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Autore: JustBelieber    03/06/2013    0 recensioni
Era una sera primaverile, il cielo ancora schiarito da una lieve luce del sole in tramonto, dava un senso di calma e quiete ai paesi sottostanti.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La porta della sua cameretta si spalancò, entrò lei dopo una dura giornata di scuola, scaraventò lo zaino a terra, si chiuse la porta alla spalle,
dove si appoggiò dopo poco per poi cadere, le sue mani erano intrecciate tra i capelli, le sue ginocchia strette al petto, una goccia nera cadde sulla sua maglietta,
poi un’altra e un’altra ancora, quest’ultima cadde sul pavimento e il suono che emise nella testa della ragazza fu come quello dell’esplosione di una bomba atomica.

Si tirò su, legandosi i capelli mise a posto i libri, si asciugò le lacrime, tolse il trucco che le era colato e finse un sorriso specchiandosi allo specchio.
Si vedeva lontano kilometri che quel sorriso era falso.


‘sorridi, dai, sorridi!’ avrei voluto essere di fianco a lei e stringerla in un abbraccio, ma non potevo ero lontana, troppo lontana.
Aprì la porta del bagno e con fare indifferente si recò in cucina dove la mamma stava cucinando, solo sentendo l’odore del cibo rabbrividì,
non voleva neanche inalare il profumo di quel che avrebbe dovuto mangiare.

‘ehi com’è andata a scuola? Sei scappata subito neanche il tempo di salutarti!’
Doveva mentire, come faceva tutti i giorni.
‘tutto bene mamma, che si mangia di buono?’
Lei avrebbe voluto urlare che aveva passato metà della giornata scolastica chiusa in bagno, l’altra metà in classe dove tutti la fissavano e ridevano facendo battutine,
voleva urlare che sull’autobus 40 cretini avevano iniziato a fare cori, quasi da stadio, contro di lei incitandola a suicidarsi.

Ma sorrise e si sedette al suo posto aspettando il fratello che intanto era tornato dall’università.
‘Mamma è tutto buono ma non ho molta fame, vado in camera’
Non ce la faceva, non riusciva a ingerire niente, neanche l’acqua.

Voleva scappare e correre dalle persone che avrebbero voluto che lei fosse sempre con loro, ma come avrebbe potuto fare?
Aprì la finestra lesse la scritta che aveva scritto giorni prima e sussurrò ‘per giulia, devi tenere i piedi per terra per lei’

Poi si voltò verso il suo astuccio, le lacrime le offuscarono la vista. ‘No, no, smettila! Non ci pensare!’
Niente da fare non riusciva a fermare i suoi istinti, le sue voglie, le sue smanie.

Sembrava essere sotto un incantesimo, speravo con tutta me stessa che non lo stesse facendo di nuovo, non dopo tutti questi mesi,
ma tirò la lampo ed eccolo lì il temperino, svitò la lama.
‘No, no tu ce la puoi fare non farti ingannare da un pezzo di ferro’ troppo tardi tre graffi comparvero sulla sua coscia, non erano tagli,
semplici graffi che le bastavano per colmare il dolore che aveva dentro, tutte le cattiveria che aveva subito in quei giorni erano nella sua mente e non riusciva a farli uscire se non così, si sentì in colpa.
‘Giorgia sei una merda, una grandissima merda, codarda che non sei altro’.
Si addormentò sul suo letto finchè non venne svegliata da un suono, un messaggio su facebook ‘Eccomi ♥
  
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