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Autore: Laura012    03/06/2013    0 recensioni
Lute guardava fuori dalla finestra. Quel giorno era stato troppo stressante per lei, iniziò a giocherellare con una ciocca di capelli, erano biondi e lisci. Non aveva mai pensato all'esistenza di un mondo dove le sembianze umane fossero solo un costume, ed era il materiale che prevaleva. Il vetro, la carta, erano cose nuove per lei, non aveva mai visto quei materiali sotto altre forme, eppure si era innamorata del vetro.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno


La campanella non era ancora suonata e il giardino era popolato da studenti che chiaccheravano allegramente. Era passata una settimana dal suo incontro con quella ragazza, e ormai non ci pensava più. La campanella suonò e le chiacchere cessarono per dare spazio a lamenti e sbuffi, Lute invece era felice di andare in classe e non vedeva l'ora di dipingere.
Era concentrata come sempre, quel giorno avevano iniziato con una copia dal vero, un busto di gesso. Lute vedeva ogni singola linea di costruzione, cercava nel suo astuccio tutte le matite che le servivano e iniziava a dare volume al suo disegno. Iniziò con tratti leggeri, che diventarono sempre più marcati, ma si dovette interrompere all'annuncio della professoressa. Di solito non le importava e continuava in quello che aveva iniziato, ma quel giorno di fianco a lei c'era una ragazza. Alta, capelli castani leggermente mossi, gli occhi verdi avevano lo stesso sguardo indecifrabile di quel giorno. Indossava la divisa della scuola, che potevi scegliere se metterla o no, Lute e un'altro gruppo di ragazze non la mettevano, a parte nei giorni importanti che si tenevano a scuola dove era obbligatorio indossarla.

- Ragazzi, da oggi avremo una nuova compagna, si chiama Amanda e si è appena trasferita. - disse posandole una mano sulla schiena e incoraggiandola ad andare a sedersi.

Tutti la fissavano, e lei ricambiava quello sguardo con occhi pieni di mistero, finchè non si posarono su Lute e accennò un sorriso. Lute riprese il suo disegno, ma era nervosa, continuava a guardare quella ragazza. Guardava il busto, tracciava due linee e subito il suo sguardo schizzava nella direzione dov'era seduta Amanda.
Suonò la campanella che segnava la fine della lezione, Lute consegnò il disegno, e corse subito in direzione di Amanda, che stava sistemando le sue cose.

- Ciao, ci siamo incontrate la scorsa settimana. Io non mi sono presentata, mi chiamo Lute. - disse con un po' di nervosismo, ma non lo fece vedere.
- Ah sì, mi ricordo di te. - rispose senza guardarla, ma quel nome sembrò trafiggerla con una lancia.
- Ecco, se vuoi posso farti vedere dove sono le altre classi. -
- Non c'è bisogno, grazie. Il vicepreside mi ha mostrato la scuola. -
- Giusto, dovevo immaginarlo, senti ti va se... - provò a dire, ma fu interrotta da Amanda che aveva appena finito di sistemare le sue cose e aveva alzato lo sguardo da lei.
- No, scusami, ma non m'interessa la tua amicizia. Anzi, faresti meglio a non parlarmi. - disse iniettando in quelle parole abbastanza veleno da uccidere Lute interiormente, poi si girò di scatto e se ne andò.

Lute restò immobile, per qualche secondo, poi delusa si avviò anche lei verso la classe, quelle parole la avevano ferita interiormente, ma nemmeno sapeva il perchè. Sentiva solo che quella ragazza doveva far parte di lei, e forse non sarebbe stato facile avvicinarsi, ma era parte di lei.

***

Passò un'altra settimana, Lute non le rivolse più la parola, anche se la guardava molto spesso, durante le lezioni veniva ripresa, e durante le ore di disegno non riusciva a concentrarsi. Nemmeno Amanda parlava a Lute, si era già fatta le sue amicizie e non la degnava di uno sguardo, all'intervallo restava a ridere con loro, mentre lei la fissava. Lute sentiva dentro di sè qualcosa che non aveva mai provato, poteva dire che era amore, ma sarebbe risultato abbastanza falso, non la conosceva, di lei sapeva soltanto il nome. Eppure, aveveva quella sensazione che si appartenessero, spesso si chiedeva se anche Amanda provava lo stesso, non era amore, era qualcosa che andava oltre, però, Lute non aveva mai desiderato le sue labbra più di quelle di qualcun'altro, aveva già preso molte cotte, ma nessuna era mai stata così forte, e nessuna era mai stata per una ragazza.
Era rannicchiata nel suo letto e pensava a quello che le stava capitando, era così strano. Non poteva essersi innamorata di qualcuno del suo stesso sesso che nemmeno conosceva, era assurdo, assolutamente non era così, ma per quanto si provasse a convincere, i suoi sentimenti la rispedivano nella confusione, non era qualcosa che si comandava.
Si alzò dal letto, aveva bisogno di prendere un po' d'acqua, erano solo le sei, ma lei era già sotto le coperte come una malata, indossava dei pantaloni azzurri e una lunga maglietta blu. Se non si fosse alzata probabilmente non l'avrebbe vista, se fosse andata subito in cucina a prendere un bicchiere d'acqua non l'avrebbe vista. E invece aveva deciso di aprire la finestra, sentendosi improvvisamente addosso un caldo soffocante, e lì il suo sguardo cadde sulla panchina dall'altra parte della strada. Amanda stava leggendo un libro, era concentrata nella lettura. Schizzò giù per le scale e uscì dalla porta, senza nemmeno cambiarsi, ma non andò incontro a lei. Qualcosa la teneva ferma, come se avesse la colla sotto i piedi, passarono dieci minuti buoni, poi Amanda guardò il cielo e controllò l'orologio, mise il libro sulla borsa e si alzò. In quel momento i loro sguardi si incontrarono, il suo sguardo verde era più sorpreso di quello di Lute, cercò di evitarlo prendendo la borsa e allontanadosi in fretta. Poi però qualcosa dentro di lei la fece girare di scatto, a Lute batteva forte il cuore quando vide che si stava avvicinando a lei.
Le fu davanti in meno di un minuto, ma nessuna delle due parlò.

- Ciao. - disse Lute piatta.
- Ciao, senti scusa per quello che ti ho detto, sul fatto che non dovremmo essere amiche, forse ti ho ferita e non era mia intenzione. -
- Non fa niente, grazie comunque. - rispose la bionda sorridendo.
- Con questo non dico che lo dovremmo essere, sia chiaro. Solamente, ho usato le parole sbagliate. - si affrettò a dire la ragazza.
- Perchè? -
- Cosa? -
- Perchè non possiamo esserlo, cos'ho che non va? Ho fatto qualcosa che ti ha infastidito? Dimmelo... - gli occhi di Lute la fissavano insistentemente, la sua bocca si muoveva veloce e le parole continuavano a uscirle, ma Amanda non la stava più ascoltando.

La ragazza dagli occhi verdi le prese il viso tra le mani e le diede un bacio. Lute rimase confusa all'inizio, poi ricambiò il bacio, le sue labbra erano morbide e sapevano di fragola, il suo profumo la faceva sentire così vicina a qualcosa che era suo, la sensazione che provava dentro era indescrivibile. Le loro lingue si incontrarono, i battiti del cuore di Lute cessarono per dare spazio a un piacere che non aveva mai provato. Quello era stato il suo primo bacio, e ancora era confusa, non sapeva cosa provava per lei, non sapeva se lei ricambiava, era successo troppo velocemente. Non si conoscevano, non sapeva niente di lei, eppure questo sentimento la bruciava viva. Si staccarono e si guardarono per qualche secondo, probabilmente era strano per entrambe.

- Scusami. - disse Amanda prima di voltarsi e iniziare a camminare nella direzione opposta.
- Aspetta! - gridò Lute inseguendola e fermandola prendendola per la felpa.
- No, questo è impossibile. - disse cercando di staccarsela di dosso.
- Perchè? -
- Perchè io ti devo uccidere. -

Lute lasciò la manica della ragazza e restò immobile, come se quelle parole l'abbiano tagliata dentro, si guardarono ancora, poi Lute corse a casa e si buttò sotto le coperte, lasciando le lacrime scendere.
  
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