.
Io:’Sisi... Mi ero incantata...’ Sorrisi a mia volta.
Liam:’Hai trovato facilmente l’aula di biologia?’ Si passò una mano tra i capelli cortissimi.
Io:’Si! Grazie mille, Liam!’ Sorrisi cercando di mostrarmi sinceramente grata per il suo aiuto.
Liam:’Bene...’ Cominciò a dondolarsi sui piedi ‘Ora devo andare. A presto!’
Io:’Ok, ciao Liam!’
Rimasi a guardarlo allontanarsi, finché non lo persi di vista.
Leah:’Liam Payne... Dio quanto è bello.’
Mi girai e vicino a me c’era Leah che guardava nel punto in cui era scomparso Liam tra la folla.
Io:’Si è proprio un bel ragazzo; ma non è il mio tipo credo..’
Leah:’Quale sarebbe il tuo tipo?’ Si spostò davanti a me.
Io:’Te lo dico oggi pomeriggio davanti ad una cioccolata calda con tanto di panna. Ci stai?’ Il mio sembrava un tono di sfida :S
Leah si limitò ad annuire.
Io:’Ora vado. Ci vediamo... Al London Eye? Almeno lo raggiungo facilmente.’ Dovevo ancora ambientarmi in quella grande città.
Leah:’Alle sei?’
Io:’Perfetto.’ Le feci l’occhiolino ‘A dopo!’
In macchina, mamma mi tartassò di domande sul mio primo giorno; solito copione. Mi chiese dei professori, se avevo conosciuto qualcuno. Le parlai brevemente di Leah e del nostro programma per la serata. Non fece una piega, probabilmente per evitare di privarmi di un occasione per stringere amicizia, per spingere avanti la mia vita sociale che io ero convinta si fosse conclusa lasciando Longford. Con passi pesanti, mi spinsi nella mia nuova casa, ancora piena di scatoloni da disfare, ai quali sicuramente avrei dovuto pensare io: mia madre era così disordinata! Ero solita aiutarla nelle faccende domestiche. Per il momento dunque ignorai gli scatoloni e andai dritta nella mia nuova camera.
Buttai le Converse vicino alla porta e cercai il mio portatile negli scatoloni pieni di vestiti e cianfrusaglie varie. Quando finalmente lo trovai mi accomodai sulla poltroncina verde che mi regalò mia nonna il Natale scorso: ricordo benissimo il giorno che me la comprò, solo perchè avevo fatto dei commenti positivi su di essa; senza fare storie tirò fuori il portafoglio e disse ‘Allora è tua!’. Amo quella donna, non si tira mai indietro quando si parla di me, sua unica nipote.
Lo accesi e lo lasciai caricare Facebook e Twitter. Mi ritrovai 58 notifiche e 10 messaggi! Tutti dei miei amici. Aprii prima quelli di Alice, la mia migliore amica. Dio quanto mi mancava, al ricordo del nostro addio, le lacrime non si facevano problemi a scendere lungo le mie guance...
POCHI GIORNI PRIMA
Alice:’Non posso sorridere e fingere che starò bene, Tay...’ Mi guardò negli occhi mostrandomi il dolore, la verità delle sue parole.
Io:’Alice... Se ora tu sorridi o piangi, io starò male comunque.’ Non riuscivo a parlare, i singhiozzi frequenti me lo impedivano. Lei se ne accorse e mi avvolse in un disperato abbraccio.
Avrei voluto rimanere ore fra quelle braccia tanto care e forti, ma lei si staccò da me, mi prese le mani e mi guardò negli occhi offuscati dai lacrimoni.
Alice:’Ehi, non ti dimenticherò mai, devi mettertelo in quella testolina bionda! Comunque vadano le cose, tu occuperai sempre una parte del mio cuore Tay! Te lo giuro! Ora voglio che tu vada a prendere quel cazzo di aereo sorridendo! Stai andando a Londra! Stai andando nella città che sognamo da anni. No, dico, ti ricordi quando ci siamo conosciute? Tu scrivesti di Londra in un tema, e fu quello a spingermi a parlarti. Raggiungi la città che ha permesso il nostro legame e vivila fino in fondo. Verrò da te un giorno. Promesso. Ma ora è arrivato il momento di separarci, e siamo forti abbastanza, credimi. Abbiamo vissuto intensamente ogni attimo, ogni giorno; ho amato ogni tuo singolo sorriso... Prendi questa.’ Si sfilò la sua sciarpa del Manchester che tanto amava per mettermela al collo. ‘Avrai sempre un pezzo di me con te. Questa sciarpa l’abbiamo comprata assieme, e voglio che la tenga tu.’ Disse quando cominciai a scuotere la testa. ‘Ora vai piccola mia. Fai tardi sennò.’
La strinsi forte a me un’ultima volta, affondai il mio viso tra i suoi capelli un’ultima volta, respirai quel suo profumo di rose un’ultima volta, ebbi quella deliziosa e preziosa creatura fra le mie braccia per un’ultima volta.
Io:’Ti aspetto.’ Dissi alludendo alla sua promessa sul venire a trovarmi. Misi la sciarpa intorno al mio collo, e con le gambe tremolanti salii in macchina, lasciandomi alle spalle un pezzo di me.

RITORNANDO ALLA REALTA’(?)
Quando finalmente il PC prese vita e caricò la chat lessi il messaggio di Alice:’Allora? Come va oggi? Come è andato il primo giorno? <3’
Io:’Ehi Alice. Tutto bene qui... La scuola e i prof. sembrano a posto...’ Mi lasciai prendere da una descrizione dell’edificio, dei pochi professori che avevo conosciuto, di Liam, del misterioso ciuffo biondo e accennai qualcosa di Leah.
Inviai il messaggio e mi dedicai al resto dei messaggi e delle notifiche.
Quando alle cinque circa ebbi finito, mi cominciai a preparare: rinfilai le Converse, presi la sciarpa del Manchester e tornai in salotto. Mia mamma stava rovistando in qualche scatolone. Mi avvicinai a lei mentre osservava una foto; raffigurava me, lei e il papà al mare, mentre costruivamo un castello di sabbia.
Mamma:’Guarda quanto era bella tua madre!’ Rise.
Io:’Mamma sei bellissima anche adesso...’
Mamma:’Si certo!’ Lasciò cadere la foto nella scatola e si girò verso di me.’Stai uscendo?’
Feci di si con la testa.
Mamma:’Vuoi che ti accompagno?’ Ci pensai su: non mi andava granché di andare con i mezzi.
Io:’Si...’ Sospirai e andai alla ricerca dello scatolone con scritto “borse” che ricordavo di aver preparato. Era chiuso con metri e metri di scotch! Avevo leggermente esagerato. Lo riuscii ad aprire solo con l’aiuto di un coltellino. All’interno, in primo piano, c’era la mia borsa a tracolla nera; compagna di mille avventure, mi aveva accompagnato nelle mie fughe serali, nelle gite scolastiche, nelle passeggiate con Alice...
Le posso attribuire migliaia di ricordi e situazioni, lei era sempre lì, appoggiata al mio fianco.
Buttai cellulare, fazzoletti, portafoglio, chiavi, caramelle e burro di cacao al suo interno; tutte cose indispensabili. Finalmente attrezzata e pronta, spinsi mia madre ad uscire per evitare un clamoroso ritardo alla mia prima uscita in quella grande città, con l’unica persona che si era interessata a me, a parte Liam...
Ma il suo probabilmente non era interesse, ma pena, solo un po’ di pena nei miei confronti.
In macchina infilai le cuffiette nelle orecchie e feci partire la mia playlist mista, che iniziò con le note di Love Story, di Taylor Swift.


sssssssssssalve ladies!
Ringrazio quelle poche persone che stanno seguendo la mia storia jfhgkl
prometto che il prossimo capitolo verrà pubblicato moolto prima :)
Potreste lasciare delle recensioni?
RINGRAZIO ANCORA TUTTE.
with love, xniallsbravery (on twitter xjesyshug, ho cambiato nick)

  
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