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Autore: Hana S    04/06/2013    1 recensioni
La vita dei tre fratelli scorre serena sull'Isola Dawn, ma c'è qualcuno nella foresta insieme a loro, Ace l'ha capito. Uno strano essere vola nell'oscurità. Un canto nella notte e il loro incontro.
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Sabo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 4 - Il male

I giorni seguenti trascorsero tranquilli per i ragazzi, si allenavano duramente e rimanevano sempre più impressionati dai poteri di Sorako che dimostrava una forza strepitosa.

Ace era il più affascinato, c’era qualcosa che lo legava profondamente alla ragazza, ma non aveva idea di cosa si trattasse.

Anche Sesamo si dimostrò abile nella lotta, spiegò che la sua è una famiglia di guerrieri e lui ne andava fiero.

 

Un giorno si decise per una visita in città. Si divertirono un mondo e i tre ragazzi portarono Sorako a mangiare nei ristoranti che preferivano e poi scappavano a gambe levate.

“Fermatevi, mocciosi, aspettate che vi metta le mani addosso, ve la faccio pagare”

“Ragazzi, perché siamo entrati lì se non avevate i soldi per pagare?”

“Pagare? Chi a detto che volevamo pagare?” dissero in coro i tre.

Si fermarono in un vicolo appena furono sicuri che nessuno li seguisse, Sesamo e Sorako erano un po’ sconvolti, non avevano mai fatto una cosa del genere, si guardarono e scoppiarono a ridere.

Ace prese per mano Sorako “Andiamo ci sono ancora tanti posti da vedere”

Qualche ora e tante marachelle dopo, erano seduti vicino al porto, guardavano il mare sognando il giorno in cui avrebbero preso il largo.

“Dov’è finito Sesamo?” domandò Luffy a Sorako

“Ha visto una libreria venendo verso il porto, credo sia tornato li”

“Lui sa leggere?”

“Certo Luffy, tutti i Machigai sanno leggere” rispose la bambina, come se fosse la cosa più normale del mondo.

“Sorako - arf!” Sesamo correva verso di loro visibilmente preoccupato “Corri! Scappa - arf!” non fece in tempo a dire altro che un grosso uccellaccio nero gli fu addosso, il piccolo cagnolino lottava contro quel grosso animale con tutte le sue forze.

“Fermati! Non fargli del male!” implorò la bambina.

Sesamo venne schiacciato dalla grande zampa di quell’uccello che esordì con una risata raccapricciante, la stessa che imitavano Silly e Simphony.

“Che fortuna, siamo appena attraccati e già vi abbiamo trovati, non eravamo neanche sicuri che foste su quest’isola, che fortuna, che fortuna”

“Sorako, ragazzi, scappate – arf, Ace porta via Sorako”

“Sesamo non possiamo abbandonarti!” Ace, Luffy e Sabo erano pronti a combattere.

“Ragazzi – arf!” il cagnolino era infuriato “Fate come vi dico, se lui la prende, Sorako sarà condannata ad una vita infelice, ha già sofferto abbastanza, Ko – chan scappa – arf” il povero animale era in lacrime, anche la bambina aveva gli occhi umidi.

“Vuoi davvero che fugga … amico mio non posso lasciarti!”

“Ace, portala via, io me la caverò!”

Il ragazzo non se lo lasciò ripetere due volte e afferrò il braccio della bambina, ma lei non ne voleva sapere di abbandonare un amico.

“Sesamo è un grande guerriero, vedrai che presto tornerà da noi”

Mentre scappavano Sorako pensava a come il piccolo cagnolino l’aveva chiamata, Ko – chan, era tanto tempo che non veniva chiamata così, dall’ultima volta che vide suo padre. Le lacrime tornarono a rigarle il volto.

 

I ragazzi corsero fino al Grey Terminal, qui Ace si fermò improvvisamente.

“Luffy, tu e Sorako tornate a casa, io e Sabo andiamo a cercare Sesamo”

La bambina protestò, non voleva che i suoi amici andassero da soli con il rischio di incontrare i suoi inseguitori.

“Non voglio che a causa mia vi succeda qualcosa!”

“Staremo attenti, non ti preoccupare” Sabo cercò di rassicurarla.

“Torneremo presto”

Ace lasciò la mano di Sorako e si allontanò insieme al fratello, la piccola sentì una stretta al cuore, sperava che non succedesse niente.

Luffy prese la mano di Sorako e insieme si allontanarono verso la foresta.

Sentirono dei cinguettii acuti sopra di loro, Silly e Simphony arrivarono in picchiata e cominciarono a volteggiare freneticamente sopra l’amica, poi con i loro becchi afferrarono i lembi della sua gonna e cominciarono a tirare, come se volessero portarla via.

“Cosa vi prende?” domandò la bambina.

Non si accorsero che qualcuno stava arrivando alle loro spalle, l’uomo afferrò Sorako per il vestito e la sollevò, la bambina, già chiara di carnagione, diventò ancora più pallida quando senti quella voce.

“Pensavi di scappare? Per fortuna che Craig ha trovato subito quel tuo pedante cane, mi date solo noie voi due”

Era un uomo alto e nerboruto, capelli grigi corti, diverse rughe ed una cicatrice segnava in suo occhio destro. Indossava pantaloni e scarpe bianche, una canottiera blu e portava una spada alla cintura. Mise uno strano bracciale alla bambina che si divincolava, cercando di far allentare la presa all’uomo.

“Lasciala subito!” Luffy era rosso di rabbia.

“Tu cosa vuoi?” l’uomo si girò verso il bambino ed estrasse la spada.

“Nonno fermati! È il nipote di Garp!”

La spada si fermò sopra la testa del bambino, e il suo proprietario guardò dritto negli occhi quella bambina che tra le lacrime lo implorava di non far del male al suo amico.

“Non fai più la sfrontata con quel bracciale?” un ghigno malvagio si dipinse sul suo volto “Dici che lui è il nipote di Garp, mi prendi in giro ragazzina?”

“No, si chiama Monkey D. Luffy”

“Si, Garp è mio nonno, ma cosa c’entra?”

“Tuo nonno mi ha aiutato diverse volte quando ero soltanto un capitano della Marina, non lo sopporto, ma per quello che ha fatto per me in passato non posso fare del male a suo nipote”

Ritirò la spada e si voltò verso la città.

“Tu, vecchio, lascia Sorako” Luffy saltò al braccio dell’uomo nel tentativo di liberare l’amica, ma il marine con uno strattone lo fece cadere a terra. Il piccolo stava per riattaccare, ma Sorako lo implorò di non farlo.

“Luffy fermo, ti prego!” il ragazzino si fermò “Ti prego, vado con lui perché non ti faccia del male”

“Reagisci Sorako, sei sicuramente più forte di lui!”

La piccola guardò il bracciale che portava al polso “No Luffy, non posso, addio”

L’uomo e Sorako si allontanarono, lasciando il bambino sul limitare della foresta.

 

Ace e Sabo arrivarono nel luogo dove avevano lasciato l’amico, un uomo stava parlando con l’uccellaccio che gli indicò la strada per la quale i bambini erano scappati e l’uomo si diresse in quella direzione, passò vicino a dove i due ragazzi erano nascosti, aveva una cicatrice sull’occhio destro e uno sguardo crudele.

Quando furono sicuri che quell’uomo non fosse più nei paraggi, uscirono dal loro nascondiglio e corsero verso Sesamo ed il suo aguzzino.

Il volatile non fece in tempo a voltarsi che i due ragazzi li furono addosso, starnazzava e con i suoi artigli combatteva, cercando di levarsi i ragazzi di dosso.

“Mocciosi … ve ne pentirete!”

“Adesso no fai più lo spaccone, eh Craig – arf?”

Sesamo finalmente libero si prendeva gioco del pennuto che, legato come un salame, si dimenava violentemente.

“Forza ora torniamo dagli altri – arf!” i due annuirono.

“Sesamo chi era quell’uomo?” domandò Ace.

“Si chiama Sean O’Connor, è un ammiraglio della marina, nonché il nonno di Sorako – arf”

“Cosa?” esclamarono in coro i ragazzi.

“Non ve ne abbiamo parlato perché credevamo che non ci potesse scoprire su quest’isola, è un uomo spietato, separò Sorako ed i suoi fratelli dalla madre, voleva portare con se i nipoti, voleva trasformarli in marine, solo per ripicca verso loro padre che è un pirata - arf”

Sesamo era nervoso, raccontare questa storia lo riempiva di rabbia.

“Il padre si Sorako è una brava persona, ma quell’uomo lo odia,vuole separarlo per sempre da i suoi figli, sapendo che questo gli spezzerebbe il cuore – arf”

“Dobbiamo tornare da loro” Ace iniziò a correre più velocemente, voleva rivedere il sorriso di Sorako.

 

Più tardi, quando il sole iniziava a scomparire oltre l’orizzonte, Ace, Sabo e Sesamo erano di ritorno. Arrivarono alla fine del Grey Terminal, trovarono Luffy con il volto rigato dalle lacrime e Sorako non era con lui.

“Ace … Sabo … l’ha portata via” singhiozzò il piccolo.

“No!” urlò Ace e subito dopo si voltò ed iniziò a correre verso la città, ma Sesamo gli si parò davanti.

“Ace, no, se lei non ha reagito un motivo ci sarà – arf”

“Levati!”

I due cominciarono a lottare, Ace che voleva a tutti i costi tornare in città e Sesamo che cercava di fermarlo. Nella foga della corsa, Ace inciampò, piangeva e sussurrava il nome di Sorako.

Sesamo si sedette davanti al bambino.

“Probabilmente gli ha messo un bracciale di Sebara, è fatto di un materiale speciale che annulla i poteri dei dominatori ed è difficilissimo da togliere – arf”

“Una ragione in più per andarla a salvare!”

“No! Conoscendola so per certo che lo ha fatto per proteggere Luffy, troverà il modo di scappare – arf”

Ace era furioso, ma confidava nelle parole dell’amico, avrebbe presto rivisto Sorako.

“Ora torniamo nella foresta, Silly e Simphony sono sicuramente in città, staranno tenendo d’occhio Sorako per aiutarla non appena avranno occasione, domani torneremo in città, si aspetta sicuramente una mia azione quel vecchio … ma voglio essere cauto, penserò ad un buon piano è meglio riposare per essere pronti domani mattina”

Tornarono da Sabo e Luffy che nel frattempo si era calmato, spiegarono cosa avevano deciso e tornarono a casa.

Quella notte Ace proprio non riuscì a prendere sonno, sentiva che Sorako stava male.

 

L’ammiraglio aveva portato la bambina sulla sua nave, la chiuse nella cabina insieme a lui.

“Credevi di riuscire a sfuggirmi?” la colpì violentemente con un pugno.

“Mi dai solo grane, come tuo padre” la afferrò per i capelli e la sollevò, poi la scaraventò contro il tavolo al centro della stanza, la piccola batté la testa e si ferì.

Non contento, le diede una serie di schiaffi, Sorako cercò di pararsi con le mani, ma questo suo gesto non fece che peggiorare le cose, l’uomo la afferrò per le spalle e la scosse violentemente, infine la sbatté di nuovo a terra.

“Ora capisco … la differenza …” disse Sorako con un filo di voce e lui la fissava “… mia mamma non è pazza … sei tu il pazzo … la pazzia non è voler salvare i propri figli …” l’uomo si alzò in piedi alterato “ … la pazzia sei tu!”

L’uomo diede un calcio alla piccola, che sputò sangue.

 

Ace avvertì un brivido, iniziò a sudare e tremare.

“Sorako … Sorako … Sorako …” continuava a sussurrare il suo nome.

 

La piccola chiuse gli occhi.

 

“SORAKO!” 

 

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Angolo di Hana 

Ciao ecco un altro capitolo, con note molto forti rispetto ai precedenti. Ho modificato il rating, per via della scena in cui il nonno la picchia, se devo modificarlo ulteriormente fatemelo sapere, non sono molto esperta anche se ho letto le indicazioni del sito. La parte in grassetto si riferisce a prima che Sorako venisse catturata da suo nonno. Volevo scusarmi con veve99, ho riguardato la scaletta e mi sono accorta che il punto di cui le ho parlato è più avanti. Chiedo venia, per farmi perdonare ecco un regalo. Al prossimo capitolo.

 

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