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Autore: Harryette    01/06/2013    17 recensioni
Non mi avrebbe mai amata. Neanche con tutto l'amore del mondo ci sarebbe riuscito.
Eppure c'era qualcosa di estremamente perverso e masochista dentro di me.
Qualcosa che continuava ad urlarmi: ''Annega con lui, vai! Ti sta aspettando da qualche parte negli inferi, pronto a distruggerti''.
[STORIA IN FASE DI REVISIONE]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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RINGRAZIO @aqua_  PER IL MAGNIFICO BANNER <3

‘’Dai tuoi occhi ho imparato una cosa speciale: che ad essere se stessi non c’è niente di male’’.

 

CAPITOLO 18
 

Devonne mi guardava stravolta. Delusa. Piangente. Tutto quello che volevo era che stesse bene, ed invece stava soffrendo per colpa mia.

‘Come hai potuto farmi questo Melinda? Come hai potuto?’.

Piangevo anche io.  Ero distrutta, volevo solo che ritornasse a volermi bene come prima. Che ritornasse tutto come prima.

‘TI PREGO DEVONNE ASCOLTAMI’.

‘Non ho nulla da ascoltare. Non voglio vederti mai più, sei un essere spregevole’.

Asciugandosi le lacrime, si girò e cominciò a camminare per andarsene, ed io volevo rincorrerla. Volevo farlo davvero, ma i miei piedi erano incollati a terra. Ed urlavo con tutta la voce che avevo in corpo per fermarla, ma lei era già troppo lontana. Attorno a lei cominciava a farsi tutto nero.

Buio. E poi ecco un raggio di luce.

‘DEVONNE NON ENTRARE LI’ DENTRO’. Ma lei non ascoltò neanche quello. E scomparve, mangiata da quel buco luminoso. Per sempre. E se ne era andata con un rancore immenso nei miei confronti. Ero seduta a terra e singhiozzavo come una bambina. Avevo bisogno di qualcuno. E poi ecco Liam, che si avvicinava.

‘Liam ,abbracciami. Se ne è andata’. Ma Liam non mi degnò di uno sguardo, e corse via da Kally, dall’altra parte della strada. Mi aveva abbandonata. Anche lui. E avevo bisogno di qualcuno.

Oh Zayn, dove diavolo sei? Non c’era. Non ci sarebbe stato mai. Avevo perso i miei due migliori amici per un fantasma. Un ragazzo assente e incurante. Avevo dato il mio tutto, per ricevere in cambio un immenso niente.

°°°

Mi svegliai di soprassalto, con i capelli bagnati dal sudore e le lacrime gli occhi. Solo un sogno. Solo un maledettissimo e bruttissimo sogno. Camera mia sembrava troppo piccola, come la mia gola. Come il mio naso, che sembrasse convinto a non voler respirare. Cercai di calmarmi. Erano solo le tre di notte.

E avevo una paura immensa di riaddormentarmi e rifare quel sogno. I sensi di colpa mi stavano divorando, e stavo ancor più male perché Liam non sapeva della mia relazione con Zayn. Ma lo avrebbe saputo presto perché le voci giravano, soprattutto quelle su Zayn. E pensai che fosse meglio che lo sapesse da me che da
qualcun altro.

Era molto meglio. Anche se ero sicura della sua reazione in entrambi i casi.

 

°°°

‘’Quando perdi una persona ti rimane dentro. E’ come se fosse lì per ricordarti quanto è facile soffrire’’.

 
LIAM’S POV

‘Si può sapere perché tutta questa fretta di vedermi Mel? Mi hai fatto spaventare. Stai bene?’ le domandai, quel pomeriggio al bar.

‘Si. Dovevo…devo dirti una cosa…’ sussurò quasi.

Avevo un pessimo presentimento. Melinda sussurrava solo quando aveva qualcosa di grave o brutto da dire. E io non ero pronto psicologicamente.

‘Che succede?’. Torturò la sua cioccolata calda fino allo sfinimento prima di parlare. ‘Ehm… hai presente Zayn?’. Non c’era bisogno che andasse avanti. Avevo già capito tutto, anche se pregavo che avessi capito male. Non di nuovo, dio, ti prego. Non anche all’altra mi migliore amica.

Non un altro funerale. Non altre lacrime. Melinda non era abbastanza forte per stare con Zayn. Lui aveva il potere di distruggere, e l’avrebbe distrutta.

Sbriciolata.

‘E allora?’ chiesi, improvvisamente di pessimo umore.

‘Prometti che non ti arrabbierai?’.

‘No, non te lo prometto. Non prometto nulla’.

Lei sospirò. ‘Stiamo insieme’.

Se mi avesse detto che avevo il cancro sarebbe stato meglio. Mi sarei rassegnato e sarei morto in pace. Ma non lei.

No.

Cosa aveva quel tizio di tanto attraente e accattivante?

‘Ti prego, dimmi che stai scherzando’.

‘Vorrei tanto potertelo dire, ma non sto scherzando’.

Ero rabbioso e lei lo capì. Mi alzai di scatto dal tavolo e la raggiunsi dall’altro lato, stringendogli il polso. Lei si spaventò ,non mi aveva mai visto così arrabbiato.

‘Melinda, giuro che non lo permetterò’.

‘Non puoi fare niente ,Liam. E ora mollami’ aggiunse, sottraendosi alla mia stretta.

La guardai come solo una persona che ti ha deluso profondamente si poteva guardare. Aveva dimenticato cosa aveva fatto a Devonne, Zayn? Come era stata male? Come siamo stati male noi?

Aveva dimenticato tutto il dolore, l’odio e le lacrime? Aveva dimenticato che la sua migliore amica era morta per colpa del ragazzo con cui voleva stare?

‘Melinda, io non voglio perdere anche te’. Lei mi raggiunse e mi si avvicinò, con cautela. ‘Liam, Zayn è buono. E’ cambiato. Non devi preoccuparti, fidati di me’.

‘E’ di lui che non mi fido’.

‘IO INVECE SI. Fidati solo di me, allora. Fidati, non succederà niente. Te lo prometto’.

Non volevo litigare, ma quella promessa non bastava. Volevo troppo bene a Melinda per lasciarla andare in questo modo, senza fare nulla. E odiavo troppo Zayn per potermi fidare almeno un po’ di lui.

‘Mi conosci ,Mel. Lo sai che non mi arrenderò tanto facilmente’.

‘Ti chiedo solo di provarci’. La guardai improvvisamente speranzoso, quando le chiesi ‘Non sei mica andata di nuovo a letto con lui?’. Lei non rispose ,e chi tace acconsente. Quello era troppo anche per me.

‘Io gliela faccio pagare ,a quel bastardo’ urli, correndo fuori dal bar. Credevo che Melinda mi rincorresse, o mi dicesse qualcosa. Ma rimase lì. Immobile, come pietrificata. Zayn stava congelando anche il suo cuore. Gli stava succhiando via tutta la sua lucidità, la sua sfrontatezza. La stava divorando lentamente. E Melinda era troppo innamorata per rendersene conto. Tempo un’altra settimana e l’avrebbe mollata, facendola crollare. Perché era questo che faceva ogni volta.

Ovunque passasse, Zayn lasciava solo lacrime. E non gli avrei permesso di toccare ancora L’UNICA AMICA che mi aveva lasciato.

Se quella era una guerra avrei vinto io.

Stavolta l’avrei battuto.


 

°°°

‘’A volte le persone non sanno dirsi ‘’ti amo’’. Il massimo che sanno fare è stringerti la mano, andarsene e girarsi solo quando sei lontano’’.


MELINDA’S POV

 
Liam mi aveva fatto un male incredibile, ma me lo aspettavo.

Ero preparata al peggio, ed era arrivato molto presto. Il punto era che non volevo perderlo, ma avevo paura che si allontanasse da me. Che
non volesse più vedermi. Io capivo il suo dolore. Era lo stesso che avevo io all’inizio di tutta questa storia. Ma le persone cambiano. Liam dovrebbe fidarsi di più, e pensare di meno al peggio. Era sempre stato troppo negativo.

Troppo. Sperai che mi perdonasse, un giorno. In quel momento volevo solo vedere Jonathan, perciò presi un taxi e mi feci accompagnare all’spedale. Ormai ci andavo così spesso che la puzza del disinfettante non mi faceva più alcun effetto.

‘MEL’ urlò Jonathan non appena mi vide, saltandomi addosso. L’infermiera non faceva altro che sbraitare, dicendo che doveva stare attento alla flebo e atri aghi vari, ma lui si muoveva come un’anguilla. Pensai che fosse corretto che sapesse di me e Zayn, che forse la bella notizia lo facesse migliorare. Stare bene, finalmente.

Per poco non pianse di gioia.

‘Io lo sapevo’ disse ‘dall’inizio ero convinto che vi sareste messi insieme!’.

°°°

 

Il tono di Zayn per telefono quella sera non mi era piaciuto.

Mi era sembrato troppo freddo e distaccato anche per uno come lui, e poi era da tutto il pomeriggio che non rispondeva alle mie chiamate e ai miei messaggi. Non appena uscii dall’ospedale mi assalì un terrore assurdo.

Credo che il mio cuore perse circa dieci battiti, e che morii mille volte almeno quella sera. Ma io ero sicura di non aver fatto nulla di sbagliato. Forse era nervoso per cavoli suoi. Ma perché prendersela con me?

OH ANDIAMO MEL, E’ IL TUO RAGAZZO, VA’ DA LUI.

No.

Non dovevo cercarlo sempre e solo io. Se aveva bisogno di me conosceva casa mia e il mio numero. Non poteva sempre trattarmi come una bambolina. Un giocattolo.

MA STATE INSIEME! MAGARI STA’ MALE. VA’ DAI LUI!

E stavo davvero per farlo, stavo davvero per fermare un taxi e farmi accompagnare a casa sua, ma vidi da lontano una figura conosciuta, che usciva anche lei dall’ospedale.

Emily.

‘Emily’ la chiamai.

‘Melinda, guarda chi si vede’ ironizzò,avvicinandosi a me. Solo allora notai che aveva i polsi fasciati.

‘C-cosa hai fatto?’.

‘NON SONO CAZZI TUOI. Dov’è Zayn ? che c’è? Già ti ha mollata?’.

Non la biasimavo. Meritavo di essere trattata così anche mille volte, ma ero seriamente preoccupata per lei.

‘Mi dispiace Emily. Comunque io non ho mai finto di essere tua amica e…’.

‘NON VOGLIO SENTIRTI’ mi interruppe ‘non mi interessa. Sappi solo che ti auguro di stare male come sto male io, e di tagliarti disperatamente fino ad andare in ospedale, come faccio io. Solo che spero che ,senza rendertene conto, tu spinga la lametta così in basso da morire dissanguata’. Quella fu l’ultima sera in cui vidi la figura scheletrica e provata di Emily Dickson.

Ed ora mi sentivo ancor di più da schifo. Possibile che non ne facessi una giusta? Al diavolo tutti i miei complessi, dovevo andare URGENTEMENTE a letto. Mi mancava da morire camera mia. La raggiunsi solo dopo un quarto d’ora imbottigliata nel traffico.

NON PIANGERE.

NON PIANGERE.

NON PIANGERE.

E ci riuscii. Per tutta la notte, passata sveglia sentendomi una vile, non versai neanche una lacrima. Basta piangere. Dovevo riprendere in mano la mia vita. Dovevo ritornare a stare bene. Solo una domanda affollava la mia mente : NE VALE LA PENA? PERDERE TUTTO E TUTTI PER ZAYN MALIK?

Io avevo perso tutto, ma lui non perdeva mai.

Avevo uno stranissimo presentimento.

 

°°°

 

La mattina dopo, a scuola ,decisi che ne avevo abbastanza.

Era da due giorni che Zayn non rispondeva a chiamate e messaggi, e quella volta che ero andata a casa sua non aveva aperto la porta, anche se la luce in camera sua era accesa. Stavo morendo dentro e fuori.

Avevo perso un kilo, e tutto il tempo mi sentivo sbagliata e fuori luogo. Con una paura tremenda che mi lasciasse. Ma a questo punto era ovvio che c’era qualcosa sotto. Ed ora stavo andando verso il suo armadietto sperando che parlasse. Che mi chiamasse in tutti i modi che voleva ma che mi dicesse PERCHE’ mi stava trattando così. Non ci fu bisogno di richiamare la sua attenzione perché mi vide subito.

‘Me lo dici qual è il tuo problema?’ domandai. Non mi importava che ci stavano guardando tutti, e che stavano per iniziare le lezioni.

‘TU. Ed ora lasciami in pace’ cercò di andarsene ma lo fermai per un polso.

Che diavolo aveva?

‘Parlami Zayn’.

‘vuoi che ti sputtani qui davanti a tutti?’.

‘NON ME LO DIRESTI ALTRIMENTI’.

‘E va bene. Fai tanto la parte della santarellina, ma non ti credo più Gomez. E’ finita, anche se per te non e’ mai neanche iniziata. Io le odio le persone come te. La prossima volta, per vendicare la tua amica non portarmi a letto, per conquistarmi e poi lasciarmi, perché la verità viene sempre a galla. Ammazzami e basta’.

Si sottrasse dalla mia stretta e fece di nuovo per andarsene, sotto gli occhi curiosi di tutti, ma lo bloccai con la voce ‘Zayn all’inizio era una vendetta. Ti giuro che poi mi sono innamorata veramente, non ho mai finto’.

Lui si girò verso di me, furioso. ‘Non ti credo Melinda’. Poi si avvicino sempre di più a me, fino a che ci separava solo una spanna.

‘Sei solo una puttanella senza palle’. A quel punto non ce la feci più, e mi scesero silenziose lacrime. Enormi. ‘Zayn, io non credevo che…’.

‘Zitta’ esclamò ‘Non parlare più. Basta. Scompari dalla mia vita, non voglio rivederti mai più’.

‘ZAYN TI PREGO NON LASCIARMI’.

Lui scoppiò a ridere, ma si vedeva che ci stava male. ‘Ti sto facendo un favore. Non puoi fare nulla ,Melinda. Arrenditi, basta. Sei riuscita nel tuo scopo alla fine. Mi hai distrutto, congratulazioni’. Scossi la testa mille volte, piangendo, mentre diceva quelle parole.

‘No, Zayn, ti scongiuro, non dire così. Io ti amo. Ti amo davvero. Perdonami, per favore’.

Ero disperata. Come non mai. Ma Zayn stava per andarsene, stavolta per sempre. E feci la prima cosa che mi venne in mente. Davanti a lui, davanti a tutti, con il suono della campanella di sottofondo, mi inginocchiai. Lo guardai negli occhi. Non era possibile che non vi ci fosse neanche un po’ d’amore. Rivolsi il mio sguardo al pavimento, non riuscendo a reggere il suo.

‘Zayn perdonami. Perdonami’. Lui si avvicinò di nuovo a me e si abbassò fino ad avvicinare il suo viso al mio.

‘Addio Melinda’. E scomparve fra la folla interessata e sconvolta. In realtà eravamo distrutti entrambi.  E non riuscivo neanche a trovare la forza di rialzarmi da terra. Non riuscivo a capire come l’avesse scoperto. Il mio incubo si era avverato ,solo che non era Devonne ad essersene andata via ,perché delusa da me.

Era Zayn.

 




CIAO!


RAGAZZE SCUSATE PER IL RITARDO ASSURDO, LO SO SONO PESSIMA, EPPURE LA SCUOLA E' FINITA, PERDONATEMI çç 

IL CAPITOLO E' ORRENDO ,SO CHE ARRIVATE ALLA FINE AVRETE AVUTO VOGLIA DI SPARARVI E VI CAPISCO, SOLO CHE SONO DI UMORE PESSIMO, E COME AVRETE CAPITO, MELINDA HA I MIEI STESSI SENTIMENTI.
SCUSATE SE NON MI DILUNGO MA NON SONO DELL'UMORE ADATTO. HO APPENA SAPUTO CHE MIO CUGINO VUOLE ANDARE A VIVERE AL NORD E IO NON SO CHE FARE SENZA LUI!  SCUSATE ANCORA PER L'ANTIPATIA E IL CAPITOLO. SONO PROPRIO PESSIMA.

VI AMO,SEMPRE.
H.


  
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